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Mi ci metto da sola (versione maschile)


vol-à-voile

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Adrian Leverkühn
22 minuti fa, vol-à-voile ha scritto:

@Agro cosa bisogna trovare da uno psicologo? E' questo che non capisco.
Perché anche io mi ritrovo a parlare e parlare, eppure poi il raziocinio sparisce quando la incontro per strada.

Paradossalmente da questo punto di vista mi sono serviti più gli amici che mi hanno consigliato di vivermi la mia futura vita all'estero, dicendomi che questo servirà (e molto) a dimenticarmi tutte le beghe che ho qui. Almeno, credo che mi siano serviti. Non so veramente, ultimamente sono nel pallone più totale.

In realtà è un processo lungo, quello di riuscire a collegare mente e pancia. Credo che abbia a che fare con l'intelligenza emotiva, cioè la capacità di riconoscere e saper gestire determinate emozioni. C'è bisogno di pazienza, e di un lavoro costante su se stessi.

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2 minuti fa, vol-à-voile ha scritto:

@Agro cosa bisogna trovare da uno psicologo? E' questo che non capisco.
Perché anche io mi ritrovo a parlare e parlare, eppure poi il raziocinio sparisce quando la incontro per strada.

Paradossalmente da questo punto di vista mi sono serviti più gli amici che mi hanno consigliato di vivermi la mia futura vita all'estero, dicendomi che questo servirà (e molto) a dimenticarmi tutte le beghe che ho qui. Almeno, credo che mi siano serviti. Non so veramente, ultimamente sono nel pallone più totale.

Rispondere a questa domanda non è semplice. Quì subentra una componente "soggettiva". Conosco persone che sono da anni in terapia ma non hanno ottenuto i risultati che speravano, forse perchè credono che sia il terapeuta a dovere fare il lavoro sporco. Cerchiamo loro per aiutarci a comprendere la natura dei nostri malesseri, che spesso risalgono all'infanzia o adolescenza. I mali vanno estirpati alla base, ma spesso non si hanno gli strumenti per scovare il percorso che porta ad essa. Come ti ho detto, loro dovrebbero indicarci la via verso la "radice" ma senza un serio lavoro di introspezione da parte nostra è difficile arrivarci e lavorare all'estirpazione. La psicoterapia deve continuare anche fuori dallo studio, il lavoro non è precluso solo quelle tot. ore al mese.

Penso che al di là dell'impatto con lei, che rimarrà sempre qualcosa di particolare, dovresti poter valutare se non sia cambito nulla anche in termini di "contatto". Anche se onestamente penso che dei progressi tu li abbia fatti. Se la incontri ma non hai la possibilità neanche di scambiare qualche battuta, non puoi sapere realmente se qualcosa nei suoi riguardi è cambiato. Ogniuno ha i suoi tempi comunque e i momenti di confusione sono più che leciti quando si "scava dentro", ma il percorso non si ferma!

I tuoi amici, come pure IS, sono validi incentivi per riflettere, per aiutarci magari a capire che la dignità va preservata. Ma sono consigli sul quì ed ora. Per andare ancora più affondo alle nostre insicurezze ( perchè di quello si tratta ) serve necessariamente qualcuno che alla Psiche umana ha dedicato anni di studio.

Comunque anche secondo me faresti più che bene ad allontanarti ed iniziare un nuovo capitolo della tua vita. E' lo stesso impeto che ho avuto anch'io all'inizio di tutto: Andare via. Ricominciare da sola. Nuove persone, nuove strade, nuovi paesaggi. Purtroppo sarei andata allo sbaraglio non avendo un lavoro, ma tu (se ho capito bene) hai una base valida su cui ricominciare!

Ti auguro davvero il meglio 😉

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vol-à-voile
1 minuto fa, Adrian Leverkühn ha scritto:

In realtà è un processo lungo, quello di riuscire a collegare mente e pancia. Credo che abbia a che fare con l'intelligenza emotiva, cioè la capacità di riconoscere e saper gestire determinate emozioni. C'è bisogno di pazienza, e di un lavoro costante su se stessi.

