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Dedicato a quelli che 50k al mese


robinbreak

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Grazie per il post.

Mi fa molto piacere costatare che la quasi totalità delle domande che hai posto ho risposto positivamente :)

Ragazzi, aggiungo una cosa che vale soprattutto per più giovani: NON trascurate però i momenti di relax, dico sul serio.

C'è stato un periodo di tempo in cui praticamente NON avevo vita sociale, studiavo, lavoravo GRATIS, facevo il lavapiatti per 4 euro l'ora, spendevo tutti i miei soldi in libri/corsi e dormivo pochissimo, con tutti che mi criticavano per le cose "inutili" che facevo.

Ora, quando ( purtroppo in 'ste robe capita spesso ) i risultati non sono quelli sperati, io onestamente sono uscito davvero sfiduciato, e ciò ha intaccato non poco tutto il resto. Me lo potevo permettere perché comunque ci sono i miei che mi danno da mangiare, ma se non hai una somma fissa certi cali difficilmente te li puoi permettere, soprattutto perché si rischia veramente di entrare in un circolo di negatività e di non uscirne.

Soprattutto se si è un tipo di persona molto razionale, ti ingabbi e ti fotti da solo.

Quindi occhio.

Per il resto, diamoci da fare :)

Modificato da Kagan
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mrjako

Ottimo thread , hustle hustle hustle!

Secondo te robin cmq a 25 anni si è in tempo per gettare le basi per una vita,non dico da futuro top 10%, ma comunque sopra la media?

Mi sento in colpa per il tempo perso nei miei primi '20s, ho comunque una laurea presa

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robinbreak
Inviato (modificato)

Ottimo thread , hustle hustle hustle!

Secondo te robin cmq a 25 anni si è in tempo per gettare le basi per una vita,non dico da futuro top 10%, ma comunque sopra la media?

Mi sento in colpa per il tempo perso nei miei primi '20s, ho comunque una laurea presa

Insieme alla globalizzazione, un altro trend del pianeta che ha una tendenza inesorabilmente crescente e' la volatilita' (intesa come velocita' di circolazione del denaro e dei beni).

50 anni fa per creare un impero economico, serviva molto piu' tempo, ad oggi, grazie ad internet, ma anche alla intensa rete di trasporti e connessioni nel mondo, i tempi si sono ridotti notevolmente.

Oggi, per portare un'idea alla realizzazione ci sono addirittura siti come kickstarter o patreon, nei quali sono proprio gli utilizzatori finali che che finanziano i progetti per farli partire, perche' vedono nell'idea dell'imprenditore una possibile soluzione ad un loro problema.

Quindi, per rispondere alla tua domanda, cerrto che si puo' avere successo a partire dai 25 anni, anzi e' probabilmente l'eta' migliore. Anche perche' prima dei 25 sei un po' visto come "troppo giovane" per prendere certe responsabilita'.

Ma come ho detto preparati a vivere una decade "di merda" rispetto ai tuoi coetanei che si divertono.

Anche se tu partissi dal presupposto che fino a questi 25 anni non hai fatto nulla di produttivo, se lavori sodo e nella direzione giusta per i prossimi 10 anni, non ci sono limiti nel raggiungere certi introiti.

Probabilmente e' la televisione che porta come esempio di successo il calciatore 25enne o il tronista, o quello del Grande Fratello. Non fatevi ingannare. Il 95% della gente che conosco di persona che reputo di successo ha 45+ anni. E non sono calciatori.

Infatti molti calciatori finiscono con l'avere dei problemi di soldi, perche' certamente hanno se va bene 8-12 anni di stipendi stratosferici, ma le loro skill vendibili sul mercato tendono a zero dopo i 35 anni, spesso prima. E non avendo alcuna esperienza nella gestione finanziaria del denaro guadagnato, in combinazione col fatto di avere abitudini incredibilmente costose, il patrimonio che e' loro rimasto finiscono per gestirlo male, sperperarlo, investirlo in modi sbagliati, etc.

Modificato da robinbreak
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Farfall1

Oggi, per portare un'idea alla realizzazione ci sono addirittura siti come kickstarter o patreon, nei quali sono proprio gli utilizzatori finali che che finanziano i progetti per farli partire, perche' vedono nell'idea dell'imprenditore una possibile soluzione ad un loro problema.

I siti di crowdfunding a volte portano a risultati eccezionali, ma sono adatti alle idee "semplici", comprensibili, come hai detto, agli utilizzatori finali.

Io ad esempio ho un'idea abbastanza dettagliata per la realizzazione di un macchinario, ma non si tratta di un'automobile a pedali o di uno stampo per dolci: la maggior parte delle persone non sa nemmeno che esistono macchinari di quel tipo, e difficilmente finanzierebbe qualcosa di cui non comprende il funzionamento.

