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L'amicizia oggi


JDI

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JDI

Per una volta non voglio chiedere consigli, ma avere uno scambio di idee.

Un po' di tempo fa in un 3d parlavamo di come si è evoluto il concetto di relazione da ieri ad oggi, e di come i valori che ci hanno trasmesso i genitori siano belli ma inutili ai nostri giorni.

Ma i genitori ci hanno insegnato anche ad essere buoni amici secondo i loro standard di buon amico.

Tuttavia credo che anche quei valori oggi siano un po' superati; non sono proprio inutili, ma gli standard di buon amico sono effettivamente cambiati.

Mi spiego.

Sostanzialmente ci è stato insegnato che dobbiamo essere (più o meno): rispettosi, leali, disponibili, sinceri / schietti ed "educati" (sfottò ok, insulto no).

Ai loro tempi però l'amico lo chiamavano quella volta prima di uscire, l'accordo era quello e pace.

Il concetto di dar buca (o tirar pacco, o come lo volete chiamare) nemmeno era considerato; e se succedeva generalmente ci si preoccupava perché succedeva - appunto - solo per qualcosa di grave.

Non gli interessava tanto il locale figo o il posto alla moda, quanto l'essere assieme e divertirsi.

L'amico era quello che c'era sempre, poi c'erano i conoscenti e poi quelli che si vedevano ogni tanto.

Le distinzioni erano nette e le compagnie immense. Avevano davvero voglia di vedersi.

Ad oggi, i telefoni, i social ecc ecc ci permettono di sentire gli amici un indefinito numero di volte al giorno per qualsiasi cazzatina.

Ma questo contatto continuo di fatto "smorza" la voglia di vedere una persona, perchè magari per un motivo o l'altro la si è sentita per tutta la settimana fino a 5 min prima di uscirci.

Il paccone arriva perchè non si ha voglia / tempo / energie / soldi..

Insomma, non ci si viene incontro nemmeno per sbaglio.

Si chiamano tutti "amici", però ci si pugnala alle spalle con una facilità allucinante.

Si lasciano volentieri altri a casa perchè magari un po' più sfigati o meno socievoli e brillanti.

Ci si frega la tipa, si raccontano balle su balle per fare bella figura.

L'amico ideale di oggi insomma è uno che c'è un po' quando fa comodo a noi ma non rompe quando non lo vogliamo sentire.

Non deve essere uno sfigato, ma se si esce dev'essere sempre il beta della situazione perchè fa comodo.

Davanti è il migliore amico del mondo, ma dietro ha questo e quel difetto.

Ora, non voglio generalizzare. La generazione dei nostri genitori non era perfetta e noi non siamo così pessimi.

Però gli ideali che ci hanno passato vanno tirati fuori solo in determinate situazioni ed in altre bellamente dimenticati.

Vorrei sentire i vostri pareri. :)

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Lust

Premetto che per me un rapporto di amicizia è bilaterale e mai univoco.

Forse bisognerebbe pensare alla definizione che noi diamo ad amico.

Mi pare che oggigiorno si confondano troppo i concetti di "conoscenti" e "amici".

Forse perché gli uni abbondano, gli altri scarseggiano.

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dickinson1

oggi viviamo in un Mondo in cui le amicizie vere e proprie son poche.

La maggior parte delle persone con cui abbiamo a che fare sono persone con cui stiamo bene insieme.

E generalmente sono maschi della compagnia (perche' possono esserci anche gruppi misti).

E ci sta una bella differenza con gli amici e chi si e' soliti frequentare nelle uscite serali.

Chiunque puo' dire di essere pieno di amici.

Anch'io potrei dirlo.

Tutti (o la maggior parte di noi) conosciamo diverse persone:

vuoi il lavoro,vuoi lo sport,vuoi i corsi che si possono fare,ecc.

Ma la vera amicizia e' con chi ci capisce al volo,sa il nostro stato d'animo perche' lo sente piu' che vederlo,

ci assomiglia nel odo di fare o agire.

E non sta a giudicarci...

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JDI

Giusto;

Ma allora secondo voi non esistono più regole di buona amicizia?

Ci si "trova" e stop?

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alphabeta

Ma i genitori ci hanno insegnato anche ad essere buoni amici secondo i loro standard di buon amico.

Tuttavia credo che anche quei valori oggi siano un po' superati; non sono proprio inutili, ma gli standard di buon amico sono effettivamente cambiati.

Mi spiego.

Sostanzialmente ci è stato insegnato che dobbiamo essere (più o meno): rispettosi, leali, disponibili, sinceri / schietti ed "educati" (sfottò ok, insulto no).

