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Osho, riflessioni sulla paura.


saimont

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VIVERE NELLA PAURA

Tutte le tue paure sono un prodotto dell’identificazione.

Ami una donna e, nello stesso pacchetto dell’amore, arriva la paura: potrebbe lasciarti – ha già lasciato qualcun altro per venire con te. C’è un precedente; magari farà lo stesso con te. Hai paura, ti si annoda lo stomaco. Sei troppo attaccato.

Non comprendi un semplice fatto: sei venuto al mondo da solo; ieri eri qui da solo, senza questa donna, e andava tutto bene, non avevi lo stomaco annodato. E domani, se questa donna se ne va… a che ti serviranno i nodi allo stomaco? Sai come vivere senza di lei, e potrai esistere anche senza di lei.

La paura che le cose possano cambiare domani… Qualcuno potrebbe morire, potresti fare fallimento, ti potrebbero togliere il lavoro. Ci sono mille cose che potrebbero cambiare. Sei oberato da un numero sempre più grande di paure, e nessuna di queste è valida, perché ieri eri colmo delle stesse paure, e senza ragione. Le cose possono essere cambiate, ma tu sei ancora vivo. E l’uomo ha un’immensa capacità di adattarsi a qualsiasi situazione.

Si dice che solo l’uomo e gli scarafaggi siano dotati di questa straordinaria capacità d'adattamento. Ecco perché quando c’è l’uomo, ci sono anche gli scarafaggi, e quando ci sono gli scarafaggi trovi l’uomo. Vanno di pari passo, perché hanno qualcosa in comune. Persino in posti distanti come il Polo Nord o il Polo Sud… Quando l’uomo è arrivato in quei posti, ha scoperto subito di aver portato con sé gli scarafaggi – in perfetta salute, in grado di vivere e di riprodursi.

Se osservi in giro per il pianeta puoi vederlo: l’uomo vive in migliaia di climi diversi, situazioni politiche, geografiche, sociologiche e religiose diverse, ma riesce comunque a sopravvivere. E ha vissuto per secoli… le cose continuano a cambiare, e l’uomo continua ad adattarsi.

Non c’è nulla di cui aver paura. E se il mondo finisse? Allora finirai anche tu con esso. Pensi di poter rimanere su di un isola deserta, mentre il mondo finisce, lasciandoti tutto solo? Non preoccuparti. Avrai almeno con te qualche scarafaggio!

Se arriva la fine del mondo, qual è il problema? Questa domanda mi è stata fatta molte volte. Ma che problema c’è? Se il mondo finisce, finisce. Non crea alcun problema, perché noi non ci saremo; finiremo con esso, e non ci sarà niente di cui preoccuparsi. Sarà veramente la più grande libertà dalla paura.

Se il mondo finisce, tutti i problemi finiscono, tutti i nodi allo stomaco finiscono. Non vedo il problema. So però che tutti sono pieni di paura.

Ma la questione è sempre quella: la paura è parte della mente. La mente è vigliacca; dev’esserlo, perché non ha alcuna sostanza. È vuota, cava, e ha paura di tutto. Di base ha paura che un giorno tu possa diventare consapevole. Quella sarà veramente la fine del mondo! Non la fine di questo mondo, ma il tuo diventare consapevole, il tuo arrivare a uno stato di meditazione in cui la mente scompare. Questa è la sua paura fondamentale. A causa di questa paura, la mente tiene la gente lontana dalla meditazione, la rende nemica di persone come me che cercano di diffondere qualcosa della meditazione, un modo di essere consapevoli e di osservare. Queste persone diventano miei oppositori, e non senza una buona ragione – la loro paura è ben fondata.

Possono anche non esserne coscienti, ma la loro mente ha veramente paura di qualsiasi cosa che possa creare una maggiore consapevolezza. Quello sarà l’inizio della fine per la mente. Sarà la sua morte. Ma, per quanto riguarda te, non c’è da avere alcuna paura. La morte della mente sarà la tua rinascita, l’inizio del tuo essere realmente vivo. Dovresti essere felice, dovresti celebrare la morte della mente, perché nulla può creare una libertà più grande. Non c’è nient’altro che possa darti le ali per volare nel cielo; nulla che possa far diventare tuo il firmamento intero.

