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Emigrare, si, ma dove?


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Ortiz91

Il grande equivoco dello stato, è che oggi fa il filo all' imprenditoria per metterlo in culo ai lavoratori dipendenti, domani fa il filo ai lavoratori dipendenti mettendolo in culo all' imprenditoria.

In tutto questo, lo stato fagocita risorse a tutto spiano, creando contrapposizione tra i tessuti produttivi del paese, ovvero imprenditoria e lavoratori.

Quando leggo il mio c.u.d. annuale e vedo la mole di denaro fagocitata dal pozzo senza fondo dello stato, non posso non pensare a come l' azienda per cui lavoro ha fatto il possibile per pagarmi in modo tale che io non me ne andassi all' estero a prestare i miei servizi.

Se le tasse che prelevano alla mia paga e all' azienda per cui lavoro tornassero sotto forma di servizi ed infrastrutture sarebbe splendido. Ma per fare un esame del sangue, una pulizia dei denti, una visita specialistica, sono obbligato a pagare profumatamente un professionista. I miei contributi, che sono soldi miei che l' azienda deposita per me, finiscono nelle tasche dei messi dello stato, i quali dispongono di questo denaro che non gli appartiene, depredandolo a chi lavora e a chi crea lavoro.

In tutto questo, credo che la soluzione stia nel prendere posizione contro lo stato, coadiuvando gli sforzi di imprese e lavoratori. Purtroppo contro questa unione lavorano troppi fattori, di cui non mi dilungo a discutere.

D'altronde il manager pubblico non ha nessun interesse ad ottimizzare la spesa pubblica, il suo reddito non è vincolato a nessuna performance economica e il suo posto di lavoro è blindato. Tanto ci sono sempre i coglioni che generano valore a pagare le tasse. E in silenzio, mai vista una manifestazione in piazza contro la scellerata spesa pubblica, anzi sempre l'opposto.

Modificato da Ortiz91
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^'V'^

D'altronde il manager pubblico non ha nessun interesse ad ottimizzare la spesa pubblica, il suo reddito non è vincolato a nessuna performance economica e il suo posto di lavoro è blindato. Tanto ci sono sempre i coglioni che generano valore a pagare le tasse. E in silenzio, mai vista una manifestazione in piazza contro la scellerata spesa pubblica, anzi sempre l'opposto.

Non ricordo in quale libro di economia lessi delle motivazioni per cui le tasse non possono che alzarsi e con esse la spesa pubblica. (Non solo in Ita).

Il problema era che se un manager privato fa una previsione di spesa di 10 per dei progetti dell'anno successivo, e poi grazie alle sue abilità riesce ad avere lo stesso risultato con una spesa di 7, allora viene premiato e gli viene riconosciuta la sua capacità manageriale.

Se un ministero prevede di dover spendere 10 per un settore pubblico, poi ce la fa con 7, allora lo stato capisce che lì ne bastano 7 e mette a bilancio 7 anche per l'anno successivo, muovendo 3 verso altri settori più affamati.

In questo modo il ministero più risparmia più si condanna alla miseria (e alla critica) negli anni successivi.

Per questo, quando un ministero calcola che serviranno 7, dice 10 e spende 11. Per non trovarsi a corto di fondi in proiezione futura.

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^X^

D'altronde il manager pubblico non ha nessun interesse ad ottimizzare la spesa pubblica, il suo reddito non è vincolato a nessuna performance economica e il suo posto di lavoro è blindato. Tanto ci sono sempre i coglioni che generano valore a pagare le tasse. E in silenzio, mai vista una manifestazione in piazza contro la scellerata spesa pubblica, anzi sempre l'opposto.

Quanti manager conosci?

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^X^

Non ricordo in quale libro di economia lessi delle motivazioni per cui le tasse non possono che alzarsi e con esse la spesa pubblica. (Non solo in Ita).

Il problema era che se un manager privato fa una previsione di spesa di 10 per dei progetti dell'anno successivo, e poi grazie alle sue abilità riesce ad avere lo stesso risultato con una spesa di 7, allora viene premiato e gli viene riconosciuta la sua capacità manageriale.

Se un ministero prevede di dover spendere 10 per un settore pubblico, poi ce la fa con 7, allora lo stato capisce che lì ne bastano 7 e mette a bilancio 7 anche per l'anno successivo, muovendo 3 verso altri settori più affamati.

In questo modo il ministero più risparmia più si condanna alla miseria (e alla critica) negli anni successivi.

Per questo, quando un ministero calcola che serviranno 7, dice 10 e spende 11. Per non trovarsi a corto di fondi in proiezione futura.

Davvero, vale anche per te. Quanti ne conosci?

