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Introversione. Estroversione. Seduzione.


Rev

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Dani89

Gran bel post.

Gran bel post, lo ridico.

Io penso che gli introversi siano come i gatti e gli estroversi come i cani (gli americani distinguono proprio tra cat-person e dog-person). E ci sono situazioni in cui i cani sono scostanti come i gatti e i gatti appiccicosi come i cani.

Non sono proprio d'accordo solo in una cosa: un PUA (Pick-Up Artist) è per definizione estroverso, se non mette una maschera. Io non credo che PUA sia il livello supersayan del seduttore (oddio, per certi aspetti lo è forse), credo sia un tipo di seduttore. ma magari sbaglio io, non ho capito il termine.

Comunque sì. Gli introversi hanno un mondo che gli estroversi non possono nemmeno capire (e viceversa). Il problema, come dici tu Rev, è che l'introversione è generalmente malvista, non solo in questo forum, ma nella vita, e ancor più dalle donne (sebbene poi alcuni aspetti degli introversi attirino molto).

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Interstellar

Interessante riflessione, ma hai scoperto solo il 25% della veritá finora. Leggi del myers briggs test: l'introversione-estroversione é solo una delle principali componenti della personalitá, ma ci sono altri 3 assi, per es. il fatto di essere intuitivi (vedere non solo ció che hai sotto il naso ma fare grandi riflessioni e connessioni mentali, cercare le "spiegazioni", per es. Einstein era un intuitivo) o di basarsi sulle sensazioni del momento (uso i miei sensi e decido rapidamente).

Ci sono pi altre caratteristiche come la razionalitá vs l'emotivitá.

Le combinazoni di questi aspetti generano 16 tipi di personalitá: ogni tipo ha i suoi pro e i contro. La cosa figa é sapere come siamo, peró sapere anche com'é l'opposto: l'individuo migliore é quello che ha una personalitá, ma sa anche prendere le cose positive di altre personalitá quando é necessario.

Nessuno é condannato a far niente, ma la selezione va avanti. L'evoluzione ha determinato quali individui siano i piú adatti a riprodursi: non devono essere necessariamente i migliori in assoluto, ma quelli con le caratteristiche piú adatte alla sopravvivenza. Un albero vive e muore nella giungla senza che nessuno lo sappia: a volte dobbiamo comunicare, prendere decisioni rapide e magari non sono necessariamente le migliori, ma sono azioni e l'evoluzione premia chi agisce.

Quello che voglio dire é che é giusto essere sé stessi, ma anche essere coscienti, passare vent'anni nel proprio universo il sabato sera a pensare al senso della vita potrá essere l'attivitá piú nobile, ti potrá far diventare il nuovo Einstein, ma avrai poche chance di scopare. punto.

Quello che dici é "sii te stesso e prima o poi la dolce metá arriverá". d'accordo, ma la vita é breve, aiutiamola

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Dani89

Interessante riflessione, ma hai scoperto solo il 25% della veritá finora. Leggi del myers briggs test: l'introversione-estroversione é solo una delle principali componenti della personalitá, ma ci sono altri 3 assi, per es. il fatto di essere intuitivi (vedere non solo ció che hai sotto il naso ma fare grandi riflessioni e connessioni mentali, cercare le "spiegazioni", per es. Einstein era un intuitivo) o di basarsi sulle sensazioni del momento (uso i miei sensi e decido rapidamente).

Ci sono pi altre caratteristiche come la razionalitá vs l'emotivitá.

Le combinazoni di questi aspetti generano 16 tipi di personalitá: ogni tipo ha i suoi pro e i contro. La cosa figa é sapere come siamo, peró sapere anche com'é l'opposto: l'individuo migliore é quello che ha una personalitá, ma sa anche prendere le cose positive di altre personalitá quando é necessario.

Nessuno é condannato a far niente, ma la selezione va avanti. L'evoluzione ha determinato quali individui siano i piú adatti a riprodursi: non devono essere necessariamente i migliori in assoluto, ma quelli con le caratteristiche piú adatte alla sopravvivenza. Un albero vive e muore nella giungla senza che nessuno lo sappia: a volte dobbiamo comunicare, prendere decisioni rapide e magari non sono necessariamente le migliori, ma sono azioni e l'evoluzione premia chi agisce.

Quello che voglio dire é che é giusto essere sé stessi, ma anche essere coscienti, passare vent'anni nel proprio universo il sabato sera a pensare al senso della vita potrá essere l'attivitá piú nobile, ti potrá far diventare il nuovo Einstein, ma avrai poche chance di scopare. punto.

Quello che dici é "sii te stesso e prima o poi la dolce metá arriverá". d'accordo, ma la vita é breve, aiutiamola

Tutto giusto, ma non credo che il post di Rev fosse un'incentivo a stare a casa. Penso fosse piuttosto un: "prendi coscienza delle tue potenzialità", non ti violentare troppo. Sì, certo, uscire dalla comfort zone è la base di molte cose, ma se non puoi cambiare la tua essenza profonda è inutile. Sennò è come mettere una maschera.

Se nella scala da introverso a estroverso (da 0 a 10) sei 3, a che serve frustrarsi cercando di essere 10? Cerca di comportarti da 5 e intanto attingi dal meglio della tua natura.

Ribadisco Rev: l'introversione non è timidezza. la timidezza si cura perché un atteggiamento, una risposta agli stimoli esterni, l'introversione un'indole.

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Rev

Interessante riflessione, ma hai scoperto solo il 25% della veritá finora. Leggi del myers briggs test: l'introversione-estroversione é solo una delle principali componenti della personalitá, ma ci sono altri 3 assi, per es. il fatto di essere intuitivi (vedere non solo ció che hai sotto il naso ma fare grandi riflessioni e connessioni mentali, cercare le "spiegazioni", per es. Einstein era un intuitivo) o di basarsi sulle sensazioni del momento (uso i miei sensi e decido rapidamente).

