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Mia storia e mio problema ad interagire con le persone.


lime09

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lime09


Ho già scritto un post riguardante questa tematica ma non ho ricevuto risposta, ora cercherò di volgerla in maniera più diretta, cercando di essere il più schietto possibile, spero di ricevere qualche considerazione e qualche buon consiglio.

Da bambino ero molto timido non legavo con nessuno se non erano gli altri a cercarmi per primi, ma fortunatamente qualcuno disposto a fare amicizia con me lo sempre trovato.

Crescendo c'è stato un periodo dove sono riuscito ad entrare in un gruppo molto ampio tramite altre conoscenze, non ero il leader, non ero quello carismatico ma ero sempre presente, non mi tiravo mai indietro anche nelle cose più scomode, ero apprezzato per la mia simpatia e per il mio sapermi prendere in giro, il mio saper prendere tutto poco sul serio.

In quel periodo su MSN invece mi divertivo a fare "il fenomeno" ci provavo con tutte, prendevo molta confidenza, infatti non avevo grandi problemi quando magari decidevo che era il momento di incontrarsi realmente, praticamente tutte queste ragazze si invaghivano di me.

Sinceramente usavo già i metodi che oggi leggo su questo forum, non li conoscevo ma mi venivano naturali, come se sapevo già che quella era la strada giusta. Infatti pochi giorni fa quando li ho letti, sembrava che stessi rileggendo un vecchio libro.

Con una di queste ragazze conosciute su MSN mi sono fidanzato ed ancora oggi siamo insieme, ho perso molte conoscenze perché mi sono dedicato solo a lei, sono rimasto legato solamente al mio gruppo di amici principale, ed ora anche la mia ragazza fa parte di questo gruppo visto che usciamo insieme regolarmente.

I miei amici sono sempre stati “osservatori” del genere femminile, non si sono mai esposti per paura del rifiuto, purtroppo non hanno una visione molto ampia del problema, credono che qualche nuova conoscenza anche maschile sia inutile e che servano solamente conoscenze femminili per fidanzarsi, cosa che comunque non cercano per paura, quindi si trasforma in un circolo vizioso, fatto di nessuna conoscenze femminile e poche conoscenze maschili.

Io invece credo che avere più conoscenze di qualsiasi sesso sia indispensabile, per avere più opportunità, per non rinchiudersi nel nostro gruppo e rimanere isolati dal mondo esterno.

E’ proprio questo il MIO problema, io voglio far conoscenza nel senso largo del termine, non per sedurre ma solamente per essere completo a livello sociale.

Questo detto fino ad ora è per farvi capire quello che voglio e quello che ho vissuto.

Ora veniamo al problema principe, la mia poca loquacità, come in passato neanche oggi sono un leader, il carismatico, nel nostro gruppo manca proprio questa figura.

Parlo molto poco con gli sconosciuti, non mi inserisco spesso in discorsi dove non sono palesemente richiesto, perché penso sempre che a volte anzi che dire qualcosa tanto per dire, magari qualcosa che non interessa me e che probabilmente potrebbe non interessi lui, sia meglio stare zitti.

Lo so posso sembrare eccessivo, ma sinceramente io mi accetto anche cosi, non ho paura del giudizio degli altri, sono disposto a ridere di me, non ho problemi di autostima, ma non so quando una persona possa accettare una battuta scomoda. Spesso infatti prima di parlare a secondo dei casi penso questo:

-vorrei dire questa cosa, ma ci potrebbe rimanere male non conoscendolo abbastanza, io sarei in grado di accettarle la critica/presa in giro e potrei tranquillamente giocarci su, ma non sono tutti come me.

-potrei dire questa stupidaggine di qui non mi frega niente, e di qui probabilmente non frega niente a lui, allora perché dirla? Non so se sbaglio, se capita solo a me, se penso troppo, se mi preoccupo troppo del animo degli altri, lascio giudicare a voi.

Quello che veramente non accetto è il non parlare quando so che potrei tranquillamente, quando sento il bisogno di parlare, ma non lo faccio perché effettivamente non so cosa dire, perché nella mia testa c’è il vuoto, il buio.

Odio quando non so come continuare il discorso, quando non so come allargare il discorso cambiandolo completamente, quando non so cosa dire oltre le solite stupide frasi di routine.

