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Ciao a tutti!

È il primo messaggio sul forum! Mi fa piacere condividere con voi quanto mi è successo poco tempo fa e i dubbi che ne sono emersi.

Devo ancora imparare molto sul mondo femminile. Vivo una bella e lunga storia con quella che considero sinceramente la mia compagna. Stiamo insieme da dieci anni e conviviamo. Non ci sono mai state crepe, né si sono insinuate altre persone. Negli ultimi mesi però una ragazza è apparsa e ricomparsa, lasciandomi del tutto frastornato e senza indicazioni. Il suo comportamento mi ha sorpreso ed è per questa ragione che condivido con voi questo pensiero. Magari potete aiutarmi a trovare una chiave di lettura.

Lei è straniera, poco più giovane (io 27, lei 23). Ci conosciamo a margine di un corso. Esperienze e passioni diverse. La trovo interessante e ci vediamo un paio di volte giusto per prendere un caffè e scambiare due parole. In principio non avevo altre finalità, se non quella di conoscerla. Anche lei da parte sua non ha mostrato interesse nei miei confronti, anzi in una circostanza fu risentita del fatto che volessi offrirle da bere, rimarcando che fosse inappropriato. Fissammo un quarto incontro. Lei mi diede buca in buona fede; evidentemente non ero in cima alla scala dei suoi pensieri, cosa che trovai perfettamente normale ma che pure mi fece sentire rifiutato. Cominciai a pormi qualche domanda ma lei partì e non essendoci occasione di rivederla chiusi la porta a qualsiasi spiffero. Ci risentiamo qualche mese più tardi, via messaggio, giusto per metterla al corrente di aver ricevuto una bella notizia (promozione professionale) e di un viaggio di cui a suo tempo avevamo parlato. Anche lei mi aggiorna, dice di essere tornata e mi chiede di venire a trovarla - non vive più nella mia città, ma in posto vicino. L’invito si perde nel tempo. Lei mi contatta nuovamente un paio di volte i) per sapere se mi trovavo in una determinata città (per lavoro mi sposto spesso e sapeva che avrei potuto esserci) e ii) per chiedermi un consiglio turistico su un’altra città. I messaggi che ci siamo scambiati erano cordiali e amichevoli, senza allusioni e sintetici; non abbiamo fatto conversazioni per intenderci. Ad ogni modo, lei riparte. Le scrivo che mi è dispiaciuto non rivederla, ma lei mi promette che ad anno nuovo ci sarà occasione.

Passati sette mesi dall’ultimo incontro, quando il subbuglio interiore si stava allentando, mi arriva un suo messaggio del tipo “sono qua, quando ci vediamo? devi venire a trovarmi!”. Malgrado il forte dissidio e i sensi di colpa scaturiti dall’improvviso entusiasmo, fissiamo un giorno. Lei mi chiede se preferisco vederci di giorno o a cena a casa sua, offrendomi la possibilità di fermarmi a dormire da lei. Mi dice anche che le farebbe piacere conoscere la mia ragazza e che l'invito era esteso anche a lei. Quest’ultima precisazione mi sembra riportare il suo invito nei binari dell’amicizia. Riferisco alla mia compagna (così come per tutte le altre volte in cui ci eravamo visti) e rimaniamo per un’ipotetica data a una settimana di distanza. Giusto un paio di giorni più tardi mi arriva un nuovo messaggio “sono in città tutto il giorno, ci vediamo?”. Non ci capisco più niente, ma in fondo ero contento di rivederla e ci troviamo in un bar. Parliamo un’oretta. Lei è felice di raccontarsi, ha tante novità, progetti, posti da vedere. Non sembra però altrettanto entusiasta di sapere di me, la vedo distaccata, quasi che l’incontro fosse un piacere che mi aveva fatto. La cosa mi dispiace e la conversazione va scemando. A un certo punto mi dice che andrà a visitare i posti di origine del ragazzo. È doloroso ammetterlo, ma subisco la notizia dell’esistenza di un ragazzo, rimanendo però impassibile. Lui era fuori tutto il giorno e perciò aveva colto occasione per rivedere un po’ di gente, me compreso. Infine ci congediamo, facendo restare in essere il famoso invito a casa sua - da solo o in compagnia. Tutto qui.