Nel mondo reale dei manager che conosco io, se un manager del privato chiede 10 e spende 7, l'anno dopo si trova 6. Altro che premi.

Esattamente come nel pubblico.

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^X^

Ragazzi, lo so che sto diventando un rompicoglioni.

Ma su certi temi, leggere continuamente banalità svincolati dai fatti (o meglio svincolate da fatti che abbiano una rilevanza) mi fa salire il nazismo tanto quanto alla maggioranza delle persone qui presenti sentire una donna dire "io guardo solo il carattere" e ad un uomo "conta solo il bel faccino".

Forse sarà duro, ma è l'unico paragone che mi viene in mente.

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^'V'^

Davvero, vale anche per te. Quanti ne conosci?

Nel mondo reale dei manager che conosco io, se un manager del privato chiede 10 e spende 7, l'anno dopo si trova 6. Altro che premi.

Esattamente come nel pubblico.

Conosco pochi manager. Meno delle dita di una mano.

Imprenditori sì, ma quelli non sono manager nel senso che intendiamo.

Probabilmente hai più che ragione e soprattutto parli per esperienza.

Non ricordo che libro fosse, ma parlava tra altre cose della storia delle tasse USA.

Potrebbe essere diverso negli USA il trattamento di un Manager se è in grado di ottimizzare e far guadagnare di più l'azienda, rispetto al trattamento di un Manager nostrano?

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Ortiz91

Non ricordo in quale libro di economia lessi delle motivazioni per cui le tasse non possono che alzarsi e con esse la spesa pubblica. (Non solo in Ita).

Il problema era che se un manager privato fa una previsione di spesa di 10 per dei progetti dell'anno successivo, e poi grazie alle sue abilità riesce ad avere lo stesso risultato con una spesa di 7, allora viene premiato e gli viene riconosciuta la sua capacità manageriale.

Se un ministero prevede di dover spendere 10 per un settore pubblico, poi ce la fa con 7, allora lo stato capisce che lì ne bastano 7 e mette a bilancio 7 anche per l'anno successivo, muovendo 3 verso altri settori più affamati.

In questo modo il ministero più risparmia più si condanna alla miseria (e alla critica) negli anni successivi.

Per questo, quando un ministero calcola che serviranno 7, dice 10 e spende 11. Per non trovarsi a corto di fondi in proiezione futura.

Probabilmente stai parlando dell'espansione tendenziale della spesa pubblica. Si sa che è così, ma è stata spiegata in molteplici modi.

Il vero nodo della faccenda è che la funzione di utilità del manager pubblico è direttamente influenzata da due variabili: "quantità di beni pubblici" "numero di dipendenti". E il manager pubblico ha tutto l'interesse a far aumentare queste due variabili ed ha anche un potere decisionale enorme per farlo ("Salve ministro, per quest'anno mi servono 100 milioni" "Ok, va bene"). Comunque esiste una vastissima letteratura sul tema (Niskanen, Milward, Rees, etc.) e Il risultato al quale si arriva è che per le sue caratteristiche intrinseche il settore pubblico

si dimostra inefficiente. Questo non vuol dire che non deve esistere il settore pubblico ma la sua dimensione ottimale è ben al di sotto di quella che troviamo anche in USA e UK.

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Ortiz91

Davvero, vale anche per te. Quanti ne conosci?

Nel mondo reale dei manager che conosco io, se un manager del privato chiede 10 e spende 7, l'anno dopo si trova 6. Altro che premi.

Esattamente come nel pubblico.

Si ritrova un cospicuo bonus di fine anno, ovviamente. Ma soprattutto se ha un budget di 10 NON PUO' spendere più di 10.

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^X^

si dimostra inefficiente. Questo non vuol dire che non deve esistere il settore pubblico ma la sua dimensione ottimale è ben al di sotto di quella che troviamo anche in USA e UK.

Ricominciamo come nell'altro thread. Chi l'ha calcolata, questa dimensione ottimale, e perchè?

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Ortiz91

Ricominciamo come nell'altro thread. Chi l'ha calcolata, questa dimensione ottimale, e perchè?

Guarda, puoi iniziare da qua: http://ime.bg/uploads/335309_OptimalSizeOfGovernment.pdfpoi segui la bibliografia.

The research studies8 using various empirical techniques and different sets of counties conclude that the optimal government size (total government spending as a share of GDP) is between 17% and 40% of GDP, and the mode of the estimates is in the range of 20 to 30% of GDP, much lower than the current government share in most developed countries9. In 2007 the OECD average of total final government expenditures is 40.4% of GDP, while for the Euro area the average is 46.2% of the GDP.
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