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Mi ci metto da sola (versione maschile)


vol-à-voile

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vol-à-voile
Inviato (modificato)

Ciao @Asdarath, spero che fra le risposte apprezzate non ci sia quella riguardante "il cazzo in chat". 
Scherzi a parte, come avrai avuto modo di leggere, a parole sono abbastanza bravo: me la sono sempre cavata bene a scrivere. Il problema è l'attuazione: lì sono una frana

E me ne accorgo sempre di più da quando frequento questo forum.
Grazie per la risposta più che esaustiva.

45 minuti fa, Asdarath ha scritto:

Se vai in terapia per dimenticare di sarà impossibile dimenticarla finché ci andrai.

Se decidi di andare in terapia lo devi fare per te stesso, perché pensi di averne bisogno e lei è stata solamente ciò che ha scatenato un problema che già c'era su cui vuoi lavorare.

Vedi, è proprio questo il problema: so di avere un problema ma lo lego a lei. Cioè per me il problema è lei: perché per quanto possa pensare che ci sia un abbassamento di autostima, per quanto possa ritenere aumentata la mia vulnerabilità, per quanto possa credere di avere disagi miei, la realtà è che in fondo è tutta roba che deriva da lei. 
Lavoro e sono sicuro di me.
Vado in palestra e sollevo bilancieri senza problemi.
E poi penso a lei, "penso" in generale a lei.
Ed è come un blocco, un fantasma fluttuante a cui si legano domande o risposte.
Peggio quando la vedo, anche se lì lo "scotto" dura oramai veramente poco, sintomo forse del fatto che abbia almeno assunto una sfumatura negativa.
Ecco perché vorrei dimenticare, vorrei davvero qualcuno o qualcosa che mi aiutasse a farlo: perché capisco che per me è stata una botta troppo forte, improvvisa ed inaspettata, da cui ne sono uscito inizialmente con le ossa rotte ma ora sono almeno felice di capire che sono "malato" (occhio al virgolettato) e che devo guarire.

45 minuti fa, Asdarath ha scritto:

La tua sofferenza verrà sicuramente da una struttura innaturale della società (perchè lei è già "contenta" e io no?) che crea contrasto con la tua interiorità, quindi si crea il bisogno di far coincidere la realtà con la tua natura (il bisogno di lei) oppure un cambio di paradigmi interiori.

Cambiare paradigmi inconsci richiede tempo.

E' più o meno la stessa cosa dettami in maniera un po' più semplicistica dal mio amico.
Come semplicistica vedo la soluzione psicoterapia. 
Ho un problema? Si. Cosa faccio? Lo risolvo. Come? Vado in psicoterapia. E come scelgo il giusto psicologo? Cerco su Internet. Ed ogni tanto (e me ne vergogno) cerco storie di gente che ne è uscita e invece mi ritrovo forum o lettere di gente che dopo 1 o 2 anni è ancora lì a pensare alla ex e mi vengono i brividi, mi viene sul serio un'ansia pazzesca.
Mi sembra un modo di fare sbagliato.
Non so, sono tanto confuso.

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Asdarath
2 ore fa, vol-à-voile ha scritto:

Scherzi a parte, come avrai avuto modo di leggere, a parole sono abbastanza bravo: me la sono sempre cavata bene a scrivere. Il problema è l'attuazione: lì sono una frana

E me ne accorgo sempre di più da quando frequento questo forum.

Io ragionerei più per "ambiti", dubito fortemente tu sia una frana nell'attuazione di tutto... anzi, credo tu sappia molto bene fare il tuo lavoro e la palestra.

Cita

Vedi, è proprio questo il problema: so di avere un problema ma lo lego a lei. Cioè per me il problema è lei: perché per quanto possa pensare che ci sia un abbassamento di autostima, per quanto possa ritenere aumentata la mia vulnerabilità, per quanto possa credere di avere disagi miei, la realtà è che in fondo è tutta roba che deriva da lei. 

Io infatti ho usato il condizionale, in caso tu avessi avuto il bisogno di andare in terapia... non credo però sia il caso per la tua situazione.

Cita

E poi penso a lei, "penso" in generale a lei.
Ed è come un blocco, un fantasma fluttuante a cui si legano domande o risposte.
Peggio quando la vedo, anche se lì lo "scotto" dura oramai veramente poco, sintomo forse del fatto che abbia almeno assunto una sfumatura negativa.
Ecco perché vorrei dimenticare, vorrei davvero qualcuno o qualcosa che mi aiutasse a farlo: perché capisco che per me è stata una botta troppo forte, improvvisa ed inaspettata, da cui ne sono uscito inizialmente con le ossa rotte ma ora sono almeno felice di capire che sono "malato" (occhio al virgolettato) e che devo guarire.

