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Superare crisi di rigetto per le donne italiane


Lubricure

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Back to the topic:

Avete notato che nella stragrande maggioranza dei casi all'estero se vai in una spa si sta tutti nudi (non nei villaggi vacanza, intendo nei posti degli "indigeni")senza inibizioni e senza patemi, moralismi e nemmeno malizia quando in Italia si sta obbligatoriamente in costume da bagno?

(Almeno, nei paesi dove sono stato io e dove ho potuto sperimentare, negli Emirati Arabi non mi è venuto in mente di andare in un centro benessere anche se sospetto che quelle nei grandi alberghi si adeguino al trend internazionale.)

È proprio una differenza culturale e sociale, con tutte le variabili che avete già sapientemente citato.... Non è solo un atteggiamento delle donne, purtroppo.

Il cambiamento sarà un processo molto lungo e parecchio accidentato.

Si salvi chi può...

Ma perchè ritornare in topic con luoghi comuni e "banalità sulle Italiane" snaturando un laboratorio di idee e scambi di vedute di questo livello? Fatto, cazzo mi tolgo il cappello, da persone di così alto calibro.

Rimango sempre affascinata dai racconti di questi anziani signori e cado puntualmente nel luogo comune: "gli uomini di una volta non esistono più"

Poi però, guardo più attentamente e mi accorgo che davanti a me c'è un adorabile vecchietto che, col tempo, ha deciso di sposarsi, fare figli...sopportare gli sbalzi d'umore della moglie (e chi più ne ha più ne metta)

Quelli che ho incontrato io, ad un certo punto, hanno tirato le somme e fatto una scelta tra quello che si è e quello che si vuole.

Quello che sapevano di non volere, come - credo - tutti, era finire la loro vita da soli.

Esiste un compromesso?

Interessanti tutti i concetti relativi al clan/famiglia illustrati dal Dark Master.

Però, io, vorrei slegarmi e destrutturare il tutto per arrivare ad una considerazione più semplice, più lineare, come lo è la mente di un uomo.

Semplifico al massimo:

Il compromesso per me esiste. Ma te lo da solamente la profonda conoscenza fatta dalle innumerevoli esperienze.

A non tutti gli uomini è garantito l'accesso ad un numero considerevole di partner, e, tra quei pochi che riescono, non tutti hanno le capacità sociali/sensoriali/intellettive di capire profondamente la mente femminile.

Se si riesce in tutto questo, giunti ad un certo livello, subentra uno sticking point. Prima viene il tuo benessere e la soddisfazione dei tuoi bisogni, tutto il resto passa in secondo piano.

Ed ecco che le isterie della tua donna non ti sfiorano se il tuo bisogno era sposarti per non invecchiare solo.

Ed ecco che te ne sbatti le palle se la tua donna fa i capricci, sai che agiscono così per ricevere attenzioni. Rimangono bambine in corpi di adulti.

Potrei continuare all'infinito.

In poche parole non ti sfiorano minimamente i suoi comportamenti e i suoi stati d'animo. D'altronde stai sempre 2 passi avanti a lei. In tutto.

Ecco perchè bisogna lavorare duro, studiare, crescere e mangiare anche merda se necessario per diventare uomini.

My 2 cents

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angela28

..la storia è piena di donne che si sono appoggiate a qualunque tipo di comune, setta, clan, dopo aver sentito parlare di una qualunque stronzata astrologica, ufologica, o dopo una canna offerta e una canzone con la chitarra.

Esattamente. Se non te, qualcuno prima di te ha raccontato loro di effemeridi che guidano ogni azione, di strani omini verdi che hanno posizionato piramidi seguendo un quadro ben preciso...e di clan.

Da sole non ci arrivano. Non è per loro conveniente.

E' molto più facile pensare: "Non rinuncio alla mia abbondanza - fatta di sesso, attenzioni, stabilità economico affettiva... - per andare a dividere con altre quello che potrebbe essere solo mio".

Vivono talmente bene circondate da uomini scodinzolanti che, quando provi a spiegare i vantaggi del clan, scoppiano a riderti in faccia.

La parte davvero difficile è trovare uomini, maschi, coi quali sei disposto a condividere.

Maschi per i quali ti va bene non sapere se questo figlio è mio o tuo, e crescerli insieme.

Lo capisco e lo condivido, credimi.

Ma fai un errore elementare a mio avviso: ti consideri parte della gaussiana ma, anche tu, sei decisamente fuori.

...e lo dimostri - quasi - ad ogni post: insegni agli uomini come essere Uomini (e ti ringrazio per questo)...insegni alle donne come essere Donne (e ti ringrazio anche per questo).

