Vai al contenuto

Aggressione fisica


Bobs

Messaggi raccomandati

DrGonzo

La fonte del dolore non è l'accettazione della realtà. O la realtà stessa.

La fonte del dolore è data dai metri di caduta in cui inciampi ogni volta che il surreale teatro nella tua mente incontra il pavimento del reale.

.......

Però se inizi a cercarla, la tua, quella della tua, scienza, ricorda di non proiettare i tuoi desideri nella ricerca, i tuoi desideri di come vorresti che fossero le cose.

Perché creano quel gap. Quello scollamento forte. Che quando cadi rompe le ossa.

Risposta più che esauriente, come sempre.

E' quello che sto cercando di fare da qualche tempo, ma ancora non riesco ad abituarmici.

Forse dovrò sbatterci la faccia ancora un paio di volte, per poter camminare liberamente sul pavimento della realtà.

Thanks man! ;)

  • Mi piace! 1
Link al commento
Condividi su altri siti

^'V'^

Risposta più che esauriente, come sempre.

E' quello che sto cercando di fare da qualche tempo, ma ancora non riesco ad abituarmici.

Forse dovrò sbatterci la faccia ancora un paio di volte, per poter camminare liberamente sul pavimento della realtà.

Thanks man! ;)

Prima che qualcuno creda che io sono il depositario della realtà, di quella vera, e che gli altri cadono dalle fantasie, tieni però presente che la filosofia, intesa come ricerca della Verità assoluta, è morta.

E' morta perché ci si è resi conto che la verità ha componenti soggettive, è relativa, e risponde al principio di indeterminazione di Heisemberg.

Credo che se è vero che i cactus abbiano le spine, se crei una realtà più potente in cui non le hanno, puoi ottenere un cactus che cresce senza spine.

Certo.

Devi partire dalla conoscenza di un vero cactus e del fatto che abbia le spine.

Essere convinto che non le abbiano ti fa solo pungere quando ne abbracci uno.

Ma una volta che sei su quel pavimento, quello in cui i cactus hanno le spine, non arrenderti alle loro spine, alla passiva accettazione che è un dato di fatto e basta.

Decidi come deve essere la realtà.

Decidi come vuoi che sia un cactus nel tuo mondo.

Lo puoi fare solo dopo aver camminato sul pavimento, però.

Devi partire da lì, per costruire il tuo mondo.

  • Mi piace! 6
Link al commento
Condividi su altri siti

L'argomento meriterebbe approfondimenti orizzontali e verticali da questo mio post del 2010, ma per il momento può essere un inizio:

http://blog.aivia.it/2010/04/13/donne-da-provetta/

Letto, interessante...

  • Mi piace! 1
Link al commento
Condividi su altri siti

Massimo12

E' stato studiato che per un maschio perdere la donna che ama, venire lasciato all'improvviso, è un trauma emotivo più violento che per una madre perdere un figlio.

E' anche risaputo che le donne sentono meno il dolore fisico (nocicezione) dei maschi, ma sanno lamentarsene molto di più.

Aivia, sai darci delle fonti su queste tue affermazioni? Sono un pò interdetto, visto che da anni mi sento ridicolizzato quando mi trovo in entrambe le situazioni.

Ho anche una domanda riguardo a figli e monogamia, anche se sono un pò OT e al massimo inizierei una nuova discussione.

Nella coppia monogama classica (quella che ci hanno posto a modello per intenderci) il bambino dovrebbe avere 2 figure di riferimento una maschile e una femminile, da prendere a modello. Non sempre tale figura è un modello utile al pargolo per svariati motivi, ma almeno ha una figura di riferimento.

Nel caso in cui tale struttura crollasse e impostassimo relazioni più aperte, con uomini e donne in MLTR diciamo, mi domando come faccia il bambino a scegliere il proprio modello.

Non sarebbe un pò confuso?

Link al commento
Condividi su altri siti

^'V'^

Aivia, sai darci delle fonti su queste tue affermazioni? Sono un pò interdetto, visto che da anni mi sento ridicolizzato quando mi trovo in entrambe le situazioni.

Riguardo alle fonti, non riesco a ritrovare la fonte dello studio secondo cui i maschi che subiscono un abbandono sentimentale soffrono più intensamente delle donne che perdono un figlio. Però sono certo che l'ho letto da qualche parte nel 2012, nel mese di giugno, 2012. Quando sono stato per terra 21 giorni senza la forza di alzarmi.

