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comportamento utilitaristico dell'uomo


alchimista

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alchimista

Sarà forse la tarda ora, fattostà che ho iniziato a ragionare su alcuni comportamenti dell'essere umano.

Premetto che non è un post di lamentele. Non sono in nessuna one-itis. Non vivo in nessun mondo ideale e fantastico, conosco bene la realtà. Ho solo voluto buttar giù qualche pensiero forse sconclusionato che mi girava nella testa mentre mi facevo la doccia.

Quello su cui riflettevo, anche se non è certamente una notivà, può essere grossolanamente riassunto in "ok, mi piaci, insieme stiamo bene.... ma appena hai un piccolo problema, ti abbandono e me ne scelgo un altro migliore".

In un certo senso è capibile, e credo farei lo stesso anche io. Se in un dato momento una persona risulta un peso e mi limita, la voglia di liberarmi di quella persona c'è. E quindi poi finisce che lo faccio.

Poi vedo una donna sposata, e per arrivare al matrimonio credo che fra lei e il marito ci sia stato qualcosa di importante, fare le corna senza problemi, insultarlo e trattarlo come una pezza da piedi (alle spalle), però stare con lui perchè da sola non potrebbe mantenersi, non riuscirebbe ad avere lo stesso tenore di vita. Lamentandosi del fatto che, col tempo, ha sviluppato una patologia psichica tale per cui ci sono momenti in cui è difficile stargli vicino.

OK, ma te lo sei scelto. Hai condiviso dei momenti, ora che ci sono difficoltà invece di stargli vicino ed aiutarlo lo sfrutti in quel modo, umiliandolo e deridendolo? Però continuare a sfruttarlo per il tuo benessere personale?

Il mio non vuole essere una critica contro il tradimento. Le mie stesse storie migliori sono state con donne sposate. Ho però sempre avuto massimo rispetto per le persone che conosco e con cui ho un certo tipo di legame.

Non esiste un amore "sano"? Non esiste un po' di riconoscenza per quello che si è passato insieme? Invece di arrendersi alle prime difficoltà, nessuno ha più voglia di lottare per costruirsi un bel rapporto, e mantenerlo vivo? Cullarlo come se fosse la propria creatura. Modificarlo a proprio piacimento.

O forse siamo nell'era del consumismo, dell'usa-e-getta anche dei rapporti personali.

Mi viene in mente poi la mia cagnolina. Quando esco di casa e lascio il garage un pochino aperto per farla andare dentro-fuori casa, spesso rimane ore fuori, anche di inverno quando fa freddo, ad aspettarmi. Mentre trema dal freddo, e potrebbe benissimo aspettarmi in casa al caldo.

So che una cosa del genere, negli essere umani non la vedrò mai. So che appena do un po' di affetto ad una donna, appena cerco di aiutarla, di ritagliare più spazio per noi, mi abbandona. Mentre quando diceva che ero stronzo (perchè non la mettevo in cima alle mie priorità, non perchè le facessi chissà che torto) cercava ogni minuto libero per vedermi, ogni scusa possibile per liberarsi dal marito anche solo per mezz'ora.
E quindi non posso neanche solo immaginare che mi aspetti in casa al calduccio (non pretendo fuori in giardino al freddo). So che alla mia prima debolezza mi abbanonerà.

Ma questo vale anche per gli amici, uomini. Magari si condividono un sacco di cose insieme. Magari gli dai tanto. E poi appena capita l'occasione, ti volta le spalle.

Probabilmente l'unica reale forma di amore è quello di una madre nei confronti del proprio figlio.

Penso di avere abbastanza consapevolezza, e di essermi fatto gli "anticorpi" giusti. Mi sono rafforzato, sono riuscito ad essere indipendente. Questa pochezza nelle relazioni però non mi piace. Non è così il mio mondo ideale.

Secondo voi è inutile illudersi? Sarà possibile, in qualche modo, cambiare il modo di rapportarsi delle persone? Accadrà mai che le persone acquisiscano l'affetto e la riconoscenza tipica dei propri cagnolini? Che si dia più valore alle persone..

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^X^

In realtà il tuo cane ha questo comportamento perché in te vede un essere superiore, ai suoi occhi quasi divino.

La stessa identica cosa la fanno gli umani, quando si relazionano ad altri umani che percepiscono enormemente al di sopra di se, oppure verso qualche divinità inventata.

Quindi quella che tu descrivi è la freddezza e il cinismo di tutte le creature viventi quando si rapportano con i loro pari, o inferiori.

Questa considerazione contiene la soluzione: i rapporti paritari vanno evitati come la peste, per il bene di entrambi.

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maldiluna

In realtà il tuo cane ha questo comportamento perché in te vede un essere superiore, ai suoi occhi quasi divino.

La stessa identica cosa la fanno gli umani, quando si relazionano ad altri umani che percepiscono enormemente al di sopra di se, oppure verso qualche divinità inventata.

Quindi quella che tu descrivi è la freddezza e il cinismo di tutte le creature viventi quando si rapportano con i loro pari, o inferiori.

Questa considerazione contiene la soluzione: i rapporti paritari vanno evitati come la peste, per il bene di entrambi.

