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ecco la guida psycho narcisiste perverse borderline.....entrate tutti contribuite


Enjoyourself1

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Vals
8 ore fa, Giulioone95 ha scritto:

Non volevo giudicare; nè partivo prevenuto pensando fossi un ragazzino. 

Ho chiesto per semplice curiosità. Comunque la risposta l'ho avuta.

Grazie, ciao!

 

No figurati, ho solo detto che in questi casi l'età è relativa. Non intendevo dirti fatti i fatti tuoi.

:)

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freefall
6 ore fa, Vals ha scritto:

Free capisco quello che vuoi dire. Ma mettiti nei miei panni. Non posso buttarmi in un cespuglio appena vedo passare gente appartenente alla "zona grigia". Passerei veramente per pazzo. 

La gente, lì fuori, pensa (nel migliore dei casi) che io e lei ci siamo lasciati perché non andavamo d'accordo oppure (nel peggiore dei casi) perché ero un mostro, manipolatore, violento, frocio, impotente ecc. ecc. ecc.

Se incrocio per strada uno che mi saluta e mi spara "mi dispiace per ecc. ecc." non posso mettermi le dita nelle orecchie e cantare l'alligalli. 

Resta una cosa bastarda quella che ha fatto ma nonostante tutto ho fatto spallucce e ho deviato l'argomento.

"Ciao, saluti a casa".

Ripeto, capisco quello che vuoi dirmi, ma non tutte le persone sanno che quella ragazza è una schizzata psicopatica.

Se dovessi comportarmi in toto lì fuori come mi comporto sul forum mi internerebbero seduta stante.

So chi è, so cosa mi ha fatto. Devo cercare di essere più normale possibile. O meglio, cercare di essere me stesso. 

Con questo non dico di bazzicare sotto casa sua o andarmela a cercare. Sto lavorando da tempo sui confini e ho dovuto rinunciare a tutto pur di allontanarmi da lei. E guardate ragazzi che non è stato facile. Avevo una vita sociale, conoscevo ragazze, mi volevano "bene" tutti. Oggi mi toglie il saluto gente con cui sono cresciuto. 

Se penso che tutto questo letame è dovuto al fatto che ho voluto bene a una ragazza che mi ha torturato esco pazzo.

E io non posso permettermelo ragazzi.

Guarda che conosco l'argomento.

Io non ero concittadino della "ex", sono collega, in un ufficio che è un piccolo paesello.

Con gente che mi sta a pochi metri o meno, per la gran parte della mia giornata, gente con cui devo collaborare, parlare, interagire condividere, per forza. Gente che ci vedeva come i due "inseparabili" per mesi, poi vedeva il vuoto e il gelo fra i due (lei ed io). E lei aveva un fidanzato ufficiale nuovo di zecca che portava, trionfante, dentro l'ufficio. Io potevo benissimo apparire come "quello che ci ha provato con la collega ma è stato scartato". Non mi racconti niente che non abbia già visto.

E, proprio perché l'ho vissuta la situazione, ho fatto subito chiarezza con le persone che a vario titolo mi erano vicine.

Non ci sono siepi in cui nascondersi.

Alle persone intelligenti non devi nemmeno dire nulla

E, ribadisco, se un conoscente (lo hai definito così) fosse venuto a raccontarmi che "gli dispiaceva" (ma de che? Non prendiamoci per il cul*) e mi avesse parlato della manipolatrice che si fa vedere con il nuovo amichetto su whatsapp (si fa vedere apposta, perché si parli di lei), gli avrei detto che non mi interessava. E pochi buongiorno/grazie/a presto. Sinceramente, se non risulto simpatico alle comari e agli ipocriti, dormo e mangio lo stesso. Che le persone si facciano i caxxi loro e stiano al loro posto, altrimenti si divertiranno sempre a raccontarti di come lei scopa con soddisfazione e di come sono tanto dispiaciuti per te... (per sentirsi migliori)

 

 

 

 

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Vals
2 ore fa, freefall ha scritto:

Guarda che conosco l'argomento.

Io non ero concittadino della "ex", sono collega, in un ufficio che è un piccolo paesello.

Con gente che mi sta a pochi metri o meno, per la gran parte della mia giornata, gente con cui devo collaborare, parlare, interagire condividere, per forza. Gente che ci vedeva come i due "inseparabili" per mesi, poi vedeva il vuoto e il gelo fra i due (lei ed io). E lei aveva un fidanzato ufficiale nuovo di zecca che portava, trionfante, dentro l'ufficio. Io potevo benissimo apparire come "quello che ci ha provato con la collega ma è stato scartato". Non mi racconti niente che non abbia già visto.

