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Emigrare, si, ma dove?


Whitesun

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lennon

Anche qui c'e' Sud e Sud. Ci sono posti dove effettivamente ci sono situazioni da Africa Sub-Sahariana e altre realta' tipo il Salento con un benessere e una ricchezza superiore a molte province del Nord.

Scusa, link?

Al massimo sarà superiore SOLO dell aprovincia più sifgata del Nord, tipo Rovigo, ma neanche quello forse...

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Connor

A volte vorrei riuscire a compiere un'opera di astrazione e semplificazione così totale da permettermi di dividere il mondo in buoni e cattivi, le nazioni tra nord bello e sud brutto (o viceversa), le donne tra psycho e normali (vi ho fregato eh? esistono solo le prime).

Un giorno ci riuscirò.

Dev'essere una sensazione quasi mistica.

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A volte vorrei riuscire a compiere un'opera di astrazione e semplificazione così totale da permettermi di dividere il mondo in buoni e cattivi, le nazioni tra nord bello e sud brutto (o viceversa), le donne tra psycho e normali (vi ho fregato eh? esistono solo le prime).

Un giorno ci riuscirò.

Dev'essere una sensazione quasi mistica.

Quello che voi chiamate Cluster B, lui in italia la chiama Amore.

https://en.wikipedia.org/wiki/Cluster_B_personality_disorders

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uao!

Ma non ci credo... tipo le gag dei film dei fratelli Zucker.

Se non hai obiettivi, emigrare non serve a nulla.

se emigri davvero, cosa che implica sbattimenti non da poco, è abbastanza ovvio che una motivazione parecchio forte per farlo tu ce l'abbia

se parli di obiettivi specifici, beh, è abbastanza pericoloso formularne in assenza di conoscenza sufficiente del contesto (chennesò, se la tua conoscenza dell'Alaska è basata sul film Balto potrebbe venirti l'idea di andarci ad aprire un negozio di cibo per cani...)

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Jumpy

A volte vorrei riuscire a compiere un'opera di astrazione e semplificazione così totale da permettermi di dividere il mondo in buoni e cattivi, le nazioni tra nord bello e sud brutto (o viceversa), le donne tra psycho e normali (vi ho fregato eh? esistono solo le prime).

La vedo dura... persino in Darh Vader c'era del buono (cit.) :p

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comeback

Provo a chiudere idealmente il cerchio (almeno per ciò che mi riguardo) rispetto a questa discussione.

Primo punto. Leggo una serie di interventi, caratterizzati anche da una certa vemenza "Nord vs Sud". Ritengo che i problemi del Sud siano diversi da quelli che sono stati menzionati. Molte aree del Sud hanno una buona vivibilità, subordinata al fatto che tu abbia posizioni e rendite da difendere, per gli altri crearsi delle opportunità specie se sei un self-made man è dura. Le opportunità mancano, i motivi sono diversi e non sto qui a tediarvi.

Secondo punto. L'emigrazione (o mobilità, mi piace di più) non è fatto negativo se non si accompagna alla disperazione, ma se si concilia con un "voglio crescere in una prospettiva più ampia". E' un fatto positivo inoltre se è accompagnato da flussi in entrata di persone qualificate che trovano in un Paese X delle opportunità e l'attrattività giusta per affermarsi. L'Italia non ha flusso in entrata di persone qualificata, ma le esporta. Fatto negativo, molto.

Terzo punto : elemento psicologico. All'estero se sei ben motivato dai il 100% o torni a casa.

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White Lion

Ne conosco diversi, ma la domanda che fai non può trovare riposte precise qui... è troppo vaga, dovresti informarti direttamente nella tua università e nella facoltà dove fai (o vorrai fare) il dottorato.

Se sei già dottorando dovresti vedere il tuo prof dove potrebbe offrirti sbocchi all'estero, fare magari 6 mesi di dottorato all'estero, tornare per finire e poi orientarti di nuovo all'estero per il postdoc.

In generale, essere indipendente, si. Crescere, dipende.

Non pensavo assolutamente di riuscire a farmi un'idea completa del vasto mondo della ricerca universitaria qui su IS,

però mi sarebbe piaciuto leggere qualche felice (o meno) storiella di un ricercatore approdato in terra straniera.

In fondo, in mezzo a 23 pagine di off-topic, sarebbe forse uscite così due righe di qualcosa ON-topic :D

Comunque, se posso chiedere, in base ai tuoi contatti perché scrivi che non è detto che si riesca a crescere?