La mente è una prigione. 
La consapevolezza vuol dire uscire dalla prigione – o comprendere che non eri mai stato in prigione; pensavi solo di esserci. Tutte le paure scompaiono. 
Anch’io vivo nel mondo in cui vivi tu, ma non ho mai provato, nemmeno per un momento, alcuna paura, perché non c’è nulla che possa essermi tolto. Possono uccidermi, ma io potrò osservarlo mentre accade; quindi ciò che viene ucciso non sono io, non è la mia consapevolezza.

La scoperta più importante della vita, il tesoro più prezioso, è la consapevolezza. Senza di essa rimarrai necessariamente nell’oscurità, pieno di paure. E continuerai a crearne di nuove – senza fine. Vivrai nella paura, morirai nella paura, e non sarai mai capace di provare il gusto della libertà. La libertà è il tuo potenziale da sempre; avresti potuto rivendicarla in qualsiasi momento, ma non l’hai mai fatto. 
La responsabilità è tua. 
 

Osho, Beyond Psychology, # 19

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senza nome

Un discorso complesso che può essere trattato solamente attraverso la "teoria".

Basandoci sulla affermazione iniziale,se tutte le paure sono frutto dell'identificazione,ciò implica che la paura è sempre presente nella vita,a patto che tu "non viva" in maniera dissociata con te stesso,il chè non mi sembra una grossa soluzione.

Il discorso della mente come prigione,poi,è abbastanza opinabile,soprattutto la parte rigurdante la tua morte,perchè se la mente non fa nulla per salvaguardare il tuo corpo,realisticamente,dopo pochi giorni del sopraggiunto stato di consapevoelzza,ti trovi ricoverato in ospedale,se non adirrittura a riposare definitivamente sotto due metri di terra. Questo implica che il tuo corpo e la tua vita sono privi di significato,una volta giunta la consapevolezza,od ho compreso male?

Senza contare che se ti liberi delle paure,perchè non dovresti liberarti anche di tutte le altre emozioni?Come faccio ad essere libero,se provo amore o del banale piacere?

Osho,lo consoco poco(per scelta personale),quindì chiedo a te come risolverebbe tali interrogativi e soprattutto se hanno fondatezza.

 

P.s. Hai mai provato a meditare?

Modificato da senza nome
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saimont

Di solito si  dice  "Essere liberi di amare", bene, Osho afferma che la paura opprime il se interiore,è vero quello che dici tu, dovresti liberarti anche dall'amore per essere libero, il fatto è che Osho dice, forse non qui, ma dice in generale, di diventare  il "Testimone", lo "Spettatore" dei propri pensieri, ciò significa che non elimini le paure, l'ansia, lo stress e mettiamo anche l'amore, il fatto è che essendo un testimone guardi senza interagire, di conseguenza non ti toccano, ma sono li.

Oltretutto pensaci, sei arrivato in questo forum per amare in modo sano, c'è una stanza apposita che si chiama One itis per le persone che hanno paura di restare sole, ma c'è anche chi si è liberato di queste paure insensate e AMA davvero, non puoi amare se hai paura che l'altro ti lasci, o se hai paura che non lo soddisfi o se hai paura di non essere abbastanza, sono tutte paure, togli le paure, cosa rimane? L'amore. Togli l'amore, cosa rimane? Un'essere solido non capace di provare alcuna emozione.

Questa è la differenza tra paura e amore, l'amore ti fa vivere intensamente, ma in modo positivo, la paura ti fa vivere anche momenti intensi ma in modo negativo.

Comunque si, ho meditato, medito giorno dopo giorno, mi sta cambiando la vita.

Modificato da saimont
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senza nome

Non riesco a comprendere(è sicuramente un mio limite)come fai ad avere emozioni,ed esserne testimone senza provarle? E come se le vedessi?

