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Storia confusa, uomini mi servirebbe il vostro aiuto!!


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Lucy55

Non quoto perché dal cell.

Quando dici "cosa che dovrebbe invece essere uguale x entrambi i sessi" stai dando voce a quello che è uno dei peggiori problemi in ogni relazione.

Ovvero le donne, rarissime eccezioni, pensano che i maschi si comporterebbero come loro in una data situazione.

E soprattutto lo pensano le loro amiche con cui confabulano mandando a monte storie stupende.

Questa inferenza arbitraria, detta anche proiezione attributiva, è considerata in psicoterapia cognitiva come una patologia da curare.

In ogni caso, non funziona e non serve a niente quando usata su altri umani.

Ma tocca il limite della sua disfunzionalità quando operata verso una persona dell'altro sesso.

Esempio?

Ho un gran bisogno di una pompa e subito.

E ho delle sensazioni così forti che sarebbe un orgasmo stupendo e mi riempirebbe di ossitocina facendomi provare amore per quella che mi assista nella cosa.

Spiego a quella che è con me che ho un desiderio totalizzante di una pompa e sebbene lei me ne abbia fatte tante quando non me ne fregava così tanto, vedendo che ci tengo si nega.

Passerò due gg di mal di pancia e la odierò, penserò a modi per farle andare male cose a cui tiene, le userò il contrario dell'amore.

Ma perché si è negata proprio quando ha visto che per me era importantissimo?

Perché pensa da donna, e per lei se vuole una cosa da me e io gliela do, dopo perde interesse per me. Ed è questo che teme, che soddisfacendomi io perderò interesse per lei.

Perché si è concessa.

Col piccolo particolare che io non sono una femmina.

E contrariamente a ciò che crede insieme alle sue stupidissime amiche, funziono esattamente al contrario.

Alzo le mani, qui (e forse solo qui) per quello che hai scritto ti do pienamente ragione.

Modificato da Lucy55
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saekonogami

Aivia a volte supero te stesso e ti ringrazio pure io per queste perle..

Mi é rimasto solo in dubbio, che ho vedendo storie anche di molti altri uomini, e anche alcune sul forum... davvero se una donna si concedesse totalmente (e nn parlo di sesso, parlo di quella sicurezza di poter trovare una donna esattamente dove l'avete lasciata) voi nn perdereste nemmenoun po' il brivido della caccia? Nn iniziereste a darla per scontata? Troppo prevedibile e noiosa? Spesso ho visto ragazze carine dare tutto ed essere messe da parte perché la certezza ha suscitato noia.... anche la certezza della trombata assicurata..

Illuminami...

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Lucy immagina un negozio che vende oro a due euro al chilo.

La commessa può permettersi il lusso di non capire nulla, di credere che i clienti ci facciano la torta col metallo, di avere convinzioni assurde, di rispondere male, di credere che tutti i clienti siano commessi e lei la cliente, può credere che siano tutti lì per il suo carattere.

Può credere quel che vuole.

Tanto fino a che è un negozio così attraente sarà sempre pieno di clienti.

Finché dà via dell'oro a due euro può essere convinta di quel che vuole.

La gente le dice brava e caccia i soldi sul tavolo.

Il problema per lei nasce quando è invece lei che vuole andare a comprare qualcosa a cui tiene.

Potrebbe trovarsi a pagare mille euro un panino e a ridere di una convenzione biennale con un ristorante di lusso a cento euro. Per quel che ne capisce.

Lo so bene che una ragazza giovane ha tanti clienti x la figa da potersi permettere di essere convinta di qualsiasi cosa.

Il problema nasce quando è lei che vuole qualcosa, quando è lei che vuole comprare "relazione" e le sue convinzioni sui fornitori della stessa diventano fondamentali e non possono più essere fantasie e superstizioni.

Saeko

Ci sono persone che godono e soffrono nel possedere ( e perdono interesse x ciò che non sentono di possedere) e persone che godono e soffrono nel desiderare (e perdono interesse quando possiedono).

Ma il mio esempio era relativo ad un contesto molto diverso dal solito esserci e non esserci.

