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Mi ci metto da sola (versione maschile)


vol-à-voile

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vol-à-voile

E' che capisco che a parole sono bravissimo, il numero uno.
Poi però nei fatti sono una pippa immane.

Che siano giornate immobili o routine stracolme di cose da fare, non riesco a non pensare a lei.
Non mi aspetto nulla, non sono qui a chiedermi quando la rivedrò o quando sarò in grado magari di baciarla (phuuhuhahua ma per piacere): assolutamente no, ci sono cose che vanno ben oltre l'affetto e che sostano nel mondo dell'orgoglio ed onore personale.

Però c'è un però.

Mi alzo e ci penso. 
Il problema è appunto questo.
Pensarci.
Si dice "Che se ne parli bene o male, purché se ne parli".
Ecco, il mio status al momento è questo: "che si pensi bene o male di lei, purché se ne pensi".

E mi viene da andare sul suo profilo Instagram (nel senso, faccio proprio il log in dal suo profilo. Una cosa di cui non ne vado assolutamente fiero ma mi è capitato solo un paio di volte) e vedere che porta gli amici allo stesso ristorante dove ero solito portarla, che frequenta le persone che sino a poco fa venivano a bere e mangiare al mio locale, che la sua vita va avanti con un altro, che mentre lei ride e scherza, fa nuove amicizie e mangia la vita come se fosse pane e Nutella, io invece sono fermo su una schifosa amaca (si, ho un'amaca a casa. Che figata, ah?) a scrivere su un forum.

Non so se sia il periodo post-feste che effettivamente mi sta rendendo più "fermo" del solito, non so se sia una botta e non so se sia il caso ma sto seriamente pensando di rivolgermi a qualcuno che possa aiutarmi.
Perché non voglio più pensarla, perché voglio andare avanti con la mia vita, perché non è giusto che a 31 anni mi debba fermare in maniera così apatica a pensare ad una persona che mi ha emotivamente distrutto.

Non so cosa fare, sono immobile su questa amaca e non capisco come guarire.
Voglio guarire, voglio mangiarmi la vita come facevo un anno fa..o voglio semplicemente godermi questi attimi di silenzio e pace, cosa che invece ora mi spaventa perché so che penserò a lei.

Voglio guarire, si, ma ha senso andare in psicoterapia per una storia di 9 mesi con una ragazza di 23 anni? Ci penso e me ne vergogno come un ladro, roba che anche solo chiedere ad uno specialista mi fa sentire quasi come se di tutta risposta mi dovesse ridere in faccia.

Non so che fare, se non masticare topic su topic per capire chi c'è passato formando cicatrici dure quanto la pietra.
Ma aldilà di ciò, non so come e cosa fare.

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vol-à-voile

p.s. alla base del disagio credo ci siano i social, il fatto appunto di poter sapere di lei anche quando è a km e km di distanza (anche se abita a 10m da casa mia).

"Cancellala".
Fatto.
E' che ci sono alcuni social tipo Instagram in cui il concetto di "cancellare" è legato a quello di ignorare: tecnicamente non si può cancellare nessuno su Instagram, ma si può solo rendere privato il proprio profilo.

"Cancellati da Istagram".
Ci ho pensato. Ci sono sopra dal 2012 ed ho tante foto legate a ricordi belli, a viaggi indimenticabili ecc. Però mi sembra quasi una limitazione delle cose che voglio fare e che voglio mostrare.

"Hai necessità di mostrare ciò che hai fatto o dove sei stato sui social?"
Ni. E' un qualcosa di innato, di inspiegabile quasi.

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Practicing

Il sentirsi forte, il sentire di nuovo il desiderio di spaccare il mondo è quella cosa che io chiamo "umidificatore per figa" (cit. Reed)

Bella la tua firma. Di sicuro chi è convinto dei suoi mezzi emana sicurezza quindi carisma, però a patto che alle convinzioni seguano i fatti.

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vol-à-voile
22 minuti fa, Practicing ha scritto:

Bella la tua firma. Di sicuro chi è convinto dei suoi mezzi emana sicurezza quindi carisma, però a patto che alle convinzioni seguano i fatti.

La firma è di un ragazzo che su questo forum ha distrutto la sua one-itis ed ora chissà dove sta. 
Ma gli auguro ogni bene, è stato un magnifico compagno di viaggio.