La crescita la vedo come correlata all'indipendenza economica.

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Dani89

So. Tanto per parlare in linea generale, come bisognerebbe "discutere" nei forum? Così capisco pure io.

Quelli che hanno un'esperienza diretta non possono parlare perché l'esperienza di uno non ha rilevanza scientifica. Ok. E' giusto in un certo senso.

CUT

Ma alla fine hai ragione tu.

Indipendentemente dalla "scientificità" di quello che dici, di cui si potrebbe disquisire per ore, hai ragione su tutte le osservazioni che hai scritto in questo post.

Per una qualche generica e stupida appartenenza di categoria mi sentivo di difendere "gli universitari" (che non vuol dire un cazzo, come non vuol dire molto "i privati" o "i bianchi").

Una piccola parte di me in quei giorni aveva paura di essere proprio come quel 97%, coglione con nessuno spirito di iniziativa che vede il lavoro come la seconda mamma... e quella piccola parte di me si è risentita.

Ma alla fine hai ragione te. Il 97% sono coglioni con nessuno spirito di iniziativa, che vedono il lavoro come la seconda-terza mamma (come chi all'università non ci è andato).

E se il 97% dei coglioni che non sono andati all'università pensano che andare all'università sia solo per i coglioni che si fanno le canne e inseguono una lepre dando la colpa al sistema perché l'ha detto Aivia... be' cazzi loro.

Anche perché statisticamente Aivia ha ragione.

In questi giorni sto provando ad avviare un progetto. Sto contattando delle persone, persone di cui mi fido e con cui vorrei lavorare.

Sono tutti impegnati a fare gli schiavi.

Cosa che garantirà loro di fare gli schiavi da altre parti in futuro.

Contenti loro...

Ops. Ho citato una mia esperienza personale. Auto-touché.

Appunto.

Discorsi da forum.

My two cents (mai fu più giusto scriverlo)

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Sappi che scrivendo

"Statisticamente Aivia ha ragione" hai appena creato un meme mostro.

Ho qui due persone che lo stanno ripetendo tipo "il suo nome è Robert Paulsen".

Sto provando a spiegare che era sarcastico, ma è una frase troppo orwelliana nella sua potenza.

Sono fritto.

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Jumpy

però mi sarebbe piaciuto leggere qualche felice (o meno) storiella di un ricercatore approdato in terra straniera.

Comunque, se posso chiedere, in base ai tuoi contatti perché scrivi che non è detto che si riesca a crescere?

Di dottorati che han fatto esperienza all'estero ne conosco da vicino 5.

Dottorando 1 e 2: entrambi parte del dottorato in Inghilterra ora uno è tornato, si è sposato, sta tentando la strada della carriera universitaria (facendo anche altri lavori: in Italia di solo ricerca non ci vivi, almeno all'università, vedi dopo), l'altro dopo si è inserito in un'industria al Nord, sta crescendo, ma in un settore completamente diverso da quello di origine.

Dottorando 3 (N.B.: figlio di prof.) parte del dottorato all'estero, ora vive stabilmente all'estero (fuori Europa) per ora sta facendo postdoc.

Dottorando 4 un paio di esperienze in Europa, ora postdoc in Europa centrale, rientra di tanto in tanto in Italia.

Dottorando 5 esperienze varie fuori Europa durante il dottorato, ora sta facendo il postdoc qui, anche perché nel frattempo si è sposato qui.

Orientativamente all'estero le retribuzioni nell'università sono notevolmente più elevate rispetto all'Italia, è questo che permette di essere autonomi subito e vivere meglio.

In Italia un dottorando prende 1000€/mese, un postdoc poco di più, per arrivare a prendere stipendi di rilievo devi arrivare almeno a prof. associato e ci vogliono anni (anche qualche decennio).

Puoi vivere per qualche decennio con queste cifre? O fai anche altro, o sei fottuto.

Ma i tempi di crescita e di carriera, nelle università, comunque richiedono anni dovunque.

Casi eccezionali? Si ce ne sono, ne conosco 2:

Uno dei miei prof. laureato giovanissimo, insegna e fa ricerca in Italia e USA, è indiscutibilmente un genio, ma comunque ora va per i 60 altra generazione, il mondo delle università negli ultimi 20-30 è cambiato molto (in peggio).

Una ricercatrice circa della mia età, divenne nota a livello nazionale per essere un caso da manuale di fuga di cervelli, ora vive in USA, anche lei, laureata giovanissima e indiscutibilmente geniale.

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