Era relativo all'esserci e non servire all'unica cosa cui servi proprio nel momento in cui servi di più e per di più non per una indisposizione grave ma per una scelta razionale basata sulla convinzione che i maschi siano donne e che se tu funzioni X, allora lui funziona X.

Questa situazione grottesca, per cui una donna inizia a farti schifo come persona e non la vuoi più tra le palle per averti tolto quello di cui avevi più desiderio e bisogno proprio quando ne avevi più bisogno e non le costava nulla, anzi le sarebbe anche piaciuto, per un suo calcolo mentale stupidissimo e contrario alla realtà, ci succede così spesso che parlare di frustrazione è poco.

Dare tutto a una persona cui fai schifo per esserci stato quando aveva bisogno, che ti fa schifo per non averti dato ciò di cui avevi più bisogno per paura di farti schifo come tu lo fai a lei quando fai ciò che più sognerebbe ricevere da te.

È davvero frustrante.

Soprattutto perché quando passa quel momento in cui sarebbe stato bellissimo e provavi le sensazioni giuste, lei ci dorme sopra e il giorno dopo fa quello che avevi chiesto.

Ma non è più la stessa cosa.

Ricevere qualcosa il giorno dopo, quando sei stato male, l'hai detestata e non provi più quel fuoco di desiderio dentro, non serve a niente.

Come lei.

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Anonimo.92

Lucy immagina un negozio che vende oro a due euro al chilo.

La commessa può permettersi il lusso di non capire nulla, di credere che i clienti ci facciano la torta col metallo, di avere convinzioni assurde, di rispondere male, di credere che tutti i clienti siano commessi e lei la cliente, può credere che siano tutti lì per il suo carattere.

Può credere quel che vuole.

Tanto fino a che è un negozio così attraente sarà sempre pieno di clienti.

Finché dà via dell'oro a due euro può essere convinta di quel che vuole.

La gente le dice brava e caccia i soldi sul tavolo.

Il problema per lei nasce quando è invece lei che vuole andare a comprare qualcosa a cui tiene.

Potrebbe trovarsi a pagare mille euro un panino e a ridere di una convenzione biennale con un ristorante di lusso a cento euro. Per quel che ne capisce.

Lo so bene che una ragazza giovane ha tanti clienti x la figa da potersi permettere di essere convinta di qualsiasi cosa.

Il problema nasce quando è lei che vuole qualcosa, quando è lei che vuole comprare "relazione" e le sue convinzioni sui fornitori della stessa diventano fondamentali e non possono più essere fantasie e superstizioni.

Saeko

Ci sono persone che godono e soffrono nel possedere ( e perdono interesse x ciò che non sentono di possedere) e persone che godono e soffrono nel desiderare (e perdono interesse quando possiedono).

Ma il mio esempio era relativo ad un contesto molto diverso dal solito esserci e non esserci.

Era relativo all'esserci e non servire all'unica cosa cui servi proprio nel momento in cui servi di più e per di più non per una indisposizione grave ma per una scelta razionale basata sulla convinzione che i maschi siano donne e che se tu funzioni X, allora lui funziona X.

Questa situazione grottesca, per cui una donna inizia a farti schifo come persona e non la vuoi più tra le palle per averti tolto quello di cui avevi più desiderio e bisogno proprio quando ne avevi più bisogno e non le costava nulla, anzi le sarebbe anche piaciuto, per un suo calcolo mentale stupidissimo e contrario alla realtà, ci succede così spesso che parlare di frustrazione è poco.

Dare tutto a una persona cui fai schifo per esserci stato quando aveva bisogno, che ti fa schifo per non averti dato ciò di cui avevi più bisogno per paura di farti schifo come tu lo fai a lei quando fai ciò che più sognerebbe ricevere da te.

È davvero frustrante.

Soprattutto perché quando passa quel momento in cui sarebbe stato bellissimo e provavi le sensazioni giuste, lei ci dorme sopra e il giorno dopo fa quello che avevi chiesto.

Ma non è più la stessa cosa.

Ricevere qualcosa il giorno dopo, quando sei stato male, l'hai detestata e non provi più quel fuoco di desiderio dentro, non serve a niente.