E, proprio perché l'ho vissuta la situazione, ho fatto subito chiarezza con le persone che a vario titolo mi erano vicine.

Non ci sono siepi in cui nascondersi.

Alle persone intelligenti non devi nemmeno dire nulla

E, ribadisco, se un conoscente (lo hai definito così) fosse venuto a raccontarmi che "gli dispiaceva" (ma de che? Non prendiamoci per il cul*) e mi avesse parlato della manipolatrice che si fa vedere con il nuovo amichetto su whatsapp (si fa vedere apposta, perché si parli di lei), gli avrei detto che non mi interessava. E pochi buongiorno/grazie/a presto. Sinceramente, se non risulto simpatico alle comari e agli ipocriti, dormo e mangio lo stesso. Che le persone si facciano i caxxi loro e stiano al loro posto, altrimenti si divertiranno sempre a raccontarti di come lei scopa con soddisfazione e di come sono tanto dispiaciuti per te... (per sentirsi migliori)

 

 

 

 

Mi sento umiliato ogni giorno che metto il naso fuori casa.

Certi giorni il peso è talmente grande che mi sento soffocare.

Subisco violenze psicologiche costantemente e la gente è contenta perché pensa che me lo meriti.

Ho voglia di urlare al mondo intero cosa è, cosa mi ha fatto, quanto ha mentito. Ma non posso farlo perché una reazione del genere darebbe ulteriore conferma della realtà distorta. Io pazzo. Lei vittima.

È la sua parola (femmina) contro la mia (maschio).

Se ricordate cosa ho scritto in passato, ho subito anche violenza fisica. Schiaffi in faccia dopo essere stato tradito.

Sai cosa succede nella società di oggi? Se denuncio ai carabinieri una cosa del genere mi riderebbero in faccia. Se, per caso, lei dovesse andare in questura a inventare che io le ho messo le mani addosso io vado in galera. 

Ma non mollo. Non sono un vigliacco. La mia lotta è contro un fantasma. È già morto. Come posso distruggerlo? 

Tra l'altro è una guerra silenziosa. Io non so cosa la gente ha sentito. Valerio è violento? È un maniaco? È un pedofilo? Boh. Dietro quella diffidenza c’è un mondo sterminato che non ha voce.

Te lo senti sulla pelle vedendo come si comportavano prima e come si comportano oggi.

Sguardi freddi. Saluti non dati. E inizi a pensare al peggio. Ma non sai "peggio" cosa è.

Certi giorni mi vien voglia di farla finita. Ma non sono un vigliacco. Credo ancora nella giustizia. Quindi mi rialzo. Sempre. E continuo a vivere le mie giornate prendendo briciole di bene che raccatto qui e là.

Avessi saputo. Maledetta malattia. 

Ecco a voi la vita di Vals ragazzi. 

Ma Vals è buono. Vals vuole aiutare gli altri. Vals nonostante tutto cerca di sostenere e dare consiglio a chi è in difficoltà come o peggio di lui. Cerca di sperare in un futuro migliore che sa già non ci sarà più. 

Le persone che sanno, i pochissimi amici, perfino loro mi dicono di fregarmene. "Ma vai avanti, ti stai fissando troppo". Solo.

Siete tutto quello che mi è rimasto. Ma il mio ruolo è un altro. Io voglio aiutare chi ci è passato. Questa è la mia natura. Questo è il mio carattere.

A volte penso a quante opportunità sto perdendo per delle colpe che non ho avuto.

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waver

Ciao a tutti, ho letto l'esperienza di Vals e le ultime pagine di questo interessante thread.

Vengo anche io da una relazione con una border, un compendio di tutte le caratteristiche elencante in questo topic 

Ricordo quando mi disse in un momento di confidenza, all'inizio. che aveva "alcuni tratti border", ma che era in grado di gestirli, che era stata spezzata da relazioni passate con persone pessime che non l'avevano mai compresa, giudicata e maltrattata. Ricordo quanta tenerezza mi fece, il senso di protezione che mi mosse. Che errore fu crederle.

