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Uomini "di una volta"


KGF

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KGF

Apro questa discussione per fare qualche considerazione.

Ultimamente frequento un amico e molto spesso mi capita di bazzicare per casa sua. Lì trovo suo padre, un uomo di circa 50 anni che mi ha colpito moltissimo per il suo modo di porsi. Vi espongo brevemente il personaggio.

E' partito da ragazzo da una famiglia modesta. Lavora per qualche anno come dipendente in una fabbrica fino a quando un bel giorno, dopo che il suo capo ha notato la sua presenza giusta ed autoritario lo mette in un ruolo di spicco, in cui servono qualità leadership. Oggi possiede una cifra ragionevole di denaro e continua a perseverare nel suo ruolo di leadership.

Senza conoscerlo pensai che essendo molto dedito al lavoro il suo matrimonio sia un matrimonio stereotipato in cui il marito è sempre assente e la moglie a "sopportare", invece non è così. Lui non è un uomo molto espansivo per quanto riguarda le azioni affettuose, ma vi garantisco che a vederlo parlare con sua moglie sembrano innamorati come all'inizio di una relazione ai giorni nostri. E' un continuo flirt velato e la moglie lo rispetta profondamente. E i due si frequentano da quando avevano 15 anni, incredibile come dopo tutto questo tempo sia ancora viva la fiamma.

Ha un senso del dovere fuori dal comune e si pone con la giusta durezza nei confronti del figlio.

Vi assicuro che parlarci è veramente un piacere, nonostante i dialoghi non durino ore, per il poco che parla da consigli buonissimi e sà sempre come prendere in mano la situazione. Ti da una carica immensa.

Il figlio però nonostante sia simpaticissimo ha un comportamento per certi versi opposto al padre.

Tralasciando che ci sia di mezzo anche l'esperienza di una vita, ho notato che più si va avanti nella fascia di età e più ci sono uomini di questo spessore. Nella fascia 60/70 ne conosco abbastanza con questa attitudine, fino ad arrivare alla fascia dei 30 in cui la media si abbassa moltissimo.

Secondo voi quali sono le cause per cui più avanzano gli anni e meno uomini con personalità temprata nascono?

Logicamente non tutti sono così ma saltando di fascia in fascia si notano le differenze.

Io ho pensato che sia perchè una volta i bambini e ragazzi erano meno viziati dai genitori e nonostante gli volessero bene e nonostante i buoni consigli venivano più "lasciati al loro destino". I figli imparavano così cos'era la solitudine in senso emotivo. Inoltre c'è da dire che le responsabilità arrivavano ad un'età più bassa rispetto ad ora, facendoli maturare prima. Voi come la pensate?

KGF

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virgola

Le persone di oggi si lamentano. Quelle di un tempo non ne avevano il tempo perché dovevano lavorare.

Ergo...il troppo tempo è deleterio.

Comunque bella una persona così. ..prendilo come modello :)

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Er Monnezza

Le persone di oggi si lamentano. Quelle di un tempo non ne avevano il tempo perché dovevano lavorare.

Ergo...il troppo tempo è deleterio.

Comunque bella una persona così. ..prendilo come modello :)

di sicuro Il Potere ci vuole tutti servi, tutti col capo chino e ubbidienti. per Lui il troppo tempo dei suoi sudditi è davvero deleterio.

sia mai che qualcuno inizi a pensare e farsi domande.

Secondo voi quali sono le cause per cui più avanzano gli anni e meno uomini con personalità temprata nascono?

perché stanno cercando in tutti i modi di femminilizzare l'uomo. ormai è tutto vietato, tutto fermo, tutto statico. nasci schiavo dentro.

neanche più con le gambe aperte in metro ti fanno stare:

http://www.italianseduction.club/forum/t-51402-manspreading/

Modificato da Er Monnezza
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virgola

di sicuro Il Potere ci vuole tutti servi, tutti col capo chino e ubbidienti. per Lui il troppo tempo dei suoi sudditi è davvero deleterio.

sia mai che qualcuno inizi a pensare e farsi domande.

perché stanno cercando in tutti i modi di femminilizzare l'uomo. ormai è tutto vietato, tutto fermo, tutto statico. nasci schiavo dentro.

neanche più con le gambe aperte in metro ti fanno stare:

http://www.italianseduction.club/forum/t-51402-manspreading/

Sempre colpa degli altri è.