Se qualcuno lo trova, grazie.

Riguardo alla diversa nocicezione maschi-femmine, cercando in giro si trovano studi che sembrano capovolgere ciò che ho affermato. E infatti devo riformulare la frase:

A parità di stimolo nocicettivo, doloroso, le femmine si lamentano di più e fanno più ricorso ad analgesici e tendono a mangiarsi il cervello con paure e terrori riguardo alle conseguenze di quello stimolo.

Questo significa che a parità di lamentele, i maschi stanno sentendo molto più male.

E questo è il motivo per cui, secondo un'inchiesta della Pfizer, i medici quando un maschio si lamenta sono disposti a dargli anche oppioidi, quando a lamentarsi in modo uguale è una donna, tendono a consigliarle supporto psicologico.

http://www.fondazionepfizer.it/htm/allegati/file_dolore1.pdf

Ora vedo, da una parte degli studi che non conoscevo sulla maggiore percezione del dolore nelle donne.

http://www.brainmindlife.org/percezionedoloredonna.htm

Il che stravolge la mia frase, benvenga un cambio di convinzione.

Dall'altra parte,

http://www.ingenere.it/articoli/donne-e-dolore-un-binomio-da-cancellare

Noto lamentele riguardo al fatto che lo stato ormonale, pre o post menopausa, e il momento del ciclo mestruale, cambiano così tanto le carte in tavola riguardo alla percezione del dolore nelle donne, che fino ad ora nessuno si è addentrato in una mole di dati così dettagliata da discriminare le reali differenze.

Insomma, sembra che studiare "le donne" senza tenere in considerazione questi parametri dia solo risultati medi che non sono affatto indicativi della sensazione della singola donna.

Ho anche una domanda riguardo a figli e monogamia, anche se sono un pò OT e al massimo inizierei una nuova discussione.

Nella coppia monogama classica (quella che ci hanno posto a modello per intenderci) il bambino dovrebbe avere 2 figure di riferimento una maschile e una femminile, da prendere a modello. Non sempre tale figura è un modello utile al pargolo per svariati motivi, ma almeno ha una figura di riferimento.

Nel caso in cui tale struttura crollasse e impostassimo relazioni più aperte, con uomini e donne in MLTR diciamo, mi domando come faccia il bambino a scegliere il proprio modello.

Non sarebbe un pò confuso?

Ma non so perché la chiamino classica.

Non si è mai vista una famiglia costituita di un uomo, una donna, un figlio, prima della rivoluzione industriale che ha diviso le casate famigliari di campagna, di 15 individui circa, per la ricerca di lavoro nelle città.

Sono circa 100 anni che esiste questo modello monogamico, prima di fine '800 la famiglia agricola era il surrogato della tribù di cacciatori raccoglitori, erano un insieme coeso di cugini, zii, madri, padri, nonni, fratelli più grandi ecc.

Prima della rivoluzione agricola, che ha trasformato le tribù di cacciatori raccoglitori in casati di famiglia, in cui il legame di sangue "legittimo" prendeva senso con la proprietà privata e la terra da ereditare, c'erano appunto le tribù.

Un bambino prima aveva dieci o venti modelli maschili da cui prendere, inoltre frequentava gli adulti giocando dove loro lavoravano e guardandoli.

Era così in epoca agricola, ed era così prima.

Oggi quel bambino, nel caso che i suoi convivano ancora, ha un papà che arriva la sera stanco dal lavoro, e gli unici altri modelli maschili sono in tv e tra i coetanei che non fanno una O con un bicchiere come lui.

Sulla figura materna no problem, siamo matrilineari, la madre è certa.

Ma le figure maschili fino a 100 anni fa sono sempre stati modelli vari, fra cui pescare.

E lo sono anche oggi. Solo, ci fanno da modelli vari del maschile i personaggi dei telefilm.

Con le agghiaccianti conseguenze che questo comporta.

Noi siamo una specie tribale.

Non era previsto il monolocale di cemento pagato per 40 anni di mutuo in cui chiudersi in due con un figlio.

E' un danno per tutti e tre.

E allora qui arrivano gli opinionisti da rotocalco e fanno notare che è un danno maggiore se manca il padre.

Che è come dire che tra farsi tranciare la gamba sotto al ginocchio o alla coscia, è un danno maggiore alla coscia.

