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Le due paroline magiche


Esseppi

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Esseppi

La mia situazione è molto comune (forse). Sono passati 5 mesi con la mia LTR e tutto è ancora come se fosse la prima volta che ci siamo visti. Lei con me sta facendo cose che non ha mai fatto con il suo ex (non è una cazzata, ho notato l'inesperienza in certi ambiti) e anche io sono presissima come lei. Certo, a volte ci scanniamo ma è naturale, entrambi ci scaldiamo molto facilmente, siamo una di quelle coppie che deve litigare almeno 3 volte a settimana.

Adesso.

"Ti amo".

Queste parole sono state la rovina di molte relazioni, forse perché la tipa non era presa quanto lui, forse perché queste parole spaventano. Non sapete quanto vorrei dirgli una cosa del genere, ma HO PAURA. So cosa ne deriverebbe. Tentativi di inzerbinamento (anche se io non ci cascherei, sarebbe più lo sforzo psicologico a contrastarli), calo del desiderio perché in un certo senso devi mantenere una sorta di inarrivabilità nella relazione, farsi dare per scontato e inoltre c'è anche la paura che lei non ricambi (lo vedo che è presissima ma non ho la sfera di cristallo). Non cerco consigli del tipo: "gli alpha non hanno paura", "i veri uomini dicono sempre ciò che provano", etc etc perché le so a memoria.

Cerco esperienze. Le vostre esperienze.

Cosa è successo alla vostra ltr quando avete detto VOI "ti amo"?

Modificato da Esseppi
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Alessandro377

Penso sia il declino dire ti amo prima di lei per esperienza personale.

soprattutto se poi vorresti lei ricambiasse, e invece di ricambiare ci sguazza dentro, e poi nel momento in cui ti stacchi ti dice ''io ti amavo''

e tu finisci in una profonda oneitis.

Se decidi di farlo, quando lei ti punzecchia a dirlo con giri di parole NON FARLO MAI

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KGF

Personalmente non ho mai sentito la necessità di dirlo, neanche nei periodi in cui va tutto a gonfie vele. Sono cresciuto con un concetto di amore quasi inimmaginabile, qualcosa di magico, qualcosa che dentro di me ha un significato importante a cui sono molto legato. Non penso riuscirei a dirlo ad una ragazza dopo aver maturato un concetto di relazione completamente opposto rispetto a quello insegnatomi dai miei genitori.

Comunque sia per rispondere alla tua domanda ti posso dire che dipende molto dall'idea che la tua donna associa al "ti amo", se lo vede come una tua "debolezza", se lo vede come qualcosa di soffocante, se lo vede come un "sto molto bene con te". Può essere interpretato da lei in 2000 modi differenti.

Personalmente ho amici che reputo persone integre e con un forte senso del sè che spesso si abbandonano a romanticherie o che dicono "ti amo" per primi e le loro relazioni continuano indisturbate, probabilmente lo fanno attribuendogli un significato che "sminuisce" la frase detta.

Come hai capito conta molto l'interpretazione che da lei a queste parole, ma soprattutto quello che gli dai tu. Perchè vuoi dirle "ti amo" se hai paura che ti metta in una situazione di inferiorità? Dalle tue parole si evince che più che una cosa spontanea tu lo percepisci come una debolezza.

Perdonami se te lo dico ma da come hai esposto la situazione più che amore, che ci può essere, la tua sia più una dipendenza. Almeno ho percepito questo.

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fuzlod

Se decidi di farlo, quando lei ti punzecchia a dirlo con giri di parole NON FARLO MAI

Intendi che se ti mette pressa esplicitamente o implicitamente per dirglielo, non dovremmo dirglielo?

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Alessandro377

Intendi che se ti mette pressa esplicitamente o implicitamente per dirglielo, non dovremmo dirglielo?

A parer mio viene vista come debolezza, fai una cosa che ti impone lei di fare...

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Esseppi
Inviato (modificato)

Come hai capito conta molto l'interpretazione che da lei a queste parole, ma soprattutto quello che gli dai tu. Perchè vuoi dirle "ti amo" se hai paura che ti metta in una situazione di inferiorità? Dalle tue parole si evince che più che una cosa spontanea tu lo percepisci come una debolezza.