Sei così piccino ed indifeso :D

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S.Barney

Vi assicuro che parlarci è veramente un piacere, nonostante i dialoghi non durino ore, per il poco che parla da consigli buonissimi e sà sempre come prendere in mano la situazione. Ti da una carica immensa.

Il figlio però nonostante sia simpaticissimo ha un comportamento per certi versi opposto al padre.

Ti consiglio di non saltare alle conclusioni di punto in bianco, semplicemente per due parole scambiate con una persona che conosci poco più che superficialmente (da quello che ho capito).

Mi sento di dirti questo perché mentre scorrevo tra le righe del tuo post mi sono passati per la testa diversi flash, di quando i miei amici mi facevano notare (loro a me, lol) le presunte qualità di mio padre dopo 10 minuti passati a parlare del più e del meno.

A volte le idee che ci facciamo sulle persone sono basate sulla punta esposta di un gigantesco iceberg che non vediamo.

E' vero, tendenzialmente oggi i figli passano molto più tempo con i genitori, ma chissà che non sia proprio quello il problema.

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KGF
Inviato (modificato)

Le persone di oggi si lamentano. Quelle di un tempo non ne avevano il tempo perché dovevano lavorare.

Ergo...il troppo tempo è deleterio.

Comunque bella una persona così. ..prendilo come modello :)

Potrebbe essere anche quello ma io, che ho la fortuna di studiare, ho molti amici che lavorano anche 12 ore al giorno e quando esco con loro li sento lamentarsi continuamente, del lavoro, delle ragazze, dei genitori.La mancanza di responsabilità delle proprie scelte si sente, non hai voluto studiare quindi ora lavori. Spesso verrebbe anche a me spontaneo lamentarmi dello studio, ma 8 ore in fabbrica non le voglio, per cui.. Magari il tempo non è determinante.

Per rispondere a Er Monnezza secondo me non è che non pensiamo, anzi pensiamo troppo. Ma a cose inutili.

Modificato da KGF
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resurrection joe

Quando ero ragazzino non vedevo l'ora di diventare un uomo adulto.

ora ne vedo tantissimi che cercano di restarlo il più a lungo possibile.

certamente la società non incoraggia a maturare,tutto mi sembra molto ludico e superficiale,oppure serioso,ma non serio.

almeno anche solo rispetto a 25 anni fa..

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chronic

L'uomo di una volta secondo me non è una figura stereotipata sotto alcuni punti di vista.
La società odierna è fortemente femminizata, i valori di testosterone nell'uomo sono scesi negli ultimi decenni, c'erano molti meno problemi esistenziali e più di "soppravvivenza".
I ragazzini di una volta non erano soggetti dall'iper apprensività della mamma, quando giocavano e tornavano poi a casa non dovevano preoccuparsi di avere le ginocchia sbucciate o qualche livido, questo quando avevano la fortuna di andare a scuola.
A scuola non erano educati da maestre donne che operavano come fossero seconde madri, ma da figure autorevoli.
Chi non aveva la fortuna di poter studiare (ed erano tanti) già in tenera età venivano affidati, sul luogo di lavoro, a uomini, a maschi. Che li trattavano come maschi, senza troppe smancerie o tenerezze. E, li portavano anche dalle cosiddette navi scuola, a "svezzarsi".
I maschi crescevano educati dai (da) maschi, le femmine viceversa. Un'altra cosa importantissima, secondo me, è il focolare domestico. Vedevano chiaramente come un uomo si comportava sia nel rapportarsi con la moglie sia nell'espletamento dei suoi doveri.
A differenza dei giorni nostri, non vedevano un maschio umiliato, piegato dalla moglie, senza schiena dritta. Uno scenario dove non è possibile capire chi "porti i pantaloni".
Senza voler essere maschilista dico solo che un bambino ha bisogno di individuare all'interno della famiglia il capobranco. E in passato era sempre il maschio. E imparava a comportarsi da maschio, imparava dal padre.
Ora i ragazzi, anche fino ai 20/25 anni se non oltre, vengono allevati da mamme apprensive, che gli ripetono in continuazione che le donne non si toccano, che se desideri alzare la gonnellina della tua compagna di classe per vedere cosa c'è sotto sei sbagliato, vai punito. Perchè i bravi bambini non lo fanno.
Che uomo potrà essere in futuro?
E il padre? Che dovrebbe essere quella figura autorevole con il compito di prendere il figlio maschio e "staccarlo" dal cordone ombelicale dalla madre, metterlo "sulla strada", fargli capire che è un maschio e come tale deve comportarsi e vivere, dove è? Ah si, dorme alla Caritas perchè la ex moglie gli ha portato via casa, macchina, soldi e, talvolta, anche il figlio.

