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Il supereroe non esiste


comeback

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comeback

Incredibile, per alcuni versi sembrava di leggere la storia della mia vita anche io 27enne.

Seguo con molto piacere e spinto dalla curiosità leggerò anche io il libro di Greene.

Ciao Gianluca,

se trovi punti di contatto fra le nostre storie, allora hai avuto una vita in ogni caso emozionante!

Riguardo il libro "Le 48 leggi del potere" di Greene, pur avendo ormai una visione contraria verso l'apprendimento via libro, che crea una sorta di perversa emulazione, devo dire che è a mio parere un libro veramente interessante. Lo pongo idealmente in un campo, che contiene un pò del Principe di Macchiavelli, un pò dell'universalmente noto "L'Arte della guerra di Tzu", insomma una trattazione completa e interessante.

Non ci sono elementi di novità, racconta molto della vita e lo fa in un modo crudo dando appunto delle regole.

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ABnormal

Porto dentro il dolore e il rimorso per tutto questo, per non essere riuscito a vedere che in fondo avevo già tutto, provo rabbia per non essermi goduto al meglio quello che la vita mi ha passato davanti, i posti e le città che ho visto, e chi ho incontrato.

Come cazzo fai a sooportare questo dolore? A sopravvivere al rimorso? Dimmelo, per favore.

La nostra storia è simile, magari non l'inizio, magari non qualche parte... ma le emozioni che leggo, le sento mie.

Dimmi.. come fai a sopravvirere alla tua mente che sputa continuamente "Se solo avessi.." "Se solo fossi..".

Come? Come? Come?

Il rimorso aspetta che mi addormenti, per farsi avanti sotto forma di incubo.

Il rimorso è presente costantemente, quando guardi un oggetto, un fiore, una frase, e pensi che l'avresti voluta condividere con qualcuno..ma sei solo.

Il rimorso ti prende allo stomaco un giovedì pomeriggio e non ti fa toccare cibo, ti prende la testa il sabato, e ti riempi di farmaci per sopportare.

Il rimorso ti blocca in un momento passato, appena passato. Non tanto distante da dimenticare, ma non presente da poter fare qualcosa.. il futuro poi, è difficilmente contemplato.

Il rimorso ti porta a sentire i consigli di una terapeuta, che ti dice che non hai ucciso nessuno, ma non te li fa rispettare.

Il rimorso è il tallone del prode Achille... la tua anima immersa nel fiume Stige delle lezioni apprese, degli sbagli assimilati, del "non sarò più così" si è resa forte, ma una piccola parte di te è debole, e fa crollare tutto.

Il rimorso è pensare che hai speso gli anni migliori non con le persone migliori, che hai trattato male chi non se lo meritava.

Il rimorso lo uccidi riempiendo la tua vita di studio, attività, persone... ma appena ti fermi, riemerge.

Come fai a sopravvivere a questo?

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comeback
Inviato (modificato)

Porto dentro il dolore e il rimorso per tutto questo, per non essere riuscito a vedere che in fondo avevo già tutto, provo rabbia per non essermi goduto al meglio quello che la vita mi ha passato davanti, i posti e le città che ho visto, e chi ho incontrato.

Come cazzo fai a sooportare questo dolore? A sopravvivere al rimorso? Dimmelo, per favore.

La nostra storia è simile, magari non l'inizio, magari non qualche parte... ma le emozioni che leggo, le sento mie.

Dimmi.. come fai a sopravvirere alla tua mente che sputa continuamente "Se solo avessi.." "Se solo fossi..".

Come? Come? Come?

Il rimorso aspetta che mi addormenti, per farsi avanti sotto forma di incubo.

Il rimorso è presente costantemente, quando guardi un oggetto, un fiore, una frase, e pensi che l'avresti voluta condividere con qualcuno..ma sei solo.

Il rimorso ti prende allo stomaco un giovedì pomeriggio e non ti fa toccare cibo, ti prende la testa il sabato, e ti riempi di farmaci per sopportare.

Il rimorso ti blocca in un momento passato, appena passato. Non tanto distante da dimenticare, ma non presente da poter fare qualcosa.. il futuro poi, è difficilmente contemplato.

Il rimorso ti porta a sentire i consigli di una terapeuta, che ti dice che non hai ucciso nessuno, ma non te li fa rispettare.

Il rimorso è il tallone del prode Achille... la tua anima immersa nel fiume Stige delle lezioni apprese, degli sbagli assimilati, del "non sarò più così" si è resa forte, ma una piccola parte di te è debole, e fa crollare tutto.

Il rimorso è pensare che hai speso gli anni migliori non con le persone migliori, che hai trattato male chi non se lo meritava.

Il rimorso lo uccidi riempiendo la tua vita di studio, attività, persone... ma appena ti fermi, riemerge.

Come fai a sopravvivere a questo?

La mia idea del rimorso, o almeno la mia idea attuale (quindi ad oggi) non è cosi pessimista o non voglio proiettarla nella mia mente in un modo cosi aggressivo.

