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Problemi di autostima in LTR- Qui piove sul bagnato.


Man on the Moon

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Come da presentazione, sono un ragazzo di 27 anni e sono in una LTR con una ragazza di 23 da ormai 4 anni. Il mio problema principale è la mancanza di autostima, mancanza dettata più da eventi "traumatici" della mia vita che da reali e palesi motivi pratici.
Mi scuso da ora per la mia loquacità, ma ci tengo a spiegare il problema nella sua interezza.

Mi spiego: oggettivamente non mi reputo per nulla brutto, ed anzi ci sono giorni in cui mi vedo un bel ragazzo (avete presente la scena de "Il silenzio degli innocenti"? Quella in cui lo psicopatico si trucca davanti allo specchio dicendo "Mi tromberesti? Io mi tromberei!". Nulla del genere ovviamente, ma mi compiaccio talvolta del mio aspetto fisico). Mi reputo una persona particolarmente colta, più della media delle altre persone, macino libri e film come un dannato ed eccello in diverse competenze pratiche, che vanno dal suonare la chitarra, alla cucina, ma anche diverse piccolezze banali (es. sono capace di aprire porte con grimaldelli et similia). So di essere interessante, insomma, o quantomeno ho qualcosa da offrire.
Però come dicevo, alcune esperienze passate mi hanno portato a non essere per nulla sicuro di me stesso laddove entra in gioco il gentil sesso (sono in terapia, e questo argomento è uno dei più affrontati).

Ora spostiamo l'attenzione sulla mia ragazza. E' una ragazza molto difficile, viziata e manipolatrice. Ha avuto diversi problemi d'infanzia, il padre benestante e tossicodipendente che ha praticamente mostrato violenza ad ogni buona occasione nei confronti della madre, la separazione dei due, la caduta del padre in depressione e l'umiliazione del vivere in una situazione del genere nota a tutti in una piccola città di provincia. Sì, la sto giustificando.
Comunque cercherò di descrivere al meglio il suo carattere. All'inizio della storia si era mostrata come una persona diversa, non in tutto, ma quel tanto che bastava per celare il suo essere quasi completamente priva d'empatia. Poi pian piano s'è mostrata per quello che era, ma ormai era tardi e già ne ero preso. Non era in grado di interessarsi dei problemi altrui, laddove c'era un problema che non fosse il suo ma che la riguardava direttamente se ne fregava altamente, e questo non solo nei miei confronti, ma anche della madre e della sorella. Questo per dire che era chiusa a riccio verso l'emotività esterna. I suoi interessi venivano prima di tutto e nel caso dovessi farle del male, volontariamente o meno, sta sicuro che si vendicherà alzando la posta di diverse spanne. E' manipolatrice, consapevole di esserlo, felice di esserlo.
Prima di additarmi come coglione, vi esorto a leggere la coniugazione passata dei verbi. A quanto pare pian piano e con certosino lavoro son riuscito a farle rendere conto che questo modus operandi era deleterio per lei innanzitutto (non aveva amici), ma per arrivarci ci son voluti anni e sangue gettato a litri. Ora è in terapia anche lei, proprio per cercare di affrontare questo problema. Non è ovviamente già risolto, ma ci sta lavorando, facendo vedere qualche piccolo risultato di tanto in tanto. A suo dire sono stato io a farle aprire gli occhi, e di questo mi ha ringraziato. E' stata una bella sensazione.

Il problema adesso è questo: fin ora ho fatto la parte del comprensivo e del tipo che vedeva il suo problema più del mio stesso, in quanto soffro ahimè della sindrome del buon samaritano. Però adesso penso di essere arrivato ad un blocco. Sono bloccato nei suoi confronti, sono giunto ad un livello di saturazione tale da non riuscire più a vedere mancanza di interesse da parte sua, per quanto so che razionalmente per lei è difficile fare anche le piccole cose che sta facendo. Però noto ancora troppa mancanza d'interesse, e per i motivi di cui sopra, è deleterio non solo per il rapporto di per se, ma anche per me stesso, in quanto mi sento ancora di più una persona inutile.

La parte più brutta è che penso che lei voglia farmi sentire così, in modo da sopperire alla sua infima autostima che cela con arroganza e superbia.

La richiesta è questa: come faccio a ottenere potere contrattuale? Come faccio a prendere in mano una situazione che si è protratta per anni in maniera unidirezionale?

Ho letto un pò i commenti generali ad altre situazioni, e mi aspetto davvero che spariate sulla Croce Rossa, quindi vi anticipo qualche risposta:

1. Sì ho paura di perderla
2. Vorrei evitare di sentirmi dire "E' tutto inutile, non puoi più far nulla". Preferirei qualcosa di costruttivo.
3. So bene che la mia mancanza di sicurezza influisce anche nel modo in cui lei si pone nei miei confronti, da dominante. Per questo vorrei sapere come riacquistare autostima senza il suo aiuto e una volta fatto come fare in modo che lei l'avverti tanto da porsi in un nuovo modo nei miei confronti, avendo anche paura di perdermi, cosa che non ha.

