Questo è un messaggio popolare. Rev [Partecipante] 237 Inviato 7 Dicembre 2014 Questo è un messaggio popolare. Inviato 7 Dicembre 2014 L’introversione non è una malattia. Ripeto, l’introversione non è una malattia. È comune che quando si parla di introversione, a questa parola vengano associate parole come “timidezza”, “goffaggine relazionale”, “chiusura”. Molti si immaginano una persona che vorrebbe essere socievole, ma proprio non ce la fa. Non è così. L’introverso non è affatto timido. Io sono molto introverso, ma non sono per nulla timido. Per introversione si intende un orientamento individuale tipologico della personalità caratterizzato da un corredo emozionale che spinge l’”individuo introverso” ad essere riflessivo, rivolto verso sé stesso (intro-verso – verso l’interno), a recuperare le energie spendendo del tempo da soli, a non cercare frequentemente stimoli nell’ambiente esterno e nell’interazione con gli altri poiché trovano molto di ciò di cui hanno bisogno in loro stessi. Ora bisogna fare una precisazione: non esistono individui sempre introversi e sempre estroversi. Immaginate un asse dove agli estremi c’è l’introversione totale e l’estroversione totale. Noi di base ci posizioniamo più vicini ad un estremo o più vicini all’altro, ma ciò non toglie che se sono tendenzialmente introverso non posso una sera avere una gran voglia di conoscere molte persone nuove, e se sono tendenzialmente un estroverso ciò non toglie che un sabato sera posso passarlo felicemente a leggere un libro, da solo. Direi che cambia la frequenza di queste due azioni, per questi due soggetti. Tutto qui. Quindi da una parte abbiamo un individuo introverso che ama passare gran parte tempo da solo, che si stanca se si trova in situazioni troppo “socievoli” per troppo tempo, che è riflessivo, a contatto col proprio mondo interiore. Dall’altra parte abbiamo un individuo estroverso che ama passare gran parte del proprio tempo con amici, conoscendo persone nuove, che si annoia a stare da solo, che ha un gran bisogno di stimoli provenienti dall’esterno per essere soddisfatto. Ora, pensate al mondo della seduzione, del puing. Se arriva un ragazzo introverso qui, generalmente viene investito da informazioni che lo spingono a diventare una sorta di yes man sociale, uscire continuamente, conoscere continuamente persone. Legge consigli di utenti che sono riassumibili in “esci sempre e comunque, uscire e bere una birra nel bar sotto casa è sempre meglio di startene da solo in casa”. Vede utenti che consigliano di uscire tutti i martedì-giovedì-sabato e la prima e terza domenica del mese. Io voglio dire a questi ragazzi introversi: aspettate. Non consideratevi falsi pua se ogni tanto vedendo una bella ragazza preferite continuare a leggere il libro seduti al bar bevendo qualcosa. Non consideratevi falliti se qualche sabato sera lo passate a casa a scrivere, ascoltare musica, a riflettere sul vostro mondo. Non consideratevi sfigati se avete pochi amici sparsi qui e lì, mentre vedete compagnie di decine di ragazzi uscire apparentemente felici. Voi avete un dono che loro non hanno, e prima capirete di averlo, e prima lo accetterete, prima lo potrete apprezzare ed usare per conquistare. Voi siete nel vostro mondo, e non ha senso abbandonarlo forzatamente. Siete condannati a passare molto tempo nel vostro universo, e quindi potete scegliere di abbellirlo, arricchirlo, renderlo attraente, renderlo magnifico. Leggete, ascoltate musica, arricchitevi. Passate quel tempo non a disperarvi di non essere estroversi perchè in questo forum va di moda esserlo, piuttosto migliorando la vostra introversione. Non cercate di essere quello che non siete, migliorate quello che siete. Non date alla vostra introversione la forma di un cappio, ma quella di una rosa, una bellissima rosa che attrarrà le donne che conoscerete, quando avrete voglia di conoscerle. Dani89, Anonimo.92, Nowhere e 14 altri ha reagito a questo 17