Ti direi quasi che è un bene che la pensi. Se la pensi c'è un motivo, significa che dentro di te qualcosa ha ancora bisogno di lei... probabilmente devi ancora imparare la lezione che devi trarre da quest' esperienza. Non devi guarire ma bensì imparare (non a livello razionale, devi adattarti a livello inconscio al nuovo paradigma di realtà che ti servirà la prossima volta).

Circa un anno e mezzo fa feci il mio primo bacio (solo bacio eh)... andai in one-it qualcosa come 2 mesi (dalla sua prospettiva ovviamente niente, uno come tanti che si è baciata perchè aveva litigato col ragazzo), un pensiero fisso (primo pensiero al mattino e ultimo alla sera). Anch' io soffrivo.. mi chiedevo come potesse passarci sopra come niente fosse, come poteva tornare col ragazzo che l'aveva tradita (tra l'altro molto più grande di lei)... avrei voluto poterlo fare anch' io. Potermi svagare liberamente, poter sorridere ad un bar senza pensieri.

Proprio durante quei 2 mesi quella "sofferenza" mi ha portato a cercare un cambiamento. Quel cambiamento è arrivato con questo forum e con altri 3 forum che conobbi grazie a quella one-it.  Non saprei stimarti il valore che hanno portato alla mia vita, non ho la presunzione di affermare che sono migliorato con le ragazze, però sicuramente sono diventato un me migliore.

Lei ha ottenuto un miglioramento dal divertirsi nei bar la sera? No

Io ho ottenuto un miglioramento dalla "sofferenza" di 2 mesi? Si

A me sta bene.

Cita

Ho un problema? Si. Cosa faccio? Lo risolvo. Come? Vado in psicoterapia. E come scelgo il giusto psicologo? Cerco su Internet. Ed ogni tanto (e me ne vergogno) cerco storie di gente che ne è uscita e invece mi ritrovo forum o lettere di gente che dopo 1 o 2 anni è ancora lì a pensare alla ex e mi vengono i brividi, mi viene sul serio un'ansia pazzesca.

L'uscirne è una questione tra te e te stesso.

Non sei gli altri, hai un bagaglio culturale diverso, hai una personalità diversa, hai delle possibilità diverse, ecc.

Modificato da Asdarath
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vol-à-voile

Ma scusa è mai possibile che tu abbia 17 anni? Stento a crederci.

2 ore fa, Asdarath ha scritto:

Io infatti ho usato il condizionale, in caso tu avessi avuto il bisogno di andare in terapia... non credo però sia il caso per la tua situazione

E' questo che vorrei capire. Come faccio a comprendere se abbia bisogno o meno di una psicoterapia?
Vorrei non pensarci più, vorrei vivere con altri pensieri, vorrei ridere e scherzare senza pensare di evitare certe strade o certi posti perché c'è lei.
A Capodanno ho dovuto chiedere ad amici se sarebbe passata o meno altrimenti non sarei andato in quel posto (e ci sono andato per lavoro, 150€ che avrei rifiutato qualora ci fosse stata anche lei..pazzesco!).
Certa gente farebbe la stessa strada o la cercherebbe nei luoghi che sa che frequenta.
Io no.
La evito.
E capisco che questo significa che ho la reale intenzione di guarire, che voglio tornare "libero", cosa che lei già è dal giorno dopo che mi ha lasciato.

2 ore fa, Asdarath ha scritto:

Lei ha ottenuto un miglioramento dal divertirsi nei bar la sera? No

Io ho ottenuto un miglioramento dalla "sofferenza" di 2 mesi? Si

Non so che miglioramenti abbia avuto lei nel breve, io onestamente mi sento migliorato. Ma non basta.
Perché se non la dimentico, non posso apprezzare ciò che ho fatto per me.
Alcuni direbbero "se non la faccio tornare" o "se non riesco a farmi ricontattare"..io invece non cerco vendetta, voglio semplicemente dimenticarla perché per me è stato un trauma soprattutto il modo in cui sono stato lasciato.

2 ore fa, Asdarath ha scritto:

L'uscirne è una questione tra te e te stesso.