Al di là dei motivi per cui sono qui(che sinceramente non sono l'amore,ma tralasciamo),ma tolto l'amore mi rimangono un sacco di cose come l'allegria,il desiderio,il dolore,il piacere,l'eccitazione....

In ogni caso,secondo il mio giudizio,il più grande gesto di amore che abbia mai compiuto verso una ragazza,che mi piaceva,è stato anche frutto della consapevolezza(probabilmente solo paura?dato che successivamente ho scoperto che almeno una botta se la sarebbe fatta dare volentieri)di non essere abbastanza per lei,così ho deciso di lasciarla alla sua vita ed ad un altro ragazzo,che secondo il mio giudizio sarebbe stato in grado di renderla più felice di me,nonostante ciò mi comportasse un immenso dolore. Quindì,alle tue parole,rimango un poco interdetto,se pur vorrei capire il tuo pensiero.

 

Poi se hai un libro particolarmente rilevante che condensa tutto il pensiero di Osho me lo leggo pure,anche se al tempo non m iaveva convinto,ma nella vita si cambia e visto mai che mi ricreda....

Modificato da senza nome
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saimont

Mi fa piacere che tu voglia leggerlo, perchè significa che sei disposto a cambiare.

Sai, non vorrei darti un titolo, poi sembra che ti faccio spendere soldi.. potresti provare a guardare i video su youtube del canale "Osho International", è sottotitolato SEMPRE in italiano, basta cliccare sui sottotitoli, se comunque insisti in un libro.. "Essere se stessi" è il primo che ho letto di lui, e che mi ha convinto a leggerne altri. Spero ti piaccia :)

Ps: Non limitarti a qualche video, con un pò di pazienza, cerca di vederli tutti, per capire il suo punto di vista.

Pensandoci è meglio che ti leggi il libro,, ma se guardi solo i video va bene lo stesso.

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senza nome

Va bene,grazie.

Adesso lo ordino,tanto costa poco,quindì non ti preoccupare.

 

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macro

Leggendo, tra le righe, non posso fare a meno di immaginare il Mito della Caverna...la paura è quella componente fondamentale della mente che ci costringe a rimanere nell'oscurità, con gli occhi chiusi e le braccia legate.

Difficilmente si esce da questo stato di cose, spesso grazie a un intervento esterno...ma la forza di cambiare, quando arriva, permette alla mente di raggiungere uno stato intermedio che, filosoficamente parlando, costituisce solo l'inizio di un percorso!

Grazie al superamento della paura, dettata soprattutto dall'epoca in cui vivevano, molti uomini illustri hanno potuto effettuare importanti ricerche per permettere all'umanità di evolvere e superare la stagnante epoca medievale...ma questa, forse, è un'altra storia :)

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ganimede

3d estremamente interessante e ringrazio saimont per averlo aperto....l'argomento paura è forse quello sul quale più ho cercato risposte e letto vari punti di vista...

credo che la paura (poi sarebbe molto importante stabilire le paure che invece è giusto esistano...credo sarebbe poco utile riuscire a non avere paura di fare incidenti mortali, di non farsi sbranare da una belva, di saltare dal 10imo piano ecc....tuttavia credo vi siano molte altre "paure" -che potrebbero e dovrebbero essere vinte- che rendono la vita sgradevole...queste paure ritengo siano il sentimento più mortificante che possa provare un individuo...in questo senso la paura è l'antitesi della  libertà ,per dirla con l'articolo postato da saimont) possa essere vinta sostanzialmente in una maniera :  riuscendo a ridimensionare l'importanza che ha sulla nostra vita la causa di quella paura [ e quì si aprirebbero scenari e possibilità infinite per giungere allo scopo sopraddetto....le prime due che mi vengono in mente , molto terra a terra, sono  1)il maturare un distacco emotivo dalla causa scatenante o 2) il riuscire ad ottenere gli strumenti/conoscenze/skills/esperienze per essere in grado di sopraffare tale causa/situazione che ci mette in condizione di inferiorità/paura...facile a dirsi..:rolleyes:]

Modificato da ganimede
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