So che sto messo male, sono qui per questo.
Sono a disposizione di qualsiasi domanda, e vi ringrazio in anticipo.

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Ecco il rovescio della medaglia del buon samaritano, le sue opere non sono mai fine a se stesse ma richiedono sempre un prezzo.

Devi renderti conto che adesso se lei sta meglio non ti serve più perché la tua parte samaritana non viene più nutrita e se succede questo ti senti inutile e iniziano le prime scazzature.

Pretenderai da lei più attenzioni come risarcimento del tempo investito su di lei.

Sappi che a perderci sari solo tu, lei oltretutto è molto giovane per cui non tarderà molto a guardarsi in giro.

Preparati perché saranno tempi difficili

E vai in terapia pure tu che ne hai tanto bisogno.

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Jumpy

1. Sì ho paura di perderla

2. Vorrei evitare di sentirmi dire "E' tutto inutile, non puoi più far nulla". Preferirei qualcosa di costruttivo.

3. So bene che la mia mancanza di sicurezza influisce anche nel modo in cui lei si pone nei miei confronti, da dominante. Per questo vorrei sapere come riacquistare autostima senza il suo aiuto e una volta fatto come fare in modo che lei l'avverti tanto da porsi in un nuovo modo nei miei confronti, avendo anche paura di perdermi, cosa che non ha.

L'autostima non puoi "costruirtela" cercando di "renderti utile" alla tua LTR, la devi consolidare in negli altri aspetti della vita.

Lei è di suo problematica e tieni presente poi che se ha un rapporto problematico col padre... be'... è da quel tipo di rapporto che potrebbe essere attratta.

Pensa di più a te stesso, alla tua vita al tuo studio/lavoro, alle tue passioni, vedi lei come reagisce, se spontaneamente inizia a cercarti di più, se ti fa capire che vorrebbe stare più spesso con te... col tempo probabile troverete un nuovo punto di equilibrio, che sia più costruttivo per te stesso.

Per avere reale potere contrattuale, dovresti avere delle alternative, altre amicizie femminili sottomano (non per forza trombamiche, purché siano altre ragazze con cui ti piaccia passare del tempo).

E sopratutto, forse la cosa più importante, devi essere disposto anche a perderla, se capisci che questa storia ti sta danneggiando.

Come ti è stato già detto infatti, lei è una ragazza, e per come sono strutturati i nostri contesti sociali, a guardarsi intorno, trovarne un altro e scaricarti, le basterebbe un weekend.

Probabilmente questi son argomenti che già avrai affrontato in terapia, quindi non ti avrò detto nulla di nuovo, ma è meglio che apri gli occhi il prima possibile, altrimenti ti si prospetta un futuro non molto roseo.

Modificato da Jumpy
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Man on the Moon

@Kobol già sono in terapia, e parte del mio giustificarla rientra non solo nelle sue esperienze passate a me estranee, ma anche perchè nel bene o nel male l'occasione fa l'uomo ladro, ha visto uno che le dava la possibilità di approfittarsene e se ne è approfittata, quindi sono conscio di aver permesso anch'io una situazione assolutamente non positiva.

@Jumpy Lei mi cerca laddove sono io a non cercarla, ma in una maniera sbagliata, con ricatti morali e sensi di colpa, per poi non essere pronta a ripagare con la stessa moneta. Per esempio io non ho problemi che esca con gli amici dell'università senza me (tra l'altro è capitato un paio di volte in tutto), per quanto mi farebbe piacere che me lo chiedesse (cosa che non ha fatto), però se mi vedo con i miei di amici (anche solo uomini) per una giocata a casa mia, vuole che l'avverti, per poi puntualmente dare buca. Scusate il francesismo, vuole rompere il cazzo. E per questo dicevo che è una manipolatrice, ti tiene a secco di attenzioni così quando fa una richiesta del genere tu quasi ti senti grato nei suoi confronti, e nel momento in cui poi lei rifiuta fa aumentare la tua dipendenza nei suoi confronti e nelle sue attenzioni e in più aumenta il suo potere.
Credo che l'unica cosa sia iniziare a giocare d'attacco, perchè paradossalmente lei è gelosa, e insicura, e tutto quello che fa e dice lo fa e dice solo per tenermi legato all'amo e lei in una dipendenza malsana.

Quello che voglio è rompere questo circolo vizioso, per capirci.
Gli occhi li sto aprendo, tanto che sto iniziando (è una novità per me) a sentire l'esigenza da un paio di mesi a questa parte, di spezzare questo legame, anche se per il momento, vuoi per inesperienza, vuoi perchè è bello spesso, non ci sono ancora riuscito in maniera tangibile.

