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Le donne e il tradimento


Outsider_

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freefall

Se avete più di 10 anni :D dovreste sapere la differenza tra prendere per il cu** ed essere sinceri o, quantomeno, non mentire quando se ne può fare a meno.

E non centra nulla con amare/essere attratti/invaghiti/etc etc etc.

;)

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CoolAid

Beh direi che basta avere anche meno di 10 anni per leggere che ho scritto che non mi piacciono i tradimenti ;)

Poi magari per capire che parlavo proprio di stili di vita che non prevedono prese per il culo e tradimenti forse un padio di anni in più bisognerebbe averli.

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Nakama

Cool, io la penso come te per quanto riguarda le relazioni in genere.

Ma qui si parla di una relazione monogama dove la furbetta pretende di avere la botte piena e il marito ubriaco.

Quello che dà fastidio non è tanto l'atto sessuale in sè, ma l'enorme mancanza di rispetto nei confronti del partner ed il tradimento della FIDUCIA che le è stata data.

E dice pure di amarlo? :rofl: :rofl: :rofl:

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Zugzwang

Meglio la cattivera di un uomo che la bontà di una donna...

Non mi viene altro da dire...

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Francesca Venor

Ciao a tutti, sono l'autrice dell'articolo linkato :)

Mi fa piacere che abbia fatto da spunto per questa conversazione, anche se la prossima volta sarebbe forse più gentile coinvolgermi fin da subito, viste le opinioni non proprio favorevoli ;)

Detto questo, prima di proseguire ci tengo a sottolineare un punto: in questo articolo è chiaro che si parli di una donna che ha tradito, ma che è anche pentita di averlo fatto.

Anche io apprezzo maggiormente la sincerità all'interno di una relazione, ma cerchiamo di non prenderci in giro... ci sono casi in cui la sincerità non viene apprezzata e il tradimento è uno di questi casi.

Io per prima, a ruoli invertiti e con gli stessi presupposti, preferirei non venirne a conoscenza. Per quale motivo? Perché è più facile ridare vita ad una relazione senza mettere in mezzo orgogli feriti, rancori e possibili infantili ripicche (del tipo "allora ti tradisco anche io, così siamo pari").

I miei consigli servono quindi semplicemente a mettere le mani avanti nel caso si sia state imprudenti e sciocche nel gestire la situazione. Qui si parla di scrivere una lettera, ma poco si discosta (eticamente parlando) dal cancellare i messaggi dal cellullare.

Leggendo attentamente (ma nemmeno troppo ^_^) si può capire anche che la lettera in questione sia consigliata anche come "esercizio personale" per tornare ad apprezzare davvero ciò che si è creato con il proprio uomo.

Si, in questo caso la lettera ha uno scopo "catartico", in cui confrontarsi con se stesse per determinare cosa davvero sia importante nella propria vita e nella propria relazione. E chiaramente… non consiglio di mentire durante la scrittura della lettera, anzi, consiglio di scrivere appunto quanto ci si senta sciocche nell'aver tradito e di apprezzare invece il valore di ciò che si ha con il partner ufficiale.

Scusate comunque se nei nostri articoli sembriamo (tutti gli articoli sono scritti a quattro mani con il mio compagno) dare due pesi e due misure ai comportamenti maschili e a quelli femminili... ma è un blog scritto per donne :pardon:

Spero che, al di là del primo impatto, sia possibile comunque scorgere nell'arco degli articoli il tentativo di portare sempre più la lettrice a rispettare gli uomini in generale e il proprio compagno in particolare, le sue esigenze, la sua umanità e i suoi sentimenti.

Detto questo, se in futuro ci fossero altri articoli su cui non ci vediate chiaro, scrivetemi pure nei commenti (magari linkandomi il thread di discussione). Sarò felice di rispondere e, se qualcosa non è stato esposto correttamente, cambiare l'articolo.

A presto!

P.S.

"A parte il generale clima da club di ramino"... Hehehe, nostra maxima culpa, ma è l'esatto clima che vogliamo creare :p

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Sarò materialista, ma considerando un'aspettativa di vita di 100 anni che auguro a tutti :-) io alla favola che uno/una si scopi per sempre lei/lui tutta la vita non ci ho mai creduto.

Sia chiaro... a parole e sul momento, quando ho avuto una partner fissa non mi è mai capitato di tradirla e ho anche rinunciato all'opportunità che mi si è presentata più volte, ma le opportunità nel lungo termine arrivano come al monopoli e sul fatto che io/lei diremo sempre "no", non ci metterei la mano sul fuoco.

