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Il gioco vale la candela?


IlPasseggeroMisterioso

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IlPasseggeroMisterioso

Ciao ragazzi,

Perdonatemi se la mia visione può sembrare nera o distorta, la verità è che se scrivo questo post ne voglio discutere -con tutti- sperando che possa uscire qualcosa di produttivo -per tutti- .

Ormai son mesi che leggo alcuni post, le condivisioni di esperienze di Aivia, Purple pill, bonusax, simone1989, sospeso, chi più ne ha più ne metta. Il filo conduttore di queste cicatrici, le mie e di quelle dei miei amici sono l'amaro in bocca che si stagna e questa domanda: il gioco ne vale la candela?

Mi sembra talvolta un gioco a perdere, dove non ci sono mai vincitori ma solo vinti, dove ci si investe molto per costruire se stessi -prima-, per il rapporto con le altre persone -poi-, ma con risultati scadenti:

per delle emozioni che a distanza di un mese o due non ricorderemo nemmeno, perché a me sembra che col tempo ricordi la cicatrice e cambi per quella. Reinvesti per il cambiamento, il progresso ma ti ritrovi con lo stesso risultato. E ricomincia il ciclo.

Qual'è la visione generale di voi, citati e non?

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adad

Che non esiste gioco e che non esiste candela.

Leggendo il post di Bane ero caduto nello sconforto: possibile che cresco per non trovare la mia "anima gemella"? possibile che non troverò l' "amore della vita"?

Ma...

Ragionando ho capito che tutto quello che c'è scritto qui sopra, tutto quanto, non serve per trovare un qualcosa che non esiste. Non serve per trovare un qualcosa che non è mai esistito.

Ragionando ho capito che tutto quello che c''è scritto qui sopra (quasi tutto) serve a vivere, ma vivere non è quello che noi crediamo.

Vivere significa ferirsi, ricoprirsi di cicatrici, vivere attraverso quelle. Attraverso il dolore che procurano, attraverso la felicità mentre ce le facciamo, attraverso i crampi nello stomaco, che seguono le farfalle.

e questo è tutto...

non esiste gioco, e non esiste candela.

Esiste la vita per quello che è, noi possiamo scegliere o di viverla, o di fantasticare su un mondo migliore, morendo senza aver vissuto.

Potrà esistere un mondo felice e libero dalle nostre torture? in cui ci innamoriamo una volta, sposiamo il nostro amore, e viviamo fino alla vecchiaia, morendo tra le braccia dei nostri cari?

Sì...

Sono sicuro che prima o poi lo faremo esistere, ce ne sono di scienziati pazzi che giocano col DNA...

Esisterà un mondo in cui Aìvìa, Bane, e tutti noi che realmente vogliamo riscoprire la nostra natura riusciremo a vivere senza crucciarci e senza pensare all'"altra metà del cielo"?

probabilmente no...

se tutto andrà bene, gli Aivia, i Bane e i nostri posteri avranno seri problemi psichici...

ma fino ad allora, davanti a te si para una scelta...

cosa vuoi fare?

credere di essere imperfetto in un mondo di perfetti...

o un vivo in un mondo che vegeta?

Modificato da adad
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Caraibika

Felicità e tristezza, gioia e dolore, euforia e depressione...questo è la vita, un continuo alternarsi di stati d'animo influenzati dalle tue vittorie, dalle sconfitte, dalle esperienze, dal modo in cui guardi il mondo. La tua domanda alla fine è "Vale la pena vivere?" se ci pensi, perchè senza emozioni saremmo solo automi che ripetono le stesse azioni aspettando la morte...le emozioni sono ciò che rompe questa grigia monotonia, siano esse positive o negative. Nessuno può scegliere di provare solo felicità e piacere ed evitare la sofferenza, se decide di mettersi in gioco. Non abbiamo scelto noi di nascere, di partecipare al gioco della Vita, possiamo solo scegliere come giocare con quello che ci è stato dato, pur sapendo che alla fine si perde, come hai giustamente detto. Puoi però vedere una vittoria morale nel modo in cui affronti il mondo, se decidi di metterti in gioco invece di restare passivo e in balìa degli eventi...dipende da te, da quello che vuoi. Dalla tua volontà.