Non sei gli altri, hai un bagaglio culturale diverso, hai una personalità diversa, hai delle possibilità diverse, ecc.

Già, questo è vero.
Ma quando non sai a chi rivolgerti, Google diventa sempre una tentazione..

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Husky

Secondo me non serve che tu vada da uno psicologo.
Nel senso, non ho nulla contro gli psicologi, e non credo che ci chi vada sia un pazzo dato che ho amici che ci sono stati.

Solo che da quel che ho potuto vedere come "effetti" sugli amici che conosco sono stati effetti "anestetizzanti". (in più partono soldoni tra i 60-70€ a ora)
Ovvero, a te non serve anestetizzare un problema e metterlo da parte in un angolino remoto, a te serve vincerlo, superarlo.

Quindi va affrontato.
Capire cosa ti fa pensare a lei, perché continui a pensarla, cosa ti attrae ancora.

E poi trovare delle soluzioni.
Ma l'unica risposta è che non hai metabolizzato la botta, non ti va giù il modo in cui sia finita, il modo in cui si sia rifatta una vita.

Comunque sia il fatto che andrai all'estero per lavoro sarà una svolta! Fidati.
Essere impegnato, conoscere nuova gente ti servirà molto.

Ma...
Devi lavorare di testa.
Concentrarti.

Quando ti viene da pensarla, devi fare altro, distrarti... io a casa mi butto a terra a far flessioni, ti sfoghi e in più ti alleni 😉
A parte gli scherzi, puoi far qualsiasi cosa, ma nei primi tempi devi trovare qualcosa da fare.
Non puoi di certo stare sull'amaca a cullarti e crogiolarti in pensieri con lei, vedere i suoi social ecc...

E' tutta una questione di mente, anche il fatto di evitarla.
Il motivo? Ti dà fastidio che lei sia riuscita a rifarsi una vita così velocemente?

Ognuno reagisce a modo suo, ma comunque non puoi nemmeno sapere se la sua sia una felicità apparente e dentro nasconde dei vuoti, oppure sia veramente felici.
Quindi non si può mai giudicare da una copertina.

Il bello è che sono le stesse cazzate che faccio io, identiche... evitare, guardare social, pensare ecc...
Però leggerlo fatto dagli altri mi fa vedere quanto siano cose che in realtà sono stupide. Eppure le faccio...

Non è che tu debba diventarci amico, ma non puoi evitare certe strade o feste o locali perché pensi di incontrarla.
Devi  ri-acquistare l'autostima in te stesso, la tua sicurezza.

In realtà secondo me non ci sono nemmeno tanti consigli che si possano dare, perché alla fine è una questione di dipendenza mentale, destabilizzazione emotiva quando la vedi.

Devi metterti bene in testa tu che vuoi superare questa cosa e cominciare a dirti di no quando inizi a pensarla, quando stai per andare sul suo profilo, quando pensi di cambiare strada per paura di incontrarla.
Devi affrontarla!
Affrontare di vederla!
Affrontare il fatto che sia felice!
Affrontare che la sua vita va avanti... e allora pensare "la mia? Mi sono fermato, cazzo, non va bene"

Devi tornare ad essere il vero te stesso, indipendente!
Il lavoro all'estero ripeto che sarà il tuo punto di svolta.

Anche se non ci arrivassi con la testa a posto, te la metterai là.
Ma puoi iniziare a lavoraci da subito, è una questione di testa.
Tu e la tua testa!
Vinci sta battaglia!
Non puoi farti dominare da sinapsi neuroniche tristi che ti bombardano il cervello.

E' normale avere degli alti e bassi, nel momento dei bassi dovrai fare uno sforzo maggiore, ma sta sempre nelle tue possibilità e capacità.
Ce la puoi fare, è questione di volontà!

Forza ;)

 

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Asdarath
2 ore fa, vol-à-voile ha scritto:

Ma scusa è mai possibile che tu abbia 17 anni? Stento a crederci.

Non c'è bisogno che tu creda che io ne abbia 17, tanto tra qualche giorno ne compierò 18 xD

Cita

E' questo che vorrei capire. Come faccio a comprendere se abbia bisogno o meno di una psicoterapia?

Non credo ci sia un confine ben definito tra le due cose.

Personalmente ritengo un buon indicatore il lavoro/studio e gli hobby, se dopo mesi dalla "ferita" non riesci più in ciò che prima riuscivi facilmente c'è un problema.

Cita

Vorrei non pensarci più, vorrei vivere con altri pensieri, vorrei ridere e scherzare senza pensare di evitare certe strade o certi posti perché c'è lei.