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Vandras

Dunque: esaminiamo il tuo punto di vista collocandoci nel tempo.

Uomo di circa 50 anni: poniamo che ne abbia effettivamente 50 con un margine di errore di 5 anni in avanti.

2013 - 50 = 1948 - 1963

Questo significa che gli anni in cui è nato sono stati gli anni successivi alla fine della seconda guerra mondiale.

L'Italia usciva profondamente distrutta da due guerra mondiali (entrambe perse) e sul fronte occupazionale e lavorativo le soluzioni non erano molte: si andava a scuola fino alle medie e poi i più andavano a lavorare, una parte più piccola continuava gli studi delle scuole superiori e solo una minima percentuale poteva permettersi di fare l'Università.

Tutto questo inserito chiaramente in un contesto di profonda competizione per il lavoro ma anche di rispetto e senso del dovere: verso la famiglia (in primis) e verso la persona che si sarebbe scelto di avere al proprio fianco.

Alle donne non era concesso di avere molti uomini: nonostante le prime rivoluzioni sessuali del 1970 avessero decretato l'amore libero e le donne marciassero al ritmo dello slogan "Tremate! Tremate! Le streghe son tornate!" in casa a comandare era solo l'uomo.

Sempre negli anni 70: arrivano due leggi che renderanno la donna padrona di se stessa:

La legge sul divorzio del 1970: per la quale la donna e l'uomo possono decidere di separarsi andando così a rompere un legame, fino ad allora considerato sacro "Matrimonio".

La legge sull'aborto del 1978: che sancisce la possibilità per una donna di esercitare il diritto personale all'interruzione di gravidanza.

Qui nascono i problemi: se prima la donna "doveva" sottostare a regole fisse dettate dal codice di condotta morale, adesso era la morale che era influenzata dal codice di condotta femminile.

Un'altra invenzione destinata a rendere la donna sempre più libera: è stata la minigonna.

Apparentemente innocqua: la minigonna ha permesso alla donna di poter mostrare le gambe e successivamente le natiche, senza risultare offensiva perché la morale era giustificata dal trend di moda.

Mentre gli anni 70 sono stati caratterizzati dalle lotte per l'emancipazione sessuale (chiaramente anti-clericali e anti-tradizionaliste), dalle rivoluzioni sessuali e dal liberismo più sfrenato (si ricordi per esempio: l'uso di droghe, la vita on the road e gli Hippie), con gli anni 80: arriviamo agli Yuppies, acronimo di Young Urban Professionist.

Si tratta di giovani laureati (maschi o femmine) che cavalcando l'ondata di liberismo economico Reaganiano, avevano in mente solo una cosa: fare soldi e farli in fretta.

Se guardi i film tipici di quegli anni troverai: donne con le spalline (Dinasty), donne in carriera (Una donna in carriera, Wall Street), donne che hanno lussuose case a Beverly Hills (Beverly Hills Cop), prostitute che sposano ricchi miliardari (Pretty Woman).

In Italia: sono gli anni di Tangentopoli, ma anche gli anni di Cicciolina e Moana Pozzi.

Si affacciano i primi porno shop: il mercato del sesso vede il suo boom grazie all'introduzione del videoregistratore e si inizia a parlare di preservativi e di AIDS; scoppiano il caso dei gay e delle lesbiche e si formano i primi circoli solo per gay.

Il sesso non diventa più forma di ribellione ma piuttosto modo per la donna di esprimere il suo potere e per fare carriera; l'uomo, dall'altra parte: deve provvedere quando la donna non c'è: lavare i piatti, cucinare, fare le faccende di casa. Nascono quindi due nuove figure genitoriali: la donna Manager e il Mammo.