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Maro91

Mi sembra di vedere nell'uomo quello che ultimamente sta succedendo al mondo del software , qualche tempo fa si preferiva far uscire i software solo quando erano stabili ora si va avanti a far uscire mini aggiornamenti giorno per giorno o settimana per settimana solo per darti la sensazione di avere qualcosa di sempre aggiornato e sempre figo ...poi magari invece hanno un sacco di problemi.

E questo succede anche a noi , andiamo così di corsa e vogliamo tutto così in fretta che alla fine vediamo l'essere umano come una lunga catena di montaggio , dove tutti sono sostituibili , dove se non ti fai notare in qualche maniera sprofondi nella massa creata dai social media, dove tutti hanno lo stesso taglio di capelli, lo stesso paio di scarpe , postano le stesse cose su facebook .

La cosa brutta che ho trovato io, è l'orrore di dover aver bisogno di una persona , magari affezionartici e poi alla fine puff...vederla sparire nel nulla,dietro una porta blindata spessa 20 metri che non potrai aprire più .

Mi sembra impossibile che i sentimenti volino via così velocemente da non lasciarti nel nemmeno il tempo di pensare " ah forse se faccio questo farò una buona azione".

Mi sembra impossibile che trovi una persona , ci stai bene, condividi un sacco di cose , ti ci diverti assieme ma poi alla fine scopri di essere un componente del suo puzzle , come dice Purple... e ritorni a fare il fantasma.

A furia di prendere botte sui denti si impara è vero , ma c'è il grosso rischio di diventare troppo cinici , di non vedere più emozioni in quello che si fa , a non lasciarsi andare , quando sarebbe bello poter dire subito quello che si pensa.

Un mio professore ha detto: "Quando si tocca il fondo tutti pensano che ci sia la risalita , non è così , puoi sempre prendere una pala e scavare di più".

Ecco io sono vicino alla Cina.

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sospeso

Non ho risposte.

Ma, e scusate l'off topic, mi chiedo perche' noi in one itis ci andiamo per piu' tempo delle femmine.

Che si e no dopo un paio di settimane sono a posto.

Posso azzardare una ipotesi. Le donne hanno due "strumenti" che noi non abbiamo.

Uno interno e uno esterno.

Interno, hanno un sistema psichico condizionato da ormoni in continua fluttuazione, quindi non si ancorano a una emozione fissa, pur provandone tante di seguito.

Sono emozione in movimento, nel bene (quando si innamorano) e nel male (quando finisce).

Lo strumento esterno, invece, e' l'abbondanza.

Questo non va spiegato.

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Lubricure

La mia visione è il gioco vale solamente parte della candela, può valerne 1/2, 3/4, e così via, ma non del tutto. Tuttavia non voglio essere totalmente negativo, ci mancherebbe.

Una della cose che mi fa dire questo è, spesso ma non sempre, la sproporzione tra l'investimento che vedo fare da un uomo per avere una donna e viceversa, il primo si rompe letteralmente il culo, la seconda prende la cosa molto più easy. Questo ha conseguenze non da poco perchè ci si trova in una situazione dove bisogna sempre offrire un prodotto migliore in un mercato più competitivo...a fronte di cosa poi?

Qualunque investimento lo faccio per me stesso, comunque vada quello che ho costruito mi rimane.

Ma anche quando, al termine di un percorso più o meno lungo, hai imparato a riequilibrare un po' le forze, resta un problema di mentalità.

Per loro sta diventando sempre più normale farsi il fidanzato Ikea. Hanno 300 maschi cadauna che sbavano h24 sulle loro immagini profilo.

Pezzo davvero saliente questo che hai scritto. Infatti la seconda è che spesso, oltre al fatto che migliorare la qualità di sè stessi ed a ricevere un ritorno molto poco durevole, mesi, anni se va bene, è che ci sono molti problemi che vengono posti nel durante. Ad un certo punto diventa logorante non poter essere se stessi del tutto, pena vedere sgretolarsi quello che si è acquisito. Purtroppo vedo che appena percepiscono una debolezza od un bisogno, cercano di specularci sopra il più possibile. Altresì vero è che cercano di arraffare comunque a strascico, appunto la comprensione da Lucio, il sesso da Marco, il divertimento da Caio. Non da trascurare che secondo me spesso l'uomo tollera una relazione problematica in cui ci sono disagi ogni secondo solo perchè sa di non avere tutta questa abbondanza, mentre una donna questo problema non se lo pone nemmeno.