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Adrian Leverkühn

Vivo una situazione che per certi aspetti è simile alla tua. Solo che fortunatamente mi è passata la voglia di andare a spiarla sui social, giacchè per me sarebbe come aprire un vaso di pandora che voglio tener chiuso. Credo che il cuore del problema sia il fatto che hai la percezione che la sua vita vada avanti, abbia un sacco di momenti felici, si goda la sua vita di ventenne. E tu stai invecchiando e sei immobile, e nel paragonare la tua esistenza alla sua, ti senti come quello che ha perso. In un certo senso vorresti (come anch'io vorrei) quella capacità che hanno di scrollarsi dalle spalle una situazione sentimentale andata male, il potere di buttarsi nuovamente senza troppe paranoie  e problemi nella vita. Ma per una ragazza giovane e carina, è assolutamente normale...avrà sempre, se ne ha la volontà, qualcuno a cui aggrapparsi nuovamente, e ricominciare tutto daccapo.

Leggevo un articolo qualche giorno addietro, in cui si evidenziava il fatto che gli uomini ci mettono molto più tempo delle donne a riprendersi dalla fine di una storia. E lo noto sulla mia pelle, e su quella di quanti scrivono qui.

Su questo non si può competere con loro, dobbiamo rassegnarci.

Non vergognarti del fatto che senti il bisogno di uno specialista. Spesso durante la terapia possono venire fuori degli aspetti di noi che ignoravamo, ma che attraverso il loro meccanismo, circoli di pensiero a quant'altro, possono averti portato a questa situazione. E potrebbero portarti in altre simili in futuro...

 

 

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vol-à-voile
8 minuti fa, Adrian Leverkühn ha scritto:

In un certo senso vorresti (come anch'io vorrei) quella capacità che hanno di scrollarsi dalle spalle una situazione sentimentale andata male, il potere di buttarsi nuovamente senza troppe paranoie  e problemi nella vita.

Esatto, il problema principale è proprio questo.
Vorrei con tutto il cuore dimenticare, vorrei essere felice e spensierato senza andarmi a leggere su internet articoli su "come dimenticare una ex" o "come guarire da una dipendenza affettiva". Sento che più faccio così e più non ho vie d'uscita. 
Il discorso invece dell'invecchiare mentre lei si diverte è un qualcosa che non mi tange. La cosa che invece mi tocca e eccome è il vedere e capire la sua spensieratezza nell'affrontare la vita rapportata al mio grigiore interno. E' un qualcosa che mi sconvolge, mi sento completamente disarmato nonostante (e lo ripeto) sia consapevole dei torti subiti e dei pensieri negativi razionalizzati su di lei. Eppure penso a lei.

11 minuti fa, Adrian Leverkühn ha scritto:

Non vergognarti del fatto che senti il bisogno di uno specialista. Spesso durante la terapia possono venire fuori degli aspetti di noi che ignoravamo, ma che attraverso il loro meccanismo, circoli di pensiero a quant'altro, possono averti portato a questa situazione. E potrebbero portarti in altre simili in futuro...

E' un discorso che ho affrontato con il mio migliore amico, il quale però mi ha risposto che non è un modo valido per affrontare i problemi della vita.
Lui obiettava che allora dovrei andare sempre in psicoterapia ogni qualvolta vengo mollato, che dovremmo avere morti suicide ogni giorno per via dell'amore ecc ecc.
Da una parte capisco il suo discorso ed è giusto: non devo chiudermi a riccio ma affrontare comunque la vita così come viene. Ho avuto un paio di ragazze interessate a stare con me ma mi sono chiuso, ho spiegato il mio stato attuale e non ho dato reali possibilità di incontro. Effettivamente mi sono reso conto in questi giorni che così non vado da nessuna parte.
Dall'altra parte però vado incontro ad un cambio di vita netto con un trasferimento all'estero fra pochi mesi e se un lato di me vorrebbe guarire per arrivare lì senza questi pensieri, l'altro lato di me dice che forse proprio trasferendomi riuscirò finalmente a pensare a ben altro (come d'altronde dice anche il mio miglior amico).

Ti ringrazio comunque @Adrian Leverkühn, hai veramente capito ciò che provo ora.