Io:Ciao

Lui:Ciao

Io:Come va?

Lui: bene tu?

Io: bene.

……………

Se poi fortunatamente vengo spinto continuo a parlare, magari mi apro e prendo confidenza, ma non sono mai io a prendermela, ma cosi so che perdo molte possibilità.

Modificato da lime09
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lime09

Chiedo scusa ma non so perché non riesco a fare copia ed incolla da word, se qualche moderatore riesce a renderlo un normale post mi farebbe un grande favore.

Sono pronto ad accettare ogni consiglio, su qualsiasi punto, grazie a chi mi aiuterà.

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gelsomino

lime09 said:

Ho già scritto un post riguardante questa tematica ma non ho ricevuto risposta, ora cercherò di volgerla in maniera più diretta, cercando di essere il più schietto possibile, spero di ricevere qualche considerazione e qualche buon consiglio.
Da bambino ero molto timido non legavo con nessuno se non erano gli altri a cercarmi per primi, ma fortunatamente qualcuno disposto a fare amicizia con me lo sempre trovato.
Crescendo c'è stato un periodo dove sono riuscito ad entrare in un gruppo molto ampio tramite altre conoscenze, non ero il leader, non ero quello carismatico ma ero sempre presente, non mi tiravo mai indietro anche nelle cose più scomode, ero apprezzato per la mia simpatia e per il mio sapermi prendere in giro, il mio saper prendere tutto poco sul serio.
In quel periodo su MSN invece mi divertivo a fare "il fenomeno" ci provavo con tutte, prendevo molta confidenza, infatti non avevo grandi problemi quando magari decidevo che era il momento di incontrarsi realmente, praticamente tutte queste ragazze si invaghivano di me.
Sinceramente usavo già i metodi che oggi leggo su questo forum, non li conoscevo ma mi venivano naturali, come se sapevo già che quella era la strada giusta. Infatti pochi giorni fa quando li ho letti, sembrava che stessi rileggendo un vecchio libro.
Con una di queste ragazze conosciute su MSN mi sono fidanzato ed ancora oggi siamo insieme, ho perso molte conoscenze perché mi sono dedicato solo a lei, sono rimasto legato solamente al mio gruppo di amici principale, ed ora anche la mia ragazza fa parte di questo gruppo visto che usciamo insieme regolarmente.
I miei amici sono sempre stati “osservatori” del genere femminile, non si sono mai esposti per paura del rifiuto, purtroppo non hanno una visione molto ampia del problema, credono che qualche nuova conoscenza anche maschile sia inutile e che servano solamente conoscenze femminili per fidanzarsi, cosa che comunque non cercano per paura, quindi si trasforma in un circolo vizioso, fatto di nessuna conoscenze femminile e poche conoscenze maschili.
Io invece credo che avere più conoscenze di qualsiasi sesso sia indispensabile, per avere più opportunità, per non rinchiudersi nel nostro gruppo e rimanere isolati dal mondo esterno.
E’ proprio questo il MIO problema, io voglio far conoscenza nel senso largo del termine, non per sedurre ma solamente per essere completo a livello sociale.

Questo detto fino ad ora è per farvi capire quello che voglio e quello che ho vissuto.
Ora veniamo al problema principe, la mia poca loquacità, come in passato neanche oggi sono un leader, il carismatico, nel nostro gruppo manca proprio questa figura.
Parlo molto poco con gli sconosciuti, non mi inserisco spesso in discorsi dove non sono palesemente richiesto, perché penso sempre che a volte anzi che dire qualcosa tanto per dire, magari qualcosa che non interessa me e che probabilmente potrebbe non interessi lui, sia meglio stare zitti.
Lo so posso sembrare eccessivo, ma sinceramente io mi accetto anche cosi, non ho paura del giudizio degli altri, sono disposto a ridere di me, non ho problemi di autostima, ma non so quando una persona possa accettare una battuta scomoda. Spesso infatti prima di parlare a secondo dei casi penso questo:
-vorrei dire questa cosa, ma ci potrebbe rimanere male non conoscendolo abbastanza, io sarei in grado di accettarle la critica/presa in giro e potrei tranquillamente giocarci su, ma non sono tutti come me.
-potrei dire questa stupidaggine di qui non mi frega niente, e di qui probabilmente non frega niente a lui, allora perché dirla? Non so se sbaglio, se capita solo a me, se penso troppo, se mi preoccupo troppo del animo degli altri, lascio giudicare a voi.
Quello che veramente non accetto è il non parlare quando so che potrei tranquillamente, quando sento il bisogno di parlare, ma non lo faccio perché effettivamente non so cosa dire, perché nella mia testa c’è il vuoto, il buio.
Odio quando non so come continuare il discorso, quando non so come allargare il discorso cambiandolo completamente, quando non so cosa dire oltre le solite stupide frasi di routine.
Io:Ciao
Lui:Ciao
Io:Come va?
Lui: bene tu?
Io: bene.
……………
Se poi fortunatamente vengo spinto continuo a parlare, magari mi apro e prendo confidenza, ma non sono mai io a prendermela, ma cosi so che perdo molte possibilità.