Le cose che mi fanno dire invece che vale almeno parte della candela, e quindi di positivo, è che comunque più si va avanti, più si sviluppa, almeno nel mio caso, una sorta di insensibilità al dolore e che se si riesce a barcamenarsi in tutto questo, se ne esce con almeno i bisogni fisiologici soddisfatti. Inoltre, una delle cose più importanti, è che si obbligati a fare affidamento solo su sè stessi. Il fatto di non far dipendere la propria felicità da un'altra persona la vedo come una delle massime espressioni della libertà personale.

Dopo aver investito ed aver visto puntualmente sgretolarsi il costruito con l'altra persona, ad un certo punto ho sviluppato un'attitudine alla Nelson dei Simpson. Il fatto che il quadro ormonale intrinseco di una donna conferisca, secondo me, precarietà alla relazione più che quello dell'uomo, quando la barca affonda e me ne devo andare, lo faccio sempre con un sonoro "Haw-haw!". Il mio divertimento è amaro, perchè dentro di me so che vorrei (almeno qualche volta) qualcosa che duri, ma non essendo così, mi adeguo.

In fondo di tutto questo percorso ne è valsa la pena perchè mi sono svegliato. Ho avuto il coraggio di indagare quali fossero le origini dei sentimenti, ed ho trovato le mie risposte nella scienza. Ritengo che se non avessi avuto quelle batoste, oggi non sarei quello che sono e non sarei consapevole. Sono uscito da un bel pezzo dalla Matrix di unicorni e sentimenti che si è voluta creare per trarre vantaggio dalle relazioni, vedasi il fidanzato ikea citato da purple pill. Credo che ad esempio l'amore sbandierato con le frasi smielatissime su facebook sia solo uno specchio per le allodole. Finchè la biochimica tiene, tutto bene, ma poi bisogna "nelsonizzare" ad un certo punto quando le cose non si riescono più ad aggiustare.

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maldiluna

Ciao ragazzi,

Perdonatemi se la mia visione può sembrare nera o distorta, la verità è che se scrivo questo post ne voglio discutere -con tutti- sperando che possa uscire qualcosa di produttivo -per tutti- .

Ormai son mesi che leggo alcuni post, le condivisioni di esperienze di Aivia, Purple pill, bonusax, simone1989, sospeso, chi più ne ha più ne metta. Il filo conduttore di queste cicatrici, le mie e di quelle dei miei amici sono l'amaro in bocca che si stagna e questa domanda: il gioco ne vale la candela?

Mi sembra talvolta un gioco a perdere, dove non ci sono mai vincitori ma solo vinti, dove ci si investe molto per costruire se stessi -prima-, per il rapporto con le altre persone -poi-, ma con risultati scadenti:

per delle emozioni che a distanza di un mese o due non ricorderemo nemmeno, perché a me sembra che col tempo ricordi la cicatrice e cambi per quella. Reinvesti per il cambiamento, il progresso ma ti ritrovi con lo stesso risultato. E ricomincia il ciclo.

Qual'è la visione generale di voi, citati e non?

Butto già la mia:

Non deve essere per forza così.

I ragazzi che tu hai citato, hanno una personalità profonda che si traduce in racconti bellissimi da leggere, lunghi, emozionanti, i più belli che si possano trovare qui dentro.

E proprio per queste emozioni che provano, che li prendono fin dentro alle viscere, sentono il bisogno di condividersi qui sopra.

C'è una sorta di richiamo empatico fra loro, che sono malinconico nonostante scopino e gli altri utenti che si rispecchiano nelle loro parole e in questa visione cupa, travagliata e malinconica dei rapporti uomo-donna.

Leggerli è come leggere un romanzo, ti fa entrare in contatto con la tua stessa tristezza, è una terapia.

Ma per ogni Aivia c'è anche un ragazzo che se ne sta sciallo, scopa a destra e a sinistra e quando finisce una storia ce n'ha già un'altra pronta e non soffre così tanto e non si fa le seghe mentali.