Perdonami se te lo dico ma da come hai esposto la situazione più che amore, che ci può essere, la tua sia più una dipendenza. Almeno ho percepito questo.

Ho pensato anche alla dipendenza ma non credo. Quando ci siamo lasciati (se così si può chiamare, ci siamo lasciati per tre giorni, ma continuavo a pensare di averla persa per sempre) l'ho lasciata liberissima di fare. Non mi sono sentito male, non mi sono preso a pugni lo stomaco anzi, avevo preso le prevendite per una festa che facevano l'indomani ahahah. Il fattore dipendenza è da escludere, perché quando ne hai una e quando ti manca il modo di colmarla, cerchi in tutti i modi di farlo. Come le sigarette. Quando cerchi di toglierti la dipendenza arriverà il momento in cui ne vorrai una. Quando ci eravamo lasciati non l'ho proprio cercata.

Purtroppo il mio problema è che sono super-analitico. Penso sempre alle conseguenze, osservo troppo e analizzo troppo i comportamenti altrui, è proprio che sono fatto così. Non riesco a seguire sempre "il flusso dei sentimenti" perché farò sempre un analisi razionale della situazione. Sono cinico (non a caso faccio ingegneria ahahahah).

Io voglio veramente che lei lo sapesse ma ho solamente paura di rovinare tutto.

Che poi mi chiedo se "amore mio" e "ti amo" abbiano lo stesso minimo comune multiplo.

Un "Ti Amo" non lo dirò MAI se lei me lo chiede perché me ne accorgerei e mi darebbe molto fastidio.

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KGF

Ho pensato anche alla dipendenza ma non credo. Quando ci siamo lasciati (se così si può chiamare, ci siamo lasciati per tre giorni, ma continuavo a pensare di averla persa per sempre) l'ho lasciata liberissima di fare. Non mi sono sentito male, non mi sono preso a pugni lo stomaco anzi, avevo preso le prevendite per una festa che facevano l'indomani ahahah. Il fattore dipendenza è da escludere, perché quando ne hai una e quando ti manca il modo di colmarla, cerchi in tutti i modi di farlo. Come le sigarette. Quando cerchi di toglierti la dipendenza arriverà il momento in cui ne vorrai una. Quando ci eravamo lasciati non l'ho proprio cercata.

Purtroppo il mio problema è che sono super-analitico. Penso sempre alle conseguenze, osservo troppo e analizzo troppo i comportamenti altrui, è proprio che sono fatto così. Non riesco a seguire sempre "il flusso dei sentimenti" perché farò sempre un analisi razionale della situazione. Sono cinico (non a caso faccio ingegneria ahahahah).

Io voglio veramente che lei lo sapesse ma ho solamente paura di rovinare tutto.

Che poi mi chiedo se "amore mio" e "ti amo" abbiano lo stesso minimo comune multiplo.

Un "Ti Amo" non lo dirò MAI se lei me lo chiede perché me ne accorgerei e mi darebbe molto fastidio.

Mi riferivo proprio alla troppa analisi come forma di dipendenza. Nel senso che hai una dipendenza nel fare andare le cose con lei nel verso giusto, di avere il controllo. Guarda quante paranoie ti intasano la testa pensando al "ti amo" e al precipitare conseguente della situazione, in cui a tuo avviso non avresti più il quadro preciso della situazione. Te ne parlo perchè è capitato pure a me.

Quando esci con gli amici, parli coi familiari, ecc. hai bisogno di avere il controllo o ti lasci andare? Risponditi a questo.

Ad ogni modo ci possono essere molti motivi per cui potresti voler dire "ti amo". Accertati che secondo la tua mente sia proprio amore per come lo intendi (non bisogno di conferme,attenzioni...). Se è amore e te lo dico contrariamente all'opinione stereotipata del forum glielo direi al posto tuo. Basta che poi continui a tenere il comportamento che per te è giusto. Il "ti amo" non deve cambiare la situazione.

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Venus

Non mi farei troppe pippe, hai i coglioni, non sei una donnetta in preda a paturnie mentali pre ciclo.

La vita è un campo di battaglia dove tu sei il protagonista, tu come individuo decidi cosa è meglio o peggio per te stesso.

Le decisioni sono tue in base a quello che fa piacere a te, non in base a quello che può far piacere al prossimo.

