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C&F /P&P e se si offende?


lussurioso87

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justromeo

" ogni tanto sei troppo sincero/diretto, l'ho già notata altre volte questa cosa"

risatina + "hai visto?"

e se continua con mille domande e seghe mentali da ragazzina ignora e cambia argomento

o anche "Certo, sono sempre diretto. Ma se vuoi posso anche dirti che sei unica e speciale come tutte le altre"

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  • 4 settimane dopo...
NerdCore

Certo che sono onesto, se vuoi posso mentirti cosi..

Ti alzi, intercetti la cameriera, e le dici "hai uno sguardo bellissimo, peccato sono gay"

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KingQuetzal

Comunque credo che il C&F vada usato solo quando si sente di essere davvero spassosi o irriverenti; al di là della seduzione, non c'è niente di peggio di uno che fa battute con la convinzione e l'atteggiamento di Robocop.

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Amog_Cattivo
Il 5/8/2016 alle 21:12 , Giulioone95 ha scritto:

Cosa doveva dire dopo la risposta della tipa? a me la prima cosa che mi è venuta in mente è stata: "Certo, sono sempre diretto. Preferiresti che non ti dicessi le cose che penso e che me le tenessi per me? (ovviamente se risponde:" esatto" mi alzo e me ne vado) " può andare bene come risposta/mindset?

perchè qualificarsi se ciò significa DLV? 

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Crik1997
2 ore fa, Amog_Cattivo ha scritto:

perchè qualificarsi se ciò significa DLV? 

Il valore inferiore non si dimostra. Se sei di valore inferiore lo si vede. E anche se fossi di valore superiore potrebbe comunque rifiutarti.

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Amog_Cattivo
1 ora fa, Crik1997 ha scritto:

Il valore inferiore non si dimostra. Se sei di valore inferiore lo si vede. E anche se fossi di valore superiore potrebbe comunque rifiutarti.

L'essere è un concetto molto evanescente, noi siamo solo chi crediamo, il problema è che le credenze non sono mai reali, tu puoi credere di essere un alpha super figo, ma la realtà è che ti stai solo appiccicando un'etichetta, che credi sia tu ...

Per quanto riguarda il valore, quello è soltanto il risultato dell'etichetta, è un semplice ruolo che interpretiamo, ma resta una conseguenza dell'essere, noi ci appiccichiamo delle qualità che riteniamo ideali (valore ideale), le proiettiamo al nostro interno, e ce le appiccichiamo addosso, dicendoci di essere così. 
Infatti se chiedi a cento persone diverse cosa sia questo valore, ti daranno almeno cento definizioni diverse

Si, il valore (qualunque cosa intenda per valore), è dato in gran parte da come credi di essere, credenza che tende ad autoavverarsi (finchè non trova situazioni che la mettono in dubbio, in quel caso arrivano le nevrosi), ma è anche dato dal contesto, se uno ti da dell'idiota, tu puoi avere tutto il valore che vuoi, ma quel suo giudizio, alias convinzione/credenza alias etichetta che ti attribuisce, te la puoi levare soltanto contraddicendo il suo giudizio, cioè dimostrare al gatto che seppur topolino gli puoi portar via il formaggio da sotto il naso

quello che voglio dire è che il valore è determinato dal modo in cui:
1 tu giudichi te stesso
2 gli altri ti giudicano

Tu puoi anche sprizzare quello che secondo è DHV da tutti i pori, ma le impressioni suscitate dagli altri variano da come loro intendono il valore superiore, in ogni caso:
Se ti qualifichi in qualche modo, ti giustifichi, o mantieni un atteggiamento non verbale da cane bastonato, stai dando la credenza di avere basso valore
Se l'altro ti sminuisce, ti deride (anche per scherzo eh, anzi soprattutto per scherzo), ti lancia tante domande retoriche (cui la risposta è scontata, e rispondendo non si fa altro che cercare di giustificarsi), lui avrà ugualmente la credenza che tu hai basso valore, anche se tu ti pari davanti a lui in modo alphesco

Quindi va bene credere di essere X o Y, ma attenzione che l'effetto prodotto sugli altri, non è mai lo stesso, tu ti manifesti come X, ma Caio ti vede Y, Sepronio ti vede Z ...

Ho specificato tutto questo per mettere in evidenza quello che è l'errore fondamentale che viene trascurato, persino da diversi esperti della seduzione (e dal sottoscritto, fino a poco tempo fa), e cioè il peso eccessivo dato al giudizio altrui, perchè il caro valore sociale non è nient'altro che il peso che noi diamo, attenzione bene, a come crediamo che gli altri ci vedano, il 90% dei timori e delle paure (tra cui la AA) nascono da qui, nascono dal timore del giudizio altrui, e il DHV o alphaness ne è una conseguenza, quando uno crede di essere alpha? Quando cerca di sostituire il timore di essere giudicato, quando uno lo è realmente? Quando si accorge di questo meccanismo di difesa, e lo bypassa.
Come bypassarlo? Semplice, affrontando il timore del giudizio, cioè smettendo di giudicarsi, ergo convincersi/credere di essere quello che vorrebbe essere ma non è.
La qualificazione(qualificarsi è sinonimo di giudicarsi) in tutto questo gioca un ruolo chiave, nel senso che tu ti spingi a qualificarti tanto più è alto il timore del giudizio altrui, ma abbiamo visto che persone diverse ti qualificano (cioè ti giudicano) in maniera diversa, che ovviamente non combacia con il tuo modo di vederti, il che ti spinge a qualificarti di più, continuando a far cambiare il modo in cui gli altri ti giudicano, e quindi a temere ancor di più il loro giudizio, in un circolo vizioso.

