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virgola
Inviato

4 anni fa iniziai a giocare a rugby. Non ho mai avuto la macchina per arrivare al campo e così almeno tre volte a settimana facevo un' ora e mezza di viaggio con i mezzi di trasporto e un'ora e mezza al ritorno. Ma sostanzialmente non mi importava, era il mio secondo anno universitario, e il primo anno a scienze , quindi ero così carica che anche fare le scale con dolore per l'attività estremamente dura da allenamento, non mi pesavano.

Passò un anno. Il nostro allenatore si chiamava "chicco", proprio così, e lui era super tenero. ci chiamava "bimbe" e noi eravamo quelle 7 ragazze a fare il nostro primo campionato.

Con lui c'era la preparatrice atletica, una donna bellissima , muscolosa e determinata. Lei non ci chiamava affatto bimbe, anzi a suon di urla cercava a più non posso di motivarci. Lo dico con sincerità, questa donna in campo fa paura...ma fuori è una persona normale.

Mai a dirti un "brava" però, ed infatti è motivo di scherzo in squadra questa sua incapacità "affettiva".

Chicco rimase con noi un anno. E la nostra allenatrice in toto divenne la preparatrice.

Che dire di lei? mi fa una paura fottuta, e allo stesso tempo la stimo. E' identica a mia madre. Un mastino anaffettivo che però ti mostra il vero modello di "adulto".

La squadra crebbe. Io non dovetti più farmi un ora e mezza al ritorno (solo quella dell'andata) perchè mi offriva un passaggio una ragazza che poi sarebbe diventata una mia grande amica, nonostante l'età (mi passa di molti anni).

Da piccola io ero timidissima. Sempre stata scherzosa e coraggiosa, ma timida nei nuovi gruppi. Spronata da quel dolce psicanalista che è mio padre, imparai tutto quello che c'era da sapere con pnl , sicurezza in se stessi, dominare l'ambiente ecc. Che , anche se mi aiutò (e mi aiuta) in tutti gli ambiti a stare a mio agio toglie completamente tutta la mia spontaneità alle relazioni.

In campo non sono mai riuscita a costruire qualcosa con loro. In qualche modo ero sempre "la nuova". Silenziosa proprio come sono nella mia famiglia, e credo che sia stato questo il problema : come io resto in silenzio, nel mio, a casa, ho fatto lo stesso con la mia "seconda famiglia" di squadra. E mentre però la mia famiglia mi accetta, in squadra non ha fatto altro che alzare un muro (che avrei potuto evitare, bastava un po' fare come faccio con le ragazze per strada.)

Poi due anni fa il disastro, mi ruppi una mano e ruppi anche un patto che avevo fatto a me stessa, innamorandomi di una manipolatrice, nuova in squadra. Che però era fidanzata con una mia cara amica di squadra.

Insomma, io e uscii pulita perchè mi comportai sempre bene, ma la squadra risultò ai miei occhi come infida e giudiziosa. Quell'anno fu l'anno che feci più mete, ma lo stesso l'allenatrice non mi portò alle finali, dicendo che "avevo fatto troppe assenze", e portando gente più scarsa. Mi arrabbiai molto, e mi tolsi dal gruppo whatsapp (unica cosa che mi lasciava ancorata a loro) - mesi dopo mi tolsi anche facebook per altri motivi. Andavo comunque alle partite a guardarle ma non tornai per un anno all'allenamento. Giudicandole troppo cattive per i miei gusti.

E ora forse lo dico ancora più con ragione, non fossi in squadra io non le vorrei frequentare come persone. Ma purtroppo per fare una squadra devi anche costruirci, parlare con loro, andare alle feste, domandare come va la vita.

Ma io proprio non ci riesco, non ho proprio lo stimolo di parlare con loro.

Vi vorrei chiedere consiglio perchè ora mi ritrovo in una situazione che per me non è più abituale: non manco di coraggio, non ho paura di farmi male (ho rotto quasi tutte le ossa - purtroppo sono meno allenata e ora che ho ripreso ritendo a farmi male) , non mi manca la passione per il rugby.

Dopo il mio anno sabatico, in cui ho lavorato e fatto body building (con ottimi risultati, ho aumentato di molto la forza) , non riesco più a far finta di nulla. Se mi trattano male, se mi "bullizzano" , le ignoro e basta. Purtroppo però se il rugby mi piaceva perchè appena mettevo piede in campo la mia testa si svuotava di pensieri, ora non mi sento nemmeno più al sicuro li.

Per quanto io adori la mia allenatrice, la odio anche..perchè molte volte avrei voluto il suo aiuto ma mi ha dimostrato che per lei non valgo nulla, nemmeno un impegno in più.

Vorrei farcela con le mie mani . Ormai salto una quantità industriale di allenamenti per ogni scusa, inizio a sentire dolore già prima di arrivare al campo. Le partite sono così lontane dal mio immaginario che nemmeno ci spero.

