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Problema volto


gorcello

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gorcello

Faccio un breve sunto di come si è evoluta la concezione che ho del mio aspetto esteriore.

Fino a 19 anni ho sempre avuto la convinzione di essere un bel ragazzo un po sfigato fisicamente dal momento che ero molto magro (182cmX58kg); detto ciò non "cuccavo" e a dire il vero neanche ci provavo con le ragazze per questioni di timidezza. Negli anni successivi fino ad oggi (faccio 22 anni tra poco) mi son dato da fare in palestra e ho ottenuto un bel fisico non molto massoso, ma ben definito (da spiagia insomma). Il problema è il seguente: verso fine ottobre ho ricevuto un rifiuto (a cui ho accennato nella presentazione) motivato da più fattori tra i quali la sua insicurezza nell'essere attratta da me. La mia attenzione si è indirizzata tutta in questa sua osservazzione, e dal momento che non potevo più accusare il fisico mi sono concentrato sulla faccia che è diventata ai miei occhi qualcosa di mostruoso. E' difficile spiegare, ma credo si tratti di un processo simile all'anoressia, la stessa tipologia di distorsione, quando vedo il mio viso riflesso su di uno specchio provo quasi sempre disgusto, fastidio e mi deprimo...tra l'altro cerco continuamente di visualizzarlo(negli specchi, nelle vetrine etc) sperando, chissà, che da un momento all'altro sia cambiato. A livello razionale mi rendo conto dell'assurdità di quanto ho appena scritto e so anche che non dovrei tanto concentrarmi sull'aspetto esteriore perchè sono altre le caratteristiche che faranno veramente la differenza, eppure la mia mente fa questi "scherzi". Probabilemente uno psicologo lo definirebbe "disturbo ossessivo compulsivo", voi che ne pensate? rispetto ai primi giorni la situazione è migliorata, però da 2 mesi a questa parte il "disturbo", seppur sopportabile, resta stabile...inutile dire che nell'ambito del rimorchio tentare un approcico pensando di avere un aspetto poco gradevole non è il massimo.

Ps: è la prima volta che ne parlo con qualcuno :look:

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Ciao Gorcello :) benvenuto sul forum, non avevo ancora avuto occasione di dirtelo.

Ti racconto una storia, vorrei tu la leggessi con l'attenzione e la spensieratezza che avrebbe un bambino. Hai presente come era piacevole ascoltare delle storie ad una certa età? ecco io vorrei che, almeno per il tempo che ti serve per leggere questa storia, tu avessi questo atteggiamento. Questa attenzione particolare e focalizzata, mista ad un po di spensieratezza e curiosità. Il bambino che è in te probabilmente apprezzerà questa storia.

Gemma era una giraffa che si sentiva a disagio per essere una giraffa. Guardava gli altri animali pensando a quanto le sarebbe piaciuto essere più simile a loro. Quando vedeva le zebre che correvano al galoppo voleva correre con un movimento fluido e regolare come loro anziché col suo passo sgraziato.

Quando vedeva l'elefante desiderava avere una proboscide con cui aspirare l'acqua e poi spruzzarla giocosamente sul dorso o addosso agli amici. Quando vedeva le gazzelle voleva essere svelta ed elegante come una di loro.

Guardava la sua immagine riflessa in uno stagno e pensava a quanto erano lunghe e ossute le sue zampe. Il suo collo sembrava un pezzo di gomma da masticare allungato fin quasi al punto di spezzarsi. Naturalmente non sapeva che tipo di gomma da masticare fosse, ma pensava che in giro non ci fosse nessun altro animale con un collo brutto come il suo. E poi aveva quei due buffi cornetti sulla testa. Non erano grandi e forti come le corna dell'antilope. A cosa le sarebbero serviti se avesse dovuto difendersi con quelli? E poi la sua pelle sembrava ricoperta di macchie color ruggine irregolari come se la sua immagine fosse riflessa negli specchi deformanti di un parco dei divertimenti.