Il problema è che queste persone, avendo una visione più "leggera" di tutto questo, prendono meno sul serio le cose, scrivono post più brevi e meno emozionanti per chi ha ancora problemi da risolvere, sono ironici, sono meno empatici e ti mettono a confronto con i tuoi limiti.

Perché se sei uno in piena one-itis, magari quello che arriva e ti dice di smetterla di frignucolare e di uscire a scoparne un'altra, ti sta un po' sulle palle.

No, davvero, ce lo vedi ^'X'^ a scrivere un post lunghissimo e sofferente in cui si lamenta del dolore provocato da una tipa? O Kurayami? O Pick Up Artist? O Andreas?

Ti senti depresso perché leggi solo post deprimenti e perdi di vista l'altra faccia della medaglia: è tranquillamente possibile godersi le donne senza soffrire.

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Butto già la mia:

Non deve essere per forza così.

I ragazzi che tu hai citato, hanno una personalità profonda che si traduce in racconti bellissimi da leggere, lunghi, emozionanti, i più belli che si possano trovare qui dentro.

E proprio per queste emozioni che provano, che li prendono fin dentro alle viscere, sentono il bisogno di condividersi qui sopra.

C'è una sorta di richiamo empatico fra loro, che sono malinconico nonostante scopino e gli altri utenti che si rispecchiano nelle loro parole e in questa visione cupa, travagliata e malinconica dei rapporti uomo-donna.

Leggerli è come leggere un romanzo, ti fa entrare in contatto con la tua stessa tristezza, è una terapia.

Ma per ogni Aivia c'è anche un ragazzo che se ne sta sciallo, scopa a destra e a sinistra e quando finisce una storia ce n'ha già un'altra pronta e non soffre così tanto e non si fa le seghe mentali.

Il problema è che queste persone, avendo una visione più "leggera" di tutto questo, prendono meno sul serio le cose, scrivono post più brevi e meno emozionanti per chi ha ancora problemi da risolvere, sono ironici, sono meno empatici e ti mettono a confronto con i tuoi limiti.

Perché se sei uno in piena one-itis, magari quello che arriva e ti dice di smetterla di frignucolare e di uscire a scoparne un'altra, ti sta un po' sulle palle.

No, davvero, ce lo vedi ^'X'^ a scrivere un post lunghissimo e sofferente in cui si lamenta del dolore provocato da una tipa? O Kurayami? O Pick Up Artist? O Andreas?

Ti senti depresso perché leggi solo post deprimenti e perdi di vista l'altra faccia della medaglia: è tranquillamente possibile godersi le donne senza soffrire.

Aggiungerei: non è detto che soffrire per una donna sia sbagliato. Passi una fase dove ti senti più depresso per quel senso di vuoto che ti procura la sua perdita? Ci sta, siamo umani.

Ma credo che bisogni in realtà vedere quanto tempo dura questa fase. Se dura molto, allora è patologico.

Non è soffrire che è sbagliato, ma più che altro il tempo che intercorre tra l'inizio e la fine di questa fase.

Modificato da Kagan
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IlPasseggeroMisterioso

Ciao ragazzi,

mi sono preso un pò di tempo per riflettere sulle vostre parole.

Ci tengo a precisare che al momento non sono depresso, può sembrare ma non è così: non so se vi è capitato di arrivare a fine serata stanchissimo dopo aver scaricato tutta l'adrenalina per aver fatto un supergame con una tipa o semplicemente una giornata di lavoro pesantissima con straordinari.

In entrambi i casi, positivo o negativo quindi, arrivi a quel punto della sera dove ti siedi, apri la tua birretta (o ti fumi il tuo sigaro) e ti viene quella sorta di malinconia mista a stra-stanchezza dovuta allo scarico di adrenalina del giorno.

NB: Il più delle volte in casi negativi ti vien da pensare a un semplice "Chi me la l'ha fatto fare?!" (adad saprà sicuramente come lo diciamo noi in provincia di Napoli :D )


A furia di prendere botte sui denti si impara è vero , ma c'è il grosso rischio di diventare troppo cinici , di non vedere più emozioni in quello che si fa , a non lasciarsi andare , quando sarebbe bello poter dire subito quello che si pensa.

Esatto, ci si snatura totalmente.