Se ti dico di non pensare ad un elefante, per riuscire a pensare di non pensarlo devi pur sempre pensarlo!

Secondo me non dovresti non volerla pensare, ma bensì pensarla fino a quando vorrai pensarla e capire cosa puoi ottenere di buono per migliorarti da questa esperienza per te.

Cita

Non so che miglioramenti abbia avuto lei nel breve, io onestamente mi sento migliorato. Ma non basta.
Perché se non la dimentico, non posso apprezzare ciò che ho fatto per me.

 

Devi darti i tuoi tempi, non c'è bisogno di correre. Tanto la dimenticherai... 

Cita

Già, questo è vero.
Ma quando non sai a chi rivolgerti, Google diventa sempre una tentazione..

Lo so bene... come credi che io abbia trovato questo forum? .... la tentazione...

 

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vol-à-voile
7 ore fa, Husky ha scritto:

Ovvero, a te non serve anestetizzare un problema e metterlo da parte in un angolino remoto, a te serve vincerlo, superarlo.

Grazie per la tua opinione @Husky! E' vero: a me serve vincerlo, superarlo definitivamente.
Non ho più voglia di pormi domande o interrogativi come facevo magari i primi due mesi: voglio semplicemente guarire. Lo so, lo sto ripetendo da almeno due pagine ma è il motivo per cui scrivo qui: perché mi sento come un malato, consapevole dei propri limiti dati dalla malattia, ma che comunque vorrebbe fare di tutto per poter guarire.

7 ore fa, Husky ha scritto:

E' tutta una questione di mente, anche il fatto di evitarla.
Il motivo? Ti dà fastidio che lei sia riuscita a rifarsi una vita così velocemente?

Mi sento come Superman quando ha davanti la criptonite.
Non riesco a vederla negli occhi e ultimamente da quando si frequenta con un altro, non riesce neanche lei.
Ho il fastidio di vederla, fastidio di sembrare bisognoso, fastidio di ricordare che addirittura le prime settimane post-rottura lei usciva in tutta tranquillità venendo addirittura a bere nel locale dove lavoro ignorando completamente i miei sentimenti salvo poi non passare più solo perché degli amici le avevano detto che non era il caso di passare di lì. Non mi capacito della mancanza di empatia, quasi a volermi far pagare colpe che "purtroppo" non ho. E dimenticavo anche questo fastidio: quello di essere attratto da una persona così vuota ed emotivamente assente. Incredibile.

 

7 ore fa, Husky ha scritto:

Devi  ri-acquistare l'autostima in te stesso, la tua sicurezza.

Onestamente credo di stare bene ora.
Ho solo questo problema di questo "moscerino" che gironzola nel mio cervello, ecco il perché della mia domanda sull'eventuale uso della psicoterapia: perché è un moscerino e non capisco come possa essere così difficile rimuoverlo dal mio cervello.

7 ore fa, Husky ha scritto:

Il lavoro all'estero ripeto che sarà il tuo punto di svolta.

Lo spero tanto.. ti ringrazio per le belle parole!

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vol-à-voile
5 ore fa, Asdarath ha scritto:

Personalmente ritengo un buon indicatore il lavoro/studio e gli hobby, se dopo mesi dalla "ferita" non riesci più in ciò che prima riuscivi facilmente c'è un problema.

Lavoro e vivo senza problemi.
Ho anche ottenuto un nuovo lavoro, per cui credo di essere "tranquillo" da questo punto di vista.
Il problema è, come dicevo nel commento prima, quel diamine di "moscerino" che ronza nei miei pensieri spesso e volentieri e non so che fare per scacciarlo.
Oppure il cercare di evitare posti o strade dove sono sicuro di incontrarla.
Tutto ciò semplicemente perché penso "cazzo voglio guarire, meglio non vederla".

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Husky
6 ore fa, vol-à-voile ha scritto:

Mi sento come Superman quando ha davanti la criptonite.
Non riesco a vederla negli occhi e ultimamente da quando si frequenta con un altro, non riesce neanche lei.
Ho il fastidio di vederla, fastidio di sembrare bisognoso, fastidio di ricordare che addirittura le prime settimane post-rottura lei usciva in tutta tranquillità venendo addirittura a bere nel locale dove lavoro ignorando completamente i miei sentimenti salvo poi non passare più solo perché degli amici le avevano detto che non era il caso di passare di lì. Non mi capacito della mancanza di empatia, quasi a volermi far pagare colpe che "purtroppo" non ho. E dimenticavo anche questo fastidio: quello di essere attratto da una persona così vuota ed emotivamente assente. Incredibile.