<<Ehi, sei una giraffa>> le diceva la madre per cercare di rassicurarla. <<Le giraffe hanno questo aspetto. Sii te stessa.>>

Un giorno le venne voglia di rotolarsi nella sabbia. Ricordandosi che la madre le aveva detto di essere se stessa, fece proprio così. Si sdraiò e cominciò a dondolarsi dimenando in aria le sue zampe sgraziate. A chi fosse passato di lì in quel momento forse avrebbe dato l'idea di una marionetta caduta accidentalmente dalle mani di un burattinaio, che non riusciva più a riprendere il controllo perché si erano ingarbugliati tutti i fili. Naturalmente Gemma non sapeva cosa fosse una marionetta ma sentì una risata, si girò e vide un branco di iene che erano uscite furtivamente dalla macchia e stavano sedute nell'erba a ridere delle sue buffonate.

Si sentì molto umiliata e cominciò ad allontanarsi pensando: <<Addio essere se stessi>>. Quando, come per incanto, comparve proprio davanti a lei la sua fatina buona.

Non sono sicuro di che aspetto abbia la fatina buona di una giraffa, ma siccome questa è la nostra storia, puoi immaginartela come preferisci.

<<Tua madre aveva ragione>> disse la fatina come se stesse sentendo i pensieri di Gemma. E' importante essere se stessi ma è importante anche come si è se stessi. Il punto non è tanto ciò che non si è; la differenza la fa quello che sei. Non è veramente importante se non sai galoppare come una zebra, se non hai l'aspetto di una gazzella o se non sai giocare con l'acqua come un elefante. Ciò che conta è quello in cui tu riesci. Ciò che conta è quello che sai fare.>> E con quelle parole la fatina scomparve.

Gemma continuò a camminare a testa un po' più alta chiedendosi quale fosse il significato delle parole della fatina, quando improvvisamente vide una leonessa che le correva incontro. Lì per lì Gemma si spaventò, ma la leonessa le gridò: <<Non avere paura! Per favore aiutami. Il mio piccolo cucciolo si è arrampicato su un albero e non riesco più a farlo scendere>>.

Gemma si mise in punta di piedi, con le sue gambe lunghe e ossute, e allungò il collo fra le frasche dell'albero. Con la bocca prese delicatamente il leoncino per la collottola, come fanno le mamme gatte con i loro cuccioli, e lo riportò giù a terra facendo molta attenzione.

<<Grazie, grazie, grazie>> disse la leonessa piangendo per la gioia di poter riabbracciare il figlioletto.

Gemma non fece in tempo ad allontanarsi di molto che vide una scimmia molto spaventata che correva su e giù vicino al bordo di un dirupo chiamando aiuto. <<Gemma>> disse la scimmia <<la mia piccolina è caduta giù nel burrone ed è rimasta attaccata alla radice di un albero. Non riesco a raggiungerla. Se qualcuno non la prende subito potrebbe precipitare e morire>>.

Gemma si chinò sul bordo del burrone e abbassò la testa allungando il collo più che poteva. <<Attaccati alle mie corna>> disse alla scimmietta. La scimmietta allungò prima una mano e poi l'altra, e afferrò quei cornetti fatti apposta per le sue mani, così Gemma potè sollevare la sua testa, tirarla su e riportarla in salvo.

<<Grazie, grazie, grazie>> disse la mamma scimmia piangendo per la gioia di poter riabbracciare la figlioletta.

Gemma si avviò verso casa a testa un po più alta, quando apparve ancora di fronte la sua fatina buona. <<Immagino che non ci sia bisogno che ti dica>> disse la fatina <<che cosa hai appena imparato, facendo le cose che soltanto tu avresti potuto fare. Non è certo desiderando di essere come le tartarughe che i ghepardi diventano gli animali più veloci della Terra, bensì sviluppando la loro capacità di correre veloci. E' facendo le cose in cui riesci, è mettendo a frutto le tue qualità che puoi essere veramente te stesso>>.

