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caratteristiche donna alfa...


huga

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^'V'^

- varietà sessuale (la copulina dovrebbe avere sempre la stessa composizione chimica)

Rimanendo sempre in tema di ipotesi personali, tutte da verificare, credo che l'azione potenziante della varietà sessuale sia direttamente cerebrale, per cui agisca direttamente a monte sull'ipotalamo, poi a cascata ipofisi e testicoli.

Detto questo, perché vedere cento film porno con cento attrici diverse allora non aumenta ma fa calare il testo, se l'azione della varietà è direttamente derivata dalla percezione?

Perché il bilancio è comunque negativo: se guardi dieci volte lo stesso film con la stessa attrice, avrai dei periodi refrattari lunghi e sempre più lunghi, se invece cambi attrici di continuo avrai una libido sempre attiva, senza sosta, ma ad ogni masturbazione stai comunque scaricando testo e caricando cortisolo (suo antagonista) e benché la visione di attrici diverse te ne ricarichi un po' anche senza copulina (ipotesi), non lo fa in maniera tanto potente da farti l'effetto sulla salute di dieci donne vere.

- odore di figa di femmine più giovani e attraenti rispetto a vecchie e brutte (anche in questo caso la copulina dovrebbe essere la stessa)
Più sono giovani più producono copulina.
- che venga da vera e propria attività sessuale e non da (come dicevi tu) annusare biancheria intima femminile usata o (come dicevo io) farti ipoteticamente iniezioni di copulina senza nemmeno avere l'abbassamento immediato

Non è detto che si possano raggiungere gli stessi recettori bersaglio mediante intramuscolo o endovena, infatti che io sappia il criptocur, che colpisce direttamente l'ipofisi anteriore mediante il naso, è disponibile solo in spray nasale, e siccome uno può avere il naso chiuso nella vita, dovrebbero aver pensato ad una soluzione iniettabile, ma non lo hanno fatto.

Ad ogni modo, sembra sia più piacevole aumentare il proprio testo con una scopata che con un'iniezione, ma dovendo per forza ricorrere agli aghi, ci son modi molto più sensati dal punto di vista farmacologico che provando ad iniettarsi gli acidi grassi dell'odore di figa.

C'è poi da fare una considerazione sulla copulina avulsa dal contesto sesso.

Sarà pur vero che in mancanza di figa solubile da preparare all'istante, un perizoma fresco di uso durante la masturbazione fa molto più bene della masturbazione da sola, ma...

Come sai, se viene a mancare la componente di scarico delle tensioni e dell'eccitazione, alla lunga (poco, lunga) logora.

Insomma, se per dieci volte di fila ti devi affidare al perizomino, per quanto fresco ogni volta, ti trovi in uno stato di frustrazione ed eccitazione non sfogata che, di fatto, rema contro il testosterone perché ti fa sentire un fallito.

Sentirsi un fallito, o comunque non avere accesso a quel sesso che senti così forte e così vicino premuto contro il viso, è stressante.

Credo possa mantenere stabili i livelli sierici se lo fai una volta in emergenza o per diletto all'interno di una normale attività sessuale, ma se diventa il tuo modo per avere testo, credo abbia un picco brevissimo iniziale poi un crollo dovuto a fattori psicologici.

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^'V'^

Da qui ad esempio la diversa reazione rispetto all odore di figa di una vecchia, di una parente stretta, di una donna che "a pelle" non ci attrae. Continuando sullo stesso filone si puo' arrivare a dire che, come in un gradiente di sfumatore di eccitazione, la diversa qualità della "copulina" rilasciata differisce dalla qualità (melius "compatibilità"?) della figa che ci scopiamo: ecco che è diversa la sensazione dopo una scopata con un FB che neanche ci piace tanto, rispetto alla scopata spot con una HB9. Ecco che si spiegherebbe l'assuefazione allo stesso odore e quindi la perdita d'effetto dopo la n-sima scopata con la stessa.

Quella della compatibilità, a quanto ne sappiamo, è tematica che interessa UNICAMENTE il naso femminile.

I maschi annusando magliette sudate preferiscono ad istinto quelle ove vi son tracce di abbondante copulina (ovulazione, giovinezza)

Le femmine preferiscono quelle con un odore proveniente da un "Complesso Maggiore di Istocompatibilità" complementare al loro, che in soldoni significa un sistema immunitario che, unito a quello della femmina, crea una difesa ad ampio spettro contro le infezioni.