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EldrithLeo

Vol, amico mio.

Il tuo amico sulla terapia sbaglia.

In questo inutile ed ignorante paese chiamato Italia si pensa che chi vada da un terapista sia un pazzo. Ignoranti. Non sanno nemmeno distinguere uno psicologo, da uno psichiatra e da uno psicoterapeuta.

Negli stati uniti e nei paesi Anglosassoni e scandinavi, fare terapia è un "Lusso", perchè permette seriamente di modificare alcune abitudini sbagliate, essere consapevoli di noi stessi, e di fatto migliora la qualità della vita.

Come vedi il tuo amico è Miope e ha solo una visione a Tunnel sul problema. 

Per lui non ha senso che tu vada in terapia perchè una ti ha mollato. 

In realtà, L'essere stato mollato è stato solo il "Trigger" che ti ha portato a mettere in discussione te stesso. La fine della relazione, il non sentirsi bene, il pensare a lei, sono solo dei sintomi o delle conseguenze di qualcosa nascosto dentro di te. 

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vol-à-voile

Grazie della tua opinione @EldrithLeo

il mio amico probabilmente sbaglierà, lo ha fatto in buonafede spiegandomi che ci sono suoi amici che sono stati lasciati dopo relazioni di 3 o 8 anni e che a differenza mia non si sono chiusi a riccio ma sono andati subito a godersi la propria vita rispettando comunque determinate tempistiche.
Io gli ho spiegato che probabilmente io non sto rispettando queste tempistiche perché dopo 4 mesi per me è folle "pensare" ancora a lei (ci tengo a precisare la parola "pensare": intesa nel suo significato più letterale), lui di tutta risposta mi ha detto che è normale, che lui è stato male per un anno per una ragazza frequentata un mese ecc.

Ho delle paure @EldrithLeo e su questo non ci piove e si evince facilmente dalle parole del mio topic: paura di partire per l'estero, cominciare il nuovo lavoro ed avere ancora questo schifoso tarlo in testa, paura che la psicoterapia possa essere soltanto un lavaggio del cervello da parte di una persona che non conosco, paura di doverla affrontare per strada quando torno a casa o nel peggiore dei casi paura di affrontarla con il nuovo lui di fianco. Ho tante paure che non mi stanno aiutando a guarire, nonostante possa dire finalmente che dopo 4 mesi ho veramente voglia di sorridere e di sbattere in faccia la mia felicità anche sui social (cosa che non sto più facendo)

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vol-à-voile

p.s. andare in terapia per dimenticare: utopia?

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Asdarath

Ho molto apprezzato alcune tue risposte in altri topic, quindi voglio provare a darti il mio parere.

1 ora fa, vol-à-voile ha scritto:

p.s. andare in terapia per dimenticare: utopia?

Se vai in terapia per dimenticare ti sarà impossibile dimenticarla finché ci andrai.

Se decidi di andare in terapia lo devi fare per te stesso, perché pensi di averne bisogno e lei è stata solamente ciò che ha scatenato un problema che già c'era su cui vuoi lavorare.

Io ti sconsiglio di cercare aiuto da terzi che trarranno profitto dai tuoi problemi, la società è già abbastanza piena di strutture innaturali (come dimostrato da Rousseau) che mettono in gabbia l'uomo... cercare qualcuno che potrà darti sicurezza mettendoti in un'altra gabbia non è una buona idea.

La tua sofferenza verrà sicuramente da una struttura innaturale della società (perchè lei è già "contenta" e io no?) che crea contrasto con la tua interiorità, quindi si crea il bisogno di far coincidere la realtà con la tua natura (il bisogno di lei) oppure un cambio di paradigmi interiori.

Cambiare paradigmi inconsci richiede tempo.

 

3 ore fa, EldrithLeo ha scritto:

Negli stati uniti e nei paesi Anglosassoni e scandinavi, fare terapia è un "Lusso", perchè permette seriamente di modificare alcune abitudini sbagliate, essere consapevoli di noi stessi, e di fatto migliora la qualità della vita.

Se è per questo in alcuni paesi mangiare alcuni insetti è visto come un "Lusso" ciò non significa che siano più buoni di un piatto di mia madre.

E' una logica fallace.

Modificato da Asdarath
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