<<Ma forse credo che forse hai imparato di più>> continuò la fatina. <<Usando le tue abilità uniche per aiutare chi probabilmente non aveva le tue stesse capacità, ti sei creata dei nuovi amici speciali. Infatti è anche possibile - come hai fatto con la leonessa - trasformare i nemici in amici.>>

E con ciò la fatina buona di Gemma scomparve di nuovo.

Gemma andò a casa con il collo così dritto che quelle piccole corna in cima alla sua testa (che erano della misura giusta perché una scimmia potesse attaccarsi) avrebbero quasi potuto sfiorare le nuvole. Gemma si sentì orgogliosa di essere se stessa.

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Compatto
CUT

Risposta perfetta, esaustiva e piacevole da ascoltare. Sono praticamente senza parole  :ehm:

:aragno: ...sei stato davvero bravo.

Caro Gorcello, ben venuto nel forum...spero che questa favoletta ti aiuti a comprendere che non importa chi sei, ma come sei e cosa sai fare, ABBI FIDUCIA NELLE TUE POSSIBILITA'!

SARGE ON caro  :cool2:

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lucypher

Ciao, sono rimasto scioccato dal il fatto che definisci il problema "simile all'anoressia", se veramente credi che il problema sia così pesante ti consiglio di parlarne con uno psicologo, c'è gente che ci va per problemi molto meno limitanti, da certi circoli viziosi non si esce solo con la propria volontà.

Ti auguro invece che il problema non sia arrivato a certi livelli...  :-P

Per come la vedo io l'immagine di noi stessi non ci viene riflessa dallo specchio ma dalla nostra mente.

Basta un po di opera di autoconvincimento per sembrare più belli ai nostri stessi occhi.

Per fortuna non ho mai avuto lo stesso problema,  quando mi guardo allo specchio mi convinco sempre di essere un figo della madonna!!!  :D

In cuor mio posso consigliarti di non fermarti al primo rifiuto... Chi se ne frega!!!

Tieni in ballo quante più donne possibili nello stesso momento, avrai meno paura di essere rifiutato.

In bocca al lupo!

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XAX

Ciao gorcello,

avevo lo stesso tuo problema: non sopportavo di vedere la mia immagine riflessa.

L'ho superata quando ho iniziato a fare le cose a mio modo.

Nel mio caso, ho iniziato a piacermi quando ho avuto la possibilità di vestirmi come desideravo (soldi miei), quando ho potuto fare le cose che mi piacevano senza nessuno che mi controllasse (casa mia), quando ho acquisito sicurezza nel sociale senza temere il giudizio altrui (uscita da ambienti "coattivi" tipo la scuola o l'università).

Probabilmente non potrai fare tutte queste cose e tutte insieme. Io ci ho messo un bel pò di anni, sicuramente più di 22 ;)

Prova a vedere cosa ti "condiziona" da fuori.

Il rifiuto è un bel condizionamento ma è "l'eccezione" (ovvero qualcosa che non rientra nella routine) nella tua vita quotidiana. Probabilmente ci saranno altre cose (ed alcune te le ho proposte: un certo atteggiamento di qualche tuo familiare, la voce di un tuo familiare quando risponde al telefono mentre aspetti una telefonata, la voce di qualche tuo familiare quando esci o quando torni in casa, un professore, un amico, degli abiti, ecc.) di cui senti il peso del giudizio o che senti che ti sono d'intralcio nell'espressione di te.

Cerca di confinare queste cose entro dei confini ben precisi.

Al difuori di questi confini trovati un tuo spazio dove non ci sia nessuno a cui devi rendere conto, ed esprimiti il più liberamente possibile.

Ci vorranno un pò di esperimenti,ma alla fine verrai fuori te stesso ed inizierai a piacerti.

Quando potrai avere una vita tua completamente autonoma potrai liberarti anche degli altri condizionamenti.