Nel nostro caso la componente visiva è importantissima, la sensazione di vittoria, di essere al posto giusto, di essere felice, che ti dona far sesso con una 9, ha un effetto potentissimo, e ben diverso da quella che ti deriva dal far sesso con una 5, a parità di età e di copulina.

Quella sensazione non è da sottovalutare, perché il testo dipende anche da questo fattore, e forse alla base del testo supercharge in presenza di varietà sessuale c'è proprio la sensazione di essere nel posto giusto al momento giusto, insomma di stare bene al mondo.

Notare bene: Aivia è stato franco e diretto e questo potrebbe anche in qualche modo ritorcergli contro dal punto di vista "commerciale"

Potrei scavarmi una nicchia come unico al mondo che sia franco e diretto.

: se tutto si basa sulla mia qualità genetica che senso avrebbe frequentare corsi, studiare e quant'altro?
A cosa serve studiare pugilato se il fisico di partenza e la genetica giocano un ruolo importante sul ring?
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trout_man

Potrei scavarmi una nicchia come unico al mondo che sia franco e diretto.

A cosa serve studiare pugilato se il fisico di partenza e la genetica giocano un ruolo importante sul ring?

Appunto... il potenziale va gestito. A cosa serve un motore potentissimo, senza alcuna trasmissione?

Proprio per questo mi fido esponenzialmente di più di un discorso teorico e pratico che ha come architrave la fisiologia, la biochimica e di riflesso la psicologia (latu sensu) per costruire la mappa dei punti, la tessitura che stiamo cercando di formare, per spiegare il mondo della figa, dei peni, dei gay, dei trav e delle trans (e dei trans). Altrimenti torniamo indietro al mondo ora dei manuali, ora del machismo, ora (peggio di tutti) di parole vuote, di mind games, di sfumature di talco rosa un po' da "femminuccia" che se la canta e se la suona...

Questo però implica la presa d'atto che per combattere devi stare attento alla tua stazza e alla stazza dell'avversario in primis. Poi, in secundis, puoi ragionare su tecniche, trucchi e armi per "ingannare", fuor di metafora, il gap genetico nei confronti del target.

Tutto il tema di donne e uomini alpha (e quindi, come detto, beta, gamma ecc. perchè dove c è alpha c è una scala gerarchica altrimenti saremmo tutti alpha e teta simultaneamente) ruota a caratteristiche innate soprattutto fisiche legate alla capacità di mostrare all'esterno la qualità del proprio materiale genetico, la qualità del proprio seme o del proprio utero (per dirla un po' facilona).

Che poi tale capacità di manifestazione della qualità del proprio corredo genetico avvenga con trucchi o meno è un altro discorso e su questo punto mi piacerebbe approfondire la discussione... Proprio perchè un tacco 12, un rossetto e un mascara il loro effetto lo fanno.. come, cosa e quanto può accadere lo stesso dal lato del maschietto?

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^'V'^

Appunto... il potenziale va gestito. A cosa serve un motore potentissimo, senza alcuna trasmissione?

Proprio per questo mi fido esponenzialmente di più di un discorso teorico e pratico che ha come architrave la fisiologia, la biochimica e di riflesso la psicologia (latu sensu) per costruire la mappa dei punti, la tessitura che stiamo cercando di formare, per spiegare il mondo della figa, dei peni, dei gay, dei trav e delle trans (e dei trans). Altrimenti torniamo indietro al mondo ora dei manuali, ora del machismo, ora (peggio di tutti) di parole vuote, di mind games, di sfumature di talco rosa un po' da "femminuccia" che se la canta e se la suona...

Questo però implica la presa d'atto che per combattere devi stare attento alla tua stazza e alla stazza dell'avversario in primis. Poi, in secundis, puoi ragionare su tecniche, trucchi e armi per "ingannare", fuor di metafora, il gap genetico nei confronti del target.

Tutto il tema di donne e uomini alpha (e quindi, come detto, beta, gamma ecc. perchè dove c è alpha c è una scala gerarchica altrimenti saremmo tutti alpha e teta simultaneamente) ruota a caratteristiche innate soprattutto fisiche legate alla capacità di mostrare all'esterno la qualità del proprio materiale genetico, la qualità del proprio seme o del proprio utero (per dirla un po' facilona).