Modificato da gelsomino
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hiroshima

Lime, diciamo che ho avuto sempre anch'io un'attudine molto simile alla tua. Ciò che mi ha aiutato a sviluppare la loquacità e l'affrontare argomenti poco interessanti è semplicemente allenarsi a farlo. Quando ti si presentano queste occasioni in cui hai il "vuoto" in testa prendi spunto dal discorso e incatenaci qualcosa di cui ti interessa parlare e guida il tutto nella direzione che vuoi tu

Dici "potrei dire questa stupidaggine di qui non mi frega niente, e di qui probabilmente non frega niente a lui, allora perché dirla?" perchè da quella stupidaggine possono partire altri discorsi! Poi diciamocelo, grandissima parte della conversazione media che hai con una persona è impregnata di banalità, ma devi vederle come mezzo necessario per, appunto, arrivare a dirigere la conversazione dove vuoi.

Hai presente il detto "l'appetito vien mangiando"? più parli più ti verrà naturale farlo anche in quelle circostanze!

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lime09

Innanzi tutto grazie mille per il post.

Già ieri mi sono buttato, anche se erano amici e conoscenti, quindi persone che già conoscono, chi più chi meno, ma da qualcuno devo pur iniziare.

Ho notato subito che dovevo forzarmi molto, ho visto che riuscivo ad arricchire di molto i dialoghi e a catturare l'interessa delle persone, molto meglio di chi magari è più aperto ma spesso dice stupidaggini tanto per parlare. Ho anche notato che devo pensare poco a quello che vorrei dire, altrimenti perdo il momento.

E' proprio vero quello che dici l'appetito vien mangiando, perché mi sentivo meglio, quasi un trascinatore, ma fatico, devo forzarmi e alla lunga, vado quasi in riserva, ma credo che questi due punti miglioreranno nel tempo, vero?

Visto che devo forzarmi per iniziare e per mantenere il ritmo. Ho deciso di annotare tutto qui sopra, le mie "conquiste", le mie impressioni, per una settimana, in modo da essere ancora più incentivato a proseguire, non voglio essere "un fuoco di paia" e se devo forzarmi tanto vale farlo bene B-)

Tra poco e sta sera avrò nuove banchi di prova, non vedo l'ora. Ogni consiglio ed ogni critica è sempre ben accetto.

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hiroshima

Innanzi tutto grazie mille per il post.

Ho anche notato che devo pensare poco a quello che vorrei dire, altrimenti perdo il momento.

E' proprio vero quello che dici l'appetito vien mangiando, perché mi sentivo meglio, quasi un trascinatore, ma fatico, devo forzarmi e alla lunga, vado quasi in riserva, ma credo che questi due punti miglioreranno nel tempo, vero?

Figurati!

Esattamente, lasciati sempre guidare dall'istinto 8-)

Quei due punti miglioreranno TANTISSIMO nel tempo. Te ne accorgerai a breve, se continui di questo passo.

Ottima l'idea di postare qua i vari step, seguirò con piacere!

