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Percorso per informatico che entra nel mondo del lavoro


alchimista

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alchimista

Ciao ragazzi, vorrei chiedervi un consiglio.

Mi sono laureato due settimane fa in informatica (laurea magistrale). E' da 3 mesi che sto facendo uno "stage", in una azienda in cui mi lasciano al mio destino. Premesso che questa azienda... non ha clienti! Non c'è lavoro, non mi fanno fare nulla, e il corso che avevano promesso di farmi prima di iniziare lo stage, non me lo faranno mai. Quando gli faccio pressione ricordandoglielo, continuano a posticipare, dandomi date a caso.

Comunque, li dentro nessuno sa nulla di informatica! E' gente che ha fatto l'artistico e che poi si è improvvisato informatico.

Per questo motivo, ho iniziato a fare altri colloqui. Di alcuni sono ancora in attesa di risposta, ma altri sono andati male, per un mio problema di difficoltà di comunicazione (ho problemi di balbuzie, e ciò mi sta precludendo un sacco di occasioni. Soprattutto le aziende di consulenza, che ti mandano dal cliente. Devono mandare persone con una certa "immagine", che attualmente io non riesco a garantire. E' comunque un problema che sto cercando di risolvere).

Detto questo, molte occasioni molto interessanti me le sono bruciate.

Attualmente c'è una azienda che sembra interessata a me, ha detto che sono il profilo che stanno cercando e che fanno fatica a trovare, e il lavoro proposto sarebbe programmatore SAP (linguaggio ABAP). Premesso che non lo conosco, ma dopo essermi informato, mi sembra un po' troppo una nicchia. Un lavoro sempre uguale e poco dinamico, mentre approfondendo altri linguaggi di programmazione avrei la possibilità di lavorare a progetti diversi nell'arco della carriera lavorativa.

Ho deciso per adesso di evitare di fare altri colloqui. Voglio prima migliorare il mio problema comunicativo, per non bruciarmi altre occasioni. Le strade che potrei prendere sono:

* Vedere se mi assumono come programmatore SAP, sapendo che non lo farò per sempre. Quindi, le sottopossibilità saranno 2:

- Stare li per pochi mesi, 3-4... fino a quando trovo altro: Mi sembra inutile. A sto punto rimango dove sono, e continuo a studiare da autodidatta come sto facendo. Tanto il tempo per farlo l'ho

- Stare li per 2-3 anni, e nel tempo extra lavorativo migliorare le mie conoscenze, rivendibili per altre aziende. Però il tempo extralavorativo sarà poco, e poi avrò 30anni con poca esperienza pratica. A quel punto preferiranno un 25 enne a parità di conoscenze....

* Stare dove sto adesso, prendendomi il rimborso spese (a settembre poi dovrebbero assumermi), e usare il tempo per imparare e approfondire le mie conoscenze, da autodidatta. Col problema però che con il rimborso spese non posso permettermi un affitto a Milano. Devo fare il pendolare, 2 ore ad andare e 2 a tornare. Fino a Settembre, quando dovrebbero assumermi e quindi avere uno stipendio "serio".

A settembre però conto di avere fatto buoni progressi nella mia comunicazione orale, e magari mandando un po' di cv qualcosa trovo. Sperando di non ricominciare con un altro stage, ma magari trovare un contratto di apprendistato.

* La mia professoressa mi ha già proposto 2 volte di continuare nell'università e fare il dottorato. Sarebbero 1'000€ al mese. Orari flessibili, conosco ragazzi che fanno il dottorato e lavorano anche part-time presso qualche azienda. Mi permetterebbe di godermi la vita, non ho i classici orari da ufficio (ciò non vuol dire che farò il fannullone. Mi impegnerò e lavorerò anche più delle classiche 8 ore se necessario, però avere autonomia organizzativa è una grandissima cosa, che mi piacerebbe avere!)
Dubbi: dopo il dottorato... avrò più possibilità di trovare un buon posto di lavoro? Oppure vengo visto come "troppo teorico e poco pratico?"

A me non dispiacerebbe neanche lavorare come freelance. Con possibilità di lavorare da remoto, per obiettivi non per numero di ore. Questo è un po' il mio concetto di lavoro ideale, sono disposto a lavorare sodo, ma avendo autonomia organizzativa. Il problema è trovare i clienti. Probabilmente sarà uno step successivo, dopo essere entrato bene nel mondo del lavoro.

Avete qualche consiglio/suggerimento? Voi come vi comportereste?

Sono ben accetti anche spunti per riflessioni, valuto qualsiasi strada :)

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comeback

Quanti anni hai?