Là fuori c'è la desolazione!

E non lo dico per insultare il genere maschile - non me ne viene nulla in tasca, anzi! - .

Là fuori c'è una fila di sfigati disarmante.

Portandoli in un clan, non credi sarebbero felici? Penserebbero per un secondo alla condivisione?

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zerozero

Oggi non esiste il clan a livello familiare, ma esistono comunque associazione e cooperazione, vuoi sul lavoro, vuoi per delinquere.

Quindi gruppi di uomini ogni tanto riescono ad agire più o meno come un uomo solo e fare il culo agli altri.

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Lubricure

Interessanti tutti i concetti relativi al clan/famiglia illustrati dal Dark Master.

Però, io, vorrei slegarmi e destrutturare il tutto per arrivare ad una considerazione più semplice, più lineare, come lo è la mente di un uomo.

Semplifico al massimo:

Il compromesso per me esiste. Ma te lo da solamente la profonda conoscenza fatta dalle innumerevoli esperienze.

A non tutti gli uomini è garantito l'accesso ad un numero considerevole di partner, e, tra quei pochi che riescono, non tutti hanno le capacità sociali/sensoriali/intellettive di capire profondamente la mente femminile.

Se si riesce in tutto questo, giunti ad un certo livello, subentra uno sticking point. Prima viene il tuo benessere e la soddisfazione dei tuoi bisogni, tutto il resto passa in secondo piano.

Ed ecco che le isterie della tua donna non ti sfiorano se il tuo bisogno era sposarti per non invecchiare solo.

Ed ecco che te ne sbatti le palle se la tua donna fa i capricci, sai che agiscono così per ricevere attenzioni. Rimangono bambine in corpi di adulti.

Potrei continuare all'infinito.

In poche parole non ti sfiorano minimamente i suoi comportamenti e i suoi stati d'animo. D'altronde stai sempre 2 passi avanti a lei. In tutto.

Ecco perchè bisogna lavorare duro, studiare, crescere e mangiare anche merda se necessario per diventare uomini.

My 2 cents

Condivido molto i concetti sul clan che sono stati esposti, credo che una struttura del genere potrebbe eliminare molti dei particolarismi che viziano la società attuale.

Per quanto riguarda lo sticking point...penso che sia così, e che ci siano varie gradazioni, fino ad arrivare al punto di raggiungere quello stato da bulletproof che descrivi.

Non penso di esserci arrivato ancora, perchè talvolta la mia impellenza di dovermi svuotare mi fa fare qualche passo falso, ma tutto nell'ambito del correggibile. Se poi mi brucio la bella di turno, perchè a quanto sembra certe volte basta un'inezia per mandare a monte tutto, nuova partita e fo' da zero senza problemi. Tanto non si tratta di comportarsi veramente da zerbino o cosa, ma di errori e micro atteggiamenti che a palle vuote non farei.

Comunque in questo processo credo sia molto insidioso il fattore del soddisfacimento del bisogno sessuale. Una volta avviato bene e con una disponibilità di sesso senza grosse discontinuità, dovrebbe poter essere raggiunto. Ma qui in Italia, pur non essendo mia intenzione evocare luoghi comuni, sono dell'idea che ci sia proprio una tendenza diffusa a basare la relazione (LTR) sul bisogno sessuale dell'uomo ed poi genericamente additarlo perchè cerca "solo" quello". Se uno ha sete, non penso che la prima cosa che gli venga in mente sia leggersi un giornale, ma bere qualcosa. Una difficoltà aggiuntiva, seppur non insuperabile, che fa parte delle contraddizioni del sistema.

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  • 2 settimane dopo...
Fraz

Forse una farfalla che vola verso il caminetto e finisce bruciata non è una catastrofe, si percepisce solo una piccola scintilla persa nelle fiamme.

Quella scintilla scoppiettante per lei è una catastrofe.

Quello che prova è terribile.

E ognuno di noi che abbia un livello di sensibilità da "ancora vivo",una minoranza, vive delle catastrofi invisibili ogni maledetto anno della sua vita.

Perché siamo stupidamente attratti da quella luce, per motivi biologici nei quali non era previsto il caminetto.

Chiunque conosca ed abbia una sensibilità da vivo, non parlo degli zombie che vedi per le strade, occhio vitreo, parlo di quelli che ancora pulsano... chiunque conosca di questi, vive in una sorta di deserto post atomico, cercando di riprendersi dall'ultima catastrofe della sua vita, dei suoi sentimenti, dei suoi sogni buttati nel fuoco in cerca di un po' di calore umano.