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lime09

Giorno2

Pomeriggio: Palestra,posso dire che è andata bene, mi sciolto con qualche conoscente con qui salutavo e scambiavo qualche chiacchiera, ed ho notato che se vedono che riesci ad intrattenerli, con qualche battute, con qualche confidenza, dopo vengono a cercarti loro, con più frequenza rispetto a prima, allora ho fatto lo stesso, mi hanno cercato ed ho cercato.

Pochi contanti con persone che magari conosco solo di vista, ma leggermente più lunghi, anzi che usare 2 parole ne ho usate 6 sempre per dire la stessa cosa o per dire qualche qualche banalità/ovvietà , questo sprona anche loro a rispondere.

Devo spingermi di più con gli sconosciuti lo so, ma per questo credo avrò tempo, mi godo il momento.

Questa sera sicuramente uscirò, ma non voglio scordare le sensazioni che ho provato, non voglio che si accavallino.

Hiroshima: hai detto che prima eri anche tu cosi, puoi raccontarmi ,se vuoi, brevemente da che punto sei partito a che punto sei arrivato? grazie.

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hiroshima

Giorno2

Pomeriggio: Palestra,posso dire che è andata bene, mi sciolto con qualche conoscente con qui salutavo e scambiavo qualche chiacchiera, ed ho notato che se vedono che riesci ad intrattenerli, con qualche battute, con qualche confidenza, dopo vengono a cercarti loro, con più frequenza rispetto a prima, allora ho fatto lo stesso, mi hanno cercato ed ho cercato.

Pochi contanti con persone che magari conosco solo di vista, ma leggermente più lunghi, anzi che usare 2 parole ne ho usate 6 sempre per dire la stessa cosa o per dire qualche qualche banalità/ovvietà , questo sprona anche loro a rispondere.

Devo spingermi di più con gli sconosciuti lo so, ma per questo credo avrò tempo, mi godo il momento.

Questa sera sicuramente uscirò, ma non voglio scordare le sensazioni che ho provato, non voglio che si accavallino.

Hiroshima: hai detto che prima eri anche tu cosi, puoi raccontarmi ,se vuoi, brevemente da che punto sei partito a che punto sei arrivato? grazie.

Scusami il ritardo,ho avuto un weekend indaffarato

Ottimo!

La mia personalità sotto questo punto di vista è stato un continuo cambiamento.

Quando ero molto giovane parlavo poco. Mi trascinavo con entusiasmo esclusivamente quando i discorsi mi interessavano e quando conoscevo bene l'interlocutore. A un certo punto, durante l'adolescenza, mi misi ad osservare i comportamenti , le attitudini delle persone al centro dell'attenzione. Spesso e volentieri notavo che la forma aveva più importanza della sostanza: i soggetti in questione avevano una dialettica molto fluente, unito a un atteggiamento molto positivo e propositivo. Riuscivano a trovare sempre qualcosa da dire, poco importa se fosse arguto o banale

Così provai a far miei quei atteggiamenti, vedevo che ciò portava a dei risultati ben più che tangibili. Questi risultati concreti mi hanno portato entusiasmo, entusiasmo che si autoalimenta. Più passava il tempo più ero fluido, più avevo feedback positivi più avevo voglia di continuare su quella strada.

Iniziai a parlare anche con gli sconosciuti, contestualmente a ciò di cui stavano parlando.

Più avanti, trovai un lavoro strettamente legato con il contatto diretto con le persone, che diciamo completò l'opera. Ero una grande macchina comunicatrice.

Ma poi finito il tutto arrivò un periodo in cui avevo poco contatto con le persone, quindi persi parte di tutto ciò. Ricordandomi della mia precedente esperienza semplicemente ripresi a comportarmi come facevo, e in poco tempo ripresi la strada.

In mezzo a tutto questo percorso è stato inevitabile, in ogni caso, non beccarsi la serata storta. Può capitare, bisogna esserne consapevoli.

Costanza e lucidità, per quanto mi riguarda, le parole chiave

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lime09

Hiroshima grazie per la testimonianza, effettivamente è una storia molto simile alla mia.

Non ho più fatto un aggiornamento, giorno per giorno perché sinceramente sono sempre le stesse impressioni che si ripetono con due piccole considerazioni da fare.

Giorno2(sera) -3 -4

Solite uscite con amici e conoscenti, riesco a dire tutto quello che voglio e come dicevo anche negli altri post continuo a ricevere conferme, il parlare sprona a parlare, anche se si tratta di stupidaggini.