Ai loro tempi però l'amico lo chiamavano quella volta prima di uscire, l'accordo era quello e pace.

ciao JDI ti dico la mia - non so esattamente a quale generazione ti riferisci - io sono stato ragazzino negli 80 quindi diciamo che ho vissuto due epoche abbastanza diverse

l'unica certezza è che le cose cambiano - primo perché cresci e poi cambiano i tempi , quindi in realtà il cambiamento è quasi totale

penso che gli amici esistevano prima e d esistono oggi - altra cosa sicura è che magari queste persone che reputi amici con il tempo possono deluderti e magari non vi vedete più , può capitare

ripeto , con il tempo cambiano tante cose

riguardo alla tua frase che ho sottolineato : tu magari hai ricevuto insegnamenti del genere quindi dai per scontato che tutti li abbiano avuti - credimi non è così

per me è molto importante sottolineare questo anche per il discorso relazioni con le ragazze : molti di noi rimangono totalmente scottati e delusi perché avevano delle aspettative altissime

com'è possibile che io , una persona con questi grandi ideali e valori venga trattato così di merda da un giorno all'altro etc. etc.

molte , tantissime persone non hanno affatto questi valori - a molti è stato insegnato a metterlo in quel posto al prossimo ed è quello che fanno e a casa gli dicono anche : bravo !

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Marlon

L'amico ideale di oggi insomma è uno che c'è un po' quando fa comodo a noi ma non rompe quando non lo vogliamo sentire.

Non deve essere uno sfigato, ma se si esce dev'essere sempre il beta della situazione perchè fa comodo.

Davanti è il migliore amico del mondo, ma dietro ha questo e quel difetto.

Wait a sec... Stai descrivendo, per dirla alla Giacobbe, un nevrotico "bambino" e la sua idea di amicizia.

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Lubricure

ripeto , con il tempo cambiano tante cose

riguardo alla tua frase che ho sottolineato : tu magari hai ricevuto insegnamenti del genere quindi dai per scontato che tutti li abbiano avuti - credimi non è così

per me è molto importante sottolineare questo anche per il discorso relazioni con le ragazze : molti di noi rimangono totalmente scottati e delusi perché avevano delle aspettative altissime

com'è possibile che io , una persona con questi grandi ideali e valori venga trattato così di merda da un giorno all'altro etc. etc.

molte , tantissime persone non hanno affatto questi valori - a molti è stato insegnato a metterlo in quel posto al prossimo ed è quello che fanno e a casa gli dicono anche : bravo !

Sono di questa linea di pensiero, e sono proprio dell'idea che i rapporti di amicizia in generale, siano anche lo specchio dei rapporti con le ragazze. Pur non volendo dire che tutto il mondo fa schifo, il che sarebbe falso, ho come la sensazione che si vada diffondendo una sorta di "precariato sentimentale". Fino ad un anno fa circa ero dell'idea di farmi una famiglia, eccetera. Ma dopo aver fatto un periodo da single, intervellato da brevi impegni, ma ancora in corso, ho decisamente cambiato idea. Non che la legislazione attuale aiuti, però uscirei fuori topic...

Mi è sempre stato insegnato ad essere sincero e leale, ovviamente nei miei limiti umani, ma vedo che spesso, eccezioni permettendo, mal si sposa con la concezione attuale delle relazioni interpersonali. Adesso mi confido molto di meno, dico molto di meno di me, se ho un problema cerco di risolvermelo il più possibile da solo. Non mi faccio più una sega di aspettativa, mi godo il momento dell'amicizia e via, se ha futuro, bene, altrimenti uè è la vita.

Una cosa che ho notato, limitatamente alla mia esperienza, è che se una persona ti tradisce e tu chiudi, questa prima fa l'offesa e poi ti cerca in stile stalking assassino. Si da poco valore a ciò che si ha, perchè è scontato, poi una volta perso centuplica il valore e perderlo di nuovo una volta riacquisito. Domanda da un milione di dollari, ma tenersi le cose e le persone senza drammi è troppo difficile? Voglio comunque dare fiducia, là fuori.

Modificato da Lubricure
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alphabeta

Sono di questa linea di pensiero, e sono proprio dell'idea che i rapporti di amicizia in generale, siano anche lo specchio dei rapporti con le ragazze. Pur non volendo dire che tutto il mondo fa schifo, il che sarebbe falso, ho come la sensazione che si vada diffondendo una sorta di "precariato sentimentale". Fino ad un anno fa circa ero dell'idea di farmi una famiglia, eccetera. Ma dopo aver fatto un periodo da single, intervellato da brevi impegni, ma ancora in corso, ho decisamente cambiato idea. Non che la legislazione attuale aiuti, però uscirei fuori topic...

Mi è sempre stato insegnato ad essere sincero e leale, ovviamente nei miei limiti umani, ma vedo che spesso, eccezioni permettendo, mal si sposa con la concezione attuale delle relazioni interpersonali. Adesso mi confido molto di meno, dico molto di meno di me, se ho un problema cerco di risolvermelo il più possibile da solo. Non mi faccio più una sega di aspettativa, mi godo il momento dell'amicizia e via, se ha futuro, bene, altrimenti uè è la vita.