Che poi tale capacità di manifestazione della qualità del proprio corredo genetico avvenga con trucchi o meno è un altro discorso e su questo punto mi piacerebbe approfondire la discussione... Proprio perchè un tacco 12, un rossetto e un mascara il loro effetto lo fanno.. come, cosa e quanto può accadere lo stesso dal lato del maschietto?

Sul machismo ci sto scrivendo un manualetto oggi, per il terzo modulo sull'ombra femminile, sul modo di usare il "rossetto" per i maschi ho finito ieri di scriverne un altro, per il quarto modulo, sull'approccio diretto.

Ti copincollo due stralci, tanto per il sapore.

Machismo:

Nel suo [sto parlando di Carl Gustav jung] voler esprimere l’archetipo femminile puro presente nell’inconsco collettivo, aveva in realtà descritto le donne che conosceva lui, nell’ Europa tra la seconda metà dell’Ottocento e la prima metà del Novecento, di ceto medio e medio alto, protagoniste dell’innovazione terapeutica psicanalitica.

Se credi che questo manualetto ti servirà, in linea con le sue intuizioni, a reintegrare la signora europea del ceto alto borghese di quella briciola cronologica che è l’inizio del Novecento, che giace repressa dentro la tua spocchiosa virilità... beh, non lo farà.

Quello che farò, invece, e in modo molto meno aulico è di guidarti nella riscoperta di alcune caratteristiche, utili nella caccia e nella vita, che probabilmente se vivi nella società odierna hai voluto mettere da parte perché considerate espressioni di femminilità.

Non saranno caratteristiche che per stereotipo di genere attribuiamo alle donne, ma proprio caratteristiche tue che possono essere seducenti e che probabilmente hai rifiutato in quanto percepite come poco virili.

Le seghe mentali sui maschi alpha e sui gorilla hanno distratto non poco i seduttori dalla reintegrazione del “femminile.”

Se c'è un ingrediente unico che accomuna i più grandi seduttori della storia, è che avevano un qualcosa di femminile, qualcosa di appena suggerito. Come uno sguardo dolce in un viso ruvido.

Non si tratta di essere effemminati. La parte maschile rimane tale fino a qualsiasi grado di alphaness, reintegrare la propria Anima, uso il termine di Jung, non significa togliere qualcosa alla nostra virilità, ma aggiungerci un tocco di grazia, di civetteria, di crudeltà, di capacità femminili di tessere incanti, di comunicazione diabolica, di coalizione con la paura, di capacità di mostrare i propri sentimenti, di piangere, di essere “vulnerabile”, di mostrare un’insicurezza.

Ma perché?

Perché siamo andati tutti un po’ sopra le righe.

Un ruolo è e rimane un ruolo, non un’identità.

Se fai il poliziotto, farai le tue otto ore comportandoti da sbirro, ma una volta a casa devi assolutamente capire che quello che hai vestito per otto ore era un ruolo, non l’espressione di te stesso.

Un ruolo utile, forse utilissimo.

Ma un ruolo. Purtroppo si studia che moltissime persone, dopo sole due settimane in cui vestono un ruolo, perdono grip sulla propria identità, che inizia a manifestare i tratti di quel ruolo anche dove non sono richiesti o remunerati.

Pensa all’esperimento carcerario di Stanford del 1971... dopo soli due giorni, non due anni, due giorni, quelli che vestivano il ruolo di guardie per cui erano stati scelti a caso erano arrivati a manifestazioni di violenza, intimidazione, minacce, umiliazione...tali da innescare una rivolta da parte dei “carcerati”. Il loro comportamento vessatorio e sadico aveva spinto i loro simili scelti a caso per il ruolo di carcerati a tentare un’evasione di massa, contrastata a fatica... al quinto giorno i prigionieri mostravano segni di disgregazione individuale, erano diventati passivi e docili. Il loro rapporto con la realtà era già compromesso da seri disturbi emotivi mentre le guardie continuavano a comportarsi in modo crudele. I ricercatori furono costretti a fermarsi a questo punto.

E cosa c’entra questa cosa dei ruoli con l’essere uomini?

Il problema per noi maschi è che nel corso dell’evoluzione ci siamo cuciti addosso dei ruoli terribilmente scomodi da interpretare.

Abbiamo dovuto mettere le donne a crescere i figli e siamo dovuti andare a caccia, ma perché a caccia?

