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Talento e carattere


spherl76

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spherl76

Negli ultimi giorni mi è capitato di sentire più volte dire che il carattere conta più del talento. Carattere non tanto inteso come "temperamento", ma proprio come "l'Insieme dei tratti psicologici specifici di ogni persona".

Si potrebbe estendere il concetto al mondo del lavoro, dove capita di vedere premiato chi magari ha il sorriso in faccia e la battuta simpatica invece di chi fa il suo (e a volte anche quello degli altri) senza farsi tanta pubblicità.

Avete notato anche voi queste situazioni nei vostri ambienti di lavoro? E se sì, come siete riusciti a sfruttare la cosa a vostro favore?

Credete sia possibile migliorare il carattere con alcune attività come sport o meditazione?

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SteveMcQ

Il carattere serve eccome, sul lavoro come in tutto....come pensare di avere successo se si sta al buio o addirittura sul cazzo al prossimo?! D'altro canto senza talento non vai da nessuna parte....immagina un dentista simpatico ma senza talento o incapace....quanto durerebbe?

Quindi, risposta scontata..... Da curare entrambi.

SM

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martina

Nelle mie esperienze lavorative ho riscontrato che puoi avere un brutto carattere, ma se rendi a livello professionale, non è un problema.

Diventa un problema il carattere, quando incide sulla resa lavorativa.

Viceversa, puoi essere il più ruffiano dei ruffiani, ma se non fai i numeri, la piaggeria non serve.

È anche vero che ci sono dei lavori che necessitano di un buon rapporto col prossimo... inteso come cliente. Ma questa abilità per me non fa parte del carattere, ma è inclusa nella professionalità, nel metodo di lavoro.

Per esempio: puoi stare sul cazzo a tutti i colleghi e al capo per il tuo carattere, ma essere amato dai clienti perché interfacciandoti con loro usi la strategia dell'affabilita' (e quindi hai una buona resa lavorativa).

Questa è la mia esperienza.

Modificato da martina
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ZakMorris

Ci sono professioni e professioni, non si può generalizzare.

Ci sono professioni in cui carattere e talento vanno di pari passo.

Facciamo l'esempio del venditore

Il venditore di per sè ha un carattere molto estroverso, sempre sorridente, del resto è il suo lavoro, ha una dialettica molto spigliata, tiene viva la conversazione con i clienti che ha acquisito nel corso degli anni grazie al suo talento e che consolida giorno dopo giorno.

Mentre ci sono professioni in cui il carattere prevarica il talento.

In ufficio invece, le cose cambiano, lì il carattere la fa da padrone.

Puoi essere il più fannullone di tutti ma se hai carattere fai sbrigare il tuo lavoro ad altri colleghi meno forti di te dal punto di vista caratteriale.

Il tuo talento, come si suol dire te lo fai a brodo, in quanto verrà sfruttato da colleghi molto forti di te.

Ci sono invece altre professioni in cui il talento prevarica sul carattere.

Esempio classico ...il ballerino

Per il ballerino imporre la sua volontà serve a poco, quindi non gli serve un carattere dominante, ma gli serve il talento ed è quello che mette in mostra.

In merito alla prima domanda una risposta più accurata richiede sapere che tipo di lavoro fai.

Per la seconda invece la risposta è si, è possibile migliorare il carattere con sport e meditazione.

Un esempio classico sono gli sport di resistenza, corsa, ciclismo, abituano l'organismo, ma soprattutto te ad affrontare meglio la vita di tutti i giorni, le situazioni più stressanti vengono gestite meglio e sotto una chiave di lettura migliore.

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magico

Se intendiamo temperamento allora concordo.

Una persona talentuosa, ma spenta e svogliata, rende molto meno di una persona meno brillante, ma piena di energia e appassionata.

In qualsiasi campo.

Il mondo non è dei geni, ma di chi agisce e lotta.

Ma forse non era questo che intendevi ;)

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Frankso

Negli ultimi giorni mi è capitato di sentire più volte dire che il carattere conta più del talento. Carattere non tanto inteso come "temperamento", ma proprio come "l'Insieme dei tratti psicologici specifici di ogni persona".

Si potrebbe estendere il concetto al mondo del lavoro, dove capita di vedere premiato chi magari ha il sorriso in faccia e la battuta simpatica invece di chi fa il suo (e a volte anche quello degli altri) senza farsi tanta pubblicità.

Avete notato anche voi queste situazioni nei vostri ambienti di lavoro? E se sì, come siete riusciti a sfruttare la cosa a vostro favore?

Credete sia possibile migliorare il carattere con alcune attività come sport o meditazione?

Negli ultimi tempi e soprattutto in Italia, a mio avviso la "faccia da culo" ha spesso molti canali preferenziali rispetto a chi realmente ha i numeri.

Meritocrazia uguale a zero.

Con questo non voglio dire che uno che abbia capacità possa stare tranquillo negli allori ad aspettare il treno.

A meno che tu non sia un fenomeno, dove il tuo talento brilla di luce propria, credo che le due cose debbano coesistere.

Sta nella persona saper vendere bene i propri numeri, i tempi sono cambiati.

Però questa è una realtà spesso esacerbata, perché ci sono molti casi di chi sta in disparte, pur avendo alte capacità, ma non carattere per venderle.

E passa il turno un mero abile di marketing ma di poca eccellenza.