Inoltre il modo in cui ti vedono è inferiore al modo in cui questi si vedono, cioè, anche se tu appari Alpha, nessuno ti vedrà alpha, se ciò significa sminuire sè stesso, e questo perchè anche loro come te si appiccicano addosso un mucchio di etichette fasulle (ricordiamoci che nessuna etichetta, positiva o negativa, è reale al 100%), quindi a meno che in te non vedono un'immagine ideale (ergo una credenza di essere) che combacia con ciò che vorrebbero essere, difficilmente ti daranno il valore sociale che ti spetta.
Questo a riguardo del lato maschile, i famosi Amog...
Dal lato femminile, loro come i maschi ti giudicano etichettandoti in modo soggettivo, ma a differenza dei maschi hanno interesse a vedere in te il valore che vorrebbero avere (o meglio, i valori... per dirla con la PNL) e che in realtà sanno di non avere, per cui ti testano per scoprire se disponi di questi valori che cercano, e anche qui, tu puoi avere tutto il DHV che vuoi, puoi essere superalpha (secondo i tuoi criteri), ma secondo i suoi criteri, tu sarai X, o Y, o Z indipendentemente da cosa credi tu, e se cerca X ma in te vede Y, beh, il tuo valore per lei non vale nulla, mentre magari per la Giuseppina Y è il suo ideale di maschio alpha ricercato.
Per quanto riguarda il timore dell'altrui giudizio, ricordiamoci che in loro è addirittura maggiore che nei maschi, e per questo che si dice di farla qualificare per farla attrarre, perchè vai a smuovere il modo in cui lei si giudica, cioè fai leva sulla paura di essere stata smascherata, di aver capito che la sua etichetta è fasulla e che su di noi non farà effetto, producendo in lei le insicurezze tenute nascoste riguardo a sè, la tecnica funziona allo stesso modo anche sui maschi, chiunque si giustifica mostra valore inferiore, e ricordiamo non perchè lo ha veramente, ma perchè l'interlocutore crede che lo abbia!

Ultima nota e poi vado a dormire, il body language da solo non può definire il valore superiore, se bastasse questo allora basterebbe assumere un BL specifico per avere tutte ai propri piedi, no, piuttosto che sforzarsi di avere il valore superiore, sforzatevi di capire quali siano le esigenze emotive, ergo i valori desiderati dagli altri, e lavorate su quelli, senza mai appagarli totalmente, la ragazza cerca sicurezza? Bene trovate il modo in cui per lei questa sicurezza viene introiettata, iniziate a dargliene una dose, poi ad un certo punto le date l'opposto (insicurezza) togliendole la sicurezza, e quindi giù con un'altra dose; il modo è soggettivo, una può sentirsi sicura se l'abbracciate cento volte, un'altra se la chiamate poco, e via dicendo, basta chiedere per trovare quel modo. 

N.B: i valori sono tutte quelle cose astratte, sono le nostre aspirazioni, gli ideali, i sogni e gli obiettivi,i giudizi, le sensazioni, le emozioni, ecc... di cui noi avvertiamo bisogno, sono i desideri inconsci che possediamo e che vorremmo appagare (e dico vorremmo perchè non sempre li vogliamo veramente, spesso li cerchiamo per compensazione)

N.d.T: Superiore è appunto un valore

Modificato da Amog_Cattivo
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Bacardi
Il 31/8/2016 alle 22:29 , Crik1997 ha scritto:

Il valore inferiore non si dimostra. Se sei di valore inferiore lo si vede. E anche se fossi di valore superiore potrebbe comunque rifiutarti.

 

Se sei di valore superiore te ne fotti di ciò che dice o pensa. Fai le cose solo perchè fanno divertire te, se poi si offende è un problema della sua autostima, non della tua.

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Il 2/6/2016 alle 11:25 , Kurayami 2 ha scritto:

Si abbattono piedistalli.

Non si scavano fosse.

Kura.... mi trovo spesso in assonanza con te. 

Solo... tu lo dici con un Haiku, e io con la Divina Commedia. 

Mi piacerebbe essere capace. 

Non dico che lo farei sempre, a volte è meglio che mi spieghi se no le frasi lapidarie colpiscono solo chi già le capisce, ma mi piacerebbe avere la libertà di scegliere se essere in un modo o nell'altro. 

Intanto che sogno questo dono, ne approfitto per rinnovarti la mia stima. 

Ora faccio una domanda scomoda, ho letto delle strategie per non farla sentire una Dea e cose così. 