Sto provando a riordinare le mie emozioni, e quindi anche quella componente interna di rimorsi e aggiungo anche rimpianti (e sono il primo ad odiarli), in modo che abbia per me un valore positivo e di riscatto.

Mi rendo conto che in questo forum, il senso di fallimento e di sconfitta sia un tabù (questa è una visione italianissima..) come qualcosa da nascondere al pari di un grosso elefante in giardino, ma io da questo punto di vista ho una visione più aperta e più positiva.

Gli errori che ho fatto, dai quali sono nati una strana mescolanza di rimpianti e rimorsi, li ho commessi perchè dovevo farli, perchè probabilmente non ero pronto o non cosi' pronto per avere una valutazione più diligente della mia vita. Ho gestito male alcune cose, e da ciò ne sono nate occasioni perse che ad oggi non ho riottenuto cosi' facilmente. Ho fatto delle valutazioni sbagliate in amore, nei sentimenti, nelle amicizie, nell'approccio verso la mia vita, ma nonostante tutto ad oggi non mi reputo in una condizione irreparabile e non ho perso nemmeno tutta la fiducia in me.

Mi sento come un ottimo calciatore che driblata mezza squadra avversaria, era solo col portiere, superato anche questo ha gettato il pallone in curva. Ne rimane la prodezza di aver fatto fuori mezza squadra, ma il risvolto amaro è che non è arrivato il goal che puntualmente becchi al 92' su un tiro innocuo deviato.

Sono onesto da ammettere i miei errori, raccontarmi una verità diversa a 27 anni, sarebbe da bambini.

Devo anche sostenere che se ho il 70% di colpa rispetto a tutto, dico mai e ribadisco mai ho avuto chissà quali eventi favorevoli dalla mia parte, mi sono sempre guadagnato la mia strada da solo, nessuno mi ha aiutato in nulla, questo costa una fatica emotiva incredibile che quando arriva un piccolo successo ti senti già distrutto per godertelo. Qualche casualità positiva avrebbe potuto cambiare il corso ma è andata cosi'.

Modificato da comeback
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ABnormal

La mia idea del rimorso, o almeno la mia idea attuale (quindi ad oggi) non è cosi pessimista o non voglio proiettarla nella mia mente in un modo cosi aggressivo.

Sto provando a riordinare le mie emozioni, e quindi anche quella componente interna di rimorsi e aggiungo anche rimpianti (e sono il primo ad odiarli), in modo che abbia per me un valore positivo e di riscatto.

Mi rendo conto che in questo forum, il senso di fallimento e di sconfitta sia un tabù (questa è una visione italianissima..) come qualcosa da nascondere al pari di un grosso elefante in giardino, ma io da questo punto di vista ho una visione più aperta e più positiva.

Io non mi ricomosco in questo forum, la mia idea circa i fallimenti è molto personale, non appresa da post e manuali.

Gli errori che ho fatto, dai quali sono nati una strana mescolanza di rimpianti e rimorsi, li ho commessi perchè dovevo farli, perchè probabilmente non ero pronto o non cosi' pronto per avere una valutazione più diligente della mia vita. Ho gestito male alcune cose, e da ciò ne sono nate occasioni perse che ad oggi non ho riottenuto cosi' facilmente. Ho fatto delle valutazioni sbagliate in amore, nei sentimenti, nelle amicizie, nell'approccio verso la mia vita, ma nonostante tutto ad oggi non mi reputo in una condizione irreparabile e non ho perso nemmeno tutta la fiducia in me.

Il punto è questo... sono d'accordissimo con la frase "li ho commessi perchè dovevo farli, perchè probabilmente non ero pronto o non cosi' pronto per avere una valutazione più diligente della mia vita", tuttavia rimane il "se solo avessi...". Ogni tanto mi guardo al passato e dico "ok, oggettivamente quello che ho fatto l'ho fatto per questi motivi, ero stupido e pensavo fosse la cosa corretta, e l'unica possibile", però rimane il punto che se solo le cose fossero andate diversamente, ora la mia vita sarebbe molto diversa.

Mi sento come un ottimo calciatore che driblata mezza scarsa, era solo col portiere, superato anche questo ha gettato il pallone in curva. Ne rimane la prodezza di aver fatto fuori mezza squadra, ma il risvolto amaro è che non è arrivato il goal.

Sono onesto da ammettere i miei errori, raccontarmi una verità diversa a 27 anni, sarebbe da bambini.

Devo anche sostenere che se ho il 70% di colpe rispetto a tutto, dico mai e ribadisco mai ho avuto chissà quali eventi favorevoli dalla mia parte, mi sono sempre guadagnato la mia strada da solo, nessuno mi ha aiutato in nulla, e qualche casualità positiva avrebbe potuto cambiare il corso ma è andata cosi'.