Beh, perché dall’Africa ci è parso furbo esplorare nuove terre e venire al freddo, abbiamo dismesso gran parte della melanina perché la minore azione del sole non ci dava più la vitamina D tanto preziosa, e ci siamo trovati a scoprire soluzioni tecniche e pellicce per vivere al freddo.

Ma d’inverno, al freddo, o mangi erbette tra la neve o cacci bestie.

Non hai tanta scelta.

E prima dell’invenzione della TV, si facevano anche un bel po’ di figli, qualcuno, molto più di adesso, doveva stare ad allattarli e a prendersene cura.

E cosa succede quando vai a caccia, o quando hai a che fare con tribù che vogliono il tuo stesso territorio, le tue stesse femmine...

Beh, in quel ruolo, perché è di un ruolo, che parliamo, non puoi mostrare insicurezze, guai a farti un pianto per l’emozione, non hai paure, devi essere capace di nascondere i tuoi sentimenti e in quel ruolo dovrai fare della tua virilità un totem.

Intorno a quel totem abbiamo costruito la società, ma quel totem è un ideale talmente falso ed esagerato da essere, in realtà, irraggiungibile per ognuno di noi... e di conseguenza fonte di eterni stati d’ansia e di segreto senso di inadeguatezza.

Nel profondo di me stesso, io so perfettamente di non essere adeguato a quell’immagine da supermacho da cartoni animati che ho vestito come ruolo tutta la vita e che ho contribuito a perpetrare, e nello stesso tempo ho il timore che gli altri lo incarnino meglio di me, che possiedano più di me quelle caratteristiche virili tanto inutilmente inseguite.

Sono quindi in un’eterna competizione non tanto per terra e donne, cosa che avrebbe un senso, quanto per caratteristiche che non potrò mai avere davvero e temo di continuo il confronto con gli altri maschi.

Per le donne è molto più facile: non sono in grado di far da mangiare o non ne ho voglia?

Bene, mi basta dire che è un ruolo che mi hanno cucito addosso i maschilisti e ho passato la palla.

Ma per un maschio non è così facile parlarne. Non c’è un finto pupazzo ideologico cui dare la colpa, non puoi metterti a piangere per l’emozione e poi dire che quello dell’uomo che non mostra emozioni è un ruolo che la società matriarcale ti ha cucito addosso.

Giorno dopo giorno ti trovi sempre più invischiato in questa corsa all’approvazione femminile, per cui cerchi di mostrare, esaltate, le caratteristiche del ruolo di maschio e cerchi di nascondere le TUE caratteristiche che consideri inadatte a quel ruolo.

Stiamo sempre parlando...di ruolo.

Ma è un personaggio, un abito, che è scomodo perché estremamente largo, il non riuscire a rimepirlo crea, per paradosso, un’insicurezza di fondo, ben nascosta.

Ma non troppo nascosta, perché l’insicurezza maschile si fiuta e le donne, che hanno per natura, non per ruolo, bisogno di sicurezza quanto noi, per natura, non per ruolo, ne abbiamo di sesso, si trovano a doverla cercare in se stesse scimmiottando e sviluppando doti ritenute “maschili” creando anche in loro uno scompenso tra come “dovrebbero essere” e i loro comportamenti.

Nel momento in cui la donna “invade” il campo delle “qualità maschili” il nostro “vero uomo” entra in crisi e reagisce con competizione, per dimostrare di possedere in misura maggiore quelle qualità, perché vede nel modo femminile di comportarsi con qualità maschili, una sorta di sfida, di competizione iniziata da lei.

Oppure il maschio “rifiuta il proprio ruolo” rifiutandosi in toto di essere “virile” e arrendendosi del tutto, finendo nel maschipentitismo che è per molti versi ancora più agghiacciante del machismo.

Tornando all’esempio del poliziotto che veste un ruolo per lavoro, abbiamo un poliziotto che va in ansia costante per timore di non essere il robocop che fa credere a tutti, e un altro che riconsegna il distintivo per timore di non poter mai essere come robocop.

Ma trasliamo tutto questo ad un normale mese di vita: immaginiamo un uomo che noti alcune nuove amicizie su fb della sua donna, amicizie anche maschili.

Scorrerà i profili uno ad uno, di alcuni maschi penserà tranquillo che sono meno maschi di quanto lui dia a vedere, ma si soffermerà su un paio che gli ficcheranno in testa il tarlo dell’incertezza.