E forse non sono catastrofi degne di un telegiornale, forse non sono scenari collettivi post guerra, post calamità, ma per quella farfalla è tutto.

E' la sua vita, e fa BOOOM. Non se ne accorge nessuno.

E' una vita, che mi trascino, ancora vivo, tra zombie cercando uno sguardo che arrivi al cuore.

E so che ci sono persone, come me, che vivono in un deserto post atomico, in uno scenario post bellico, mentre intorno tutto sembra scorrere normalmente.

Sopravvissuti.

A volte arrivo tardi. La droga arriva prima.

Ed è un peccato...

L'oro non è così prezioso, Il miele non così dolce, da poter descrivere la loro natura.

Lo so che non si riesce a trovare accordo e collaborazione nemmeno in un normale condominio, e che tutto sembra a buona ragione un'utopia.

Sono tutto tranne buonista, pacifista o benpensante.

So bene che le uniche amicizie vere nascono in trincea e comunque solo tra maschi.

Ma credo sia un discorso di realtà percepita soggettivamente, non di realtà oggettiva: Il telegiornale ci spiega che non siamo in uno scenario post bellico, che non siamo in trincea, e ha ragione.

Io vivo in uno scenario post atomico e in trincea, e ho ragione, perché percepisco così il mio rialzarmi ogni volta, non so neppure più in nome di chi.

Se qualcuno riesce ad arrivare a 25 anni con ancora quello sguardo vivo, o addirittura 26, 28 anni... significa che ha le capacità di adattamento e la determinazione di un intero seal team, significa che può parlare a mio nome senza che ci siamo accordati, che può rispondere della mia vita ad occhi chiusi, che può lasciare orme con i miei stivali.

Ma qualcuno deve dirglielo.

Qualcuno deve pronunciare, quelle fottute parole "IO TI VEDO".

A volte mi ci sono sentito proprio così, in uno scenario post bellico ma forse è meglio dire in un uno scenario post virus.

Un virus non letale e veloce come quello dei film più catastrofici, ma un virus sul quale lentamente si costruisce tutta la società e che consuma lentamente: LA PAURA. Il più grande virus di tutti.

E la gente ha talmente tanta paura di ammettere quanto si sente impaurita, sola e vuota da cercare sempre fuori da sè la soluzione, senza capire che il

nemico è in casa e ce lo hanno messo da quando eravamo piccoli. E il nemico cresce dentro di noi e orienta le nostre scelte.

Qualcuno ogni tanto se ne accorge e decide di fare di tutto per estirparlo e vivere veramente.

Ma la massa è ZOMBIE.

E non se ne accorge...

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  • 1 mese dopo...
Lucmaz92

Salve a tutti, ho quasi letto tutte le 14 pagine di discussione e mi piacerebbe esprimere la mia opinione. Io non vi parlo da PUA o AFC o altre desinenze simili che si usano nel forum, non mi reputo un seduttore o cos'altro, vi auguro di accettare alcune mie critiche in maniera civile.

Iniziamo, ho bazzicato nel forum saltuariamente e quasi sempre si ci riferisce alle donne con HB ( matite (lubricure sa di che parlo)), target, obbiettivi ecc.. e questo linguaggio fa parte del gergo militare, quindi già si parte in partenza dichiarando il genere femminile come un nemico. E come si può pretendere di dare attenzioni a qualcuno che ci tratta da nemico?

Si tende a classificare spesso le persone affidandogli sempre voti, chiamandole pezzi di legno ecc, ma come vi sentireste voi se la gente quotidianamente vi dasse voti e nomiglioli fastidiosi? Grazie che poi oggigiorno, come si dice in questo sito, ci sono bitch shield o #comediavolosichiamano, le ragazze tendono a proteggersi perché siamo noi maschi stessi ad aggredirle mentalmente.

Poi parlate sempre di shit test o menate che si fanno le donne per mettervi in difficoltà , ma è davvero così? Pensate davvero che le donne perdono tempo a pensare su come fare a mettervi in difficoltà, che sia tutto un gioco, un grande ballo?

O forse il problema e che non ci sappiamo relazionare bene?!?! Perché delle ragazze in un bar dovrebbero essere attratte da ogni individuo che le fissa o che va e dice sai quanto sei sexy, ti va di accoppiarti con me?