Sono 30 ragazze ora al campo. che cavolo. Io ho successo con le donne ogni giorno, perchè non riesco a conquistarmi queste 30 donne??

ps: molti, familiari compresi (e ciò mi dispiace, perchè non ho mai avuto il loro appoggio o stima per questo grande sport) , mi dicono di lasciare. Io potrei anche farlo, ma mi mancherebbe veramente troppo. E se lascio e poi ricambio idea sono già stata avvertita dall'allenatrice che non sono più ben accetta (figuriamoci che mi ha detto che se manco tre volte di fila mi caccia del tutto)

gelsomino
Inviato

perche' ti bullizzano,non l'ho capito mica?

virgola
Inviato

ehh gelso, l'ambiente sportivo di squadra può essere crudele. Mi "bullizzano" perchè magari non passo ogni venerdì sera dopo l'allenamento con loro, non vado ad ogni avvenimento della società tipo l'aiutare i piccolini, durante le feste non faccio show cercando di parlare con tutti ma magari me ne sto per fatti miei chiacchierando di tanto in tanto con qualcuno. Cose che per me in altri ambienti "sociali" è del tutto normale, i miei amici e la mia famiglia accetta questo mio essere "lupo solitario", non preclude le mie relazioni che sono sempre sincere.

Poi comunque per bullizzare intendo: non lasciarmi il posto per fare la doccia, anzi arrabbiarsi se ho preso "la parte di panca" di una di loro. Non scrivere il mio nome quando magari l'allenatrice regala a tutte boh un bicchiere o una maglietta, qualche calcetto di proposito durante un ragruppamento (che ora si guardano bene dal farlo perchè faccio anche l'arbitro)

insomma cose che io ignoro, non è che mi metto a litigare.

Per una ragazza che è stata con noi due mesi hanno fatto una super mega festa a sorpresa , per dirti mi ha fatto piacere vederle così unite, allo stesso tempo mi fa male vedere che io non riesco ad essere "come loro".

gelsomino
Inviato

ecco se volevi farmi diventare antipatiche le tue "scompagne" di squadra ci sei riuscita..

ps..non ti bullizzano per le tue preferenze sessuali quindi?!

virgola
Inviato

ahhh no figurati, in squadra ci sta pure una coppia. Te le faccio stare un po' più simpatiche, quando io "rubai" la ragazza a quella mia amica di squadra, nessuna di loro si azzardò mai a dire nulla contro di me , nonostante volevano molto bene all'altra ragazza.

Quando mio padre si ammalò l'allenatrice mi chiamò e mi disse che per parlare lei era disponibile.

Il problema non sono loro, non colpano di nulla se non del fatto che sono molto diverse da me. E non è nemmeno mio, non posso cambiare il mio modo di essere. Il problema è che io tengo molto al rugby , ma anche a questa squadra come concetto. Vorrei però stare più al sicuro . Non intristirmi quando l'allenatrice mi sgrida, non prendermi di ansia quando si aspettano (giustamente) che io mi impegni.

Questo modifica veramente di molto il mio modo di giocare. Sono diventata una schiappa, mentre se gioco con gli amici o contro avversarie che non conosco, do veramente il cuore . Magari non faccio show formidabili e mete straordinarie, ma faccio il mio piccolo, mi diverto da matti e ne vale sul serio la pena.

(devi sapere che sono fisicamente piccolina, quindi il mio unico modo per non prendere tante botte è essere veloce. Purtroppo i pensieri mi irrigidiscono e non riesco più a correre come due anni fa. Perciò prendo il doppio delle botte. E ho costantemente paura di sbagliare - mi ripeto che sono rientrata da poco, che sbagliare è utile, ma quando sono li "non ragiono")

gelsomino
Inviato

se non e' bullismo allora cos'e' una sorta di mobbing?! ti considerano un peso morto una palla al piede e vogliono farti fuori?

gelsomino
Inviato

povera cucciola,mi fai tenerezza,per la prima volta mi fai tenerezza

  • Mi piace! 1
BANE
Inviato

Negli sport di squadra,sono convinto che il rispetto si ottenga in campo.

Tu ami il rugby.

Parti da questo presupposto.

Non devi amare anche le persone con le quali giochi. Devi sapere che sono pronte a sacrificarsi per te,a coprirti le spalle.

Questo si,ma non le devi necessariamente amare.

In primis,rimettiti in forma.

Devi allenarti,arrivare ad essere totalmente sicura dei tuoi mezzi fisici,per stare in campo. Devi sentirti forte.

Allenati.

Ovviamente allenarsi non vuol dire partire da zero e pretendere di fare subito cento. In tal modo vai oltre le tue momentanee possibilità e tendi a farti male. Un infortunio nello sport lo devi prevenire,perchè rischia di rallentare il processo di crescita. Per prevenirlo,devi allenarti bene. Parti dal basso,fai qualcosa per conto tuo,oltre gli allenamenti. Vai a correre,vai in bicicletta,nuota,massacrati di addominali,puntando ogni giorno a fare qualcosa di più. Poco,ma di più. Controlla in maniera attentissima la dieta e fatti le tue ore di sonno.

Fregatene della delicatezza.

Allenati con la squadra e,quando sei in campo,pensa solo al campo.

Non pensare che tizia ti ha strizzato il capezzolo o che caia non è abbastanza in empatia con te.

Pensa al fango.

Se necessario,fai un bel discorso stile Al Pacino alla squadra. Specifica che non ti interessa se ti vogliono bene o meno,che non devi piacere a tutte,nè alle tue compagne di squadra,nè al tuo allenatore,ma che in campo darai sempre tutto e sarai disposta a romperti qualsiasi osso anche solo per conquistare un centimetro,con la squadra.

Fregatene se non ti fanno giocare,fregatene se ti prendono in giro.

Continua a spingere fin quando non ribalti la situazione. Il rispetto si ottiene in campo.

Smettila di pensare a quello che va storto o potrebbe andare storto e torna alle basi,alle cose importanti: te,la tua ferrea volontà ed una palla ovale.

Vai ad allenarti.

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virgola
Inviato

come mai il tuo consiglio non è di cambiare squadra?

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