Dani89 [Partecipante] 740 Inviato 7 Dicembre 2014 Inviato 7 Dicembre 2014 Gran bel post. Gran bel post, lo ridico. Io penso che gli introversi siano come i gatti e gli estroversi come i cani (gli americani distinguono proprio tra cat-person e dog-person). E ci sono situazioni in cui i cani sono scostanti come i gatti e i gatti appiccicosi come i cani. Non sono proprio d'accordo solo in una cosa: un PUA (Pick-Up Artist) è per definizione estroverso, se non mette una maschera. Io non credo che PUA sia il livello supersayan del seduttore (oddio, per certi aspetti lo è forse), credo sia un tipo di seduttore. ma magari sbaglio io, non ho capito il termine. Comunque sì. Gli introversi hanno un mondo che gli estroversi non possono nemmeno capire (e viceversa). Il problema, come dici tu Rev, è che l'introversione è generalmente malvista, non solo in questo forum, ma nella vita, e ancor più dalle donne (sebbene poi alcuni aspetti degli introversi attirino molto). step45 e Connor ha reagito a questo 2
Interstellar [Élite] 283 Inviato 7 Dicembre 2014 Inviato 7 Dicembre 2014 Interessante riflessione, ma hai scoperto solo il 25% della veritá finora. Leggi del myers briggs test: l'introversione-estroversione é solo una delle principali componenti della personalitá, ma ci sono altri 3 assi, per es. il fatto di essere intuitivi (vedere non solo ció che hai sotto il naso ma fare grandi riflessioni e connessioni mentali, cercare le "spiegazioni", per es. Einstein era un intuitivo) o di basarsi sulle sensazioni del momento (uso i miei sensi e decido rapidamente). Ci sono pi altre caratteristiche come la razionalitá vs l'emotivitá. Le combinazoni di questi aspetti generano 16 tipi di personalitá: ogni tipo ha i suoi pro e i contro. La cosa figa é sapere come siamo, peró sapere anche com'é l'opposto: l'individuo migliore é quello che ha una personalitá, ma sa anche prendere le cose positive di altre personalitá quando é necessario. Nessuno é condannato a far niente, ma la selezione va avanti. L'evoluzione ha determinato quali individui siano i piú adatti a riprodursi: non devono essere necessariamente i migliori in assoluto, ma quelli con le caratteristiche piú adatte alla sopravvivenza. Un albero vive e muore nella giungla senza che nessuno lo sappia: a volte dobbiamo comunicare, prendere decisioni rapide e magari non sono necessariamente le migliori, ma sono azioni e l'evoluzione premia chi agisce. Quello che voglio dire é che é giusto essere sé stessi, ma anche essere coscienti, passare vent'anni nel proprio universo il sabato sera a pensare al senso della vita potrá essere l'attivitá piú nobile, ti potrá far diventare il nuovo Einstein, ma avrai poche chance di scopare. punto. Quello che dici é "sii te stesso e prima o poi la dolce metá arriverá". d'accordo, ma la vita é breve, aiutiamola Connor e Nowhere ha reagito a questo 2
Dani89 [Partecipante] 740 Inviato 7 Dicembre 2014 Inviato 7 Dicembre 2014 Interessante riflessione, ma hai scoperto solo il 25% della veritá finora. Leggi del myers briggs test: l'introversione-estroversione é solo una delle principali componenti della personalitá, ma ci sono altri 3 assi, per es. il fatto di essere intuitivi (vedere non solo ció che hai sotto il naso ma fare grandi riflessioni e connessioni mentali, cercare le "spiegazioni", per es. Einstein era un intuitivo) o di basarsi sulle sensazioni del momento (uso i miei sensi e decido rapidamente). Ci sono pi altre caratteristiche come la razionalitá vs l'emotivitá. Le combinazoni di questi aspetti generano 16 tipi di personalitá: ogni tipo ha i suoi pro e i contro. La cosa figa é sapere come siamo, peró sapere anche com'é l'opposto: l'individuo migliore é quello che ha una personalitá, ma sa anche prendere le cose positive di altre personalitá quando é necessario. Nessuno é condannato a far niente, ma la selezione va avanti. L'evoluzione ha determinato quali individui siano i piú adatti a riprodursi: non devono essere necessariamente i migliori in assoluto, ma quelli con le caratteristiche piú adatte alla sopravvivenza. Un albero vive e muore nella giungla senza che nessuno lo sappia: a volte dobbiamo comunicare, prendere decisioni rapide e magari non sono necessariamente le migliori, ma sono azioni e l'evoluzione premia chi