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Licenziamento, TFR e truffa


IlPasseggeroMisterioso

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Yesman

esatto.. O giochi a quelle regole, o cambi lavoro. Anzi, mettiti in proprio, così puoi fare quello che vuoi e nessuno ti licenzia.. Visto? Non era difficile trovare una soluzione

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Nakama

Non sono nato ricco.

Non sono nato bello.

Ma di sicuro non sono nato fesso.

Il tuo bel giochino lo farai con i tuoi schiavetti fedeli, io ho opportunità ben migliori

Modificato da Nakama
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gelsomino

Ragazzi calmatevi,il topic sta degenerando!

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Yesman

Certo nakama.. Mi piacerebbe sapere quali.. Sarebbe interessante ..

Ps i miei schiavetti vai tranquillo che sono belli contenti di lavorare per me e guadagnare quasi il doppio rispetto agli altri di pari categoria.

Come ho detto, io voglio i migliori. E li ottengo.

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^X^

Yesman, se il mondo del lavoro fosse un mercato serio (che non vuol dire libero, Dio ce ne scampi) la tua "arroganza" (cit: io non voglio la mediocrità intorno a me) verrebbe punita con il fatto che nessuna persona brillante vorrebbe mai lavorare con/per te.

Invece gli "imprenditori" fanno gli sbruffoni senza averne diritto solo perché "possono", e gli altri devono subire in silenzio.

Solo che prima o poi arriva qualcuno più grosso di loro a riservare loro lo stesso trattamento, e allora sono urla e lacrime per "lo stato che li abbandona" e scemenze varie.

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Io non cerco di sminuire nessuno, non ho attaccato te nè nessun altro sul piano personale.

Ho criticato questa vostra idea che basta avere le palle col datore di lavoro e tutto si risolve. Non è così semplice.

Se fosse facile trovare lavoro, soprattutto se non sei più tanto giovane, allora il vostro discorso sarebbe giusto e condivisibile.

Di fatto le cose non stanno così, e il datore di lavoro ha quasi sempre il coltello dalla parte del manico. Lo sa bene e molti ne approfittano.

Altrimenti a che servirebbero leggi, avvocati, tribunali e giudici? Forse a tutelare chi è più debole? Forse perchè in assenza di regole chi ha poco potere contrattuale rischia di venir schiacciato da chi ne ha molto di più?

Io non ce l'ho con te nè con gli imprenditori. Fate i vostri interessi come è giusto che sia.

Ma questa discussione è stata aperta da un lavoratore che chiedeva consigli su come tutelare i propri diritti.

Se volete dargli una mano bene, ma non credo sia il caso di tirare fuori teorie liberiste decisamente discutibili.

Sarò stupido e non ci arrivo, ma di fronte ad un datore di lavoro che fà lo stronzo c'è poco da fare.

Si può provare ad esporre le proprie ragioni con il dovuto rispetto, ma se dall'altra parte non c'è alcuna intenzione di arrivare ad un compromesso che fai?

O accetti le sue condizioni o ti trovi un altro lavoro.

Appunto!! Proprio perchè vogliamo dare una mano concreta gli stiamo dicendo di trovare una soluzione extra-giudiziale.

Perchè il nostro amico, che sta avendo a che fare con un imbecille di prim'ordine che sta mettendo in atto un fallimento programmato, andando da avvocati, patronati, sindacati, ecc..... non otterrà nulla!

Non otterrà nulla per il semplice fatto che il suo capo (a meno che sia veramente stupido come ne esistono pochi) si sarà già preparato ad affrontare tutto ciò senza perderci nulla.

Qual è la differenza? Che se trova una soluzione da sè, forse rivedrà i suoi soldi e si terrà il lavoro. Se va dai sindacati o da un avvocato stai sicuro che perde il lavoro ed i suoi soldi non li rivedrà comunque

shark, avevi un'occasione per dimostrare quello che vali quando ti siedi a tavolino, per usare il tuo esempio.

Tu che convinci la controparte meglio di avvocati, patronati, sindacati, etc etc.

Quanto vali, e quello che sei, è nelle tue parole.

Cresci, bambino.

No no no... io non convinco proprio nessuno. Ma tu ancora non ci sei arrivato. Pazienza. Avanti il prossimo...