Comprendo bene le angherie di fare uno stage inutile, ma poi ti assumeranno?

Credo che sei hai terminato il percorso di studi in informatica hai una buona attitudine, ciò vuol dire che hai certamente le potenzialità per convertire in competenze le conoscenze che già hai, e svilupparne nuove.

Non ti demoralizzare e i colloqui valli a fare se ti chiamano, mal che vada anche se ti rifiutano tu non ci perdi nulla, anzi puoi sviluppare una maggiore conoscenza del mercato del lavoro ed essere più pronto per il futuro.

Hai una laurea in ogni caso competitiva, e puoi considerare anche altri Paesi oltre l'Italia, esempio in Irlanda il settore informatico è ben sviluppato.

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Jumpy

Non smettere di guardarti intorno... sei in un settore in cui c'è talmente richiesta di persone brave che alcuni dei migliori programmatori che conosco non ha avuto neanche bisogno della laurea... ma macinano codice da quando avevano 15-16 anni.

Il dottorato è sicuramente un'esperienza bella e formativa sul lato personale e professionale.... ma valuta bene se ti conviene farlo: ora le cose sono molto cambiate rispetto ad alcuni anni fa (quando lo feci io).

Rischi di passare altri tre anni con la testa piena di sogni per poi ritrovarti, alla fine del dottorato, nella stessa identica situazione di un neolaureato.

Dottorato orari flessibili? Part time in azienda? Forse te lo permettono se non hai la borsa di studio, informati meglio che puoi a riguardo.

Se non hai già adesso la possibilità di restare anche dopo il dottorato è ragionevole che all'inizio ti attirino per "risuccchiarti" per poi, una volta dentro, strizzarti come un limone.

E alla fine del dottorato, buttarti fuori.

Il mio dottorato era più o meno così: dalle 9-10 di mattina fino a verso le 17-19 all'università tra ricerca e didattica, 4-5 giorni a settimana.

Ritmi più serrati in prossimità di scadenze (articoli da consegnare per convegni, presentazioni, verifiche, esami).

Nel resto del tempo ci infilavo la mia attività libera... ora, sinceramente, non so se lo rifarei.

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alchimista

Dove abiti? (l'azienda dove lavoro cerca informatici... e non hai nessuna interazione con il cliente per certi ruoli...)

Comunque sicuramente puoi trovare molti lavori dove la balbuzie non è un problema così grave. Io specificherei in sede di colloquio che è qualcosa su cui stai lavorando e su cui conti di migliorare.

Riguardo il programmatore SAP in realtà stiamo andando verso un futuro dove saper lavorare con grosse moli di dati è sempre più importante. E' un'area un po' di nicchia ma è sicuramente in crescita e potrebbe anche essere un lavoro interessante. Non lo schiferei così tanto.

Fare il ricercatore non lo vedo di buon occhio, soprattutto in Italia.. finisci per fare il porta borse per anni. Però vedi tu, magari è ciò che ti piace fare (finita la parte di gavetta).

Io ti consiglierei di continuare a fare colloqui specificando il tuo problema senza vergognartene perché non c'è nulla di male (un programmatore è pagato per far codice, non per avere una certa immagine...) e di valutare il lavoro come programmatore SAP perché non è così malvagio.

Abito vicino a Milano. Vedo che tu sei di Padova? In particolare, che figura state cercando? Io non escludo nulla, neanche un trasferimento, se trovo un posto stimolante in cui ho possibilità di imparare e crescere.

Io di SAP conosco poco, ho provato a scoprirne di più anche con videocorsi su youtube, ma ho visto che più che altro si tratta di personalizzazione delle maschere e dell'interfaccia. Dici che cmq c'è tutta la parte big data che potrebbe essere stimolante? Devo approfondire...

Quanti anni hai?

Comprendo bene le angherie di fare uno stage inutile, ma poi ti assumeranno?

Credo che sei hai terminato il percorso di studi in informatica hai una buona attitudine, ciò vuol dire che hai certamente le potenzialità per convertire in competenze le conoscenze che già hai, e svilupparne nuove.

Non ti demoralizzare e i colloqui valli a fare se ti chiamano, mal che vada anche se ti rifiutano tu non ci perdi nulla, anzi puoi sviluppare una maggiore conoscenza del mercato del lavoro ed essere più pronto per il futuro.

Hai una laurea in ogni caso competitiva, e puoi considerare anche altri Paesi oltre l'Italia, esempio in Irlanda il settore informatico è ben sviluppato.

27 anni appena compiuti (sono dell'88).