Posso capire. Non ne sento il bisogno ma posso capire una battuta antipiedistallo ad una "10" appena incontrata che se la sta tirando con tutti in un contesto dove tutti ci provano. 

(Non potrò mai capirlo nei confronti di una ragazza che non se la sta tirando e che non è perfetta, ci vedo solo cocky and cafone). 

Ma se hai scelto di uscire con una donna, siete ad un date, nel caso particolare sono tre mesi che fate l'amore... 

Perché mai non dovresti farla sentire una Dea? 

Tu - ipotetico - chi sei, un fallito che esce con tipe che non gli piacciono perché è ciò che passa il convento, o uno che dedica il suo tempo ad una persona speciale e non abbassa i suoi standard sotto il ranking "Dea"? 

Perché secondo me a denigrare una donna - che tu hai scelto e riconfermato per tre mesi e con cui sei uscito per tua volontà - si subcomunica questo. Di essere un mendicante.

Non un Signore. 

 

https://youtu.be/N8v1v5lgynA

 

Ha l'incorporamento disattivato su richiesta dell'utente, bisogna cliccarlo...

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BeConfident
5 ore fa, ^'V'^ ha scritto:

Kura.... mi trovo spesso in assonanza con te. 

Solo... tu lo dici con un Haiku, e io con la Divina Commedia. 

Mi piacerebbe essere capace. 

Non dico che lo farei sempre, a volte è meglio che mi spieghi se no le frasi lapidarie colpiscono solo chi già le capisce, ma mi piacerebbe avere la libertà di scegliere se essere in un modo o nell'altro. 

Intanto che sogno questo dono, ne approfitto per rinnovarti la mia stima. 

Ora faccio una domanda scomoda, ho letto delle strategie per non farla sentire una Dea e cose così. 

Posso capire. Non ne sento il bisogno ma posso capire una battuta antipiedistallo ad una "10" appena incontrata che se la sta tirando con tutti in un contesto dove tutti ci provano. 

(Non potrò mai capirlo nei confronti di una ragazza che non se la sta tirando e che non è perfetta, ci vedo solo cocky and cafone). 

Ma se hai scelto di uscire con una donna, siete ad un date, nel caso particolare sono tre mesi che fate l'amore... 

Perché mai non dovresti farla sentire una Dea? 

Tu - ipotetico - chi sei, un fallito che esce con tipe che non gli piacciono perché è ciò che passa il convento, o uno che dedica il suo tempo ad una persona speciale e non abbassa i suoi standard sotto il ranking "Dea"? 

Perché secondo me a denigrare una donna - che tu hai scelto e riconfermato per tre mesi e con cui sei uscito per tua volontà - si subcomunica questo. Di essere un mendicante. Non un Signore. 

 

https://youtu.be/N8v1v5lgynA

 

Ha l'incorporamento disattivato su richiesta dell'utente, bisogna cliccarlo...

Sono d'accordo con te sul fatto di far sentire "speciale" la tua donna, ma il punto è che se la tratti sempre e comunque come se fosse una dea, per lei il suo essere venerata diverrà prima o poi normale amministrazione. Ciò la porterà sicuramente a ricercare sempre di più, o comunque qualcosa di diverso da ciò che le stai già offrendo. E' con l'alternanza (bastone e carota) che lei avverte ciò che di buono puoi davvero fare per lei. Deve infatti arrivare a sentire la mancanza di certi tuoi gesti per poter comprendere appieno cosa può perdere, ed è quindi necessario che tu le faccia assaporare il gusto amaro di questa paura.
Nel corso di una relazione non mancheranno di certo i casi in cui poter applicare a dovere la regola del bastone e della carota: una donna, prima o poi, proverà sicuramente a sottomettere il proprio uomo con molteplici mezzi, quali il vittimismo ingiustificato, i sensi di colpa, le mancanze di rispetto, ecc. Tutti questi comportamenti vanno trattati usando il bastone, al fine di farla scendere dal suo piedistallo.
Ma anche quando capisci che non stai più ricevendo quanto lei sarebbe effettivamente in grado di darti, ecco che qualche bastonatina può essere utile.

Noi siamo il riflesso di come genitori e istituzioni ci hanno abituati: i genitori ci premiavano quando facevamo i bravi e ci punivano quando non ci comportavamo come essi desideravano. A scuola venivamo premiati con dei bei voti se eseguivamo alla lettera ciò che i nostri insegnanti ci dicevano di fare, e puniti qualora ciò non accadeva. Cresciuti in questo modo, da adulti si consolida fermamente in noi l'idea che il ricevere o meno amore, rispetto e approvazione, sia la diretta conseguenza dei nostri comportamenti: facendo come ci dice il genitore, il partner, l'amico, ci assicuriamo ciò di cui sopra.

Psicologicamente parlando, non è certo salutare attuare la regola del bastone e della carota, dovremmo infatti essere in grado di dare amore a prescindere dai comportamenti dell'altra persona, e questo dovrebbe avvenire di conseguenza anche nei confronti dei nostri figli.
Non è un caso che Maslow, uno dei padri della psicologia umanistica, affermi che solo il 2% della popolazione sarebbe priva di nevrosi.

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