Onestamente anche io sto in una situazione simile, ma leggendo varie storie qui sul forum, cercando di dare consigli, che in realtà servono anche a me stesso...
Poi ieri leggere la tua storia e ritrovarmici in modo identico, mi ha fatto venire un briciolo di forza nell'affrontare la situazione.
Perché non possiamo ridurci così per una ex.
No, proprio non si può.
Per Domenica 15 sono stato invitato da un'amica in un locale per festeggiare il suo compleanno, con lei ci saranno altre 4 amiche, tra cui la mia ex.
Ecco, io non volevo andarci fino a ieri, infatti le avevo risposto spiegandole la situazione e che quindi non me la sentivo.
Ma invece no.
Devo andarci.
La affronto.
Cercherò di essere il più possibile me stesso, certo non avrò con lei chissà quale dialogo, ma con le altre sì!
Magari (sicuramente), il primo impatto sarà un sussulto del cuore, ma è normale, scontato.
Ma poi mi sforzerò di esser il me stesso di sempre, a mio agio, scherzoso e sorridente.
Ma non è per dimostrare a lei o a qualcuno che sto bene, è per me!
Devo riprendermi la mia vita.

 

Onestamente credo di stare bene ora. (Insomma, finché ci pensi)
Ho solo questo problema di questo "moscerino" che gironzola nel mio cervello, ecco il perché della mia domanda sull'eventuale uso della psicoterapia: perché è un moscerino e non capisco come possa essere così difficile rimuoverlo dal mio cervello.

Devi affrontarlo il moscerino per poterlo schiacciare ;)

Lo spero tanto.. ti ringrazio per le belle parole!

 

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vol-à-voile
1 ora fa, Husky ha scritto:

Perché non possiamo ridurci così per una ex.
No, proprio non si può.

Su questo siamo d'accordo, altrimenti non staremmo qui a discuterne :)
Ma secondo te è giusto affrontare un qualcosa per cui non si è pronti? E' giusto (come forse ha già detto qualcuno nella prima pagina) aprire un vaso di Pandora che sino a quando sta chiuso non reca alcun danno a nessuno?
Non voglio limitare alcuna libertà, benché meno la mia. Però possiamo definirla "libertà" se viene avvertita come un disagio?
Ecco, io non voglio autoconvincermi di aver bisogno di una psicoterapia. Assolutamente. Anzi: più risparmio, meglio è.
Tuttavia mi incazzo con me stesso perché non è possibile che in 4 mesi stia ancora a pensare ad un qualcosa che mi ha devastato, che mi ha distrutto emotivamente.
Il mio cervello lo ha compreso, il mio cuore idem..eppure anche stamattina mi sono alzato con l'ansia.
Come glielo posso spiegare a questi due stronzi?

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Husky
13 minuti fa, vol-à-voile ha scritto:

Ma secondo te è giusto affrontare un qualcosa per cui non si è pronti? E' giusto (come forse ha già detto qualcuno nella prima pagina) aprire un vaso di Pandora che sino a quando sta chiuso non reca alcun danno a nessuno?

Se si fosse pronti, non staremmo qui a parlarne ahah

Un vaso di Pandora che da chiuso non reca alcun danno?
Ora secondo te è chiuso? Penso di si, ma mi sembra che rechi abbastanza danni. Questa insofferenza, l'ansia, i pensieri, il continuo combattimento.

Il fatto è che secondo me è aperto. E tu dovresti chiuderlo.
Chiudere questa storia del passato, chiudere con i tuoi ripensamenti, chiudere con i pensieri, con i desideri, con il voler qualcosa che non c'è stato e non ci sarà.

Ma non è che devi anestetizzare il tuo dolore, rinchiudere i ricordi e tutto il resto in un vaso, che sta li e in qualsiasi momento potrebbe esplodere.
Per questo devi vincerlo, affrontarlo e arrivare a batterlo.
Che non è un conviverci, ma un tornare a vivere libero da ciò che ti opprime psicologicamente.

Vederla ti dovrà suscitare un sorrisetto e un pensiero "Aaah, che strana la vita" scuotendo la testa mentre sorridi. 
Ci sono cose che non vanno come vogliamo. Non possiamo farci nulla.
 

Modificato da Husky
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