Infatti vincent.. continui a confermare le nostre tesi.. Se vai fuori dall' Italia funziona.. Se vuoi giocare qua devi stare al gioco,

Non ho voglia di rispondere puntualmente a tutti.. Non ne vale la pena..avete convinzioni e credenze troppo " scolastiche" e nessuno spirito di adattamento. Continuate a crogiolarvi nella speranza di un posto di lavoro " a tempo indeterminato" e a ricercare di continuo una tranquillità inesistente.. A invidiare i vostri capì che girano con bmw e scopano donne che non avrete mai.

D altra parte, se vi va bene farvi sfruttare, non aver lavoro o dover lavorare per qualcuno che non vi paga, come vedete siete nella strada giusta ..

Persone così ne ho incontrate a fiumi e si salvano solo se entrano in qualche posto statale.

Mamma mia che quotone.......!!

Yesman, se il mondo del lavoro fosse un mercato serio (che non vuol dire libero, Dio ce ne scampi) la tua "arroganza" (cit: io non voglio la mediocrità intorno a me) verrebbe punita con il fatto che nessuna persona brillante vorrebbe mai lavorare con/per te.

Invece gli "imprenditori" fanno gli sbruffoni senza averne diritto solo perché "possono", e gli altri devono subire in silenzio.

Solo che prima o poi arriva qualcuno più grosso di loro a riservare loro lo stesso trattamento, e allora sono urla e lacrime per "lo stato che li abbandona" e scemenze varie.

È proprio qui l'errore X. Chi "eccelle", eccelle anche perchè è meglio degli altri dal punto di vista empatico ed umano, non solo dei numeri.

Un capo stronzo si ritroverà dipendenti svogliati perchè non li seleziona in base alle capacità ed attitudini ma perchè sono gli unici che hanno accettato di lavorare sottopagati. Così tornano a casa tutte le sere frustrati e il giorno dopo si impegneranno ancora meno rispetto al giorno prima, così il capo urla e li insulta e li demotiva ancora di più, così che il giorno dopo faranno ancora meno, e avanti così fin che la situazione finirà male....

Una persona selettiva e seria invece riconosce il merito e lo paga. I problemi li risolve. I rami secchi li taglia e se ne prende la responsabilità. I dipendenti sono contenti e non cercano alternative, e quando le trovano l'imprenditore fa di tutto per non farli scappare. Se vogliono l'aumento lo chiedono e (quasi sempre) lo ottengono.

E fidati che esistono veramente questo tipo di situazioni. Certo, sono poche perchè sono pochi gli imprenditori in gamba e sono altrettanto pochi i dipendenti seri.

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Marlon

La mia analisi è concorde a molti degli interventi qui sopra. Solo le mie conclusioni sono diverse, se non diametralmente opposte.

Non state al gioco.

Non vi svalutate.

Non tirate a campare.

E se voler essere imprenditori significa sacrificare i propri principi,* considerate la scelta di

1) prendere la strada più dura, che molto spesso paga di più nel lungo periodo o

2) tornare al lavoro dipendente. Perché al di là degli incentivi dati da governi magnocratici e giustizia farraginosa, la prima persona a cui rendere conto non è lo Stato (che non è una persona, né personificabile come spauracchio) ma voi stessi.

E le sanzioni per chi evade la propria legge morale sono pesantissime.

L'unico quote che vorrei fare, in questo topic (che potrebbe tranquillamente finire in ignavi/lamentosi per la maggioranza dei contenuti), è quello di Benigni, agli Oscar:

"I would like to thank my parents ... they gave me the biggest gift: poverty"

* Per chi ne ha, nella società capitalistica, spesso schizofrenica, ma migliore tra le peggiori.

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Vincent

Ho sempre apprezzato come gli imprenditori Italiani cercano sempre di giustificare la loro - frequente - incapacita' tramite operazioni estremamente creative, per poi chiamarle regole del gioco.

Il problema qui non e' essere flessibili oppure no, e' il prendersi una inculata perche' qualcuno non e' capace a gestire una paninoteca ma gestisce una azienda, tanto puo' gridare contro Equitalia e/o l'Agenzia delle Entrate, per coprire i propri demeriti.

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Yesman

Tutte le persone che ho conosciuto o di cui ho studiato che hanno avuto piccoli o grandi successi sono proprio quelle che hanno tenuto duro e creduto a loro stessi e alle proprie capacità. Molte cose le accomunano come la perseveranza, L applicazione, il fare quello che gli altri non avevano voglia di fare, ma sopratutto il coraggio di difendere fino a fondo le proprie idee in prima persona.

Per poter avere, bisogna prima dare.

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