agisce. Quello che voglio dire é che é giusto essere sé stessi, ma anche essere coscienti, passare vent'anni nel proprio universo il sabato sera a pensare al senso della vita potrá essere l'attivitá piú nobile, ti potrá far diventare il nuovo Einstein, ma avrai poche chance di scopare. punto. Quello che dici é "sii te stesso e prima o poi la dolce metá arriverá". d'accordo, ma la vita é breve, aiutiamola Tutto giusto, ma non credo che il post di Rev fosse un'incentivo a stare a casa. Penso fosse piuttosto un: "prendi coscienza delle tue potenzialità", non ti violentare troppo. Sì, certo, uscire dalla comfort zone è la base di molte cose, ma se non puoi cambiare la tua essenza profonda è inutile. Sennò è come mettere una maschera. Se nella scala da introverso a estroverso (da 0 a 10) sei 3, a che serve frustrarsi cercando di essere 10? Cerca di comportarti da 5 e intanto attingi dal meglio della tua natura. Ribadisco Rev: l'introversione non è timidezza. la timidezza si cura perché un atteggiamento, una risposta agli stimoli esterni, l'introversione un'indole.
Rev [Partecipante] 237 Inviato 7 Dicembre 2014 Autore Inviato 7 Dicembre 2014 Interessante riflessione, ma hai scoperto solo il 25% della veritá finora. Leggi del myers briggs test: l'introversione-estroversione é solo una delle principali componenti della personalitá, ma ci sono altri 3 assi, per es. il fatto di essere intuitivi (vedere non solo ció che hai sotto il naso ma fare grandi riflessioni e connessioni mentali, cercare le "spiegazioni", per es. Einstein era un intuitivo) o di basarsi sulle sensazioni del momento (uso i miei sensi e decido rapidamente). Ci sono pi altre caratteristiche come la razionalitá vs l'emotivitá. Le combinazoni di questi aspetti generano 16 tipi di personalitá: ogni tipo ha i suoi pro e i contro. La cosa figa é sapere come siamo, peró sapere anche com'é l'opposto: l'individuo migliore é quello che ha una personalitá, ma sa anche prendere le cose positive di altre personalitá quando é necessario. Il mio post si riferisce unicamente all'asse introversione-estroversione, non voglio approfondire altre dimensioni. Nessuno é condannato a far niente, ma la selezione va avanti. L'evoluzione ha determinato quali individui siano i piú adatti a riprodursi: non devono essere necessariamente i migliori in assoluto, ma quelli con le caratteristiche piú adatte alla sopravvivenza. Un albero vive e muore nella giungla senza che nessuno lo sappia: a volte dobbiamo comunicare, prendere decisioni rapide e magari non sono necessariamente le migliori, ma sono azioni e l'evoluzione premia chi agisce. Quello che voglio dire é che é giusto essere sé stessi, ma anche essere coscienti, passare vent'anni nel proprio universo il sabato sera a pensare al senso della vita potrá essere l'attivitá piú nobile, ti potrá far diventare il nuovo Einstein, ma avrai poche chance di scopare. punto. Quello che dici é "sii te stesso e prima o poi la dolce metá arriverá". d'accordo, ma la vita é breve, aiutiamola Il mio posto non voleva comunicare "sii te stesso e prima o poi la dolce metà arriverà". Io sono me stesso e la dolce metà me la vado a cercare ogni volta che ho voglia, e nno perchè sono spinto dagli altri a farlo il sabato sera-in gruppi numerosi di amici festaioli-ecc. Piuttosto voleva essere un invito agli introversi di non rinnegare il proprio modo di essere, ma a migliorarlo. Essere introversi non include non saper rimorchiare, anzi. Un individuo introverso può essere un abile seduttore tanto quanto uno estroverso. Un pua inglese ha ideato perfino l'"introvert game". Un genio. Non bisogna essere sè stessi, ma il miglior sè stesso possibile, senza diventare altri solo perchè il mondo del puing li dipinge meglio. Ma già dani89 ha risposto chiaramente, quindi non mi dilungo troppo. Connor ha reagito a questo 1
Rev [Partecipante] 237 Inviato 7 Dicembre 2014 Autore Inviato 7 Dicembre 2014 Un PUA (Pick-Up Artist) è per definizione estroverso, se non mette una maschera. Interessante osservazione... io non la penso così, ma mi piacerebbe sentire anche l'opinione di altri utenti.