È una cosa che non mi piace, perché i metri di giudizio dovrebbero essere altri.

Tutto poi dipende molto dal contesto.

Essere talentuosi ma chiusi in sé stessi per presunzione, credo sia ugualmente nocivo.

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skyluke

più che ''carattere'' e ''faccia da culo'' io parlerei di SOCIAL SKILLS

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Negli ultimi giorni mi è capitato di sentire più volte dire che il carattere conta più del talento. Carattere non tanto inteso come "temperamento", ma proprio come "l'Insieme dei tratti psicologici specifici di ogni persona".

L'uno influenza l'altro, è un complementarsi. Casi particolari e specifici che includono uno ed escludono l'altro possono esistere: un hacker timido, un promoter incapace ma estroverso, ecc.. Da considerare con i dovuti accorgimenti: la variabilità è dietro l'angolo.

Si potrebbe estendere il concetto al mondo del lavoro, dove capita di vedere premiato chi magari ha il sorriso in faccia e la battuta simpatica invece di chi fa il suo (e a volte anche quello degli altri) senza farsi tanta pubblicità.

Chi attende premiazioni facendosi il culo potrebbe essere un "inetto" sociale, come un bambino che "fa" delle cose per ottenere approvazioni e complimenti, è più probabile che la premiazione avvenga quando la si cerchi attivamente anzichè passivamente. Ma nei colloqui di lavoro contano molte cose tra cui l'aspetto caratteriale, soprattutto quando non si ha esperienza curricolare pregressa, se si intende il "sei preso" come una premiazione.

Avete notato anche voi queste situazioni nei vostri ambienti di lavoro? E se sì, come siete riusciti a sfruttare la cosa a vostro favore?

Conoscere ogni angolo del posto in cui lavori (sicurezza), conoscere tutti gli individui del posto in cui lavori sottoposti e superiori (sicurezza e affabilità verbale), applicarti al meglio durante le ore lavorative, sii il tuo lavoro, appassionati...prova degli orgasmi mentre eserciti la professione. Farai sempre di meglio e sarai notato, sarà la premiazione stessa a raggiungerti.

Credete sia possibile migliorare il carattere con alcune attività come sport o meditazione?

Se ce poco talento è giusto potenziarlo attingendo energia dal proprio carattere, dalla parte più dinamica del carattare ovviamente. In caso contrario, allenare il carattere: devi esporti a situazioni di stress, intese quelle che ritrovi nel quotidiano e non scalare pareti scoscese senza rampini e gettarti a pesce da una cascata.

Sport e meditazione fortificano le connessioni col tuo corpo = più consapevolezza e più sicurezza (ammesso che ti piacciano le attività). Col tempo e l'applicazione dovrai riuscire a traslare il tuo status in cui entri durante e post sport/meditazione, nella quitidianità delle altre azioni (lavoro, uscite, ecc..).

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Frankso

Ok.

Ma io sono sempre dell'idea che, prendendo un determinato campo di interessi o lavorativi, se mi trovo davanti:

A: un timido, non propriamente estroverso, ma con capacità uguale a 90 su cento

B: Un estroverso,talento di 70 su cento.

Debba passare A.

Sempre.

ALT! non parlo ovviamente di ambiti dove contano le social skills, tipo attività da commerciale. Dove combaciano con il talento.

E non parlo nemmeno di soggetti con mancanze caratteriali che minano l'attività lavorativa.

Un minimo di palle ci vogliono.

Sarò all' antica ma la meritocrazia dovrebbe avere la precedenza.

Ma concordo con chi dice che ora non funziona così, purtroppo.

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^X^

Ok.

Ma io sono sempre dell'idea che, prendendo un determinato campo di interessi o lavorativi, se mi trovo davanti:

A: un timido, non propriamente estroverso, ma con capacità uguale a 90 su cento

B: Un estroverso,talento di 70 su cento.

Debba passare A.

Sempre.

ALT! non parlo ovviamente di ambiti dove contano le social skills, tipo attività da commerciale. Dove combaciano con il talento.

E non parlo nemmeno di soggetti con mancanze caratteriali che minano l'attività lavorativa.

Un minimo di palle ci vogliono.

Sarò all' antica ma la meritocrazia dovrebbe avere la precedenza.

Ma concordo con chi dice che ora non funziona così, purtroppo.

Non sono d'accordo, per nulla.

La capacita' di relazionarsi con gli altri, di assumere leadership, di creare un ambiente di lavoro collaborativo è positivo sono 10 volte piu' importanti delle mere capacita' esecutive.

Non e' un caso infatti che tali doti portino in generale a retribuzioni doppie anche in settori tecnici come l'IT (e parlo ovviamente per cognizione di causa).

Sapere fare le cose benino e' ovviamente indispensabile, ma saperle fare benissimo serve solo in settori di nicchia. Quello che vi differenzia dai cinesi e dagli indiani e' solamente il portafoglio di competenze sociali (almeno per ora).

In questo thread vedo come al solito una tendenza all'assolutizzazione, nell'affermare che le capacita' sociali significhino "faccia di culo" e piaggeria. Ma col cavolo!

Empatizzare con i superiori, i pari livello e i collaboratori sottoposti e' il modo migliore per risolvere problemi in modo sensato e compatibile con il luogo di lavoro e in ultima analisi per CREARE VALORE.

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