Inoltre si perderebbe la possibilità di brevettarlo.

Ottimo thread, grazie.

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robinbreak
Inviato (modificato)

I siti di crowdfunding a volte portano a risultati eccezionali, ma sono adatti alle idee "semplici", comprensibili, come hai detto, agli utilizzatori finali.

Io ad esempio ho un'idea abbastanza dettagliata per la realizzazione di un macchinario, ma non si tratta di un'automobile a pedali o di uno stampo per dolci: la maggior parte delle persone non sa nemmeno che esistono macchinari di quel tipo, e difficilmente finanzierebbe qualcosa di cui non comprende il funzionamento.

Inoltre si perderebbe la possibilità di brevettarlo.

Ottimo thread, grazie.

Quanto finanziamento ti servirebbe per un Proof of Concept?

Modificato da robinbreak
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Farfall1

Quanto finanziamento ti servirebbe per un Proof of Concept?

Dipende dal Proof of Concept.

La realizzazione di un prototipo fisico costerebbe tantissimo.

Si tratta di macchinari prodotti da pochissime aziende, con una tecnologia particolare, e vengono venduti a prezzi superiori ai duecentomila euro.

La mia idea consiste nell'ottenere lo stesso risultato in modo diverso, ma come è facile intuire un prototipo costerebbe…troppo.

Ma per provare il funzionamento non è necessario costruire un prototipo fisico.

Sarebbe sufficiente fare il progetto completo ed eventualmente la simulazione. In questo caso il Proof of Concept non costerebbe quasi niente, a parte qualche mese (o forse parecchi mesi) di duro lavoro.

C'è il pericolo che a metà del lavoro mi accorga che l'idea che sembrava buona in realtà non consenta di raggiungere il risultato; in quel caso avrei lavorato per niente, ma è un rischio che posso correre.

Se invece l'idea dovesse risultare buona…c'è il problema dell'eventuale brevetto.

Quindi in sostanza, dovrei metterci l'idea ed il lavoro necessario per fare il progetto, mentre il finanziatore dovrebbe metterci i soldi del brevetto sul cui costo probabilmente sei più informato di me.

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robinbreak

Proof of Concept e' il prototipo.

E' praticamente impossibile che ti rilascino una utility patent su una simulazione.

I soli brevetti che vengono approvati su una simulazione sono i brevetti sulla simulazione stessa (cioe' sugli algoritmi di simulazione).

Ma non puoi brevettare una macchina basandoti su una simulazione.

E comunque il brevetto e' l'ultimo dei problemi. Se il prototipo funziona, si assume un avvocato che fa applicazioni per brevetti, e dopo un paio di mesi e 5k hai il brevetto (sempre che nessuno ti abbia preceduto).

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Crik1997

Sai che c'è, è che sei talmente sicuro di quello che dici e come lo dici, che anche se a me sembra irreale mi ci stai facendo credere.

E dire che sono molto realista.

C'è nel senso, so che ora come ora un lavoro piu di 10/12 Euro l' ora non viene pagato ( lavoro medio ), eppure io vorrei veramente vivere all' estero per un po per vedere come è la situazione.

Ma prima vorrei fare un viaggio per vedere lavori, come sono messi, piu che altro se c'è lavoro, e sopratutto se sono onesti e non ti sfruttano.

Nel senso una delle mie piu grandi paure, è quella di venire retribuito meno di quanto dovrei, perchè preso per il culo e magari alla porta accanto c'è uno che fa il mio stesso lavoro, ma con il doppio dello stipendio.

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trout_man

Ho una skill X, ma l'Italia e' un paese anti-meritocratico, mentre nel paese Y e' meglio.

In Italia, nonstante la situazione sia quella che sia, c'e' comunque gente che fa soldi.

Se siete disoccupati in Italia, probabilmente sarete disoccupati anche in Canada, o comunque farete parte di quella parte del ceto che non guadagna molto bene rispetto al costo della vita.

Ci si strappa le vesti in piazza per l'articolo 18, ma io non ho mai conosciuto nessun tecnico cazzuto chee' stato licenziato dalle aziende.

Quelli che risolvono i problemi, quelli che si fanno il mazzo, le aziende li coccolano con vari benefits etc. Perche' ci sono 3-4 altre aziende che li corteggiano per le loro capacita'. Non hanno bisogno dell'articolo 18 per difendere il loro posto di lavoro.

[CUT]

Un'altra cosa che vorrei sottolineare, e che molti sottovalutano, e' che la meritocrazia in questi paesi e' tale sia in postitivo che in negativo.

Si, certo, un ingegnere cazzuto in Canada/USA prende 50k al mese.

Pero' uno senza skill in USA deve riuscire a vivere quasi senza sussidio di disoccupazione o cassa integrazione, quindi se non lavora e non ha soldi da parte davvero non mangia. Le pensioni statali sono quasi inesistenti, quindi devi avere i soldi da parte o da pensionato muori di fame.