Le decisioni non sono sempre razionali e quando scatta l'alchimia c'è poco da fare.

Modificato da batch
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Dani89

Forse (forse) l'articolo non è pessimo nelle sue intenzioni, però non posso fare a meno di notare alcune incongruenze che lo rendono tale...

Detto questo, prima di proseguire ci tengo a sottolineare un punto: in questo articolo è chiaro che si parli di una donna che ha tradito, ma che è anche pentita di averlo fatto.

Sminuire il tradimento all'atto della confessione come si consiglia di fare nella lettera ed essere auto-indulgenti con se stesse come si incoraggia ("Non vi stato nulla di male nel cedere alla tentazione (anche se sarebbe meglio non farlo ) perché certamente, se è successo, vuol dire che nel nostro matrimonio qualcosa ha smesso di funzionare") sarebbero due forme di pentimento? Scrivere "per tempo" la lettera di confessioni (in contrasto coi buoni propositi di scelte sincere e ponderate enunciati prima) sarebbe una forma di pentimento?

A me sembrano due cose lontanissime dall'essere coerenti con un pentimento sincero. E visto che questo è la base per un'eventuale confessione, tutto l'articolo perde fortemente senso alla luce di queste osservazioni.

Anche io apprezzo maggiormente la sincerità all'interno di una relazione, ma cerchiamo di non prenderci in giro... ci sono casi in cui la sincerità non viene apprezzata e il tradimento è uno di questi casi.

Nooo, molto meglio essere presi per il culo, io in quanto uomo lo apprezzo tantissimo.

O si tace o si dice tutto.

Io per prima, a ruoli invertiti e con gli stessi presupposti, preferirei non venirne a conoscenza. Per quale motivo? Perché è più facile ridare vita ad una relazione senza mettere in mezzo orgogli feriti, rancori e possibili infantili ripicche (del tipo "allora ti tradisco anche io, così siamo pari").

Questo è vero ma...

I miei consigli servono quindi semplicemente a mettere le mani avanti nel caso si sia state imprudenti e sciocche nel gestire la situazione. Qui si parla di scrivere una lettera, ma poco si discosta (eticamente parlando) dal cancellare i messaggi dal cellullare.

Leggendo attentamente (ma nemmeno troppo ^_^) si può capire anche che la lettera in questione sia consigliata anche come "esercizio personale" per tornare ad apprezzare davvero ciò che si è creato con il proprio uomo.

Sarebbe vero se la lettera e la messa in atto dei consigli nascessero da un pentimento sincero, che non sarebbe direttamente riscontrabile, osservato quanto sopra.

Si, in questo caso la lettera ha uno scopo "catartico", in cui confrontarsi con se stesse per determinare cosa davvero sia importante nella propria vita e nella propria relazione. E chiaramente… non consiglio di mentire durante la scrittura della lettera, anzi, consiglio di scrivere appunto quanto ci si senta sciocche nell'aver tradito e di apprezzare invece il valore di ciò che si ha con il partner ufficiale.

Anche qui, si danno per scontate un po' di cose che, viste le premesse, non sono tanto scontate per l'eventuale lettrice.

Scusate comunque se nei nostri articoli sembriamo (tutti gli articoli sono scritti a quattro mani con il mio compagno) dare due pesi e due misure ai comportamenti maschili e a quelli femminili... ma è un blog scritto per donne :pardon:

Anche i giornalisti ragionano così. "Scrivo per un giornale di sinistra quindi scrivo cose che piacciono all'elettore di sinistra, che lo facciano stare bene, che non lo facciano sentire responsabile o colpevole" (idem per l'altra parte). Ci ritroviamo con un sistema d'informazione che fa schifo.

Un blog non è un giornale, ma ognuno può dare il suo contributo essendo onesto. Intellettualmente onesto.

In sintesi, il tuo articolo secondo me è inutile (o meglio, dannoso) nelle sue incongruenze, perché sostanzialmente consiglia alle donne, non so quanto intenzionalmente, di agire secondo i loro più spregevoli istinti biologici (deresponsabilizzarsi, dissociare le azioni dalle parole, essere autoindulgenti).

Per farti un paragone, ha lo stesso valore di un articolo scritto da un uomo sul come comportarsi dopo una violenza sessuale su una conoscente nel quale, accanto a "vai subito dalla polizia a confessare" si dicessero cose come: "innanzitutto ricordati di non colpevolizzarti troppo: sei un uomo, eri eccitato, l'hai solo stuprata mica l'hai uccisa" e "ricorda di conservare le conversazioni whatsapp in cui lei era ammiccante, serviranno a spiegare al giudice che lei in fondo lo voleva".