Il fatto poi che uno di questi due abbia messo un like o abbia commentato uno stato di lei, lo manda in crisi.

Il timore di non essere all’altezza del confronto lo renderà insicuro senza che il suo ruolo di maschio gli permetta di confessarlo.

Essendo lui insicuro e manifestandolo attraverso i comportamenti, certamente non potrà dare alla donna quella sicurezza di cui lei ha bisogno, quanto lui ha bisogno di sesso.

Privata in questo modo del suo bisogno primario, lei sentirà scemare la propria attrazione sessuale per lui, la loro intesa sessuale entrerà in crisi, i rapporti sessuali si faranno più sporadici e lui sentendosi rifiutato o non desiderato sentirà messo in discussione il suo ruolo virile, sentirà di non essere più attraente, cercherà in ogni modo di capire se tra quei due c’è qualcosa, se è stato l’altro a togliergli il suo posto nella gerarchia, si sentirà in questo modo ancora più insicuro ed alimenteranno un processo che può divenire senza fine.

Cosa fare allora?

Ognuno dovrebbe domandarsi quanto di ciò che facciamo è dettato dai nostri veri bisogni emotivi e quanto, invece, appartiene alla sfera del “ruolo”.

Il che non significa affatto dismettere il “ruolo”, ma relegarlo alle fasi di vita in cui è richiesto, come ad esempio la caccia o l’incontro con esponenti dell’out group, i competitor.

Per il poliziotto, lo scopo non è smettere di fare il poliziotto, ma soltanto quello di capire che fare il poliziotto è un lavoro, non un’identità, e che dovrebbe vestire il ruolo da inizio a fine turno.

Lo scopo di questo capitolo di Shadow, non sarà quindi quello di acquisire “caratteristiche femminili”, sepolte secondo Jung nell’inconscio collettivo sottoforma di archetipo femminile puro, ma quello di ritrovare dentro di te caratteristiche che sono già presentissime ma che nascondi con ogni forza perché credi che siano inadatte al tuo ruolo di maschio, al totem inarrivabile che simboleggia le qualità del “vero uomo”, spogliandoti per un po’ di quelle armature dietro le quali nascondi il tuo vero essere. Non “la femmina”, il tuo vero essere, che se paragonato al Totem ti sembra, a torto, una femminuccia.

Nel bel film “Excalibur” c’è una scena che mi è rimasta molto impressa, Lancillotto in armatura lucente da cavaliere senza macchia cade nel fossato pieno d’acqua che circonda un castello. Lotta per risalire, ma sta affogando, e solo nel momento in cui si toglie l’armatura lucente, inizia la sua risalita.

Per farti un altro esempio... ecco, pensa al gatto.

Il gatto che si mostra grosso arruffando il pelo davanti al pericolo, per apparire insidioso più di quanto non sia in realtà.

Bene, è un ruolo che sortisce il suo effetto.

E’ certamente utile. Cinque minuti.

Poi però il gatto non se ne va in giro per i tetti ogni giorno col pelo orripilato al massimo sperando che nessuno si accorga che lì sotto è la metà.

E ora pensa al simbolo di quella virilità estrema che la società usa come totem.

Personalmente penso a John Wayne e alla voce della vecchia pubblicità del denim. “Per l’uomo che non deve chiedere, mai”.

Ecco... sebbene ci siano voci del peso Michael Jackson è vivo e sta sulla luna, che attribuiscono per sfregio l’omosessualità a John Wayne, non vi sono affatto prove di questo ma sappiamo per certo da chi lo ha conosciuto per anni nella vita che si faceva mettere pesantemente i piedi in testa dalle donne, con le quali aveva un ruolo molto remissivo.

E la voce del denim?

Beh, anni fa ho conosciuto il gay che era fidanzato di quell’attore che prestò la sua voce per la pubblicità, ai tempi della stessa. E mi raccontò di come avesse fumato 4 pacchetti di marlboro la notte precedente lo spot per arrochire quanto possibile la voce.

Caduta di un mito?

E’ solo pelo arruffato. Davvero, il mito è un castello di carte.

E cosa accade, per paradosso, quando accetti la realtà di ciò che sei al di fuori del ruolo –pur riconoscendo al ruolo una sua utilità relativa ai contensti in cui serve - ?

