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"Un viaggio comincia sempre con un passo"


Mondrian

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Mondrian

Il primo giorno di università attaccai bottone con una ragazza, ero insieme a quello che sarebbe poi diventato un caro amico, volevo quell'anno andare con più donne possibili. (ero stato lasciato l'estate stessa e gli ultimi anni del liceo erano stati un disastro).
Mentre io e il mio amico parlavamo con la ragazza me ne venni fuori con un discorso esistenzialista, l'aria si gelò ( io solo intui quello che stava accadendo).

Non appena la ragazza se ne andò, il mio amico mi disse: "Mondrian, tu non puoi parlà cushi alle donne ( un marchigiano) , e mi prestò The Game.
A distanza di 3 anni da quell'evento, mi rendo conto di quante ne ho passate, e tutto perchè era nata in me più che uno stimolo (dato che lo stimolo per le donne ce lo abbiamo tutti) , la possibilità di una direzione, di una diversa interpretazione di tutto ciò che era stato e che ora poteva essere.

In questi tre anni sono molto cambiato, ho fatto sesso con donne con cui non provavo niente,
ho fatto sesso con donne che cominciavano a piacermi mentre ci facevo sesso.

Ho fatto finalmente poi sesso anche con una donna che ho amato (sarebbe piu giusto dire: ci ho fatto l'amore?)

Ho fatto sesso anche per stare meglio, per autostima, per poter dire dentro di me: lo ce la posso fare.

Se penso che ero vergine prima dell'università e che TheGame e probabilmente tutti "voi " avete influito su quello che è accaduto, in questo vedo qualcosa di strabiliante e allo stesso tempo debbo ringraziarvi.

Ma oltre ai successi, va dedicato anche un pensiero ai molteplici insuccessi.

tra questo andirivieni di vittorie e sconfitte c'era un qualcosa che non mi lasciava molto sereno: Me Stesso.

Quel misterioso essere dalla quale uscivano a volte prodezze memorabili di gesti, dialettica, sorrisi, tempi giusti, silenzi eloquenti, o goffaggini e terribili figure cosi grossolane da farmi credere totalmente rimbecillito.

Diviso da questi due aspetti di me, presi a farmi la lotta, ma se forzavo, se con una donna mi dicevo, "ei fai colpo! " inesorabilmente fallivo, nel provare ad afferrare, perdevo.

Quando, invece, ero disinteressato di me, di lei, di tutto quanto, io Non potevo sbagliare, e lo sapevo, più che altro, lo sentivo..

Pian piano cedetti alla conclusione che niente era davvero sotto il mio controllo.

Che quando ce la facevo, quando i miei occhi guardavano quelli suoi, diventavano al contempo i Nostri, fusi in una danza di minuscole vibrazioni di un'opacità appena brillante, appena mossa..... non ero che fedele alla vita, o meglio, la vita pulsava in noi in una maniera in cui era impossibile non soggiacere.

Tutte le tecniche di seduzione preconfezionate, i discorsini pronti, non potevano aderire Veramente a quel momento specifico, semplicemente perchè quel momento era unico.

Cosi decidetti di abbandonarli, ma assolutamente non chiederei mai a voi di farlo. (Ad ognuno il suo).

Ciò che è bene per me potrebbe essere male per qualcun altro, e viceversa.

Alla luce di tutto questo, il mio consiglio è semplicemente questo, e solo per chi voglia ascoltarlo:

Se sentite di parlarle, parlatele, se sentite di stare zitti, state zitti.

Il tempo non può essere forzato, e probabilmente la vita non può essere compresa. (Ma chi dice che questa è una sfortuna!!!)

Conobbi un uomo un giorno in un treno, mi diede uno dei migliori consigli che ho ricevuto in vita mia,

ero frustrato perchè non riuscivo ad avere una relazione lunga con una donna, non mi sentivo amato.

(Si, mi confidai del tutto con uno sconosciuto appena scoprii che era uno psicologo-religioso)
Semplicemente mi disse " datti tempo, abbi fede".

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