Si, non voglio peccare di modestia, ma cmq credo di avere una mente molto tecnica. E' da quando andavo alle medie che ho iniziato a passare la maggior parte del tempo al computer. Alle medie avevo creato il mio primo sito web personale, tutto scritto manualmente in html. Ho poi passato molto tempo in community di esperti linux (utenti e sviluppatori Gentoo Linux, distro che uso da 10 anni), e nell'ambito sicurezza informatica. Ho vissuto in ambienti tecnici, e quindi assimili la giusta mentalità. Preferisco l'informatica "old-school", in cui si punta alla qualità ed efficienza dei sistemi, piuttosto che alle mille interfaccine grafiche, ai sistemi che reinventano la ruota, fanno tutto-in-uno ma non fanno nulla fatto bene.

Sicuramente ho tantissimo da imparare, cononoscenze da consolidare con applicazione pratica, però ritengo di avere potenzialità e la giusta attitudine ad ampliare velocemente nuove conoscenze. E' per questo che pensavo "quasi quasi continuo lo stage, in cui mi metto ad acquisire da solo nuove competenze, per poi rivendermi con maggior esperienza pratica".

Dove sono adesso mi hanno già detto chiaramente che mi assumeranno. Anche perchè sono rimasto l'unico, gli altri sono giù scappati, anche consulenti senior che prendevano 5k al mese per fare nulla.

Per l'estero, dovrei prima migliorare la lingua. Leggo senza alcun problema libri e guide in inglese, ho partecipato anche a forum tecnici in inglese, ma su quella che è comprensione orale e parlato, sono molto arrugginito, non avendo occasione di praticarla. E se vado a vivere in un paese estero, è fondamentale cavarsela bene con l'inglese orale. O meglio, se un italiano parla inglese, lo capisco. Se uno straniero parla inglese, capisco forse 1 parola su 20. Quando sono andato in America, facevo una fatica a capire....

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alchimista
Inviato (modificato)

Potete chiarirmi un dubbio? Ad esempio, io ora stavo cercando di capire qual'è il mio lavoro dei sogni. Mi interessa sia il lato sistemistico, sia la programmazione. Con varie sottocategorie presenti (dai sistemi embedded, piuttosto che sviluppo web, etc). Per capirlo credo sia importante fare un periodo di lavoro serio e vedere quanto piace quel lavoro.

Quello che mi frena, però, sarebbe il ricominciare da capo, e "buttare" tutta l'esperienza fatta in precedenza. Se per esempio adesso gestisco server e mi occupo del corretto funzionamento della rete, e fra 3 anni decido di cambiare e fare programmazione... dovrò ricominciare da 0, immagino. Perchè anche se posso avere conoscenze di programmazione, non ho esperienza. E se mi presento a 30 anni con 0 esperienza di programmazione ma 5 anni di esperienza come amministratore server, avrò ugualmente 0 esperienza nel fare quello che cercano loro. E quindi a questo punto preferiranno un neolaureato 25enne.

In questo senso, si rischia di percorrere un bivio da cui non è più possibile tornare indietro, se non ripercorrendo tutta la gavetta, con tutti quei contratti poco vantaggiosi tipici dei neolaureati?

Ma lo stesso dovrebbe valere per la programmazione. Se io ho 5 anni di esperienza in PHP e poi desidero cambiare e programmare in Java?

Un conto se fai un cambiamento all'interno della stessa azienda. Nelle grosse aziende di consulenza questo avviene. Ma se cambi azienda?

Cmq Martedì ho un colloquio con Accenture. Qualche dubbio sull'azienda l'ho, ma intanto un colloquio non fa mai male. Anche solo per allenarmi a fare nuovi colloqui :)

Modificato da alchimista
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  • 4 anni dopo...
fffff98
On 5/10/2015 at 11:50 PM, alchimista said:

Cmq Martedì ho un colloquio con Accenture. Qualche dubbio sull'azienda l'ho, ma intanto un colloquio non fa mai male. Anche solo per allenarmi a fare nuovi colloqui :)

Ciao!

So che il thread è vecchissimo ma lo vedo solo ora.

Accenture la conosco perchè dei suoi dipendenti li ho incontrati e conosciuti a vari eventi.

Ci sei poi entrato? Dicono che è estremamente competitivo. Le società di consulenza per quanto mi riguarda sono fuffa. Capita spesso che i più qualificati lì dentro si mettano poi in proprio nel creare startup perchè poco valorizzati precedentemente

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alchimista
On 9/22/2019 at 1:43 PM, fffff98 said:

Ciao!