Gli anni 90 sono gli anni in cui fare sesso prematrimoniale non è più un problema per nessuno: aumentano il numero di coppie che convivono con figli senza essere sposate, il numero di divorziati cresce rispetto a quelli che si sposano, spolalano i sexy shop ma anche i locali per scambisti e nel 1995 arriva Internet e nel 1998 arrivano i primi siti per chattare, pubblicare immagini e tenere un proprio diario (MSN messenger è proprio di quegli anni).

Il 2000 è l'anno in cui il sesso virtuale e quello reale si fondono: le persone qualunque possono diventare famose se vanno al grande fratello, quando si parla si comunica tramite emoticons ed SMS, i cellulari vengono venduti anche ai bambini, Internet è usato principalmente per scambiare materiale porno e se sei una ragazza e vuoi guadagnare facilmente basta che diventi Cam - girl.

Il 2007 è l'anno della svolta: nasce facebook e la vita non sarà più la stessa. Chiunque può postare foto in atteggiamenti intimi ed avere così la visibilità di una ragazza da copertina.

Le palestre letteralmente strasbordano di maschi palestrati: con gli addominali definiti e depilati, mentre le ragazze fanno sesso sempre prima e non hanno problemi a dirlo.

Alcune esercitano il lavoro più vecchio del mondo mentre vanno a scuola: Noemi Letizia, Ruby Rubacuori e le varie Baby squillo ne sono un esempio.

Internet è sempre più social: così ci si può trovare un partner occasionale, una escort oppure scambiarsi foto senza sporcarsi la fede. Il numero di divorzi aumenta rapidamente, mentre la Crisi e il mercato del lavoro rendono i rapporti sempre più occasionali e sempre meno profondi perché, onestamente, non c'è il tempo per legarsi con qualcuno che non si sa poi dove andrà a finire.

Una disamina storica eccezionale, l'acronimo di yuppies non lo sapevo grande!

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Vandras

L'uomo di una volta secondo me non è una figura stereotipata sotto alcuni punti di vista.

La società odierna è fortemente femminizata, i valori di testosterone nell'uomo sono scesi negli ultimi decenni, c'erano molti meno problemi esistenziali e più di "soppravvivenza".

I ragazzini di una volta non erano soggetti dall'iper apprensività della mamma, quando giocavano e tornavano poi a casa non dovevano preoccuparsi di avere le ginocchia sbucciate o qualche livido, questo quando avevano la fortuna di andare a scuola.

A scuola non erano educati da maestre donne che operavano come fossero seconde madri, ma da figure autorevoli.

Chi non aveva la fortuna di poter studiare (ed erano tanti) già in tenera età venivano affidati, sul luogo di lavoro, a uomini, a maschi. Che li trattavano come maschi, senza troppe smancerie o tenerezze. E, li portavano anche dalle cosiddette navi scuola, a "svezzarsi".

I maschi crescevano educati dai (da) maschi, le femmine viceversa. Un'altra cosa importantissima, secondo me, è il focolare domestico. Vedevano chiaramente come un uomo si comportava sia nel rapportarsi con la moglie sia nell'espletamento dei suoi doveri.

A differenza dei giorni nostri, non vedevano un maschio umiliato, piegato dalla moglie, senza schiena dritta. Uno scenario dove non è possibile capire chi "porti i pantaloni".

Senza voler essere maschilista dico solo che un bambino ha bisogno di individuare all'interno della famiglia il capobranco. E in passato era sempre il maschio. E imparava a comportarsi da maschio, imparava dal padre.

Ora i ragazzi, anche fino ai 20/25 anni se non oltre, vengono allevati da mamme apprensive, che gli ripetono in continuazione che le donne non si toccano, che se desideri alzare la gonnellina della tua compagna di classe per vedere cosa c'è sotto sei sbagliato, vai punito. Perchè i bravi bambini non lo fanno.

Che uomo potrà essere in futuro?

E il padre? Che dovrebbe essere quella figura autorevole con il compito di prendere il figlio maschio e "staccarlo" dal cordone ombelicale dalla madre, metterlo "sulla strada", fargli capire che è un maschio e come tale deve comportarsi e vivere, dove è? Ah si, dorme alla Caritas perchè la ex moglie gli ha portato via casa, macchina, soldi e, talvolta, anche il figlio.

Mi hai fatto pensare al buon Tyer Durden che se non sbaglio diceva:

Siamo una generazione di uomini cresciuti dalle donne. Mi chiedo se un'altra donna è veramente la risposta che ci serve.

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