Io qualche giorno fa ti scrissi una risposta per esprimerti la mia vicinanza, ma poi la cancellai perchè ho capito che siamo partiti da basi diverse... tu avevi già qualcosa, io avevo la depressione e la solitudine.. e se ad ogni storia di successo qui si tende a saltare sul carro dei vincitori dicendo "bravo brò, pure io ho fatto la tua strada" la trovo una cosa irrispettosa nei confronti di chi si apre, come te. Questo è il TUO topic, la TUA vita, e nessuno dovrebbe poter dire "Bravo, pure io"... ma comunque sia, una piccola parte ci accomuna, ossia la presenza di rimorsi. E quando ti copio questa parte:

"mai e ribadisco mai ho avuto chissà quali eventi favorevoli dalla mia parte, mi sono sempre guadagnato la mia strada da solo, nessuno mi ha aiutato in nulla, e qualche casualità positiva avrebbe potuto cambiare il corso ma è andata cosi"

non ti dico che pure io ho avuto questa vita, ma sono qui a chiederti: avendo avuto tu questa vita, come puoi finire la frase con "ma è andata così" piuttosto di alzarti e prendere a pungi un muro per la rabbia? Te lo chiedo sinceramente, perchè io potrei dire parola per parola quello che dici tu ma il finale sarebbe mascella serrata e sguardo pieno di odio, se va bene, o lacrime che scendono se va male.

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comeback
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Cerco di mantenere l'autocontrollo sulle mie emozioni, perchè lasciarmi trascinare dalla rabbia, dalla frustrazione di non essere riuscito a centrare degli obiettivi che ti posso assicurare erano abbordabili, mi porterebbe attualmente solo al collasso e già mi basta lo scenario attuale a tenermi impegnato.

Lasciarti condurre da emozioni negative, specie quelle di cui parliamo, è consegnare un grosso quantitativo di energia a cose verso le quali non abbiamo futuro. Già fatto, non vale la pena. Il rischio è di non vedere bene il presente e perdere altre opportunità. Ipoteticamente 2 mesi vissuti ad alti livelli e la vita te la cambi.

Un errore o una valutazione sbagliata appartiene al passato, le conseguenze appartengono al presente ma indubbiamente non puoi tornare indietro e operare diversamente. Il passato è una dimensione inesistente di fatto.

Provo stima e rispetto per diversi utenti del forum, stima sincera, ma un'altra parte del forum viaggia alla sbando sulla scia di finti miti che sfruttando l'ingenuità sfogano su altrettanti personaggi deboli la loro debolezza e vogliono vendergli un tipo di vita che non esiste. Non sono qui a moralizzare il forum, ma a dare la mia esperienza, poi sostanzialmente mi toglierò dai coglioni o scriverò quasi nulla (un paio di post non fanno certo una partecipazione attiva), cosa che già faccio da ormai un mese e mezzo.

La maggior parte delle persone non conosce se stessa, ed è questa l'anticamera dei rimorsi e dei rimpianti perchè un giorno apri gli occhi e ti rendi conto che potevi fare di più e che le tue credenze erano tutte menzogne. Pensare che chiavare abbatta i muri interni che molti qui dentro si sono creati o hanno ereditato dalla loro vita recente, è una grossa bugia, che poi se possiedi certi stati mentali puoi anche essere carino ma con quella testa difficile che trovi una che ti apre le gambe, perchè fai paura al mondo.

Io avevo anni fa una vita normale, chiaro che ci fossero delle inesattezze, e dei problemi di vario genere, ma se mi indicava con il tuo ditino sicuro una parola buona la spendevi per me, se non altro perchè vivevo. Poi l'era del forum ha ribaltato me stesso dall'interno, costruendomi una realtà inesistente, alternativa, visionaria, in cui non so nemmeno io a quali obiettivi farlocchi puntavo, ma come ogni incubo ci si risveglia e si riprende la propria vita in mano. Ero debole in quel momento, ecco perchè ci sono finito dentro.

Modificato da comeback
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Er Monnezza
Avevo compreso le regole e le chiavi del gioco : astuzia, ipocrisia (varia da persona m quasi tutti lo sono), falsità, opportunismo, strategia.

:(

sicuro che porti dei benefici una vita così?

Modificato da Er Monnezza
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comeback

:(

sicuro che porti dei benefici una vita così?

Infatti nel racconto, appare una mia generale indossisfazione rispetto a questo tipo di vita.

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pretoriano

puo essere che la colpa o cmq parte della colpa provenga, abbia radice, nel forum??

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comeback

puo essere che la colpa o cmq parte della colpa provenga, abbia radice, nel forum??

Direi di no, in linea generale. Non mi piace responsabilizzare altri di colpe mie, ma ritengo che il forum nell'insieme sia o possa essere inteso come qualcosa di dannoso. Sicuramente una certa parte delle discussioni sono poco realistiche, e ovviamente ci metto dentro anche parecchi miei interventi.

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Comeback grazie mille, questi post come sai sono oro colato nel forum, fa capire che c'e' gente vera ci sta qua dentro.

Credo la vita per certi versi sia un grande mistero, a volte bisogna affrontare grandi dolori per risorgere piu' forti di prima!!!

Ti auguro di trovare questa pace interiore, ma la vita e' sempre fatta di alti e bassi.

Spero che un giorno ci incontreremo dal vivo!!

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