Non riesco a leggere il suo atteggiamento. Se da un lato mi ha cercato con insistenza pur mantenendo le distanze, dall’altro non mi ha dato l’impressione di voler costruire un rapporto di confidenza e di amicizia, né di tentarmi. Non capisco se sono stato messo alla prova o meno. È una condizione ibrida che mi fa sentire preso e lasciato, colto nella mia debolezza e poi sostanzialmente illuso. Continuo a pensarla, chiedendomi se posso aver destato il lei lo stesso interesse, ma mi sembra di aver frainteso, stupidamente, ogni cosa.

Che idea vi siete fatti? Come vi comportereste?

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BrianBoru

Ciao a tutti!

È il primo messaggio sul forum! Mi fa piacere condividere con voi quanto mi è successo poco tempo fa e i dubbi che ne sono emersi.

Devo ancora imparare molto sul mondo femminile. Vivo una bella e lunga storia con quella che considero sinceramente la mia compagna. Stiamo insieme da dieci anni e conviviamo. Non ci sono mai state crepe, né si sono insinuate altre persone. Negli ultimi mesi però una ragazza è apparsa e ricomparsa, lasciandomi del tutto frastornato e senza indicazioni. Il suo comportamento mi ha sorpreso ed è per questa ragione che condivido con voi questo pensiero. Magari potete aiutarmi a trovare una chiave di lettura.

Lei è straniera, poco più giovane (io 27, lei 23). Ci conosciamo a margine di un corso. Esperienze e passioni diverse. La trovo interessante e ci vediamo un paio di volte giusto per prendere un caffè e scambiare due parole. In principio non avevo altre finalità, se non quella di conoscerla. Anche lei da parte sua non ha mostrato interesse nei miei confronti, anzi in una circostanza fu risentita del fatto che volessi offrirle da bere, rimarcando che fosse inappropriato. Fissammo un quarto incontro. Lei mi diede buca in buona fede; evidentemente non ero in cima alla scala dei suoi pensieri, cosa che trovai perfettamente normale ma che pure mi fece sentire rifiutato. Cominciai a pormi qualche domanda ma lei partì e non essendoci occasione di rivederla chiusi la porta a qualsiasi spiffero. Ci risentiamo qualche mese più tardi, via messaggio, giusto per metterla al corrente di aver ricevuto una bella notizia (promozione professionale) e di un viaggio di cui a suo tempo avevamo parlato. Anche lei mi aggiorna, dice di essere tornata e mi chiede di venire a trovarla - non vive più nella mia città, ma in posto vicino. L’invito si perde nel tempo. Lei mi contatta nuovamente un paio di volte i) per sapere se mi trovavo in una determinata città (per lavoro mi sposto spesso e sapeva che avrei potuto esserci) e ii) per chiedermi un consiglio turistico su un’altra città. I messaggi che ci siamo scambiati erano cordiali e amichevoli, senza allusioni e sintetici; non abbiamo fatto conversazioni per intenderci. Ad ogni modo, lei riparte. Le scrivo che mi è dispiaciuto non rivederla, ma lei mi promette che ad anno nuovo ci sarà occasione.