I primi mesi di idillio sono durati effettivamente poco e a questi sono succeduti mesi di instabilità, volgarità, atteggiamenti umorali, autolesionisti, assenze, tira e molla e atteggiamenti manipolatori che facevano leva sui miei sensi di colpa.

La relazione con la ragazza che ho da poco smesso (?) di frequentare era assolutamente tossica e ogni mia speranza di "aggiustarla" era costantemente vanificata dai suoi comportamenti ambigui e privi di qualsiasi sentimento.

Una bambina di 4 anni nel corpo di una trentenne totalmente incapace di vivere le relazioni in maniera umana.

Ripeto quello che era e che ho scritto nel vecchio topic. Bassissima autostima, promiscuità e autolesionismo, disturbi alimentari, iperattività, una marea di relazioni ambigue, spesso con uomini più giovani, l'amore per il dolore che ha in piercing e tatuaggi la punta di un iceberg infinito, una sessuaità deviata, il rapporto con i genitori malsano che nasconde chissà quali cose non dette, le menzogne, il terrore dell'abbandono, la manipolazione, ma anche il suo essere famelica di interessi, di cose da fare, il fascino assoluto, il bisogno incontrollato di scaricare energie in eccesso, un sesso favoloso, l'innamorarsi in tempo zero e passare con la stessa facilità all'odio,  all'assenza e una serie infinita di comportamenti sgradevoli, l'incapacità di totale di "amare" (ma non di innamorarsi in tempo zero) denotando ben presto un'aridità infinita e di provare non solo sentimenti sani ma anche solo di provare piacere e trovando il modo di provare qualcosa solamente abusando di sè stessa, facendosi e trattandosi male.

E trattando male gli altri ovviamente.

Tutti questi comportamenti sgradevoli non mi hanno comunque mai convinto ad allontanarmi nell'illusione di un ritorno ai fasti iniziali, di un recupero di un rapporto vero che in realtà, probabilmente, esisteva solo nella mia testa.

Nella sua era solo l'ennesimo ripetersi di un pattern comportamentale autolesionista e senz'anima.

I mesi dopo l'idillio ci hanno fatto diventare codipenti.  Quando si allontanava, dopo pochissimo mi facevo vivo io, quando cercavo di farlo io, spuntava lei.

Col tempo il dipendente ero rimasto io, il tossico in crisi di astinenza da una lei che con le sue sempre più sporadiche puntatine nella mia vita teneva in vita la dipendenza e, intanto, costruiva nuove ambigue relazioni senza senso solo per curare il suo senso di abbandono.

Io ora, dopo aver sprecato quasi un anno della mia vita, aver perso sonno e avuto attacchi di panico, vivere vicino alla depressione e all'anedonia, aver soprasseduto su una serie di umilianti atteggiamenti in nome dell'"amore" e aver avuto per la prima volta nella mia vita atteggiamenti compulsivi e gelosi "ai limiti dello stalking", sono qui a chiedermi e a chiedervi: come si fa ad uscirne?

Ora sono sicuro di quanto sia una persona negativa, pessima, la peggiore creatura che possa capitare ad una persona e che sia totalmente irrecuperabile e che nulla e nessuno potrà mai risolvere un suo stato patologico cronico che la porta ad essere dannosa per sè e per gli altri e totalmente incapace di provare un sentimento in maniera reale.

Ciò nonostante, basta poco per caderci ancora e faccio ancora fatica a non pensarla affatto.

Nel chiedere consiglio a chi c'è già passato, voglio ricordare a chi invece si trova nella mia stessa situazione (e a me stesso) quanto queste persone siano tossiche e negative e quanto bisogna sempre fare il possibile per resistere alle proprie dipendenze, riconoscere quanto fosse un illusione tutto il bene che vedevamo in loro e quanto l'attaccamento a loro fosse solo un bisogno di un qualcosa che loro non possono e non potrammo assolutamente mai essere in grado di dare o di essere.

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Bull49
15 ore fa, freefall ha scritto:

Sono due cose distinte, collegate ma distinte.

Un bullo a scuola può non mancarti. Ma se lo incontri, ti sale l'adrenalina.

E' normale.

@freefallGiusta osservazione, prendo atto del fatto che ancora ho molto da lavorare su me stesso e proseguo la risalita dal limbo col paraocchi.  