Alla lunga continuo a perdere la voglio di parlare, mi perdo, forse non so più cosa dire o probabilmente è il rimanere fermo in un determinato luogo tutta la sera che mi annoia, ho notato questo ultimamente, ma cambiando luogo tutto sembra tornare quasi normale. Ci sono persone che riescono a rimanere loquaci anche rimanendo nello stesso punto per ore, forse per me non è cosi, non sono mai stato uno che sta fermo in un punto senza fare nulla per molto tempo, preferisco camminare a vuoto piuttosto ma non rimanere fermo. Non Riesco a capire se è solo un impressione ma le cose potrebbero essere collegate tra loro. (cosa ne pensate?)

Proverò nei momenti in cui mi "isolo" a sportarmi, potrebbe essere una soluzione (oppure è meglio imparare a rimanere "presente" anche quando per forza di cosa devo rimanere fermo?)

Un altra cosa che ho notato è il fatto che se nel gruppo è presente una persona estremamente loquace con gli sconosciuti perdo tutte le mie capacità di interagire con loro, è come se rubasse anche la mia parte, non capisco perché, forse mi distrae troppo,non so. (su questo credo aprirò un post apparate )

Per ora basta, aggiornerò quando avrò altre considerazioni da fare.

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  • 2 settimane dopo...
lime09
Inviato (modificato)

Continuo senza tenere il conto dei giorni, una settimana non basta e probabilmente non basterà una vita, si cresce giorno dopo giorno.

Ho notato che mi sento molto più a mio agio in palestra, dove sono solo, senza nessun membro del mio gruppo, mi sento veramente libero.

MI è sempre piaciuto fare le cose da solo e probabilmente questa è una di quelle, anche se sembra un controsenso.

Provo a spiegarmi e a spiegarvi per quali motivi mi sento più a mio aggio:

-E' un esperienza totalmente nuova, con persone totalmente nuove da conoscere, io da solo e gli altri, niente distrazioni come amici e ragazza che rappresentano il porto sicuro per poter conversare.

-Mi sento completamente libero, non sono intrappolato in nessuna routine, mi sento libero di parlare con chi voglio, quando e quanto voglio.

-Il fatto di non esserci gruppi ben formati, non ci sono gruppi fissi come quando si esce, arriviamo tutti soli per allenarci e per fare quattro chiacchiere con il primo che capita.

Questo vale anche in altre circostanze dove mi sono ritrovato solo con alla base sempre i 3punti sopra citati, con un po' di fortuna e un po' di voglia, ho fatto cose che prima non ho mai fatto, pranzare con uno sconosciuto, dialogare con molti sconosciuti per molto tempo.

Vedo i miglioramenti, sono tangibili, ormai non devo più forzarmi, anzi spesso sono proprio loro che mi forzano.

Stesso discorso non posso fare per quando esco con il mio gruppo:

Vengo messo ancora sotto da chi ha molto più frame di me, mi sento e sono ancora etichettato. (apro un post apparate su questo).

E' capitato stranamente (di solito non succede nulla di tutto questo) di uscire con amici, conoscenti e praticamente sconosciuti. Come dicevo non sono riuscito ad intravedere un cambiamento significativo e in questo frangente sono un po' scoraggiato.

Analizzando credo sia anche normale, paradossalmente è più facile far soli o in pochi che far in tanti, almeno per me credo sia cosi, soprattutto se nel tuo gruppo ci sono persone estremamente carismatiche, che riescono a rubare tutta la scena anche a chi come ha me ne ha già poca.

Fortunatamente per la mia crescita, questa persona non è sempre presente, proverò a guardare cosa succede quando lui non c'è e quando il mio gruppo (tra amici e conoscenti) è composto da meno persone, se è come credo dovrebbe andare meglio.

Credete siano normali le difficolta che incontro in questo caso? credete che la crescita che noto quando sono solo insieme a degli sconosciuti prima o poi mi aiutera anche quando sono in compagni dei miei amici e degli sconosciuti? o sono due facce serpate e distinte della stessa medaglia, che vanno affrontate in maniera diversa? grazie.

Modificato da lime09
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