Passati sette mesi dall’ultimo incontro, quando il subbuglio interiore si stava allentando, mi arriva un suo messaggio del tipo “sono qua, quando ci vediamo? devi venire a trovarmi!”. Malgrado il forte dissidio e i sensi di colpa scaturiti dall’improvviso entusiasmo, fissiamo un giorno. Lei mi chiede se preferisco vederci di giorno o a cena a casa sua, offrendomi la possibilità di fermarmi a dormire da lei. Mi dice anche che le farebbe piacere conoscere la mia ragazza e che l'invito era esteso anche a lei. Quest’ultima precisazione mi sembra riportare il suo invito nei binari dell’amicizia. Riferisco alla mia compagna (così come per tutte le altre volte in cui ci eravamo visti) e rimaniamo per un’ipotetica data a una settimana di distanza. Giusto un paio di giorni più tardi mi arriva un nuovo messaggio “sono in città tutto il giorno, ci vediamo?”. Non ci capisco più niente, ma in fondo ero contento di rivederla e ci troviamo in un bar. Parliamo un’oretta. Lei è felice di raccontarsi, ha tante novità, progetti, posti da vedere. Non sembra però altrettanto entusiasta di sapere di me, la vedo distaccata, quasi che l’incontro fosse un piacere che mi aveva fatto. La cosa mi dispiace e la conversazione va scemando. A un certo punto mi dice che andrà a visitare i posti di origine del ragazzo. È doloroso ammetterlo, ma subisco la notizia dell’esistenza di un ragazzo, rimanendo però impassibile. Lui era fuori tutto il giorno e perciò aveva colto occasione per rivedere un po’ di gente, me compreso. Infine ci congediamo, facendo restare in essere il famoso invito a casa sua - da solo o in compagnia. Tutto qui.

Non riesco a leggere il suo atteggiamento. Se da un lato mi ha cercato con insistenza pur mantenendo le distanze, dall’altro non mi ha dato l’impressione di voler costruire un rapporto di confidenza e di amicizia, né di tentarmi. Non capisco se sono stato messo alla prova o meno. È una condizione ibrida che mi fa sentire preso e lasciato, colto nella mia debolezza e poi sostanzialmente illuso. Continuo a pensarla, chiedendomi se posso aver destato il lei lo stesso interesse, ma mi sembra di aver frainteso, stupidamente, ogni cosa.

Che idea vi siete fatti? Come vi comportereste?

Smetterei di farmi illusioni.

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Quasiloser

Ti sei comportato da amico, e di conseguenza sei stato trattato da tale. Non c'è chi sa quale arcano motivo.

Secondo me le piace passare il tempo con te, ma questo non significa per forza avere attrazione nei tuoi confronti.

La considera un'amicizia, non vedo chissà quali bollori verso di te.

Magari non le piaci e basta, o magari invece sei tu che hai un atteggiamento che non la rende attratta.

Modificato da Quasiloser
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LuckyLuke77

Non vedo sostanza in tutto ciò.

Tu fidanzato, lei lo sa e sempre si comporta da amica. Non vi vedete da molto tempo, e lei di tanto in tanto ti propone incontri last minutes per farle compagnia. Lei é fidanzata e tu ci rimani male? Non c'é mai stato nulla se non amicizia/conoscenza, é normale che lei abbia, ha, e avrà storie. Oltre che lei ti ha invitato a casa sua con la tua ragazza, il livello di interesse é quello per un fratello, zio, o cugino.

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IwillSeeYou

Tu cosa vuoi da lei?

Concordo pienamente con gli altri.

La friendzone esiste per davvero. Cit.

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Grazie a tutti per le risposte.

Guardando con distacco e lucidità, le cose in effetti stanno come dite. Una volta impostata la conoscenza in termini di amicizia, su quelli è rimasta. In un secondo momento mi sono accorto di desiderare qualcosa di più, ma probabilmente me la canto e me la suono da solo.

È che l'ultimo invito mi aveva ingannato. Lei mi aveva chiesto se preferivo vederla di giorno o fare una cena da lei. Per capire se ci fossero dei sottintesi, le avevo risposto che preferivo la seconda ipotesi ma che nel caso avrei avuto difficoltà a rientrare a casa (data la distanza). Al che mi aveva offerto di restare a dormire da lei ed è lì che, a parte, ha esteso l'invito alla mia ragazza proprio per non dare adito a interpretazioni diverse.

Stupido io a costruirci sopra castelli di carta.

Uscire dalla friendzone è ben più difficile che entrarci. Lei starà qui ancora per un paio di mesi e vale la pena tentare. Non ho esperienza di queste situazioni, perché generalmente sono stato cercato e sedotto piuttosto che fare il contrario. Perciò ho pensato di chiedere qui. Non so se creare occasioni per rivederla o se cercare via messaggio di destare in qualche modo la sua curiosità, o se invece aspettare una sua proposta (aspetta e spera.. :)) e solo allora farle intendere che sento attrazione nei suoi confronti.

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