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L'amicizia oggi


JDI

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Fudōshin

Mi pare che oggigiorno si confondano troppo i concetti di "conoscenti" e "amici".

Precisamente.

Anche la Bibbia spende delle parole per sottolineare questa sostanziale differenza.

"Siano in molti coloro che vivono in pace con te,

ma i tuoi consiglieri uno su mille."

Tratto dal capitolo sesto del Siracide, che parla dell'amicizia (è in esso che si trova il detto "chi trova un amico trova un tesoro").

La mia esperienza è piuttosto controcorrente: ho, fra le mie compagnie, persone squisite e, senza dubbio alcuno, non comuni.

Se il detto dovesse essere letteralmente vero, allora sarei ricco...

Per non parlare di Whatsapp e social vari, che hanno stroncato, oltre alle capacità dialettiche, quel brio che anticipava l'incontro con una persona con cui non parlavi da tempo.

Modificato da Fudōshin
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Lubricure

cosa intendi per facepalm ? si c'è gente che scatena casini apposta , altri lo fanno per frustrazione , c'è di tutto in giro - alle poste assisti a scene assurde , ci sono i vetri antisfondamento

altrimenti tra impiegati e pubblico ci sarebbe guerra -

penso che la tua mentalità sia buona per questo periodo - certo è cinica ma questo periodo è così , meglio difendersi -difedersi , perchè questo è un periodo dove i più forti sono i più bravi a

difendersi , non ad attaccare

Per facepalm intendo quando ti metti la mano sulla faccia come per dire "che imbecille", un gesto di diniego bello tosto. ;-)

Lo so, certe volte vorrei essere meno cinico, ma la paura di abbassare lo scudo è tanta. Nel sarge un po' lo faccio perchè altrimenti le emozioni non passano, ed addio seduzione.

Devo dire che esco anche con persone che hanno circa 50 anni, ed avendone solo 24, noto la differenza con la generazione di oggi. A mio avviso c'era molta più franchezza, vedo molta doppiezza nei miei coetanei, non tutti, ma molti. Credo che la cultura in cui siamo immersi abbia proprio degradato la qualità dei vincoli ed incoraggiato l'investimento spropositato nell'apparire.

MI sembra così paradossale che una persona buona venga ritenuta debole, ma il concetto che va di moda attualmente è questo. Di certo non è che mi metto a fregare la gente adesso, ma prima di fare un favore, ci penso su tre volte.

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gelsomino

Devo dire che esco anche con persone che hanno circa 50 anni, ed avendone solo 24, noto la differenza con la generazione di oggi. A mio avviso c'era molta più franchezza, vedo molta doppiezza nei miei coetanei, non tutti, ma molti. Credo che la cultura in cui siamo immersi abbia proprio degradato la qualità dei vincoli ed incoraggiato l'investimento spropositato nell'apparire.

Si e' abbassato di molto il "valore" per il quale si compra/vende la propria onesta' intellettuale,se prima si ci vendeva,si voltava faccia per un panino,oggi lo si fa per un caffe'..

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Gianluca-20

Le amicizie durano solo se c'è un vantaggio reciproco, materiale o immateriale.

Come tutte le relazioni umane d 'altronde.

Modificato da Gianluca-20
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JDI

Gelsomino ha centrato il punto.

Quello che io intendo è che i voltafaccia sono considerati routine, una fase normale.

Tralasciando l'aspetto della crescita ed anche quello del reciproco vantaggio che sono si naturali, io personalmente non amo guardarmi allo specchio e vedere una persona falsa come una banconota da 7.

Se non ho più piacere ad uscire con qualcuno smetto, ma non per questo passo le mie giornate a sparlare di lui.

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comeback

Questione interessante.

Sono portato a pensare che l'amicizia sia un rapporto del tutto speciale che ci lega a poche persone nella vita. In quanto l'amicizia è un rapporto del tutto particolare, non possiamo avere troppi amici, ma pochi amici e tante conoscenze e con ognuno di queste avere un grado più o meno forte di complicità, affetto e anche intimità (intendo chiaramente quella di condividere aspetti personali, come raccontarsi emozioni).

Sono poi portato a considerare che invece i valori come la lealtà, la signorilità, l'educazione, sono "condizioni" che se uno le possiede oltre ad essere un pregio, siano da manifestarsi verso tutti. In altre parole, non perchè io sono amico di A o conoscente di B, sono chiamato al rispetto, mentre se C e' una persona con cui io non ho relazioni, io debba trattarlo senza rispetto o debba sentirmi legittimato a comportarmi come cazzo mi pare. In questi casi C farebbe bene a "picchiarmi selvaggiamente", qualora superassi la soglia della normale cordialità e del vivere "civile".

Ritengo poi, e questa è una tesi che porto avanti da tempo (avendo sufficienti basi scientifiche su cui basarmi), che in Italia manchi quasi totalmente (ma esistono eccezioni positive) una cultura del senso civico, e quindi una base solida per vivere degnamente all'interno del mondo civile. In alcune aree del Paese, i disonesti e gli incivili superano gli onesti e le persone civilizzate di gran lunga, ragion per cui le nostre strade, le nostre città e le nostre vite sono cosi indegnamente rappresentate da modo di vivere in alcuni casi che definirei persino pietosi e miseri.

Tolta l'età dell'innocenza (fai fino ai 20), l'italiano (medio) è mediamente una persona che pur di perseguire il proprio fine personale (ed è giusto) è capace (ed è ingiusto) scavalcare gli altri con ogni mezzo e ad ogni costo.