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CarlGustav

Da quel che si legge il tuo non è un rapporto costruttivo per te, anzi probabilmente è un rapporto di comodo perchè la tua insicurezza la riversi su di lei in maniera opposta, mi spiego, non ti metti in gioco perchè qualsiasi cosa lei faccia è per te una manipolatrice, troia, stronza, capisci? Anche a te sta bene questo tipo di rapporto perchè non vuoi/non hai/ hai paura di metterti in gioco te stesso nella vita. E tu hai bisogno di lei, forse più di quanto lei ha bisogno di te. Ma palese, non è un rapporto sano, ma i reconditi motivi sta a te rintracciarli e chiudere con questa persona, semplicemente perchè è una relazione che non ha senso.

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Man on the Moon

Il fatto è che prima di questo mio periodo non l'avevo mai vista così, è solo come se ultimamente sto acquisendo questa nuova consapevolezza, seguita da nuove esigenze.
Comunque voglio pensare che non sia ancora troppo tardi per essere un peso predominante nel rapporto.
E come giustamente m'è stato consigliato, devo iniziare a non aver paura di perderla, ma soprattutto farle provare la paura di perdermi.
Ed a quel punto iniziare gradualmente a negargli le certezze che le ho sempre dato.

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foljack

Tralasciando per un attimo tutte le dipendenze affettive/psicologiche più o meno sane, che inevitabilmente si vengono a creare in una relazione di 4 anni, la domanda è:

questa relazione aggiunge valore alla mia vita? se la risposta è si, bene. Quando invece la risposta diventa no, le soluzioni sono: chiuderla, cercare di cambiarla.

Il fatto è questo, se vuoi cambiare le cose, devi essere disposto a perdere la tua ragazza.

Anche se comprendiamo le regole del gioco, anche se sappiamo che la nostra lei è una manipolatrice che ci tiene all'amo usando i sensi di colpa, o che ci concede giusto il minimo sindacale di attenzioni per poi toglierci anche quelle, giusto per fotterci ben bene il cervello, finchè ci sarà paura di perderla, non ne usciremo.

Restiamo impantanati fino alla vita in una relazione che non ci soddisfa, che non fa per noi, ma che per uno strano scherzo della nostra mente, sentiamo erroneamente di aver bisogno.

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Man on the Moon

Il discorso è questo: non sono un totale mentecatto (so che non mi state accusando di esserlo, ma più e più volte mi sono chiesto io stesso se lo sono a rimanere in una relazione come questa). Non sto con lei per dipendenza, ma come hai giustamente detto tu foljack, il discorso di base è che lei volente o nolente ha aggiunto parecchio alla mia vita. Siamo completamente opposti, ed è stata in grado di farmi aprire gli occhi su diverse realtà che io prima non solo non accettavo, ma neanche vedevo. Stando con lei sono maturato molto, anche se penso che sia stato più una conseguenza naturale che un suo merito vero e proprio.
Comunque non fosse per questo, le giornate le passiamo bene. Non siamo reciprocamente asfissianti, quando siamo assieme ci divertiamo come matti, piaccio ai suoi amici di vecchissima data (sotto alcuni punti di vista anche più di lei) e non abbiamo paura di dirci le cose in faccia. Siamo amici, grandi amici, per questo ritengo che il mio stare con lei non sia riempire un vuoto nella mia vita. O almeno non solo quello.

A volte mi mangio le mani perchè mi rendo conto solo dopo, con il senno di poi, di aver perso occasioni per impormi, o meglio ancora per farle arrivare un messaggio. Questo è sicuramente il mio più grande rammarico.
Ho scoperto questo forum stamane, mosso forse da una particolarmente forte spinta di rabbia.
Sto leggendo "Badboy Lifestyle", sono quasi a metà. Pensate possa aiutare a creare uno stato mentale nuovo e distaccato dalle sue esigenze?

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Lust

Non ti conosco, ma i buoni samaritani solitamente accorrono. Non essere sempre pronto per lei.

Puniscila quando ha degli atteggiamenti che ti irritano, premiala quando invece ti apprezza.

Deve capire che sei in grado di vivere anche senza la sua presenza.

Una soluzione più rapida e diretta potrebbe essere parlarle, visto che siete anche amici.

Dille cosa vuoi e cosa ti aspetti dal vostro rapporto.

Una rapporto di coppia è tale perché entrambi investono ed entrambi sono soddisfatti.

Lei ti ha conosciuto come il buon samaritano che era sempre pronto a correre in suo soccorso.

Tieni presente che potrebbe non accettare il cambiamento di cui tu senti la necessità.

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Man on the Moon

Lust sono d'accordissimo con te, anche se non mi è facile farla come cosa. Però ci proverò.
Per quanto riguarda il parlarci, purtroppo è da escludere, in quanto ci ho provato e quello che lei mi ha potuto dire (giustamente) è che comunque ci sta lavorando su questo, ma non è un cambiamento che può avvenire da un giorno all'altro. Mi rendo conto che devo essere io con le mie azioni a portarla da me.
Per questo chiedo, avete dei consigli pratici? Situazioni che posso sfruttare a mio vantaggio?
Ed ancora, avreste da consigliarmi qualche tomo di automiglioramento a riguardo che potrebbe aiutarmi nella situazione che ho descritto?

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