P.s. Avevi sacrosanta ragione quando per primo mi consigliasti di eliminare a prescindere la zona grigia, ieri contro mia volontà son venuto a sapere lei si è informata se mi frequento con qualcuna da quello che nei racconti precedenti ho descritto come un fratello per me, e lui glielo è andato a dire. Non contenta è  andata a chiedere conferma da un altra amicizia in comune.. altro "tradimento", ma dovevo aspettarmelo mi avevate messo in guardia, ero stato chiaro con queste persone e nonostante tutto è accaduto lo stesso. Come mi ha detto @Vals in separata sede sta venendo a galla una bella montagna di me**a. Errore da dilettante essere flessibile nei confronti della zona grigia, non ci si può fidare.

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freefall
6 ore fa, Bull49 ha scritto:

@freefallGiusta osservazione, prendo atto del fatto che ancora ho molto da lavorare su me stesso e proseguo la risalita dal limbo col paraocchi.  

P.s. Avevi sacrosanta ragione quando per primo mi consigliasti di eliminare a prescindere la zona grigia, ieri contro mia volontà son venuto a sapere lei si è informata se mi frequento con qualcuna da quello che nei racconti precedenti ho descritto come un fratello per me, e lui glielo è andato a dire. Non contenta è  andata a chiedere conferma da un altra amicizia in comune.. altro "tradimento", ma dovevo aspettarmelo mi avevate messo in guardia, ero stato chiaro con queste persone e nonostante tutto è accaduto lo stesso. Come mi ha detto @Vals in separata sede sta venendo a galla una bella montagna di me**a. Errore da dilettante essere flessibile nei confronti della zona grigia, non ci si può fidare.

E' come essere la Corea del Sud, con il nemico di fronte (Corea del Nord) e (immagino) una terra di nessuno in mezzo.

La zona grigia è quella terra di nessuno, non puoi andarci senza temere di saltare su una mina o essere cecchinato.

La zona grigia è elastica. Qualcuno ci finisce anche se prima era in uno dei due schieramenti contrapposti.

E, purtroppo, non è sempre ben distinguibile. Puoi scoprire in un secondo tempo che ci stai camminando dentro mentre pensavi si essere sul tuo territorio.

 

 

 

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freefall
8 ore fa, waver ha scritto:

Ciao a tutti, ho letto l'esperienza di Vals e le ultime pagine di questo interessante thread.

Vengo anche io da una relazione con una border, un compendio di tutte le caratteristiche elencante in questo topic 

Ricordo quando mi disse in un momento di confidenza, all'inizio. che aveva "alcuni tratti border", ma che era in grado di gestirli, che era stata spezzata da relazioni passate con persone pessime che non l'avevano mai compresa, giudicata e maltrattata. Ricordo quanta tenerezza mi fece, il senso di protezione che mi mosse. Che errore fu crederle.

I primi mesi di idillio sono durati effettivamente poco e a questi sono succeduti mesi di instabilità, volgarità, atteggiamenti umorali, autolesionisti, assenze, tira e molla e atteggiamenti manipolatori che facevano leva sui miei sensi di colpa.

La relazione con la ragazza che ho da poco smesso (?) di frequentare era assolutamente tossica e ogni mia speranza di "aggiustarla" era costantemente vanificata dai suoi comportamenti ambigui e privi di qualsiasi sentimento.

Una bambina di 4 anni nel corpo di una trentenne totalmente incapace di vivere le relazioni in maniera umana.

Ripeto quello che era e che ho scritto nel vecchio topic. Bassissima autostima, promiscuità e autolesionismo, disturbi alimentari, iperattività, una marea di relazioni ambigue, spesso con uomini più giovani, l'amore per il dolore che ha in piercing e tatuaggi la punta di un iceberg infinito, una sessuaità deviata, il rapporto con i genitori malsano che nasconde chissà quali cose non dette, le menzogne, il terrore dell'abbandono, la manipolazione, ma anche il suo essere famelica di interessi, di cose da fare, il fascino assoluto, il bisogno incontrollato di scaricare energie in eccesso, un sesso favoloso, l'innamorarsi in tempo zero e passare con la stessa facilità all'odio,  all'assenza e una serie infinita di comportamenti sgradevoli, l'incapacità di totale di "amare" (ma non di innamorarsi in tempo zero) denotando ben presto un'aridità infinita e di provare non solo sentimenti sani ma anche solo di provare piacere e trovando il modo di provare qualcosa solamente abusando di sè stessa, facendosi e trattandosi male.

E trattando male gli altri ovviamente.