Ok capisco, non è un processo quindi facile da portare a mente.

Ultimamente ho questo fatto che mi bruci (e molto) il pensiero che hanno gli altri su di me e non ne capisco il perché.
A giorni vado via dalla mia città, vado via per un lavoro migliore trovato in una metropoli, eppure mi attanaglia il pensiero che la mia ex possa prendermi in giro con il mio ex datore di lavoro. E vorrei risposte razionali per poter correggere questo mio "errore" ma non ci riesco e non capisco il perché, mannaggia al demonio

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Adrian Leverkühn
5 minuti fa, vol-à-voile ha scritto:

Ok capisco, non è un processo quindi facile da portare a mente.

Ultimamente ho questo fatto che mi bruci (e molto) il pensiero che hanno gli altri su di me e non ne capisco il perché.
A giorni vado via dalla mia città, vado via per un lavoro migliore trovato in una metropoli, eppure mi attanaglia il pensiero che la mia ex possa prendermi in giro con il mio ex datore di lavoro. E vorrei risposte razionali per poter correggere questo mio "errore" ma non ci riesco e non capisco il perché, mannaggia al demonio

E' un problema di tipo cognitivo. Immagini una situazione che potrebbe succedere, ma non è detto che effettivamente accada. E anche se accadesse, non puoi avere nessun controllo su di essa. E perchè fai questo? Probabilmente hai paura che queste chiacchiere possano in qualche modo sminuire il tuo valore, odi pensare di poter sembrare ridicolo.... e ciò ha probabilmente a che fa con la tua immagine che sei andato costruendoti nel tempo, e al fatto che odi sentirti un coglione. Ma va bene essere un coglione, a volte. E' la condizione necessaria per spingerci a fare qualcosa di meglio.

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vol-à-voile

Cazzo sto comprendendo più cose qua che dallo psicologo..

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18 minuti fa, vol-à-voile ha scritto:

Ok capisco, non è un processo quindi facile da portare a mente.

Ultimamente ho questo fatto che mi bruci (e molto) il pensiero che hanno gli altri su di me e non ne capisco il perché.
A giorni vado via dalla mia città, vado via per un lavoro migliore trovato in una metropoli, eppure mi attanaglia il pensiero che la mia ex possa prendermi in giro con il mio ex datore di lavoro. E vorrei risposte razionali per poter correggere questo mio "errore" ma non ci riesco e non capisco il perché, mannaggia al demonio

A mio parere dai troppa importanza al giudizio altrui. Sembrerà una banalità, sentita centinaia di volte ma chi ti ama o ti vuole bene non ti giudica, perchè ti accetta così come sei. Non mi preoccupo di chi mi giudica..Innanzitutto lo trovo davvero infantile e poi chi punta il dito è il primo a doversi guardare allo specchio! Ergo nessuno quindi può permetterselo. Chi tiene a te si limiterà solo a darti dei consigli escusivamente per i tuoi interessi e non sputare sentenze!

Prima di giudicare vesti i miei panni! Cit.

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vol-à-voile

@Agro volevo darti una risposta bella articolata ma sono dal telefono ora, spero di riscriverti in serata. Comunque grazie per ciò che mi hai scritto, è quasi di conforto leggere determinate spiegazioni. Veramente.

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AlexRoma70
5 ore fa, Agro ha scritto:

A mio parere dai troppa importanza al giudizio altrui. Sembrerà una banalità, sentita centinaia di volte ma chi ti ama o ti vuole bene non ti giudica, perchè ti accetta così come sei. Non mi preoccupo di chi mi giudica..Innanzitutto lo trovo davvero infantile e poi chi punta il dito è il primo a doversi guardare allo specchio! Ergo nessuno quindi può permetterselo. Chi tiene a te si limiterà solo a darti dei consigli escusivamente per i tuoi interessi e non sputare sentenze!