foljack [Partecipante] 122 Inviato 7 Dicembre 2014 Inviato 7 Dicembre 2014 (modificato) Ma secondo voi, l'introversione è una caratteristica innata? Oppure diventiamo introversi/estroversi a seconda dell'ambiente, delle esperienze, e dei condizionamenti esterni che subiamo? E' inoltre possibile che, come le definisce Dyer nelle "Vostre zone erronee", stiamo parlando di auto-etichette? che noi stessi siamo portati a consolidere con tutta una serie di comportamenti in linea con il concetto che abbiamo di noi? Modificato 7 Dicembre 2014 da foljack
Dani89 [Partecipante] 740 Inviato 7 Dicembre 2014 Inviato 7 Dicembre 2014 Ma secondo voi, l'introversione è una caratteristica innata? Oppure diventiamo introversi/estroversi a seconda dell'ambiente, delle esperienze, e dei condizionamenti esterni che subiamo? In realtà ho ascoltato report di studi scientifici che sembrano dimostrare il contrario. Osservando dei gemelli eterozigoti, quindi con un'identico patrimonio genetico, si osservava che la tendenza alla socialità e all'esteriorizzazione poteva comunque essere diversa tra i due gemelli, perciò doveva essere influenzata dalle esperienze e da influenze ambientali esterne alla famiglia. Il punto è che non si capisce bene quanto siano state osservate le attitudine reali (effettivamente difficili da indagare scientificamente), al di là dei comportamenti. Ci si può benissimo comportare contro le proprie attitudini, per molti motivi. Se poi effettivamente la tendenza all'introversione non fosse genetica, ma fosse per esempio indotta da alcuni comportamenti della madre durante l'età infantile, o anche da esperienze vissute durante l'adolescenza, cosa cambierebbe per una persona adulta i cui tratti del carattere sono fondati? Si possono, si devono, limare gli aspetti positivi di sé e esaltare i migliori, ma credo che in fondo la propria natura, l'indole profonda (comunque sia originata) non si possa cambiare. O sto prendendo uno sfondone in psicologia io?
Rev [Partecipante] 237 Inviato 7 Dicembre 2014 Autore Inviato 7 Dicembre 2014 Ma secondo voi, l'introversione è una caratteristica innata? Oppure diventiamo introversi/estroversi a seconda dell'ambiente, delle esperienze, e dei condizionamenti esterni che subiamo? E' inoltre possibile che, come le definisce Dyer nelle "Vostre zone erronee", stiamo parlando di auto-etichette? che noi stessi siamo portati a consolidere con tutta una serie di comportamenti in linea con il concetto che abbiamo di noi? Per non scrivere un articolo di 50 pagine e ancora incompleto, mettiamola così: la personalità è influenzata da molti fattori, "innati" e non. "Le vostre zone erronee" l'ho cominciato e arrivato a metà l'ho messo in sospeso, ma definire dei tratti di personalità "etichette" è abbastanza limitante.. di certo ci sono spirali cognitive e comportamentali che si autoalimentano, ma non si può parlare solo di etichette a mio avviso.
Drugo94 [Élite] 849 Inviato 7 Dicembre 2014 Inviato 7 Dicembre 2014 Io non metterei delle limitazioni al proprio essere.. Definirmi introverso o estroverso significa anche definire delle mie reazioni a determinate situazioni. C'è gente che mi considera uno molto estroverso e gente che mi considera molto introverso, messo da parte un temperamento iniziale si può esser chi vuole. Per quanto mi riguarda un Pick Up Artist può scegliere chi essere e quando esserlo.
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