Come lei.

Molto bella questa analisi.

Rimandare al "giorno dopo" qualcosa che assolutamente non si doveva rimandare...

Smorza qualsiasi cosa che sarebbe potuta nascere.

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Lucy55

Lucy immagina un negozio che vende oro a due euro al chilo.

La commessa può permettersi il lusso di non capire nulla, di credere che i clienti ci facciano la torta col metallo, di avere convinzioni assurde, di rispondere male, di credere che tutti i clienti siano commessi e lei la cliente, può credere che siano tutti lì per il suo carattere.

Può credere quel che vuole.

Tanto fino a che è un negozio così attraente sarà sempre pieno di clienti.

Finché dà via dell'oro a due euro può essere convinta di quel che vuole.

La gente le dice brava e caccia i soldi sul tavolo.

Il problema per lei nasce quando è invece lei che vuole andare a comprare qualcosa a cui tiene.

Potrebbe trovarsi a pagare mille euro un panino e a ridere di una convenzione biennale con un ristorante di lusso a cento euro. Per quel che ne capisce.

Lo so bene che una ragazza giovane ha tanti clienti x la figa da potersi permettere di essere convinta di qualsiasi cosa.

Il problema nasce quando è lei che vuole qualcosa, quando è lei che vuole comprare "relazione" e le sue convinzioni sui fornitori della stessa diventano fondamentali e non possono più essere fantasie e superstizioni.

Saeko

Ci sono persone che godono e soffrono nel possedere ( e perdono interesse x ciò che non sentono di possedere) e persone che godono e soffrono nel desiderare (e perdono interesse quando possiedono).

Ma il mio esempio era relativo ad un contesto molto diverso dal solito esserci e non esserci.

Era relativo all'esserci e non servire all'unica cosa cui servi proprio nel momento in cui servi di più e per di più non per una indisposizione grave ma per una scelta razionale basata sulla convinzione che i maschi siano donne e che se tu funzioni X, allora lui funziona X.

Questa situazione grottesca, per cui una donna inizia a farti schifo come persona e non la vuoi più tra le palle per averti tolto quello di cui avevi più desiderio e bisogno proprio quando ne avevi più bisogno e non le costava nulla, anzi le sarebbe anche piaciuto, per un suo calcolo mentale stupidissimo e contrario alla realtà, ci succede così spesso che parlare di frustrazione è poco.

Dare tutto a una persona cui fai schifo per esserci stato quando aveva bisogno, che ti fa schifo per non averti dato ciò di cui avevi più bisogno per paura di farti schifo come tu lo fai a lei quando fai ciò che più sognerebbe ricevere da te.

È davvero frustrante.

Soprattutto perché quando passa quel momento in cui sarebbe stato bellissimo e provavi le sensazioni giuste, lei ci dorme sopra e il giorno dopo fa quello che avevi chiesto.

Ma non è più la stessa cosa.

Ricevere qualcosa il giorno dopo, quando sei stato male, l'hai detestata e non provi più quel fuoco di desiderio dentro, non serve a niente.

Come lei.

Quindi in pratica non si può più fare nulla? Se così è andata l'uomo non ne vorrà più sapere?

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superpippo

Partendo da questo concetto, Aivia :

" per lei, se vuole una cosa da me e io gliela do, dopo perde interesse per me. Ed è questo che teme, che soddisfacendomi, io perderò interesse per lei.."

Ora, in virtù di questo principio, cioè se io l'accontento poi lei perde interesse nei miei confronti, quale dovrebbe essere il comportamento o l'atteggiamento "giusto" nei confronti dell'altro sesso da parte dell'uomo, per fare in modo di non fare venire a mancare l'interesse nei nostri confronti..?

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Onyx

Partendo da questo concetto, Aivia :

" per lei, se vuole una cosa da me e io gliela do, dopo perde interesse per me. Ed è questo che teme, che soddisfacendomi, io perderò interesse per lei.."

Ora, in virtù di questo principio, cioè se io l'accontento poi lei perde interesse nei miei confronti, quale dovrebbe essere il comportamento o l'atteggiamento "giusto" nei confronti dell'altro sesso da parte dell'uomo, per fare in modo di non fare venire a mancare l'interesse nei nostri confronti..?

