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me la canto e me la suono...


andrew_sailor

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andrew_sailor

Mi sono presentato in questo forum con post da semi sfigato innamorato, fedifrago e chi più ne ha più ne metta. Sono ancora in questa condizione, beninteso. La ferita è ancora aperta e il sangue sgorga che è un piacere, manco fosse acqua del Niagara.

detto questo, mi sono appena reso conto che tempo fa avevo previsto tutto nel mio ultimo libro. Che poi è anche il primo.

Qui di sotto, un po' per riderci sopra - almeno atteggio la bocca in una posa diversa da quella autocommiserante delle ultime settimane - posto l'incipit di una storia in cui immaginavo la mia reazione ad una delusione d'amore. E devo dire che l'immaginazione che ho utilizzato non è per nulla distante dalla realtà attuale.

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Arisa è la cantante. La notte è il titolo della canzone. Provate ad ascoltarla dopo che siete stati lasciati.

No, non ho assolutamente niente contro Arisa. Anzi, mi sta molto simpatica e la trovo dotata di una gran bella voce. Anche le tette non sono male.

Però quella canzone lì, se la si ascolta in un post-separazione, rischia di aumentare il tasso del suicidio del 300%.

A sua difesa devo però ammettere che, nella fase del distacco, l’innamorato dal cuore spezzato riesce a trovare allusioni al suo sogno d’amore infranto in ogni luogo e in ogni discorso.

A me è successo così quando Manila mi ha mollato.

A volte le conversazioni con il mio migliore amico seguivano sempre lo stesso copione, che era più o meno il seguente.

Lui esordiva con:

«Andiamo a mangiare una pizza da “Fatti a pezzi con la pizza?”. È un locale delle nostre parti, il cui nome è vagamente ispirato a un personaggio di balle spaziali di Mel Brooks (nome del personaggio del film: Pizza Margherita).

«Meglio di no, troppi ricordi. Manila e io andavamo spesso a mangiare lì» rispondevo.

«Ok, allora andiamo a mangiare una pizza da un’altra parte. Una bella capricciosa risolleva sempre il morale» insisteva.

«Manila prendeva sempre una capricciosa, ma non riusciva mai a terminarla e mi lasciava sempre l’ultimo boccone.»

«Ok, allora niente pizza. Panino al pub?»

«Uscivamo spesso al pub, sai?»

«Film a casa?» esclamava spazientito l’amicone.

«Lei adorava i film romantici.»

«Partita di champions league?»

«Una volta l’ha vista con me. L’ho mandata a fanculo perché portava jella» dicevo con un sospiro di rimpianto.

«Ti ficco la testa nel forno così la fai finita?»

«Non ho il forno a casa. Ma credo che a Manila sarebbe piaciuto tanto cucinare insieme qualcosa.»

«Ci rinuncio. Sei irrecuperabile.»

«È quello che ha detto lei prima di lasciarmi» e giù un mare di lacrime.

La durata di questo periodo di autocommiserazione è piuttosto variabile. Dipende da una serie di fattori: il grado di innamoramento, la percentuale di amor proprio e di rispetto della propria dignità (si compiono azioni molto poco dignitose quando si cerca di recuperare un amore), la capacità di trovare distrazioni mentali e infine una non disprezzabile dose di culo.

In ogni caso, a un certo punto, che sia dopo un giorno, un mese o svariati anni, ci si pone la seguente domanda:

«Ne vale davvero la pena?»

Capire che la questione ammette due sole possibili risposte – sì o no – è il primo passo verso la guarigione.

Il secondo è scegliere la risposta che crediamo sia quella giusta.

Il terzo e ultimo è: agire assecondando la risposta scelta.

Nel mio caso, per esempio, quando sono stato lasciato da Mela, la mia precedente ragazza, dopo un considerevole numero di settimane, alla fatidica domanda di cui sopra sono riuscito a rispondere “no”. E finalmente mi è passata. Lasciando cicatrici, ma è passata.

E adesso, proprio adesso, sono convinto anche di avere la risposta per quanto riguarda la mia storia con Manila.

E stavolta la risposta è sì.

E quindi sono cazzi.

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Non vi dico come va a finire. Ma sicuramente meglio di come va a finire la mia storia reale. Come sempre del resto.

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Raffaele23

Mi chiedo come tu,consapevole della situazione in cui ti trovi,continui a farti del male in questo modo...non sarebbe meglio impiegare tutto quel tempo in un qualcosa di utile A TE?Si perché tu sei il centro,non sta qua...Hai detto che ne vale la pena,allora inizia a darti da fare e brucia quel cazzo di libro!Con questo "datti da fare" non dico di buttarti di nuovo su di lei ma di lavorare su di te,poi se ancora pensi a questa ragazza ci riprovi ma SOLO DOPO aver trovato la tua felicità.

Forse sono stato duro ma che cazzo,tutto passa solo se sei tu a decidere che deve passare...poi se vuoi continuare con l'autodistruzione inizia a postare nella sezione dei lamentosi

Modificato da Raffaele23
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andrew_sailor

Mi chiedo come tu,consapevole della situazione in cui ti trovi,continui a farti del male in questo modo...non sarebbe meglio impiegare tutto quel tempo in un qualcosa di utile A TE?Si perché tu sei il centro,non sta qua...Hai detto che ne vale la pena,allora inizia a darti da fare e brucia quel cazzo di libro!Con questo "datti da fare" non dico di buttarti di nuovo su di lei ma di lavorare su di te,poi se ancora pensi a questa ragazza ci riprovi ma SOLO DOPO aver trovato la tua felicità.

Forse sono stato duro ma che cazzo,tutto passa solo se sei tu a decidere che deve passare...poi se vuoi continuare con l'autodistruzione inizia a postare nella sezione dei lamentosi

Grazie per la risposta raffaele. Non ho capito se il tuo commento è riferito a questo mio post (dove volevo soltanto essere ironico, giuro) o se hai letto anche le altre discussioni, quelle ceh vertono sulla mia relazione.

In ogni caso hai perfettamente ragione. La mia difficoltà è aggravata dal fatto di dover quantomeno provare a ricostruire un matrimonio, con l'altra ancora dentro la testa. ma ci sto provando. e spero di non scadere più nel lamentoso...

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