Questo basta a desiderare di essere amputati al ginocchio?

Dobbiamo davvero arrivare a considerare buona e sana l'amputazione al ginocchio, solo perché è meno peggio di quella all'anca?

  • Mi piace! 4
Link al commento
Condividi su altri siti

Fino a poco tempo fa, consideravo Aivia una persona intelligente, sveglia, ma troppo estrema. Pensavo che la vita lo avesse preso a pugni in faccia e per sopravvivere si fosse inventato il mondo che in questo topic descrive bene. Ero ovviamente terrorizzato dall'idea che quello che scrivesse fosse vero. Mettevo in dubbio tutto ciò che diceva. Per alcuni versi... vederlo così ammirato.. me lo rendeva ancora più antipatico..

Poi per una donna, e per la partenza di questa donna, sono morto.

Non fidandomi di nessuno, sentendomi superiore a tutti ma a terra, l'ho chiamato, e l'ho incontrato. E' stato un pomeriggio piacevole. Non mi ha demonizzato o roba simile, ma mi è servito molto dare un volto a chi scriveva quelle cose. Ero morto, e quindi potevo assimilare tutto senza paura del dolore. Dolore più, dolore meno...

In questi mesi ho represso la mia voglia di inondare Aivia di mail e messaggi, piuttosto ho messo in discussione tutto ciò che avevo appreso precedentemente. Ho letto molto, vissuto molto, e sono cresciuto molto.

Poi, ieri... ho scritto un messaggio alla donna che amo. Le ho scritto che la amavo in senso sacro, non nel senso terreno e volgare. Che anche se siamo ora divisi, lei sarà per sempre con me. Che non mi interessa con chi tromba, chatta, spompina. Che a me interessa solo perdermi nei suoi occhi provando Amore, quando la vedo. Tutto il resto, non conta.

Poi le ho dedicato questo pezzo...

"Come faccio a metterlo in gabbia... e' bello come i fiori di ciliegio quando cadono...

E forse torna, dentro la mia finestra. Forse no.

Ma per lui c'è sempre, sempre, un pezzettino di pane.

Non importa se non si è fatto vivo, non importa se mi ha beccato un dito l'ultima volta.

Davvero, come può essere rilevante...siamo bellissimi e alla fine moriamo, come i fiori di ciliegio quando cadono.

E tutto il resto...ma che importa?

Quando ti guarda con quegli occhietti e dice cip cip...quando ti mostra con finta indifferenza la stupenda rugiada del mattino sui suoi petali... non ha più importanza nient'altro..."

E si, è un pezzo di Aivia.

E mentre glielo dedicavo, mentre compariva nella sua pagina facebook, piangevo. Ero felice. Ero libero. E piangeva pure lei. Ed era felice. Ed era libera. Me lo scrisse subito.

Ieri sera ho provato una sensazione di pace e Amore che forse non ho mai provato prima.

E se questa sensazione l'ha provata pure lei... è il regalo più bello che le abbia mai fatto... e piangerei anche ora, se non fossi nel mio posto di lavoro...

grazie per questo post.. bellissimo

  • Mi piace! 1
Link al commento
Condividi su altri siti

Clock

Ma non so perché la chiamino classica.

Non si è mai vista una famiglia costituita di un uomo, una donna, un figlio, prima della rivoluzione industriale che ha diviso le casate famigliari di campagna, di 15 individui circa, per la ricerca di lavoro nelle città.

Sono circa 100 anni che esiste questo modello monogamico, prima di fine '800 la famiglia agricola era il surrogato della tribù di cacciatori raccoglitori, erano un insieme coeso di cugini, zii, madri, padri, nonni, fratelli più grandi ecc.

Prima della rivoluzione agricola, che ha trasformato le tribù di cacciatori raccoglitori in casati di famiglia, in cui il legame di sangue "legittimo" prendeva senso con la proprietà privata e la terra da ereditare, c'erano appunto le tribù.

Un bambino prima aveva dieci o venti modelli maschili da cui prendere, inoltre frequentava gli adulti giocando dove loro lavoravano e guardandoli.

Era così in epoca agricola, ed era così prima.

Oggi quel bambino, nel caso che i suoi convivano ancora, ha un papà che arriva la sera stanco dal lavoro, e gli unici altri modelli maschili sono in tv e tra i coetanei che non fanno una O con un bicchiere come lui.