Tutti questi comportamenti sgradevoli non mi hanno comunque mai convinto ad allontanarmi nell'illusione di un ritorno ai fasti iniziali, di un recupero di un rapporto vero che in realtà, probabilmente, esisteva solo nella mia testa.

Nella sua era solo l'ennesimo ripetersi di un pattern comportamentale autolesionista e senz'anima.

I mesi dopo l'idillio ci hanno fatto diventare codipenti.  Quando si allontanava, dopo pochissimo mi facevo vivo io, quando cercavo di farlo io, spuntava lei.

Col tempo il dipendente ero rimasto io, il tossico in crisi di astinenza da una lei che con le sue sempre più sporadiche puntatine nella mia vita teneva in vita la dipendenza e, intanto, costruiva nuove ambigue relazioni senza senso solo per curare il suo senso di abbandono.

Io ora, dopo aver sprecato quasi un anno della mia vita, aver perso sonno e avuto attacchi di panico, vivere vicino alla depressione e all'anedonia, aver soprasseduto su una serie di umilianti atteggiamenti in nome dell'"amore" e aver avuto per la prima volta nella mia vita atteggiamenti compulsivi e gelosi "ai limiti dello stalking", sono qui a chiedermi e a chiedervi: come si fa ad uscirne?

Ora sono sicuro di quanto sia una persona negativa, pessima, la peggiore creatura che possa capitare ad una persona e che sia totalmente irrecuperabile e che nulla e nessuno potrà mai risolvere un suo stato patologico cronico che la porta ad essere dannosa per sè e per gli altri e totalmente incapace di provare un sentimento in maniera reale.

Ciò nonostante, basta poco per caderci ancora e faccio ancora fatica a non pensarla affatto.

Nel chiedere consiglio a chi c'è già passato, voglio ricordare a chi invece si trova nella mia stessa situazione (e a me stesso) quanto queste persone siano tossiche e negative e quanto bisogna sempre fare il possibile per resistere alle proprie dipendenze, riconoscere quanto fosse un illusione tutto il bene che vedevamo in loro e quanto l'attaccamento a loro fosse solo un bisogno di un qualcosa che loro non possono e non potrammo assolutamente mai essere in grado di dare o di essere.

Bella domanda... Come uscirne...

Uscire da che?

Da dove?

Io ho provato a frequentare donne bellissime e pericolose. Straniere. Provare emozioni potenti. Mettere il protossido d'azoto nel motore dell'autostima.

Mi sono trovato incarichi e mansioni impegnative. 

Quando le energie me lo permettono, vivo come fosse l'ultimo giorno.

Anche se uso un esempio ridicolo, concedetemelo. E' come esser stati morsi da una vampira. E averla morsa a propria volta. Il loro sangue entra in circolo e avvia modificazioni irreversibili.

Parte dei loro "poteri" e delle loro caratteristiche sono come state travasate. Assieme ad alcune debolezze. 

Forse, semplicemente, si è allargata una ferita mai guarita. E non rimargina.

Non so dirti come uscirne. Posso dirti come vivere "intanto".

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freefall
11 ore fa, Vals ha scritto:

Mi sento umiliato ogni giorno che metto il naso fuori casa.

Certi giorni il peso è talmente grande che mi sento soffocare.

Subisco violenze psicologiche costantemente e la gente è contenta perché pensa che me lo meriti.

Ho voglia di urlare al mondo intero cosa è, cosa mi ha fatto, quanto ha mentito. Ma non posso farlo perché una reazione del genere darebbe ulteriore conferma della realtà distorta. Io pazzo. Lei vittima.

È la sua parola (femmina) contro la mia (maschio).

Se ricordate cosa ho scritto in passato, ho subito anche violenza fisica. Schiaffi in faccia dopo essere stato tradito.

Sai cosa succede nella società di oggi? Se denuncio ai carabinieri una cosa del genere mi riderebbero in faccia. Se, per caso, lei dovesse andare in questura a inventare che io le ho messo le mani addosso io vado in galera. 

Ma non mollo. Non sono un vigliacco. La mia lotta è contro un fantasma. È già morto. Come posso distruggerlo? 

Tra l'altro è una guerra silenziosa. Io non so cosa la gente ha sentito. Valerio è violento? È un maniaco? È un pedofilo? Boh. Dietro quella diffidenza c’è un mondo sterminato che non ha voce.