Una cosa che ho notato, limitatamente alla mia esperienza, è che se una persona ti tradisce e tu chiudi, questa prima fa l'offesa e poi ti cerca in stile stalking assassino. Si da poco valore a ciò che si ha, perchè è scontato, poi una volta perso centuplica il valore e perderlo di nuovo una volta riacquisito. Domanda da un milione di dollari, ma tenersi le cose e le persone senza drammi è troppo difficile? Voglio comunque dare fiducia, là fuori.

la mia visione è un po più nera della tua (che è molto realistica)

quando hai visto che anche alcuni familiari possono fregarti o addirittura metterti in grossi guai , allora diventa veramente difficile fidarsi degli altri : però penso come te che li fuori ci sia ancora

brava gente , altrimenti ci scanneremmo a vicenda nel giro di poco , voglio ancora avere questa piccola porta aperta

sull'ultima domanda non so dirti , io sto in una mentalità in cui devo evitare che alcune persone mi fottano , sono totalmente guardingo e immagino a tratti anche paranoico ; purtroppo gli eventi ti

portano anche a questo

per me i rapporti con le persone non sono semplici - non sono semplici in tante famiglie figuriamoci con chi di base è un'estraneo

inoltre noto un'aggravarsi dei modi e delle relazioni ; negli uffici pubblici , alle poste , io vedo più cattiveria , lo si legge negli occhi - la gente scatta per nulla - questo penso sia dovuto

all'aggravarsi della situazione economica

forse prima era identico e uno non ci faceva caso - se ci pensi guerre e guerriglie sono nate con l'uomo

inoltre condivido buona parte del tuo messaggio - siamo arrivati ad un punto in cui uno deve fare previsioni su tutto e come noti le previsioni non portano mai a buone conclusioni

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Lubricure

quando hai visto che anche alcuni familiari possono fregarti o addirittura metterti in grossi guai , allora diventa veramente difficile fidarsi degli altri : però penso come te che li fuori ci sia ancora

brava gente , altrimenti ci scanneremmo a vicenda nel giro di poco , voglio ancora avere questa piccola porta aperta

Infatti ho sempre sostenuto che il "sangue non vuol dire nulla", mia madre non capiva all'inizio cosa intendessi, poi quando sono saltate fuori le grane (come in ogni famiglia, o quasi del resto) mi fa che ho ragione. Mi rendo conto che condividere parte del codice genetico non implica trattamenti di favori, anzi talvolta competizione extra e non voluta. E lo dico da figlio unico.

Per quanto mi riguarda, sono tranquillo, se non offro un motivo od una vulnerabilità per fottermi, possono anche fottermi sulle piccole cose che è tutto in preventivo. Se non mi fregano, è un bonus positivo.

inoltre noto un'aggravarsi dei modi e delle relazioni ; negli uffici pubblici , alle poste , io vedo più cattiveria , lo si legge negli occhi - la gente scatta per nulla - questo penso sia dovuto

all'aggravarsi della situazione economica

forse prima era identico e uno non ci faceva caso - se ci pensi guerre e guerriglie sono nate con l'uomo

Caso vuole che parlo di questo con un signore conosciuto in ospedale, giusto una visita di routine. A volte noto la tendenza a far casino per sfogarsi, e sento certe volte gente che dichiara di farlo intenzionalmente, in questi frangenti faccio un facepalm grosso quanto un edificio. Penso che la crisi economica abbia semplicemente aggravato e fatto uscire allo scoperto problemi latenti o comunque di minore entità.

Le distinzioni erano nette e le compagnie immense. Avevano davvero voglia di vedersi.

Ad oggi, i telefoni, i social ecc ecc ci permettono di sentire gli amici un indefinito numero di volte al giorno per qualsiasi cazzatina.

Ma questo contatto continuo di fatto "smorza" la voglia di vedere una persona, perchè magari per un motivo o l'altro la si è sentita per tutta la settimana fino a 5 min prima di uscirci.

Il paccone arriva perchè non si ha voglia / tempo / energie / soldi..

Ho sempre pensato che questi social abbiano proprio fatto sbiadire i rapporti, anzichè avvicinare la gente. Trovo giusto ciò che dici, ho amici che ormai non vedo più perchè con un messaggio si sostituisce l'incontro, nonostante voglia vederli di persona.

Per la cronoca, sto sentendo una in chat che prima dell'incontro di persona vuole farsi un'idea di me. Attraverso la chat. E conseguentemente farmi perdere solo tempo. :fool: Roba high level, questa.

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alphabeta

si amico , anche nei social , telefoni , etc. si è arrivati agli estremi - dovremmo essere noi ad usare questi mezzi a nostro vantaggio ma la verità è che ancora una volta sono loro ad usare noi -

c'era chi aveva previsto questo già 20 anni fa

cosa intendi per facepalm ? si c'è gente che scatena casini apposta , altri lo fanno per frustrazione , c'è di tutto in giro - alle poste assisti a scene assurde , ci sono i vetri antisfondamento

altrimenti tra impiegati e pubblico ci sarebbe guerra -

penso che la tua mentalità sia buona per questo periodo - certo è cinica ma questo periodo è così , meglio difendersi - difedersi , perchè questo è un periodo dove i più forti sono i più bravi a

difendersi , non ad attaccare

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