So che il thread è vecchissimo ma lo vedo solo ora.

Accenture la conosco perchè dei suoi dipendenti li ho incontrati e conosciuti a vari eventi.

Ci sei poi entrato? Dicono che è estremamente competitivo. Le società di consulenza per quanto mi riguarda sono fuffa. Capita spesso che i più qualificati lì dentro si mettano poi in proprio nel creare startup perchè poco valorizzati precedentemente

Quoto tutto.

Ci sono entrato e ne sono uscito poche settimane fa. Troppa fuffa. Troppe persone poco competenti, che galleggiano e vivacchiano. E persone competenti, che si fanno il culo, e non sempre vengono ricompensate. Lo sono solo a 2 condizioni: consegnano le dimissioni, e prima di ciò hanno stretto forti legami con dirigenti.

Quindi niente meritocrazia, a discapito di tutti i loro proclami. E manager che mi hanno detto che molte ragazze sono state promosse solo perché femmine. Perché ovviamente la facciata è fondamentale. Le donne fanno le vittime e quindi si parla tanto di disparità di genere nella nostra società. Quindi l'obiettivo aziendale è promuovere sempre 50% uomini e 50% donne. Anche se le donne che effettivamente meritano la promozione magari sono meno. Però devono pubblicare sulla stampa che Accenture è meritocratica e quindi promuove donne e uomini in egual misura. Anche se non so cosa ci sia di meritocratico nel promuovere una persona che non merita, solo perché donna.

O il mio manager quando gli ho detto che non ero soddisfatto e stavo facendo colloqui, è sbiancato e ha DETTO (non fatto) veramente di tutto per convincermi a rimanere. Per poi salutarmi dicendo: prima di prendere qualsiasi decisione, vieni da me che ne parliamo.

Quindi ti danno di più solo se presenti le dimissioni. Le ho date e mi hanno fatto una buona contro offerta. Ma ormai è tardi, per come sono io. Questa non è serietà. Non è meritocrazia. Devi riconoscermi prima che do le dimissioni, non dopo. (E ogni anno venivo promosso. Ma sono aumenti ridicoli)

 

Tutti i più bravi rimangono poco lì dentro. Poi se ne vanno. E quindi per forza poi è tutta fuffa.

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fffff98
1 hour ago, alchimista said:

Quoto tutto.

Ci sono entrato e ne sono uscito poche settimane fa. Troppa fuffa. Troppe persone poco competenti, che galleggiano e vivacchiano. E persone competenti, che si fanno il culo, e non sempre vengono ricompensate. Lo sono solo a 2 condizioni: consegnano le dimissioni, e prima di ciò hanno stretto forti legami con dirigenti.

Quindi niente meritocrazia, a discapito di tutti i loro proclami. E manager che mi hanno detto che molte ragazze sono state promosse solo perché femmine. Perché ovviamente la facciata è fondamentale. Le donne fanno le vittime e quindi si parla tanto di disparità di genere nella nostra società. Quindi l'obiettivo aziendale è promuovere sempre 50% uomini e 50% donne. Anche se le donne che effettivamente meritano la promozione magari sono meno. Però devono pubblicare sulla stampa che Accenture è meritocratica e quindi promuove donne e uomini in egual misura. Anche se non so cosa ci sia di meritocratico nel promuovere una persona che non merita, solo perché donna.

O il mio manager quando gli ho detto che non ero soddisfatto e stavo facendo colloqui, è sbiancato e ha DETTO (non fatto) veramente di tutto per convincermi a rimanere. Per poi salutarmi dicendo: prima di prendere qualsiasi decisione, vieni da me che ne parliamo.

Quindi ti danno di più solo se presenti le dimissioni. Le ho date e mi hanno fatto una buona contro offerta. Ma ormai è tardi, per come sono io. Questa non è serietà. Non è meritocrazia. Devi riconoscermi prima che do le dimissioni, non dopo. (E ogni anno venivo promosso. Ma sono aumenti ridicoli)

 

Tutti i più bravi rimangono poco lì dentro. Poi se ne vanno. E quindi per forza poi è tutta fuffa.

Grazie mille per il racconto esaustivo.

Anche io sono uno sviluppatore e ho avuto modo a conferenze varie di conoscere alcuni dipendenti di accenture e deloitte. Purtroppo il mondo delle società di consulenza è come lo descrivi, di buono c'è il salario, oggettivamente.

Ma trovarsi come capo una donna potrebbe essere un incubo di quelli da scappare in Messico, quindi non mi vedranno mai lì 😁

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