Mediamente puoi avere anche infinite interazioni sociali, una ottima socialità e spacciare le tue pseudo-amicizie come un gruppo stabile di amici, ma quando c'è da spartire qualcosa, quando c'è da verificare se quelli ti sono davvero amici, spesso ti ritrovi oltre che una (s)gradita sorpresa anche un paio di calci nel culo.

Gli italiani sono doppiogiochisti, in genere, ed approfittatori, tendono culturalmente a ragionare di gruppo se c'è da rincorrere un risultato o arrivare a qualcosa, ma quando c'è materialmente da acciuffare il risultato si picchiano selvaggiamente fra di loro, ti voltano le spalle, dimenticano ciò che hai fatto per loro, cambiano bandiera.

Non mi stupisco che alcuni di voi organizzano le uscite con il gruppo e poi vi beccate qualcuno che vi pacca all'ultimo, o rimanete delusi da qualcuno che consideravate amico, che vi volta le spalle solo perchè ha trovato di meglio da spolpare.

In Italia due cose non vengono perdonate :

- il successo : questo scatena invidia e raramente viene perdonato. Solitamente in questi casi le altre persone o ti leccano il fondo schiena o ti fanno la guerra contro. Tuttavia se sai gestire bene i tuoi momenti di successo, soltanto in Italia ottieni una sorta di venerazione.

- la debolezza, il declino, la difficoltà : devi essere sempre in tiro, l' "animale ferito" lo si finisce di uccidere.

In Italia vige una sola legge, quella primordiale della giungla, tutto contro tutti, gran parte delle alleanze e delle pseudo amicizie che vedete sono relazioni di facciata, una penosa cordialità, un triste modo di inscenare una farsa. Esistono tuttavia i veri amici, e io ho avuto la fortuna di conoscerli, da tutti questi sono lontano ma so che prima di tutto sono persone con dei valori e pulite.

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Nakama
Tolta l'età dell'innocenza (fai fino ai 20), l'italiano (medio) è mediamente una persona che pur di perseguire il proprio fine personale (ed è giusto) è capace (ed è ingiusto) scavalcare gli altri con ogni mezzo e ad ogni costo.

Se sostituiamo la parola "italiano" con "essere umano" mi trovi d'accordo al 100%.

Le persone fanno sempre ciò che conviene a loro, fa parte della loro natura.

La cooperazione nasce solo dove ci sono interessi ed obiettivi in comune.

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gelsomino

Gelsomino ha centrato il punto.

Quello che io intendo è che i voltafaccia sono considerati routine, una fase normale.

Tralasciando l'aspetto della crescita ed anche quello del reciproco vantaggio che sono si naturali, io personalmente non amo guardarmi allo specchio e vedere una persona falsa come una banconota da 7.

Se non ho più piacere ad uscire con qualcuno smetto, ma non per questo passo le mie giornate a sparlare di lui.

Molti degli animali di questo zoo umano nel quale viviamo,hanno sembianze umane,ma sono in realta',scarafaggi,zecche,piattole,e quantaltro,sono animali,non basta avere aspetto umano per essere un essere umano, parecchi di questi animali vivono di queste meschinita' che a te personalmente fanno inorridire, alla fine una delle regole fondamentali dello zoo e'..

" Ti credi un rinoceronte,un toro ,un elefante e allora,non permettere ad un topolino col cazzettino piccolo di farti il buco del culo a sfumature violacee.." 8-)

ps.. nella societa' odierna sei te l'errore, gli altri avranno sempre una scusa per essersi comportati da meschini,ma tu ce l'hai per aver fatto l'uomo?! :spiteful:

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onirius

Tempo fa lessi un articolo di un naturalista che cercava di spiegare l'origine della nostra società intesa come gruppo di individui che lavorano assieme, egli affermò che questo avvenne quando gli scimpanzé si accorsero che procacciare cibo in gruppo era più vantaggioso che farlo da soli.

Nacque così la cooperazione.

Dico questo perché mi sembra che si faccia confusione tra amicizia e cooperazione, la prima è una sovrastruttura umana, creata dal nostro cervello sviluppato e quindi non analizzabile in termini di pro e contro, ma solamente in termini filosofici, la cooperazione è invece insita nella nostra natura e serve non soltanto a dare continuità alla nostra società ma anche a far emergere gli individui migliori.

A parere mio l'amicizia è un sentimento profondo di scambio reciproco, ho molti conoscenti e pochi amici, questi ultimi sono quelli con i quali mi confido e mi basta uno sguardo per capire cosa pensiamo, definisco l'amicizia come la massima espressione di empatia tra 2 individui.

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dickinson1

A parere mio l'amicizia è un sentimento profondo di scambio reciproco, ho molti conoscenti e pochi amici, questi ultimi sono quelli con i quali mi confido e mi basta uno sguardo per capire cosa pensiamo, definisco l'amicizia come la massima espressione di empatia tra 2 individui.

Io appoggio in pieno il tuo concetto.

Al giorno d'oggi,la vita e' tutta un correre.

Per il lavoro,la famiglia,gli studi,le magagne personali.

Credo che l'amicizia sia piu' coltivata all'eta' adolescenziale,tipo fino ai quattordici anni.

Poi forse,con il crescere,si da importanza ad altro.

Rimangono poche amicizie,ma buone ( e non sempre).

Ma questo non e' che sia vero per tutti,ci mancherebbe.

Quando la propria vita e' fatta da lavoro e casa il tempo per lo svago si riduce,e' normale.

E riducendo anche le uscite si riduce il contatto con gli amici.

E aumentano le conoscenze,passando da un posto all'altro:

colleghi,gente che frequenta i luoghi sportivi (campi da calcio,palestre,ecc),uffici dove si passa per questo e quello,..

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