Te lo senti sulla pelle vedendo come si comportavano prima e come si comportano oggi.

Sguardi freddi. Saluti non dati. E inizi a pensare al peggio. Ma non sai "peggio" cosa è.

Certi giorni mi vien voglia di farla finita. Ma non sono un vigliacco. Credo ancora nella giustizia. Quindi mi rialzo. Sempre. E continuo a vivere le mie giornate prendendo briciole di bene che raccatto qui e là.

Avessi saputo. Maledetta malattia. 

Ecco a voi la vita di Vals ragazzi. 

Ma Vals è buono. Vals vuole aiutare gli altri. Vals nonostante tutto cerca di sostenere e dare consiglio a chi è in difficoltà come o peggio di lui. Cerca di sperare in un futuro migliore che sa già non ci sarà più. 

Le persone che sanno, i pochissimi amici, perfino loro mi dicono di fregarmene. "Ma vai avanti, ti stai fissando troppo". Solo.

Siete tutto quello che mi è rimasto. Ma il mio ruolo è un altro. Io voglio aiutare chi ci è passato. Questa è la mia natura. Questo è il mio carattere.

A volte penso a quante opportunità sto perdendo per delle colpe che non ho avuto.

Probabilmente questo è il periodo più difficile.

Poi anche questo periodo passa. 

Devi trovare anche solo 1 minuto, 1 minuto di felicità ogni giorno.

Il giorno dopo prefissarti di aggiungere 1 minuto.

E via così. Prendi il tempo che serve. Ma non adagiarti.

Studiati, ascoltati, cerca di perdonarti e amati come lei non sarebbe mai stata capace di fare.

Amati con i tuoi difetti e le tue debolezze. 

Non devi pensare all'immagine che credi che gli altri abbiano di te.

Tu conosci te stesso.

Devi amare te stesso non l'immagine, quale che sia, di te stesso. 

 

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Vals

@freefall Lo sto già facendo amico, faccio tutto quello che è in mio potere per andare avanti. Ho solo riportato quello che vivo per confrontarlo con le vostre storie.

L'esempio del vampiro è verissimo. Anche a me è sempre venuta in mente questa metafora. E noto la totale freddezza quando interagisco con le donne. Ma donne bellissime. Vedo che mi scrutano loro quando sono in mezzo ai miei amici. Fiutano qualcosa. L’altro giorno è salita una donna sul pullman strapieno. Io seduto. Lei si piazza davanti a me. Inizia piano piano a strusciarsi sul mio ginocchio. Arriva la fermata, si libera il pullman, ma lei resta comunque vicino a me nonostante lo spazio. Resto freddo. Lei continua. Mi capitano queste cose. Prima mai successe. Se invece interagisco inizio a entrare in paranoia e cerco di metterle alla prova e sfascio tutto. Non mi fido. Non so se riuscirò a superare questa barriera. Ho paura.

Lei questo tipo già lo conosceva. Dio solo sa quanto ho fatto bene a non cedere nell’ultimo periodo. Ogni tanto vivo nel terrore che con quest’uomo possa instaurare un legame vero. Lo so cosa mi dirai. Lei chi? Ma non è tanto un pensiero legato a lei e alla sua vita. Il pensiero che mi ronza in testa è un altro. Vivendo lei felice confermerebbe (pur sbagliando) agli occhi del gregge di pecore che la segue che il matto ero io... del resto io sono solo, lei no. Ecco, questa è la vera prospettiva. Ormai ho imparato a focalizzare le mie emozioni in un lampo. 

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Vals
11 ore fa, waver ha scritto:

Ciao a tutti, ho letto l'esperienza di Vals e le ultime pagine di questo interessante thread.

Vengo anche io da una relazione con una border, un compendio di tutte le caratteristiche elencante in questo topic 

Ricordo quando mi disse in un momento di confidenza, all'inizio. che aveva "alcuni tratti border", ma che era in grado di gestirli, che era stata spezzata da relazioni passate con persone pessime che non l'avevano mai compresa, giudicata e maltrattata. Ricordo quanta tenerezza mi fece, il senso di protezione che mi mosse. Che errore fu crederle.

I primi mesi di idillio sono durati effettivamente poco e a questi sono succeduti mesi di instabilità, volgarità, atteggiamenti umorali, autolesionisti, assenze, tira e molla e atteggiamenti manipolatori che facevano leva sui miei sensi di colpa.

