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Crisi nel percorso di studio


revoPUA

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revoPUA

Ciao a tutti . Mi trovo in un dei momenti più incerti della mia vita .

Fin da piccolo (5-6) l'informatica è stata la mia passione più grande , ero molto introverso e timido e passavo le mie ore a smanettare al pc . Tutto questo fino ai 17-18 anni , ho conosciuto IS , la mia vita , le mie concezioni , le mie passioni sono cambiate.

A scuola sono sempre andato bene , ai miei genitori importava solo di quello . Rispettando le mie inclinazioni giovanili ,il volere dei miei mi sono iscritto a Ingegneria Informatica. I miei sono i classici tipi che si sono fatti il culo da giovani e pensano solo a lavorare e studiare , ciò a portato loro un buono stipendio.

Il problema è che non sono piu motivato a studiare le materie di ingegneria , non seguo piu lezione ,ecc..

Ho fatto presente questa cosa a mia madre , lei dice che gli ostacoli ci saranno sempre e devo affrontarlo .

Il mio piu grande dubbio è : la mia è mancanza di voglia , o c'è qualcosa di più ? Oggi non mi sentirei felice vedendomi in futuro come programmatore,informatico ecc..

Ma non so neanche cosa voler fare

Se smettessi l'uni cosa andrei a fare ? Conviene smettere l'uni ? O dovrei farmi il culo almeno tre anni ?

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virgola

te la sei mai fatta la domandina che un po' tutti si fanno? Fra 10 anni dove ti vedi? Ti svegli la mattina, di buon umore perchè stai andando a lavoro, ma il tuo lavoro qual'è?

un'altra cosa da tenere sempre in considerazione è...in cosa sei portato? passione e talento purtroppo a volte differiscono. Tu sei bravo in qualcosa? qualcosa ti viene veramente facile? può essere retribuito se trasformato in lavoro?

Fatti le domande giuste. E non ti sentire disperato o svantaggiato, ha ragione tua madre, queste sensazioni le proviamo tutti, a vent'anni soprattutto. Non sei in trappola ;)

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Mesmerize

Ciao ragazzi, è da molto che non scrivo sul forum e, per lo più, mi sono sempre limitato a chiedere consigli.

Premetto che non ho il dono della sintesi. Non dite che non vi avevo avvisati.

Ci tenevo, in ogni caso, a contribuire alla discussione, perché quella che ho letto sembra la sintesi della storia della mia vita... mi spiego: anche io sono sempre stato introverso e timido ma, al tempo stesso, da piccolo avevo delle passioni molto forti, tra cui la lettura. Alle superiori sono sempre stato il classico ragazzo modello, quello sempre pronto ed ubbidiente.

Dopo la maturità ho deciso di fare l'università, avendone la possibilità, convinto che un'occasione del genere andasse colta al volo.

Così, senza nessuna apparente motivazione, mi sono iscritto, guarda un po', proprio ad ingegneria informatica, che scelsi principalmente pensando a future occasioni lavorative ed anche perché sì, ero in parte interessato all'informatica, ma di fatto non fortemente motivato.

I primi tre anni, forse perché sempre impegnato tra lezioni ed esami, mi sembrava di aver trovato la mia strada.

Quest'anno, invece, è il mio primo anno fuori corso. La cosa che più mi ha colpito in quest'ultimo mese in cui, avendo già frequentato tutte le lezioni della triennale, ho potuto prendermela con più calma, è che svanito l'obbligo "morale" di andare a lezione ( nel senso che non ho mai avuto obbligo di frequenza, ma ho comunque seguito pressoché tutti i corsi, durante i precedenti anni accademici ) la mia motivazione è colata a picco. Al tempo stesso ho iniziato ad informarmi sul doppiaggio, che è riuscito ad interessarmi non poco soprattutto a partire da quest'estate.

Inizialmente pensavo fosse solo una scusa, quella del doppiaggio, e più in generale di una nuova passione, per evadere dalla realtà di una facoltà poco motivante e, non meno importante, impegnativa. Eppure, a distanza di settimane, continuo ad informarmi sulla voce, i suoi utilizzi, la sua impostazione, immaginandomi a fare qualche provino per farmi assumere come doppiatore, consapevole che anche questa strada richiede studio ed impegno, strada che per adesso seguo in modo amatoriale. Forse è una scusa, forse no, sicuramente non mi vedo come ingegnere.

Come diceva @virgola, infatti, mi sono posto in modo del tutto naturale la domanda: come mi vedo tra cinque/dieci anni?

Insomma, ho iniziato a ragionare con la mia testa e capire cosa voglio fare davvero, soprattutto pensando a ciò che mi piaceva fare da bambino, quando giocavo all'aperto, oppure quando in casa imitavo comici, divoravo libri, inventavo storie.

Così è iniziata la mia "crisi" del percorso di studi, qualche mese fa.

Ma forse sto divagando.

Ora, per chi ha avuto la pazienza di leggere fino a qui, volevo quindi dire che, secondo me, se non si è motivati, soprattutto se si ha appena iniziato, non c'è nessun problema a cambiare facoltà, oppure a mollare, piuttosto che ritrovarsi al mio posto, per nulla motivato, avendo inoltre speso tempo e risorse in un'attività che non si trova stimolante. Come ha detto anche @.screen a ingegneria informatica prima viene la formazione da ingegnere, poi quella piccola parte di concetti base relativi all'informatica. Con questo non voglio influenzarti ad interrompere il tuo percorso, però al tempo stesso considera l'opzione di smettere o cambiare facoltà alla pari con quella di continuare.

Chiediti cosa ti piacerebbe davvero fare, pensando soprattutto a ciò che da bambino riusciva genuinamente a divertirti e coinvolgerti, la risposta arriverà da sola in modo naturale.

Ah, un'altra cosa... sul discorso "se smetto non saprei cosa fare", secondo me è per lo più una pippa mentale, perché il tempo lo perdi anche facendo qualcosa che non ti stimola e non ti piace, ma che continui a fare perché pensi di non avere alternative, o perché così facendo ti senti in qualche modo produttivo, mentre quando ti immagini disoccupato ed in cerca di lavoro, o impegnato in qualcosa che ti piace ma non dà certezze, ti senti un peso, ho ragione? Lo dico perché sono passato per le stesse elucubrazioni, e leggendo che i tuoi tengono molto ai voti ed alla carriera, immagino che anche tu ti sia posto queste domande.

La domanda a cui invece non so rispondere è se, per chi come me ha speso più di tre anni in un'attività che si vorrebbe troncare, valga la pena dedicarsi a ciò che piace davvero, abbandonando la strada "sicura" ma frustrante a favore di quella più impervia ma stimolante.

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Hesediel

Guarda, un mio carissimo amico, appassionato di informatica, ha scelto di fare Scienze Informatiche invece di ingegneria per evitare di perdere tempo in una formazione da ingegnere che non gli interessava.

Risultato: dopo 3 anni si è laureato e ha accumulato abbastanza competenze in materia per poter lavorare. Ora fa un gran lavoro dove gli vengono richieste competenze da Informatico vero e proprio e non da ingegnere.

Quindi, mi associo a quanto detto da .screen: valuta se la tua passione per l'informatica non sia stata semplicemente "minata" da ingegneria.

E mi associo anche a tutto quello che ha detto Mesmerize.

Ingegneria è una bella merda, te lo dico da ingegnere.

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