Ci sono pi altre caratteristiche come la razionalitá vs l'emotivitá.

Le combinazoni di questi aspetti generano 16 tipi di personalitá: ogni tipo ha i suoi pro e i contro. La cosa figa é sapere come siamo, peró sapere anche com'é l'opposto: l'individuo migliore é quello che ha una personalitá, ma sa anche prendere le cose positive di altre personalitá quando é necessario.

Il mio post si riferisce unicamente all'asse introversione-estroversione, non voglio approfondire altre dimensioni.

Nessuno é condannato a far niente, ma la selezione va avanti. L'evoluzione ha determinato quali individui siano i piú adatti a riprodursi: non devono essere necessariamente i migliori in assoluto, ma quelli con le caratteristiche piú adatte alla sopravvivenza. Un albero vive e muore nella giungla senza che nessuno lo sappia: a volte dobbiamo comunicare, prendere decisioni rapide e magari non sono necessariamente le migliori, ma sono azioni e l'evoluzione premia chi agisce.

Quello che voglio dire é che é giusto essere sé stessi, ma anche essere coscienti, passare vent'anni nel proprio universo il sabato sera a pensare al senso della vita potrá essere l'attivitá piú nobile, ti potrá far diventare il nuovo Einstein, ma avrai poche chance di scopare. punto.

Quello che dici é "sii te stesso e prima o poi la dolce metá arriverá". d'accordo, ma la vita é breve, aiutiamola

Il mio posto non voleva comunicare "sii te stesso e prima o poi la dolce metà arriverà".

Io sono me stesso e la dolce metà me la vado a cercare ogni volta che ho voglia, e nno perchè sono spinto dagli altri a farlo il sabato sera-in gruppi numerosi di amici festaioli-ecc.

Piuttosto voleva essere un invito agli introversi di non rinnegare il proprio modo di essere, ma a migliorarlo.

Essere introversi non include non saper rimorchiare, anzi. Un individuo introverso può essere un abile seduttore tanto quanto uno estroverso.

Un pua inglese ha ideato perfino l'"introvert game". Un genio.

Non bisogna essere sè stessi, ma il miglior sè stesso possibile, senza diventare altri solo perchè il mondo del puing li dipinge meglio.

Ma già dani89 ha risposto chiaramente, quindi non mi dilungo troppo.

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Rev

Un PUA (Pick-Up Artist) è per definizione estroverso, se non mette una maschera.

Interessante osservazione... io non la penso così, ma mi piacerebbe sentire anche l'opinione di altri utenti.

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foljack

Ma secondo voi, l'introversione è una caratteristica innata?

Oppure diventiamo introversi/estroversi a seconda dell'ambiente, delle esperienze, e dei condizionamenti esterni che subiamo?

E' inoltre possibile che, come le definisce Dyer nelle "Vostre zone erronee", stiamo parlando di auto-etichette? che noi stessi siamo portati a consolidere con tutta una serie di comportamenti in linea con il concetto che abbiamo di noi?

Modificato da foljack
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Dani89

Ma secondo voi, l'introversione è una caratteristica innata?

Oppure diventiamo introversi/estroversi a seconda dell'ambiente, delle esperienze, e dei condizionamenti esterni che subiamo?

In realtà ho ascoltato report di studi scientifici che sembrano dimostrare il contrario. Osservando dei gemelli eterozigoti, quindi con un'identico patrimonio genetico, si osservava che la tendenza alla socialità e all'esteriorizzazione poteva comunque essere diversa tra i due gemelli, perciò doveva essere influenzata dalle esperienze e da influenze ambientali esterne alla famiglia. Il punto è che non si capisce bene quanto siano state osservate le attitudine reali (effettivamente difficili da indagare scientificamente), al di là dei comportamenti. Ci si può benissimo comportare contro le proprie attitudini, per molti motivi.

Se poi effettivamente la tendenza all'introversione non fosse genetica, ma fosse per esempio indotta da alcuni comportamenti della madre durante l'età infantile, o anche da esperienze vissute durante l'adolescenza, cosa cambierebbe per una persona adulta i cui tratti del carattere sono fondati?

Si possono, si devono, limare gli aspetti positivi di sé e esaltare i migliori, ma credo che in fondo la propria natura, l'indole profonda (comunque sia originata) non si possa cambiare. O sto prendendo uno sfondone in psicologia io?

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Rev

Ma secondo voi, l'introversione è una caratteristica innata?

Oppure diventiamo introversi/estroversi a seconda dell'ambiente, delle esperienze, e dei condizionamenti esterni che subiamo?

E' inoltre possibile che, come le definisce Dyer nelle "Vostre zone erronee", stiamo parlando di auto-etichette? che noi stessi siamo portati a consolidere con tutta una serie di comportamenti in linea con il concetto che abbiamo di noi?

Per non scrivere un articolo di 50 pagine e ancora incompleto, mettiamola così: la personalità è influenzata da molti fattori, "innati" e non.

"Le vostre zone erronee" l'ho cominciato e arrivato a metà l'ho messo in sospeso, ma definire dei tratti di personalità "etichette" è abbastanza limitante.. di certo ci sono spirali cognitive e comportamentali che si autoalimentano, ma non si può parlare solo di etichette a mio avviso.

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Io non metterei delle limitazioni al proprio essere..

Definirmi introverso o estroverso significa anche definire delle mie reazioni a determinate situazioni.

C'è gente che mi considera uno molto estroverso e gente che mi considera molto introverso,

messo da parte un temperamento iniziale si può esser chi vuole.

Per quanto mi riguarda un Pick Up Artist può scegliere chi essere e quando esserlo.

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