Roba così.

Nota bene: ho detto che ha lo stesso valore come articolo, non che è la stessa cosa (evidentemente non lo è visto che lo stupro è reato e il tradimento no, giustamente). Fatte le debite proporzioni, il meccanismo è lo stesso: ti do dei consigli ma ti do anche una pacca sulla spalla per non farti sentire troppo merda.

Io sono il primo che reputa la monogamia non conforme alla natura umana. Tuttavia, se per scelta la si intraprende e si decide di continuare a percorrerla anche dopo averla infranta, almeno che non si prenda in giro se stessi e gli altri più di quanto la scelta iniziale stessa non implichi.

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Francesca Venor

Ciao Dani, immaginavo che potessero nascere fraintendimenti prendendo vari spezzoni da vari punti dell'articolo.

Innanzi tutto, partirei col chiarire i due punti su cui hai trovato l'incongruenza.

Riporto quindi il primo pezzo del mio articolo da te citato:

Non vi stato nulla di male nel cedere alla tentazione (anche se sarebbe meglio non farlo :)) perché certamente, se è successo, vuol dire che nel nostro matrimonio qualcosa ha smesso di funzionare.

Questo punto non è collegato alla lettera di cui parli (si trova infatti in un punto dell'articolo in cui si parla di tutt'altro) ed è un banale consiglio per chiarire un punto importante: quando un rapporto funziona, non vi sono tradimenti.

Normalmente si sprecano tempo ed energie nel rimuginare sull'atto in sé, al momento in cui si è arrivati a cedere alla tentazione. La domanda è: è davvero utile utilizzare le proprie energie per colpevolizzarsi o voler tornare indietro nel tempo?

Oppure è più utile rivolgere il proprio tempo ed energie per analizzare il rapporto e per cercare di ricreare quello che evidentemente è venuto a mancare. Come compagno cosa preferiresti? Drammi, dubbi, pentimenti, promesse oppure un serio lavoro sulla relazione, sia a livello emotivo che sessuale? (che è esattamente ciò che viene consigliato nell'articolo sotto il pezzo citato)

Ora parliamo nuovamente di sincerità. Un tradimento si può confessare o tenere nascosto.

Se si decide di ridare vita al proprio matrimonio, una confessione (per quanto possa essere l'apice della sincerità e della purezza del sentimento che si prova verso il proprio partner) può non essere consigliabile. E abbiamo già valutato i motivi per cui sia così.

Resta comunque la possibilità che questo tradimento venga scoperto. Da qui, il consiglio di una lettera di confessione, perché, come scritto:

Una confessione scritta per tempo ci permetterà di spiegare con lucidità i nostri sentimenti e la nostra scelta dando modo ai nostri sentimenti di non venire percepiti come scuse inventate sul momento.

Nulla di più, nulla di meno. La lettera non è diversa dal dire a voce "È stato un errore" una volta che si è stati beccati. È solo una forma scritta della discussione e delle spiegazioni da dare quando un tradimento viene scoperto.

In conclusione…

È ovvio che suggerire ad una donna di non dichiarare al marito di averlo tradito e di consigliarle cosa fare per "pararsi il culo" nel caso venisse scoperta può far arrabbiare molti uomini, ma non urliamo allo scandalo e non tiriamo fuori paragoni assurdi cercando di travisare dei suggerimenti.

P.S. Riuscire a leggere nell'articolo che io consigli alle donne di agire senza ritegno sotto l'impulso dei loro più spregevoli istinti biologici mi lascia davvero perplessa :huh:

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Dani89

Questo punto non è collegato alla lettera di cui parli (si trova infatti in un punto dell'articolo in cui si parla di tutt'altro) ed è un banale consiglio per chiarire un punto importante: quando un rapporto funziona, non vi sono tradimenti.

Parte A dell'articolo, parte B dell'articolo... Quando uno scrive un articolo si presume che lo faccia dandogli un'organicità e informandolo di un senso complessivo.

Quella che riporti poi è una premessa logica, non una cosa a caso, quindi volendo ha a che fare con la lettera, ma non è questo il punto, dove sta scritto cosa.

Il punto è proprio la tua premessa, il tuo teorema.

Ti aggiungo io il corollario: quando un rapporto non funziona la colpa è sempre dell'uomo.