Per paradosso la vulnerabilità cui ti esponi nel confessare le tue insicurezze ti rende estremamente virile e sicuro di te, ti troverai a confessare serenamente una paura, a piangere per l’emozione e a sentirti dire che sei il più maschio che abbiano conosciuto... perché ci vuole un bel coraggio a gettare la corazza e ad affrontare la vita a petto nudo e sguardo fermo.

Iniziamo...

Rossetto:

Se sei una donna, non c’è un afrodisiaco più potente di un uomo che ti desidera e non ha paura di mostrarlo. E questo afrodisiaco è direttamente proporzionale al suo status.

Mi dispiace dirlo, se per caso hai un basso status, ma studi trasversali alle culture hanno dimostrato che le donne vengono fino a tre volte di più se si sentono addosso un uomo di alto status.

Ok.

Non hai un alto status.

Cosa possiamo fare?

Lavoriamo sulla non neediness.

Gli uomini di alto status appartengono a categorie diverse e hanno tratti caratteriali e comportamentali anche molto differenti, ma se c’è una cosa che li accomuna, questa è la mancanza di neediness.

Auto di grossa cilindrata, rolex, vestiti costosi sono un effetto, dell’alto status, non una causa.

E siccome diversi studi hanno dimostrato che le donne rispondono molto bene anche a maschi dal potenziale per l’alto status, non solo a quelli che ce l’hanno già, lavoriamo su questo.

Immagina di essere una donna.

Sei in sauna nella tua palestra.

Un uomo con l’orologio molto costoso ti fa vedere un gioco di prestigio con le chiavi per impressionarti, poi ti racconta di come sia dovuto andare nella casa a Saint Tropez perché non si spegneva più l’allarme... e un altro tranquillamente parla con altri di argomenti leggeri, poi ti trascina nella conversazione, ammette serenamente che ha perso il lavoro e che sta mandando curriculum, ma che spera di rimanere ancora un po’ a casa perché si sta divertendo un sacco ad andare a scalare con dei vecchi amici, un hobby che aveva da troppo tempo accantonato e che lo fa sentire vivo.

Chi dei due vuoi alleggerire del carico?

Come dicevamo prima, sebbene si possano scrivere libri sulle caratteristiche dei maschi migliori, il minimo comune denominatore dei maschi potenzialmente di alto status è la mancanza di neediness.

Che non significa fregarsene di quel che pensano gli altri, vestirsi con roba sgualcita, semplicemente significa tenere la propria considerazione più in alto di quella altrui.

Vediamo alcuni comportamenti:

[CUT]

Perché questa paternale sulla neediness? Perché se è vero che la Direct Current rappresenta il tuo desiderio mostrato con coraggio, è anche vero che l’effetto che questo desiderio ha sul target che è interessato a te ha un impatto inversamente proporzionale alla tua neediness.

Puoi immaginare la corrente elettrica di quel fascio con il desiderio come i volt e la non neediness come gli ampere. O forse il contrario, la verità è che sono troppo stupido per capire come funzioni l’energia elettrica, così non riesco a produrre una metafora sensata.

Il fatto è che il desiderio manifestato senza timore accenderà la DEA, mentre lo status manifesto aiuterà la Miss a lasciar fare, a smettere di bloccare.

Vediamo come si applica la corrente diretta DC, tenute in considerazione tutte le specifiche precedenti sul desiderio femminile.

[CUT]

Nota per chi non è del clan, l'accenno alla neediness qui è molto veloce e leggero perché è già stata affrontata in un altro manuale.

Modificato da ^'V'^
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-Grey-
se tutto si basa sulla mia qualità genetica che senso avrebbe frequentare corsi, studiare e quant'altro? E infatti da un certo punto di vista così è... Il paradosso di un mondo in cui le risorse sono sempre e comunque equi distribuite ha reso bene l'idea e il concetto.