Dall alto della mia inesperienza mi sono più volte fatto anche io questa domanda.

Ma le risposte che aleggiano nel forum sono tutte rivolte al fatto che il crollo dell interesse è una matematica consequenza del concedersi, fatto a sua volta dettato dalla nostra umanità e quindi normale.

Paradossalmente non devi essere normale.

Ma esere normale é sbagliato e ne paghi le conseguenze.

Solo che se non ti concedi mai e non cedi un minimo allora puoi comunque causare perdita di interesse nella controparte.

Quindi ? Devi vivere il più possibile rasentando un robot concedendoti solo poco alla volta in una specie di cortina di freddo emotiva in cui la tensione di ogni mossa errata conduce inevitabilmente al baratro dove l errore non è mai perdonato ?

Attendo delucidazioni

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Carlins

Morto ahahahahah

Ok imparare le basi ed evitare gli errori più grossolani e macroscopici, ma credo che ad un certo punto dovresti semplicemente evitare di farti mille pippe mentali e vivere il momento, come va va.

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Onyx

Morto ahahahahah

Ok imparare le basi ed evitare gli errori più grossolani e macroscopici, ma credo che ad un certo punto dovresti semplicemente evitare di farti mille pippe mentali e vivere il momento, come va va.

Era quello che intendevo ;)

Forse............. ;P

Modificato da Onyx
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Lucy55

Una cosa che tengo a precisare è che quando ci siamo incontrati non sentivo la necessità di rivolerlo , ha iniziato a trattarmi male dandomi della scema e a lamentarsi con me di quanto fosse un periodo nero e di quanto fosse triste e di quanti problemi di salute lui avesse (problemi che magari erano anche più piccoli era capace di ingigantirli), ogni comportamento che avevo nei suoi confronti era sbagliato o mi sgridava o continuava a lamentarsi..


Esempio:


Dicevo 'a' e mi attaccava con un : ''sapevo che non eri diversa hai detto 'a' , non hai capito nulla..'' oppure partiva con frasi come


''ma che ci stai a fare dietro di me , non vedi che non me lo merito? smettila''


diciamo che da quando ha iniziato ad avere questi comportamenti mi sono infastidita non volevo neanche più stare lì sarei voluta andare via e da lì ho iniziato a dubitare dei miei sentimenti e sono stata distaccata , lui continuava ad abbracciarmi e ad accarezzarmi(cosa che non capisco il senso dato che con me non voleva stare. ) nonostante poi dopo mi sono 'sciolta'continuavo a provare qualcosa di freddo dentro di me e penso che l'abbia sentito.. Dopo delle ore mi ha chiesto cosa provassi per lui.. Ma quello che mi veniva da dirgli, e che quindi gli ho detto era che non sentivo nulla per lui.. gli ho fatto la stessa domanda e mi ha risposto così con un 'lo stesso io ' .


Il punto è che sono troppo convinta che le cose ORA devono andare così e che si deve vedere più in la ma non volevo stare in bilico perchè convinta che sarei stata così e ho deciso di reagire in questo modo.. Solo che dopo quando mi ha salutata mi è ricrollato il mondo addosso e da lì ho pianto..



Ieri un amica in comune gli ha chiesto se a capodanno potevamo stare con lui e i suoi amici (io e altri amici che abbiamo in comune chiaramente non l'ho fatto chiedere io, a me non interessava neanche ) ma lui ha risposto con un categorico 'no, mi infastidisce la loro presenza' (ce l'ha un po anche con questi 'amici' dice che hanno contribuito a farci lasciare mah..


Ora sono 6 giorni di freeze totale..



Dopo questa piccola parentesi di sfogo e chiarimento vorrei chiedere



Per quanto tempo un ragazzo non sente la necessità di avere una ragazza a suo fianco? Non parlo di cosa seria intesa come relazione


parlo proprio di necessità..


Lui mi ha detto che ora non voleva nessuna che sta bene università amici , amici università.. Ma per quanto tempo potrebbe non sentire la necessità di una


persona?

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