La relazione con la ragazza che ho da poco smesso (?) di frequentare era assolutamente tossica e ogni mia speranza di "aggiustarla" era costantemente vanificata dai suoi comportamenti ambigui e privi di qualsiasi sentimento.

Una bambina di 4 anni nel corpo di una trentenne totalmente incapace di vivere le relazioni in maniera umana.

Ripeto quello che era e che ho scritto nel vecchio topic. Bassissima autostima, promiscuità e autolesionismo, disturbi alimentari, iperattività, una marea di relazioni ambigue, spesso con uomini più giovani, l'amore per il dolore che ha in piercing e tatuaggi la punta di un iceberg infinito, una sessuaità deviata, il rapporto con i genitori malsano che nasconde chissà quali cose non dette, le menzogne, il terrore dell'abbandono, la manipolazione, ma anche il suo essere famelica di interessi, di cose da fare, il fascino assoluto, il bisogno incontrollato di scaricare energie in eccesso, un sesso favoloso, l'innamorarsi in tempo zero e passare con la stessa facilità all'odio,  all'assenza e una serie infinita di comportamenti sgradevoli, l'incapacità di totale di "amare" (ma non di innamorarsi in tempo zero) denotando ben presto un'aridità infinita e di provare non solo sentimenti sani ma anche solo di provare piacere e trovando il modo di provare qualcosa solamente abusando di sè stessa, facendosi e trattandosi male.

E trattando male gli altri ovviamente.

Tutti questi comportamenti sgradevoli non mi hanno comunque mai convinto ad allontanarmi nell'illusione di un ritorno ai fasti iniziali, di un recupero di un rapporto vero che in realtà, probabilmente, esisteva solo nella mia testa.

Nella sua era solo l'ennesimo ripetersi di un pattern comportamentale autolesionista e senz'anima.

I mesi dopo l'idillio ci hanno fatto diventare codipenti.  Quando si allontanava, dopo pochissimo mi facevo vivo io, quando cercavo di farlo io, spuntava lei.

Col tempo il dipendente ero rimasto io, il tossico in crisi di astinenza da una lei che con le sue sempre più sporadiche puntatine nella mia vita teneva in vita la dipendenza e, intanto, costruiva nuove ambigue relazioni senza senso solo per curare il suo senso di abbandono.

Io ora, dopo aver sprecato quasi un anno della mia vita, aver perso sonno e avuto attacchi di panico, vivere vicino alla depressione e all'anedonia, aver soprasseduto su una serie di umilianti atteggiamenti in nome dell'"amore" e aver avuto per la prima volta nella mia vita atteggiamenti compulsivi e gelosi "ai limiti dello stalking", sono qui a chiedermi e a chiedervi: come si fa ad uscirne?

Ora sono sicuro di quanto sia una persona negativa, pessima, la peggiore creatura che possa capitare ad una persona e che sia totalmente irrecuperabile e che nulla e nessuno potrà mai risolvere un suo stato patologico cronico che la porta ad essere dannosa per sè e per gli altri e totalmente incapace di provare un sentimento in maniera reale.

Ciò nonostante, basta poco per caderci ancora e faccio ancora fatica a non pensarla affatto.

Nel chiedere consiglio a chi c'è già passato, voglio ricordare a chi invece si trova nella mia stessa situazione (e a me stesso) quanto queste persone siano tossiche e negative e quanto bisogna sempre fare il possibile per resistere alle proprie dipendenze, riconoscere quanto fosse un illusione tutto il bene che vedevamo in loro e quanto l'attaccamento a loro fosse solo un bisogno di un qualcosa che loro non possono e non potrammo assolutamente mai essere in grado di dare o di essere.

La guida di Silkreflex è una bibbia. Hai fatto bene a leggerla. Un grande.

Ti dico cosa ho fatto io quando rischiavo ancora di caderci. Sparisci. Lotta contro i tuoi istinti. Sarà come non bere. Ci starai malissimo ma poi passa. 

Quando avrai realizzato che l’unica cosa che può farti è del male sentirai con molta freddezza i suoi richiami. Realizzerai che dietro quelle parole dolci si nascondono intenzioni violente.

Fino a quando non arriverai a questo punto cadere sarà molto facile. Ecco perché devi essere categorico. Legati in casa. Non uscire. O se esci, frequenta luoghi dove hai l’assoluta certezza che lei o sue amiche non possono esserci. 

 

Modificato da Vals
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