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trinciatop

gorcello punti i riflettori su tante cose come il fisico o il volto ma dimentichi il problema principale.

dimentichi quale èla vera causa per cui hai avuto poche relazioni con il sesso femminile.

La vera causa è che cerchi di giustificare la tua timidezza attacandoti a cose che non dipendono da te e che non puoi cambiare direttamente. Come per giustificarti.

Potresti pure farti la plastica facciale e cambiare totalmente volto.

Forse dopo cominceresti a dire che nella città dove vivi non si trovano ragazze interessanti.

E così via a continuare ad autogiustificarti per fare scarica barile dei tuoi problemi sempre su cose che non dipendono direttamente da te.

In realtà invece la soluzione a tutto c'è. E' rendersi conto che devi risolvere la timidezza, perchè il problema è solo quello.

Perchè? perchè la società vuol che sia l'uomo a sedurre. E perchè gli altri uomini seducono le tue potenziali donne mentre tu stai fermo con le mani in mano. Quindi se tu rimani sempre in panchina a guardare non parteciperai mai alla partita.

Come vedi ora hai un nuovo problema da risolvere, di sicuro ben più utile e proficuo del concentrarsi sul fisico o altri problemi che come abbiamo visto in realtà sono solo una scusa che ti autoimponi un po' per autogiustificarti. Ora che sei consapevole di questo, forse sarai d'accordo con me che è meglio concentrare l'attenzione sulle cose più utili.

Il nuovo problema è vincere la timidezza.

Ma in fondo se ci pensi pure questo l'hai appena superato. :)

Proprio scrivendo questo post. Eh già. L'hai appena fatto amico.

Forse non te ne sei reso conto, ma oggi pomeriggio, proprio ora, hai innescato il cambiamento dicisivo che ti porterà ad essere una persona nuova. Hai appena vinto la timidezza parlando a noi del tuo problema, che forse nel momento che è uscito fuori dalla tua bocca, ti comincerà a sembrare sempre meno importante man mano che i giorni passeranno, ti renderai conto che in effetti si tratta di qualcosa di immaginario vedersi belli o brutti nel riflesso dello specchio. Te lo dico perchè è stato così per tante persone che ho visto arrivare qua e fare questo primo passo importantissimo e poi migliorare sempre di più giorro dopo giorno, mese dopo mese...solo lavorando sul proprio carattere e sul proprio innergame.

Ora quindi ti rimane di passare al prossimo obiettivo: fare esperienza con tante persone, tante ragazze, conoscerle con lo scopo di conoscerle, e quando ti senti attratto anche con lo scopo di chiuderle.

E' bene parlare con gli amici dei propri problemi, visto quante cose positive escono fuori?

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gorcello

Innanzitutto ricambio i saluti...poi, che dire, le vostre risposte sono pertinenti e motivanti. E' vero, la ricerca di conferme esterne oggettive (fisico, faccia e quant'altro) non è altro che la volontà di eludere il vero problema. La stessa vicenda che ha portato alla nascita di questa "ossessione" , analizzandola a posteriori, è stata condizionata dalle mie scarse capacità di comunicazione e non dal mio aspetto che semmai aveva richiamato inizialmete il suo interesse. Probabilmente anche il raggiungimento di un'indipendenza sociale, da cui una maggiore autostima migliorerebbe le cose. Quì si tratta di "costruire" delle certezze che non vengano scalfite dal primo feedback negativo, perlappunto si tratta di lavorare di "inner game". Riguardo al problema specifico del volto mi sto rendendo sempre più conto di quanto sia una mia distorsione anche perchè il "me stesso" di 5 mesi fa era tranquillissimo al riguardo e nessuno mi ha mai fatto notare niente...cercherò di eliminare sempre più questo pensiero.

Vi ringrazio tutti, temevo che il post in quanto ennesima manifestazione di insicurezza di un newby sarebbe stato ignorato invece le risposte sono arrivate e mi sono state di grande aiuto.

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due.di.picche

perchè i miei post su questo thread vengono cancellati?

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