Il tuo bisogno di esternare non desume una tua retrocessione dal grado raggiunto all'interno della relazione.

Rappresenta il voler concretizzare a livello sentimentale, se lei non condivide il tuo sentimento, avanti un'altra.

La vita non è un compromesso ma quello che tu decidi che sia.

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Esperienza mia.

Fu lei a dirlo a me per prima. Mentre stavamo a letto insieme, e lei mi guardava con i suoi occhioni da cerbiatta da sotto di me.
Me lo disse all'improvviso. Non me lo aspettavo.
Rimasi sorpreso. Ma mi fece piacere. Mi spuntò un bel sorriso, e ripresi con ancora più energia e foga ciò che stavo facendo.

Non ricambiai però. Non era quello che sentivo, in quel momento. Non ancora, almeno.

In seguito, lei ne sentì il peso.

Iniziò a chiedermi perchè non lo dicessi anche io, perchè non la chiamassi 'amore', come faceva lei.

Iniziò a dirmi che non la amavo.

Ed ovviamente tutto ciò fece sì che io ritardassi ancora di più la pronuncia di queste "due paroline magiche".

Non volevo fossero dette da una posizione di debolezza, come concessione davanti alle sue pressioni.
Le volevo dire io, quando autonomamente avessi scelto di farlo, e non sotto azione di input esterni.

In realtà, non c era neanche bisogno, le mie azioni ed atteggiamenti già parlavano da soli, del fatto che la amassi.

Fu solo dopo diversi mesi, da quella notte, che le dissi le due parole. Dopo che avevamo passato una splendida notte insieme.

Un sorriso felice le apparve sul volto. Un sorriso sincero, con gli occhi.

Sono passati altri mesi da quando è successo.

Mi ama come prima, e la connessione con lei è migliorata ancora di più.

---------

Detto ciò.
Capisco le tue parole.Ci sono passato anche io.
Quando dissi quelle parole, erano la prima volta che le dicevo.
Temevo che una volta dette tutto il rapporto sfumasse, si appesantisse, entrasse in una fase discendente e decadente.

Avrei dovuto infatti "essere all'altezza" di quelle parole, quasi come se quelle parole fossero incise sul marmo, cristallizzanti uno stato di cose per l'avvenire, prescrivendo come leggi su delle steli un impegno a comportarsi come un 'uomo maturo'. L' immagine di 'uomo maturo' che i media vendono.

Ed ovviamente sapevo che una simile cosa sarebbe stata impossibile. Non lo volevo io. Nè avevo le energie per poterlo fare.
Da qui l'idea di incorrere nella delusione delle sue aspettative..e l'idea che tutto sarebbe andato a scatafascio nel giro di poco.

La chiamo "l'immagine della parabola dell'amore". L'idea che l'amore sia una parabola, con il vertice in alto corrispondente alla pronuncia delle fatidiche due parole, a cui segue un inesorabile sviluppo discendente verso la fine.

Ovviamente le cose non stanno così.

Dire 'ti amo' non è un turning point. Un punto di svolta.
Se già con i tuoi comportamenti e atteggiamenti comunichi che la ami, e tutto va a gonfie vele, quale effetto negativo potrà mai avere l'espressione verbale di intenzioni inconsciamente già recepite?

Anzi, piuttosto, pensai che se pur amandola non le avessi detto per paura di perderla queste parole, prima o poi questa cosa sarebbe trasparsa, facendomi apparire bisognoso di lei, insicuro, facendo scemare ciò che lei provava.

Questa è la mia esperienza. Vissuta.
Volevo scrivere molto di più, ma il tempo stringe :D
Ovviamente è la mia esperienza, come tale è diversa dall'esperienza che stai vivendo.
Spero ti possa essere utile, comunque.

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Panoramix79

"ti amo" l'ho detto una sola volta, quando ormai ero sicuro di quello che provavo, lei si è messa a piangere per la gioia. Da lì siamo stati altri 4 anni insieme. Abbiamo passato momenti indimenticabili, talmente belli che, quando in me poi si è pian piano affievolito il sentimento, non ho avuto lo stesso coraggio, non ho avuto il coraggio di dirle "non ti amo più".

Goditi il momento e non aver paura di esternare i tuoi sentimenti, se lei prova le stesse cose non hai nulla da perdere.

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