Molti si atteggiano in questo forum spacciandosi per dei Casanova, ma almeno avete una vaga idea di chi sia stato Giacomo e di come relazionava con la gente? Certo i tempi sono altri ma la logica di base, le emozioni nate, gli intrighi e le domande alla fine sono sempre le stesse. Lui si innamorava sempre delle donne, non le vedeva solo come una barbi da una botta e via ma si interessava della persona e riusciva ad attrarre grazie alla sua dialettica, al modo di guardarle, di rispettarle e di consolarle. Se voleva vedere qualcuna, non mandava missive ( sms, vazzappa e face ..) andava direttamente a casa dell'interessata e a poco a poco faceva nascere interesse.

Nel forum ho visto che ci sono vari manuali, che ti dicono : gente questo è l'unico metodo infallibbile per rimorchiare, dovete fare questo , quello , quest'altro; dovete trasformarvi, migliorarvi essere chi non siete ecc.. e poi ci si accorge che dicono tutte le stesse cose e che effettivamente non ci hanno cambiato molto la vita. Non esiste una formula per fare amicizia, rimorchiare, sedurre ecc... Secondo me esiste la logica che se ci si interessa veramente a una persona questa ricambierà, ma dobbiamo essere meritevoli, non possiamo pretendere di andare in disco o al pub o in altri luoghi e pretendere di dover per forza entrare nella vita o nelle mutande di qualcuna. Volete attrarre donne, beh mettetevi nella testa di una donna, pensate come loro e le attrarrete. Ciò non significa essere omosessuali, ma semplicemente che per capire meglio qualcuno dovremmo pensare a come sarebbe a stare nei panni di quella persona.

Venendo al tema principale di questo topic, vorrei ribadire a Lubricure che è un problema di insicurezza che sta sulla sua testa, non è vero che se sei italiana te la meni se sei congolese o russa no. E' la nostra libertà mentale che cambia, perché come accade in tutto il mondo se siamo in un contesto locale, dove tutti ci conoscono tendiamo a essere pessimisti, viceversa quando cambiamo città ci sentiamo positivi perché abbiamo la volontà di ricominciare, pensiamo che nessuno ci conosce e che quindi possiamo essere più spontanei. Perché non comportarci qua come faremmo all'estero? Io lo paragono a quando si dice: non vado a parlare con quella perché mi vergogno pero se bevo qualcosa potrei... o da ubriachi si fanno cose che da sobri non rifarebbero perché cerchiamo la scusa "ero ubriaco" ecc ecc...Davvero??!?! WTF! Divertitevi e siate voi stessi sempre, e non andate in giro dicendo vado a rimorchiare, non siete dei camionisti, dite e pensate: vado in giro a conoscere gente nuova.

Certo oggigiorno non è così facile fare amicizia,conoscere gente e quant'altro ma se ci sono queste difficoltà, queste paure, che son pur sempre umane, credo sia dovuto al fatto che ci facciamo troppe menate mentali, ragioniamo troppo sul come dovremmo apparire su cosa dover dire, influenzando negativamente la nostra spontaneità.

Davvero è così difficile parlare a gente sconosciuta?

Per concludere la donna è donna in ogni angolo del mondo, sia in sicilia, che in lombardia, che in francia, che in USA che in giappone ecc.. se qualcuna se la tira, "come dite voi" è perché a mio avviso siete troppo concentrati ad ottenere del sesso da lei e basta. Non nascondetevi dietro avatar, mettetegli la faccia, donate di cuore senza voler ottenere nulla in cambio e l'umanità che vi è nelle donne vi ringrazierà e vi si porgerà a vostro favore.

Riflessioni di uno Stupido ...

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Sungroove

Lucmaz92, è più difficile leggere il tuo post che tutta la discussine di 14 pagine, ma mi sono impegnato e lo ho analizzato.

La maggior parte di ciò che scrivi è condivisibile, ma la tua opinione riguardante l' uguaglianza delle donne in tutto il mondo... Non si può sentire.

Hai menzionato le donne russe, ti porto un esempio di come vive una russa nel contesto quotidiano, così come la mia amica di San Pietroburgo mi ha raccontato:

"Quando uscivo a fare la spesa, da ragazza, mia mamma controllava come ero vestita: non potevo fare la spesa con le scarpe da tennis e con la tuta, mia mamma voleva che mettessi sempre i tacchi e una gonna corta. Voleva che curassi le mie mani, i miei piedi, la forma fisica, la mia alimentazione. Perchè in Russia la donna deve essere un bijoux."

Ora, se hai mai fatto la spesa in un supermarket russo non lo so, ma sicuramente ti sará capitato in Italia. Per vedere ciò che vedi in un supermercato russo, in italia devi recarti in un lap dance.

Spero di averti reso l' idea.

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