Perché evitati? Non si possono semplicemente vivere per quello che sono, ovvero rapporti paritari, che potrebbero finire da un momento all'altro, con la consapevolezza che ciò non comporterà la morte di nessuno dei due?

Parli di freddezza e cinismo, che sono sicuramente un lato della medaglia, ma dall'altro lato (per la persona matura, emotivamente indipendente) non c'è anche la gioia di prendere quello che la vita ha da offrire, quando lo offre, senza caricare i rapporti di aspettative e fantasie?

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alchimista

In realtà il tuo cane ha questo comportamento perché in te vede un essere superiore, ai suoi occhi quasi divino.

La stessa identica cosa la fanno gli umani, quando si relazionano ad altri umani che percepiscono enormemente al di sopra di se, oppure verso qualche divinità inventata.

Quindi quella che tu descrivi è la freddezza e il cinismo di tutte le creature viventi quando si rapportano con i loro pari, o inferiori.

Questa considerazione contiene la soluzione: i rapporti paritari vanno evitati come la peste, per il bene di entrambi.

Considerazione molto interessante! A cui non avevo pensato.

Nelle amicizie, però, i rapporti paritari mi sembrano i più sensati. Non mi va di prevalere chi considero amico, nè allo stesso tempo essere prevalso.

In realtà anche nei rapporti uomo-donna, mi piacere avere a fianco una donna indipendente, sveglia, in gamba. Non una "schiavetta". Non mi servirebbe.

Però era una cosa che avevo già notato, quando il rapporto diventa paritario, è l'inizio della fine.

Quando invece la donna ti vede come un ragazzo superiore a lei, che la guida e le fa fare quello che a lei piace (e magari non lo sa neanche, cosa le piace, fino a quando non è lui a farglielo scoprire), è sicuramente una donna fedele.

Dovrò quindi abituarmi a mantenere un rapporto non-paritario? Anche se, davvero, non sempre la cosa potrebbe essere così piacevole....

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^X^

Perché evitati? Non si possono semplicemente vivere per quello che sono, ovvero rapporti paritari, che potrebbero finire da un momento all'altro, con la consapevolezza che ciò non comporterà la morte di nessuno dei due?

Parli di freddezza e cinismo, che sono sicuramente un lato della medaglia, ma dall'altro lato (per la persona matura, emotivamente indipendente) non c'è anche la gioia di prendere quello che la vita ha da offrire, quando lo offre, senza caricare i rapporti di aspettative e fantasie?

Si, capisco il tuo punto di vista e sotto certi punti di vista ti do ragione. Ma finora nessun rapporto paritario mi ha mai acceso il fuoco dentro, al limite sono stato bene... come se fosse calcolato e innaturale.

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^X^

Dovrò quindi abituarmi a mantenere un rapporto non-paritario? Anche se, davvero, non sempre la cosa potrebbe essere così piacevole....

Credo che in un rapporto con una donna ci siano molti livelli, molti dei quali vanno tenuti paritari (quelli ordinari della vita, per esempio). Ma il ruolo sessuale ed emotivo no, uno deve guidare senza esitazione sapendo che alla prima debolezza viene mangiato vivo (o quantomeno vede la passione dell'altra scemare).

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alchimista

Non pensavo esistessero più livelli. Avresti dei link o titoli da consigliare?

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alchimista

soprattutto, ora che mi viene in mente, una volta che il rapporto è diventato paritario... è poi possibile recuperare il rapporto originario che funzionava così bene?

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comeback

La legge che governa questo grosso gioco che è la vita è quella del tornaconto personale.

Facciamo tutto per uno scopo.

Corro per dimagrire, o se sono già in forma per restare in forma o al massimo per liberare lo stress. Corro per una gara.

Sto con lei perchè la amo e scopa bene. Sto con lei perchè non ho dove andare altrimenti. Sto con lei perchè il padre mi sta aiutando col lavoro.

Lavoro perchè mi piace. Lavoro ma non mi piace, ma guadagno. Lavoro per sopravvivere.

Faccio volontariato perchè mi fa stare bene. Faccio volontariato per fare self-marketing. Faccio volontariato perchè non ho nulla da fare.

Nessuno farebbe nulla se non a fronte di una motivazione, a seconda della prospettiva la motivazione può essere più o meno edificante, o eticamente meno o più digeribile, o più o meno condivisa, o più o meno accettata. Tutto è relativo.

La vita è un grande gioco, fatto di inesattezze, e regole non scientifiche. Analizzarla è deleterio, ed in passato grandi uomini hanno provato a farlo, ma a mio modo di vedere va vissuta. Vissuta e basta.

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zerozero

Esatto... senza contare che quando facciamo del bene all'altro in maniera disinteressata, in realtà c'è sicuramente dietro qualche interesse materiale.

Ad esempio aiuto un amico in difficoltà perchè so che poi potrò aspettarmi lo stesso. In buona fede credo di essere totalmente disinteressato, ma fare qualcosa di totalmente disinteressato è contro natura. Esistono solo interessi più esplicitamente calcolati e interessi percepiti a livello inconscio, istintivi.

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