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La vostra reazione davanti al dolore.


lucerosa

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lucerosa

Ciao ragazzi,

ho un dubbio che mi frulla in testa da un po' di tempo ed è questo: voi maschi, uomini, ragazzi ecc., come reagite davanti ad una ragazza che ha sofferto molto e non per amore, per lutto a causa di perdita di una sorella o simili, che sta per perdere il padre, malattie gravi in famiglia e situazioni simili?

Quale meccanismo scatta in voi? Senso di protezione? Voglia di fuggire per non sentire il peso del dolore?

Insomma, attendo le vs considerazioni :)

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resurrection joe

Senso di protezione.ed è già capitato purtroppo!

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BackToLife

Ho reagito seguendo l'istinto, ovvero con la vicinanza.

C'è però da considerare anche la reazione del partner, se si chiude a riccio (capita) diventa difficile starle vicino.

In questi casi bisogna far sentire la propria vicinanza ma senza perdere la propria integrità. (facendosi trascinare in dialoghi a senso unico)

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Anonimo.92

Ovviamente, la risposta dipende da vari fattori:

- Da persona a persona, e dallo stato in cui tale persona si trova in quel preciso momento (ovvero persone differenti, possono avere reazioni differenti in momenti diversi);

- La relazione che c'è fra voi: se di amicizia, di parentela, di conoscenza, di lavoro...

- Dall'età, tendenzialmente persone più grandi e con maggior esperienza tendono ad essere più empatiche (vedi il commento di Resurrection Joe).

- La persona che si ha davanti (ovvero sarò accondiscendente con una persona più debole, più fermo con una persona più forte, perché a livello inconscio è quello che mi chiedono).

In ultima analisi comunque, bisogna trovare la forza di superare queste situazioni da dentro.

"C'era una volta una giovane donna, madre di un piccolo bambino. Un giorno il bambino morì, e la donna, distrutta dal dolore, iniziò ad andare di casa in casa cercando una medicina che potesse restituire la vita al figlio. Ovviamente non riuscì a trovare nulla e, sempre più afflitta, di recò dal Buddha con la medesima richiesta. Il Buddha disse alla giovane madre di scendere in paese e chiedere un seme di sesamo in ogni casa che non avesse mai incontrato la morte. Credendo che questo fosse il rimedio, la giovane madre bussò di porta in porta e chiese di casa in casa, senza poter raccogliere alcun seme. Mentre tornava dal Buddha a mani vuote si rese conto che la morte era comune a tutti, e che ciò che le stava capitando era già capitato, o prima o dopo, a tutte le altre persone".

Andrea.

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resurrection joe

Giusto.

un conto è proteggere (e penso sia umano),altro è voler fare il salvatore o lo psicologo

a tutti i costi. Un tempo per stare vicuni e uno per lasciare in pace

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IO.SI.TU.NO

Dipende da come questa ragazza mi introduce ai suoi problemi, dipende da che rapporto abbiamo, dipende da tante cose...soprattutto dai momenti passati al di fuori dei suoi momenti negativi.

Ti faccio giusto un paio di esempi in cui mi sono trovato:

- ragazza interessata a me, mi cerca spesso, mi chiede di vederci...però non riesco a farci uno, e dico nemmeno un discorso che non riguardi i suoi problemi...tutto andava a finire a parlare del suo braccio rotto scomposto, dei problemi di salute di suo babbo, del suo cane che è stato operato, dei cavalli che deve vendere per problemi economici e via dicendo...l'ho ascoltata e consigliata fino a quando ho capito che più che un ragazzo aveva bisogno di una amica con cui sfogarsi o di qualche anti depressivo (beveva pure un casino), una persona negativa come poche...sono sparito.

Non ero ciò che faceva per lei.

- ragazza con cui mi sono frequentato diversi mesi, stava zitta solo nei momenti intimi, poi mi sparava addosso tutti i suoi problemi...io nemmeno sapevo cosa dire e lei continuava a parlare, parlare, parlare...raccontava delle sue sorelle invidiose, dell'azienda di suo padre che stava per chiudere, delle coinquiline antipatiche, del lavoro stancante, dell'autobus che non passava mai dove doveva andare, e via dicendo...nemmeno mi chiedeva come stessi, nemmeno le interessava un parere...aveva bisogno solo di parlare.

La situazione è migliorata quando ha iniziato a vedere una psicologa.

La conclusione a cui sono arrivato dalle storie che ho avuto è che in molti casi i problemi e il conforto non te li può dare il partner...devi trovare le energie per reagire prima di tutto dentro te stessa e poi, rendendo il partner partecipe della tua vita, tutto viene di conseguenza.

Se invece si usa il partner come valvola di sfogo per i propri problemi, si rischia di ritrovarsi anche soli...visto che la vita è già complicata per chiunque, dover fare da psicologo anche agli altri e interiorizzare la loro negatività non è una cosa che tutti accettano.

Modificato da IO.SI.TU.NO
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Dennis_Chambers

Che brutto però quando ti parlano dei loro problemi e basta, senza mai chiederti come stai. Sono stato con una ragazza così per 1 mese, tra l'altro viziatissima, bastava che scendesse di casa e lavorava, piena di soldi, bella, intelligente ecc

Io avevo problemi palesemente più grandi di lei, eppure era sempre lei a lamentarsi. E poi si lamentava di cazzate, mica di robe serie.

Una volta andai da lei in centro, già scazzato, perdiamo 20 minuti a cercare parcheggio. Scendo dalla macchina e mi fa: "hai due euro per il parcheggio" ?

Mi sono girate talmente tanto le palle (può anche essere che non avesse davvero moneta, ma avevo troppo rancore) che ho fatto quasi una scenata, l'ho portata a casa e non mi sono mai più fatto risentire.

Questo per dirti che a volte cerchi di ascoltare il partner, stargli vicino, ma non può essere una cosa univoca.

Buona fortuna

Modificato da Dennis_Chambers
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lucerosa

Ho letto tutte le risposte a questo post...

condivido a pieno quello che dite, ovviamente ci sono casi e casi.

La domanda l'ho fatta perché è una situazione che mi riguarda in primo piano... ho come l'impressione che quando racconto al ragazzo di turno che ho perso una sorella ed ho un padre con una brutta malattia... questi si allontani. Forse per paura di ferirmi ancora di più?

Premetto che non sono una tipa che si lamenta o racconta nel dettaglio le sue cose.

Lavoro, mi mantengo, non parlo mai delle mie vicissitudini o problemi, lo accenno soltanto, come è giusto che sia nei confronti di una persona che si sta conoscendo...

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gongolo

ho l'impressione

ecco.

lascia parlare i fatti.

e nel limite del possibile, non lasciare che la malattia di un altro diventi anche la tua.

un grande in bocca al lupo al babbo.

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