Poi c'è sempre la dimostrazione per assurdo ad cazzum (da usare quando c'è una responsabilità o corresponsabilità femminile): chissenefrega di chi è la colpa, non funzionava più, lo tradisco, mica lo lascio come farebbe una persona adulta.

Parlando seriamente: il tuo è un dogma. Dal punto di vista logico intendo, non dal punto di vista femminile. Dal punto di vista femminile è logica.

Ma poi scusa... chiami "tentazione" una cosa che a tuo dire nasce da dinamiche profonde?

Come compagno cosa preferiresti? Drammi, dubbi, pentimenti, promesse oppure un serio lavoro sulla relazione, sia a livello emotivo che sessuale?

Come compagno preferirei non essere preso per il culo. Prima durante e dopo una relazione.

Quindi se non funziona= ciao. E poi vai con chi ti pare.

Se invece non lo fai e proprio ci tieni a tornare da me dopo il tradimento, allora mi aspetto che ti stai rendendo conto di aver fatto una cazzata e ti assumi le tue responsabilità per intero (vedasi: non minimizzare e prendere per il culo nascondendo cose, come consigli di fare).

Perché se non è così stai tornando indietro per convenienza. Non è finita: devi anche accettare la possibilità di perdermi nel fare ciò.

Insomma voglio che la traditrice si consegni prigioniera, nell'animo e nei fatti. Diversamente mi saprebbe di presa per il culo.

Questo a me interesserebbe come uomo eventualmente immischiato in una relazione monogamica. Il resto: drammi, dubbi, promesse e anche il serio lavoro sulla relazione sono pippe mentali femminili.

Un uomo guarda i fatti. E il fatto è: dovevamo essere solo io e lei e invece a un certo punto c'era anche un altro. E non avendo cambiato sponda non l'ho messo in mezzo io.

Vabbe' passiamoci sopra, minimizziamo. Quello che è stato è stato. Guardiamo al futuro.

Sì, ma io che garanzie ho per il futuro da una che mi parla di "tentazioni"? Quelle ci saranno sempre.

Quindi guardiamo e avanti e facciamo progetti un cazzo, è proprio questo che ci fa incazzare. La leggerezza con cui sorvolate sulle cose scomode per voi.

Non è che nel momento che confessi passa tutto. Quello è un inizio, ma lo decido io il seguito.

In queste cose non ci sono leggi o tribunali, c'è solo il giudizio insindacabile dell'altro. Dell'altro, non il tuo.

Lo decide lui se la cosa è grave, se ti perdonerà e a quali condizioni. Perché la cosa è tra te e lui. Se ritieni che non sia importante, semplicemente taci, stai zitta, non dirgli niente. Ma se parli, non è più solo nel tuo giudizio il peso della cosa.

Quindi un articolo serio su cosa fare dopo il tradimento lo scrivo io, è brevissimo:

Lo hai tradito e sei pentita? Ti senti di aver fatto una cazzata perché vuoi tornare da lui? Allora prenditi le tue responsabilità per intero (l'amante non è scivolato nella tua vagina, non è capitato, non è stata una tentazione irrinunciabile), non minimizzarle, raccontagli i fatti per intero perché possa giudicare la situazione, digli perché vuoi tornare con lui (sinceramente) non suggerire cosa dovrebbe pensare o come dovrebbe sentirsi. Non fare nulla in tal senso. Lascia che si incazzi. Aspetta il suo giudizio. Accettalo in tutto, comprese le eventuali condizioni per continuare il rapporto.

Niente tattiche, niente letterine di back-up, niente valutazioni di convenienza (l'unica che ha senso è confesso/sto zitta). Sincerità, una sincerità che deriva dal rispetto degli adulti.

E pentimento, sì, sincero. Il pentimento sincero è un'altra forma di rispetto degli adulti perché deriva dalla coscienza del peso delle proprie azioni.

Sono condizioni pesantissime, specialmente per una donna italiana, abituata mediamente malissimo in termini di rapporto vantaggi(o ricavi)/responsabilità, me ne rendo conto.

Ma sono le uniche che accetterebbe un uomo degno di chiamarsi tale.

Capisci un po' di più ora quanto è inutile il tuo articolo?

P.S. Riuscire a leggere nell'articolo che io consigli alle donne di agire senza ritegno sotto l'impulso dei loro più spregevoli istinti biologici mi lascia davvero perplessa :huh:

Sarebbe interessante aprire uno spin off su cosa hai inteso con "più spregevoli istinti biologici".

Io intendevo il bisogno primario di deresponsabilizzarsi. (e non mi hai fatto per niente cambiare idea con la tua risposta)

Modificato da Dani89
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