E se per esempio ti rompi una gamba giocando a calcio, devi strisciare la carta per 20k se vuoi che te la aggiustino.

Quindi state attenti a quello che desiderate, perche' potrebbe davvero accadervi.

Ottimo thread grazie Robin! Inutile dire che condivido a pieno...

Vorrei però accendere un bel faro da stadio sulla parte ripresa. Tema molto italiano, o meglio latino se vogliamo un po' indugiare negli stereotipi: le pippe sulla meritocrazia.

Nel dibbbattito politico spesso si ciula nel manico parlando di meritocrazia. Tutti si riempono la bocca di "giovani", "cultura del merito" ecc. Bene. In Italia, come in altri stati per carità, fino all'altro ieri si è sempre fatta una scelta piuttosto precisa, anche se implicita. Abbiamo scelto di non impostare la nostra società sul merito. Abbiamo scelto (hanno scelto, ma è la democrazia bellezza...) di scegliere la via morbida, legittima, di "equalizzare". Meglio star tutti non troppo bene e non troppo male. Si crescava forte negli anni 50 - 00 e quasi sempre con le annate buone si poteva fare: stare un po' meglio tutti, chi piu' chi meno.

Questo per dire cosa? Abbiamo scelto di privilegiare la sicurezza del posto di lavoro, la stabilità, la possibilità per chiunque di trovare un piccolo "posto al sole" sia quest ultimo nel giardinetto di periferia, o in un piccolo attico di Roma o Milano, "dare lavoro", "dare pensioni". Non è sbagliato, sia chiaro, sono scelte.

Ma non parliamo di meritocrazia per favore. Meritocrazia, purtroppo o per fortuna, è vivere COMPLETAMENTE grazie ai frutti del proprio lavoro e della propria componente di fortuna (e si, esiste...). Nel bene e nel male. Con cinismo: se faccio l'operaio non specializzato e mi ritrovo concorrenza piu' produttiva e meno costosa... se non mi converto, faccio la fame sotto i ponti. Se per x anni risolvo problemi e porto soldi alla mia azienda o ai miei clienti.... vivo in un attico con il conto a 6 cifre (finchè non arriverà qualcuno "migliore" di me o finchè i bisogni che soddisfo sono ancora belli forti e diffusi).

Questo "fenomeno" puo' avere vari gradi di potenza, se vogliamo dir così. Per effetto delle misure di intervento esterno della forza pubblica (banalizzando un po', permettetemelo). La calmierizzazione di questo fenomeno può portare, in un gradiente lunghissimo, tra l'estremo ideale descritto sopra e l'estremo ideale delle vecchie e nuove società "socialiste" in cui la distribuzione della ricchezza è (quasi) totalmente eterodiretta dall'alto, a tavolino.

Sono scelte profondamente politiche e sociologiche, prima ancora che filosofiche. L'etica non c'entra. E non esiste la scelta giusta. Pero dobbiamo essere consapevoli di questo prima di buttare merdone sull'Italia o prima di favoleggiare sulla meritocrazia. Perchè sul lato dolce e stereotipato della meritocrazia si fa presto ad essere d'accordo... all'atto pratico però non sempre vedo gente pronta a prendersi la responsabilità di vivere in una società meritocratica a 360 gradi (soprattutto tra le fasce demografiche over 50).

DISCLAIMER: non vuol essere un post politico e non voglio far propaganda nè per un estremo, nè per l'altro. Vorrei solo fare un piccolo focus su un punto fortemente politico che spesso si perde in rivoli di stronzate quando è il momento di fare delle decisioni anche in merito a chi votare o in quale paese voler provare una nuova avventura.

DISCLAIMER 2: volutamente non ho parlato di dinamiche perverse legate alla corruzione, allo spreco di denaro pubblico, alla criminalità ecc. ecc. poichè immagino su questo siamo tutti d'accordo. Si tratta di variabili negative da considerare, ma oltre a dire che andrebbero eliminate o controllate non si può far molto.

ULTIMO PUNTO FINALE: Robin non capisco perchè insisti sulla televisione. Posso assicurarti che l'influenza della televisione, con tutti i danni che ha fatto soprattutto in Italia, è ormai al lumicino. Esclusi i vecchietti, i vecchi lavoratori prossimi alla pensione e le casalinghe stagionate, non influenza proprio piu' nessuno. Il buon Ciao Darwin scongelato in questa stagione è stato il canto del cigno (infatti senza social, sarebbe stato materiale da amatori feticisti del mondo che fu...). Che Internet poi sia tutto oro, non lo voglio dire, ma siamo anni luce avanti rispetto al mondo rincoglionito del teledipendente.

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