Nella mia ultima relazione a distanza notai un pò di freddezza, naturale per via che ormai ci vedevamo ininterrottamente da una settimana. Penso allora di fare un pò di PNP classico, ma era pensato e non sentito.

Allora mi sono detto, proverò a parlarne perchè così mi sentivo di fare.

Risultato? Lei ha anche capito, ma indirettamente ha sentito un tentativo mio di bisogno delle sue attenzioni e la situazione -ovviamente- è peggiorata.

Dovevo snaturarmi per avere il risultato migliore, lei temeva anche i miei giochetti sapendo dei miei studi psicologici.

Ps: Bellissimo il paragone con i software, ci sta alla grande.

Puplepill non ti nascondo che l'idea di creare questo topic mi è venuta mentre leggevo un tuo intervento in una sezione affine, insieme ad un paio di comeback. Nessun messaggio distorto, tranquillo.


Le donne devono essere il sale della vita, non la vita stessa. Ci sono mille obiezioni sensate in merito, ma la costante alla fine è che a spaccarsi ciclicamente i denti sono quelli che non riescono a far propria questa regola.

Di questa incapacità qualcuno ne è consapevole e ci convive benissimo (riuscendo magari a girarla, almeno parzialmente, a suo favore), Qualcun altro non se ne rende proprio conto, qualcuno è così perché è endorfina-dipendente, qualcun altro perché è drogato di validazione. Eccetera, eccetera .

Ma a farsi male a scadenze regolari sono perlopiù quelli che, consapevolmente o meno, vivono sotto il totem che hanno innalzato alla Dea Venere.

Punto focale della mia visione, purtroppo.

Quando vivi sin da piccolo (forse per la Disney? Non nè sono nemmeno tanto sicuro), con l'idea della donna in testa e arrivi alla 20/30ina con dentate da paura ti fai parecchie domande.

Non tutti, a 6 anni guardano la collega di tua madre con gli occhi azzurri in minigonna incantati prefissandosi un obbiettivo di vita.

So benissimo, oggi, che il vivere per loro non paga nella maniera più assoluta. Nè in termini di seduzione, nè nei sentimenti, nè tantomeno nelle relazioni, ma il cancellare pensieri che vivono in me da 20 anni risulta un processo molto faticoso (per il quale continuo a lottare ovviamente), per ritornare alla fine giornata di cui parlavo sopra.


E allora devi trovare un modo di essere Giovanni che sia ecologico per la tua vita, che non ti porti a uscirne devastato ogni volta.

ma è una cosa un pelino più complicata che mandare a memoria degli opener.

Si tratta di fare i conti con se stessi, di guardarsi un po' dentro., di capire che bisogni si soddisfano con le relazioni oltre a quello di svuotarsi le palle a cadenze regolari.

Bravo, esatto.

E talvolta ti viene anche l'esasperazione nel non riuscire ancora a trovare il modo per essere un Giovanni ecologico.


Le cose che mi fanno dire invece che vale almeno parte della candela, e quindi di positivo, è che comunque più si va avanti, più si sviluppa, almeno nel mio caso, una sorta di insensibilità al dolore e che se si riesce a barcamenarsi in tutto questo, se ne esce con almeno i bisogni fisiologici soddisfatti. Inoltre, una delle cose più importanti, è che si obbligati a fare affidamento solo su sè stessi. Il fatto di non far dipendere la propria felicità da un'altra persona la vedo come una delle massime espressioni della libertà personale.

Il mio divertimento è amaro, perchè dentro di me so che vorrei (almeno qualche volta) qualcosa che duri, ma non essendo così, mi adeguo.

- Esatto, ci stiamo lavorando tutti vedo al punto 1.

- Ecco l'amaro che cercavo di descrivere al mio primo intervento.

Ti senti depresso perché leggi solo post deprimenti e perdi di vista l'altra faccia della medaglia: è tranquillamente possibile godersi le donne senza soffrire.

Sono perfettamente d'accordo.

Il problema è che per alcuni -come me- è come sentirsi snaturati. Il problema grande non è nemmeno fare un grosso lavoro per arrivare a quello stadio (se lo si vuole), ma è il fatto di snaturarsi.

Poi c'è chi come Aivia, non cambierebbe comunque, per non rinunciare a quel tipo di emozioni...

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