Premesso che sono d'accordo con te infatti sostengo fermamente che l'unico "training" che abbia senso sia quello in PRIMO luogo di diventare un maschio attraente esclusivamente dal punto di vista sessuale (ci ho aperto tempo fa un 3d apposta)

quello che vendono i manuali e che contesto (e non sono l'unico vedo) è un modo di aggirare le mancanze sfruttando le "debolezza" del bisogno di attaccamento, accesso alle risorse e come diceva Aivia la reazione alla "compatibilità" che le donne hanno e che possono comunque portare a risultati (sesso) talmente simili da illuderci che siano gli stessi

mentre non è così, c'è sesso e sesso, per me il sesso con una (o mille) che ti "amano" perchè sei simpatico o le dai sicurezza non è uguale al sesso con una (o mille) che lo fanno perchè sono arrapate da te, e sono 2 percorsi diversi che portano a due destinazioni diverse

tutto il resto viene dopo in una seduzione vera, girarci attorno e ottenere le stesse cose (o meglio cose che ci sembrano uguali ma non lo sono) per altre vie non è per niente diverso dall'aprire il portafoglio e tirare fuori la grana (che io chiamo col suo nome, cioè prostituzione, in senso allargato per soldi e tutto quello che può essere sostituito ai soldi nella transazione)

Non è detto che si possano raggiungere gli stessi recettori bersaglio mediante intramuscolo o endovena, infatti che io sappia il criptocur, che colpisce direttamente l'ipofisi anteriore mediante il naso, è disponibile solo in spray nasale, e siccome uno può avere il naso chiuso nella vita, dovrebbero aver pensato ad una soluzione iniettabile, ma non lo hanno fatto.

"iniezione" era un termine buttato lì, ovviamente intendevo un qualsiasi modo funzionale di ottenere questa sostanza, perchè non credo che possa funzionare allo stesso modo di un'attività sessuale reale

cosa che, sempre trattandosi di speculazioni nostre, sostieni anche tu se ho capito.

In sostanza la differenza per te è attivata dalle risposte cerebrali alla situazione e al contesto, che in qualche modo influisce sul genere di chimica che il cervello produce?

Ripeto che si tratta di una curiosità esclusivamente teorica e non c'è nessuna produzione di surrogati di sesso pianificata per il mercato del prossimo futuro XD

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-Grey-
Se sei una donna, non c’è un afrodisiaco più potente di un uomo che ti desidera e non ha paura di mostrarlo. E questo afrodisiaco è direttamente proporzionale al suo status.

Detta così sembra tralasciare tutta l'importanza dell'attrazione fisica

Neediness o non neediness, status o non status, un maschio fisicamente repellente che desidera e mostra interesse per una donna, risulta sempre e comunque tanto più repellente quanto più dimostra interesse, non credo si possa prescindere da questo calcolando solo 2 di 3 fattori

Parlavamo in termini ABC prima, infatti dividevi ben chiaramente ABC di genetica e ABC di status

sempre nell'ottica in cui non parlo di "arrivare" in qualche modo al letto, ma delle reazioni fisiologiche dal punto di vista sessuale nella donna

dai 2 estremi che possono essere un lebbroso\sordomuto miliardario e un modello\pugile senza un soldo, con le dovute infinite vie di mezzo

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cabeleira

Detta così sembra tralasciare tutta l'importanza dell'attrazione fisica

Neediness o non neediness, status o non status, un maschio fisicamente repellente che desidera e mostra interesse per una donna, risulta sempre e comunque tanto più repellente quanto più dimostra interesse, non credo si possa prescindere da questo calcolando solo 2 di 3 fattori

in effetti un fondo di verità c'è . Ovvero se l'uomo è veramente repellente nell'aspetto a tal punto da sembrare insopportabile o davvero molto brutto, solo uno status eccelso può salvargli il culo.

E siccome diversi studi hanno dimostrato che le donne rispondono molto bene anche a maschi dal potenziale per l’alto status, non solo a quelli che ce l’hanno già, lavoriamo su questo.

Questo potenziale per l'alto status come si esprime ?

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Appunto... il potenziale va gestito. A cosa serve un motore potentissimo, senza alcuna trasmissione?

Proprio per questo mi fido esponenzialmente di più di un discorso teorico e pratico che ha come architrave la fisiologia, la biochimica e di riflesso la psicologia (latu sensu) per costruire la mappa dei punti, la tessitura che stiamo cercando di formare, per spiegare il mondo della figa, dei peni, dei gay, dei trav e delle trans (e dei trans). Altrimenti torniamo indietro al mondo ora dei manuali, ora del machismo, ora (peggio di tutti) di parole vuote, di mind games, di sfumature di talco rosa un po' da "femminuccia" che se la canta e se la suona...