Sulla figura materna no problem, siamo matrilineari, la madre è certa.

Ma le figure maschili fino a 100 anni fa sono sempre stati modelli vari, fra cui pescare.

E lo sono anche oggi. Solo, ci fanno da modelli vari del maschile i personaggi dei telefilm.

Con le agghiaccianti conseguenze che questo comporta.

Noi siamo una specie tribale.

Non era previsto il monolocale di cemento pagato per 40 anni di mutuo in cui chiudersi in due con un figlio.

Sulla parte storica, epoca agricola, non ti seguo...

Citi del 800 ma nel 800 era già avvenuta la prima rivoluzione industriale...

Puoi riportare qualche rifermento, e fare un approfondimento su ciò che dici ?

Link al commento
Condividi su altri siti

^'V'^

Sulla parte storica, epoca agricola, non ti seguo...

Citi del 800 ma nel 800 era già avvenuta la prima rivoluzione industriale...

Puoi riportare qualche rifermento, e fare un approfondimento su ciò che dici ?

Non ho capito la tua domanda.

Credo di aver capito che mi stai correggendo perché ho situato la rivoluzione industriale nell'800 mentre, come giustamente fai notare, è avvenuta nell'800.

E se è così non capisco.

Sui riferimenti alla fine del paleolitico e inizio neolitico, e sulla fine dell'era agricola e inizio era di città e industrie non serve davvero che io porti prove a sostegno che questi passaggi siano avvenuti.

Comunque, schematizzando molto:

Spero di spiegarmi anche se non ci siamo capiti.

Paleolitico: tribù di cacciatori raccoglitori. Quindi tribù.

Neolitico, rivoluzione agricola: si creano famiglie, ovvero gruppi numerosi di persone coabitanti, con molti figli, ove vivono assieme zii, nonni, parenti vari, cugini, si chiama famiglia ma per l'idea moderna che abbiamo di famiglia, ai nostri occhi sembrano tribù o Clan.

Rivoluzione industriale: le persone vanno nelle città a cercare lavoro e si creano per la prima volta famiglie mononucleari formate da un maschio, una femmina ed eventuali (pochi) figli.

Quando sento dire che questo (mononucleare monogamico) è il modello di famiglia classico, mi premuro di far notare che è un modello di famiglia non solo moderno, visto che è di fine 800. Da noi, in Inghilterra anche inizio 800.

Ma che 2,3 milioni di anni di evoluzione ci hanno visti agire, pensare, mangiare e vivere in modo tribale, ove negli ultimi 10'000 anni (circa) siamo stati tribali in modo diviso per famiglie, ma comunque in casolari di campagna con molte persone tra zii, parenti, cugini, fratelli, sorelle, nonni, ecc.

Faccio giusto notare che è una moda recentissima quella del maschio e della femmina da soli che cercano di allevare figli in un loculo di cemento pagato oro. (forse il segreto della pietra filosofale dell'alchimia era dunque l'edilizia? E' questo un collegamento con la massoneria? ahahaha ).

Lo faccio notare solo perché ci sono molte persone che credono che una madre, un padre e un bambino siano un esempio di famiglia classica.

E che quindi il bambino, classicamente, avesse in questi due personaggi i suoi modelli maschili e femminili.

Modificato da ^'V'^
  • Mi piace! 3
Link al commento
Condividi su altri siti

cabeleira

Faccio giusto notare che è una moda recentissima quella del maschio e della femmina da soli che cercano di allevare figli in un loculo di cemento pagato oro. (forse il segreto della pietra filosofale dell'alchimia era dunque l'edilizia? E' questo un collegamento con la massoneria? ahahaha ).

Lo faccio notare solo perché ci sono molte persone che credono che una madre, un padre e un bambino siano un esempio di famiglia classica.

E che quindi il bambino, classicamente, avesse in questi due personaggi i suoi modelli maschili e femminili.

Quindi è un modello talmente recente da essere innaturale ?

Quanto può essere limitante per un bambino avere due soli ed esclusivi modelli di riferimento , il più delle volte immaturi ed instabili entrambi ?

Link al commento
Condividi su altri siti

aivia sei un fottuto genio...

Sto leggendo il tuo blog con trasporto...

  • Mi piace! 2
Link al commento
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un membro per lasciare un commento

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra community. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Sei già registrato? Accedi qui.

Accedi Ora
×
×
  • Crea Nuovo...