Prima di giudicare vesti i miei panni! Cit.

...oppure cammina un chilometro nelle mie scarpe ;)

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vol-à-voile

Buongiorno,

ieri alla fine ho lavorato tutta la notte e mi sono svegliato solo poco fa. Cercherò di rispondere ad @Agro come promesso d'altronde ieri.

21 ore fa, Agro ha scritto:

Penso che al di là dell'impatto con lei, che rimarrà sempre qualcosa di particolare, dovresti poter valutare se non sia cambito nulla anche in termini di "contatto". Anche se onestamente penso che dei progressi tu li abbia fatti. Se la incontri ma non hai la possibilità neanche di scambiare qualche battuta, non puoi sapere realmente se qualcosa nei suoi riguardi è cambiato.

Non mi è molto chiara la parte sottolineata onestamente.
Io credo (e spero in cuor mio) che quel particolare si vada ad annullare col tempo. 
Ho avute altre one-itis e le ho smaltite anche abbastanza agevolmente, questa invece no: sarà che ogni 3x2 la vedo, sarà che siamo stati comunque insieme quel tanto che basta per affezionarmi troppo..ma ricado sempre. Certo, sono cadute in cui mi rialzo subito dopo, ma son sempre cose che mi dan fastidio.
L'ho rivista una settimana fa, mi veniva incontro mentre io ero intento a buttare l'immondizia. Mi fa un "ciao" scialbo, io neanche la degno di uno sguardo in viso. Mi sono sentito che fosse giusto far così e così ho fatto, stop. Ed è chiaro che però dopo mi sono fatto un po' di domande, le stesse che mi tormentano riguardo il giudizio che hanno gli altri di me. Assurdo, veramente assurdo. Progressi ne ho fatti comunque, hai ragione: ma non sono tali da portarmi a dirti che ora esco la sera non avendo la fobia di incontrarla.

 

21 ore fa, Agro ha scritto:

Comunque anche secondo me faresti più che bene ad allontanarti ed iniziare un nuovo capitolo della tua vita. E' lo stesso impeto che ho avuto anch'io all'inizio di tutto: Andare via. Ricominciare da sola. Nuove persone, nuove strade, nuovi paesaggi. Purtroppo sarei andata allo sbaraglio non avendo un lavoro, ma tu (se ho capito bene) hai una base valida su cui ricominciare!

Ci sono tante cose che mi spaventano di ciò.
E se ricado in one-itis un'altra volta che faccio? Fuggo di nuovo? 
Ora me lo sono potuto permettere ma in futuro?
Tu come hai fatto? Che impeto hai avuto?

 

21 ore fa, Agro ha scritto:

A mio parere dai troppa importanza al giudizio altrui.

E' verissimo, ho sempre avuto questo problema.
Chi mi vuole bene non si allontana, è vero. Ma allora mi chiedo: a chi ho voluto bene io? E come vedi, entro in un loop di pensieri dove alla fine il giudizio altrui lo fa sempre da padrone.

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vol-à-voile
22 ore fa, Adrian Leverkühn ha scritto:

E perchè fai questo? Probabilmente hai paura che queste chiacchiere possano in qualche modo sminuire il tuo valore, odi pensare di poter sembrare ridicolo.... e ciò ha probabilmente a che fa con la tua immagine che sei andato costruendoti nel tempo, e al fatto che odi sentirti un coglione. Ma va bene essere un coglione, a volte. E' la condizione necessaria per spingerci a fare qualcosa di meglio.

Il problema è anche questo.
Ho cercato di fare sempre di più, spingermi sempre oltre.
Effettivamente? Si, effettivamente sono migliorato tantissimo. Mi sento quasi una persona nuova.
Eppure..questa merda di sensazione, questo schifo di macigno mentale che mi porto pensando a cosa penserebbero gli altri di me proprio non se ne va.
E mi sento più coglione per questo che per l'immagine che trasmetto, sai..

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