Questo però implica la presa d'atto che per combattere devi stare attento alla tua stazza e alla stazza dell'avversario in primis. Poi, in secundis, puoi ragionare su tecniche, trucchi e armi per "ingannare", fuor di metafora, il gap genetico nei confronti del target.

Tutto il tema di donne e uomini alpha (e quindi, come detto, beta, gamma ecc. perchè dove c è alpha c è una scala gerarchica altrimenti saremmo tutti alpha e teta simultaneamente) ruota a caratteristiche innate soprattutto fisiche legate alla capacità di mostrare all'esterno la qualità del proprio materiale genetico, la qualità del proprio seme o del proprio utero (per dirla un po' facilona).

Che poi tale capacità di manifestazione della qualità del proprio corredo genetico avvenga con trucchi o meno è un altro discorso e su questo punto mi piacerebbe approfondire la discussione... Proprio perchè un tacco 12, un rossetto e un mascara il loro effetto lo fanno.. come, cosa e quanto può accadere lo stesso dal lato del maschietto?

Boh, non so.

Posso essere d'accordo, ma resta per me il discorso che appunto come il tacco 12, rossetto, fondotinta, mascara influenza la nostra percezione della tipa, l'equivalente maschile lo si ritrova proprio nel mindset\atteggiamenti\psicologia intesa come attitudine di un certo tipo e mente pronta e capace ad esempio a rispondere per le rime ad una tipa senza troppe seghe mentali (unapologetic, mentalità abbondanza, sicurezza &tc)

Per rifarmi ad un mio discorso di qualche post fa : Come la 7 in grado di apparire con trucchi e robe varie come 9 vince per questo su un 8 genetico che si presenta come 8, così il maschio 7 con mentalità e atteggiamenti in grado di farlo percepire come 9 vince sull'8 tale di forma e fatto (sicuramente sugli 8 genetici che si presentano come 6, così come una 8 "che non si lava\cura" [esempio estremo XD] perde punti).

Se dovessi provare a spiegarlo ipotizzerei una cosa del tipo che "l'arte" di presentarsi come migliore di quello che si è allo stato genetico presente del proprio dna, sia una possibile promessa ed espressione della prole futura. Un potenziale intrinseco anche se non espresso in questa generazione.

Pura speculazione anche qui comunque.

Modificato da Lilian
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^'V'^

Detta così sembra tralasciare tutta l'importanza dell'attrazione fisica

Neediness o non neediness, status o non status, un maschio fisicamente repellente che desidera e mostra interesse per una donna, risulta sempre e comunque tanto più repellente quanto più dimostra interesse, non credo si possa prescindere da questo calcolando solo 2 di 3 fattori

Parlavamo in termini ABC prima, infatti dividevi ben chiaramente ABC di genetica e ABC di status

sempre nell'ottica in cui non parlo di "arrivare" in qualche modo al letto, ma delle reazioni fisiologiche dal punto di vista sessuale nella donna

dai 2 estremi che possono essere un lebbroso\sordomuto miliardario e un modello\pugile senza un soldo, con le dovute infinite vie di mezzo

Quella frase che citi fa parte di un manuale che parte da quando hai già ricevuto 3 IOI conclamati.

Non lo ripeto ad ogni frase, ma parla di una donna che ti ha dato 3 IOI.

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cabeleira
Un uomo con l’orologio molto costoso ti fa vedere un gioco di prestigio con le chiavi per impressionarti, poi ti racconta di come sia dovuto andare nella casa a Saint Tropez perché non si spegneva più l’allarme... e un altro tranquillamente parla con altri di argomenti leggeri, poi ti trascina nella conversazione, ammette serenamente che ha perso il lavoro e che sta mandando curriculum, ma che spera di rimanere ancora un po’ a casa perché si sta divertendo un sacco ad andare a scalare con dei vecchi amici, un hobby che aveva da troppo tempo accantonato e che lo fa sentire vivo.

Chi dei due vuoi alleggerire del carico?

Doppio gagging in Palestra.....un classico......

Seguendo il tuo discorso direi che lo status, e gli oggetti che ne conseguiono per essere efficaci dovrebbero diminuire il senso del bisogno.

Se uso questi oggetti come esca, metto me stesso in secondo piano e finisco con il carico pieno e possibile fidanzato amorevole.....

Allora come mai chi possiede questa oggettistica di tanto pregio non si rilassa nemmeno un pò, mentre chi non la possiede è spesso in stato "feeling relax "?

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