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Mi ci metto da sola (versione maschile)


vol-à-voile

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vol-à-voile
14 minuti fa, linux ha scritto:

Io ci sto andando per capire per me stesso. Ltr di 10 anni. Ho sempre detto che sono contrario al freeze a tempo indeterminato, che non porta da nessuna parte, come non porta da nessuna parte il non fare gli auguri. Ma sono stato sempre poco considerato, tante volte mi è stato risposto ma che dici? Ti auguro di avere quello che vuoi.  ve lo ricordate? Io ripeto sono andato e ci sto andando dalla psicologa ogni tanto per aggiornarla anche sulla situazione. Ti dirò mi trovo benissimo, abbiamo affrontato insieme diversi problemi alla base che erano nel mio passato. Se avete bisogno sin qui. Ogni tanto vi leggo e dico perché non aprite veramente gli occhi? Secondo me un paio di consulti servono sempre, anche per avere uno spunto da cui partire, per capire, perché alcune cose del nostro passato che ci condizionano oggi non le ricordiamo o le abbiamo comprese male. Devo ringraziare questa ragazza psicologa che si sta impegnando veramente a farmi capire il perché di certe cose, di certi comportamenti che poniamo in essere quando in realtà non sappiamo affrontare certe situazioni.

Grazie linux però perdonami ma non ho capito bene questo tuo intervento. Cosa c'entrano freeze o non fare gli auguri ecc?

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linux
23 ore fa, vol-à-voile ha scritto:

Grazie linux però perdonami ma non ho capito bene questo tuo intervento. Cosa c'entrano freeze o non fare gli auguri ecc?

Il freeze a tempo indeterminato non risolve i problemi, giusto farlo all'inizio per riordinarsi le idee e capire. Ma dopo avere capito e ritrovato se stessi non ha senso un freeze. Per esempio gli auguri... Mi spieghi che senso ha non risponderle se ti fa gli auguri? Se una relazione finisce e noi abbiamo risolto i nostri problemi il risponderle non dovrebbe turbarti. Risponderai educatamente ai suoi auguri. Il non risponderle indica che c'è ancora rabbia o delusione, in ogni caso è un'indicatore che non ti è passata la botta. E non è questo il messaggio Che devi fare passare. La cosa va metabolizzata e digerita, solo così andrai avanti serenamente. Se scappi dalle tue emozioni o le sopprimi col tempo ti si rivolteranno contro.(parola di psicologa mai scappare dalle emozioni prima o poi ne paghi il prezzo)

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vol-à-voile

Io nella mia vita onestamente sono stato sempre abbastanza rancoroso.
Rancoroso con amici, figuriamoci con chi ha tradito la mia fiducia in una relazione.

Per cui @linux io personalmente ritengo che il non sentire più una persona che di sua sponte ha ritenuto giusto diventare una sconosciuta credo sia un atto dovuto nei miei confronti. Non per altro ma che senso avrebbe eventualmente (non lo farà mai) rispondere con un grazie ai suoi auguri?
Io penso che "crescere" sia anche questo: ovvero metabolizzare che pezzo di merda avevamo davanti dopo aver finito di idealizzarla manco fosse la Madonna di Lourdes.
Questa è una mia idea eh..lo preciso perché sicuramente ciò che ti è stato detto in analisi ha sicuramente fondamenti più specifici

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linux
5 ore fa, vol-à-voile ha scritto:

Io nella mia vita onestamente sono stato sempre abbastanza rancoroso.
Rancoroso con amici, figuriamoci con chi ha tradito la mia fiducia in una relazione.

Per cui @linux io personalmente ritengo che il non sentire più una persona che di sua sponte ha ritenuto giusto diventare una sconosciuta credo sia un atto dovuto nei miei confronti. Non per altro ma che senso avrebbe eventualmente (non lo farà mai) rispondere con un grazie ai suoi auguri?
Io penso che "crescere" sia anche questo: ovvero metabolizzare che pezzo di merda avevamo davanti dopo aver finito di idealizzarla manco fosse la Madonna di Lourdes.
Questa è una mia idea eh..lo preciso perché sicuramente ciò che ti è stato detto in analisi ha sicuramente fondamenti più specifici

Fin quando provi rancore o rabbia significa che non l'hai metabolizzato. È una pezzo di merda... va bene, ti ha fatto del male, va bene, ma in realtà hai recuperato te stesso quando lei ti è  indifferente per cui se dovesse farti gli auguri gli rispondi tranquillamente perché ormai non hai più nessun legame emotivo. È questo il concetto. Il rancore è un sentimento (provare rancore è diverso da non provare nulla). Sto cercando di aiutarti a comprendere quello che mi è stato spiegato.

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vol-à-voile
1 ora fa, linux ha scritto:

Sto cercando di aiutarti a comprendere quello che mi è stato spiegato.

E io apprezzo e specifico che le mie supposizioni sono mie e non hanno alcun fondamento psicologico-scientifico, quindi potrebbero tranquillamente essere delle cagate atroci.

In questi due giorni per esempio sono stato abbastanza sereno, pensieri che vanno e vengono ma nulla di che.
Ora tornavo dalla palestra e credo di averla vista dalla vetrina di un ristorante, al che sono ripassato (se era sul serio lei, probabile abbia capito fossi io)ma non ho capito se fosse lei o meno.
Ho pensato di vedere il suo Instagram per capire se avesse già postato qualcosa (come al suo solito), ma grazie a Dio ho frenato ogni impulso e onestamente ora mi sento davvero meglio.
Non so se possa ritenersi o meno una prova per il sottoscritto ma credo che l'ingordigia di curiosità nei suoi confronti si stia placando notevolmente.

Forse il voler andare in psicoterapia è stata una debolezza di tot giorni fa? Non so, sta di fatto che da quando ho scritto questo post, una parte di me si sente meglio. Non benissimo ma sicuramente meglio.
Grazie linux.

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Il 7/1/2017 alle 12:52 , Asdarath ha scritto:

 

Se vai in terapia per dimenticare ti sarà impossibile dimenticarla finché ci andrai.

 

Io ti sconsiglio di cercare aiuto da terzi che trarranno profitto dai tuoi problemi, la società è già abbastanza piena di strutture innaturali (come dimostrato da Rousseau) che mettono in gabbia l'uomo... cercare qualcuno che potrà darti sicurezza mettendoti in un'altra gabbia non è una buona idea.

E' una logica fallace.

Seguendo il suo ragionamento se ti ammali non andare in ospedale , dove ci sono i medici che trarranno proffito dal tuo malessere. 

Ma che state a di' ?!

Questi pregiudizi accompagnati da mega Pipponi filosofici mi fanno rabbrividire.

Se senti il bisogno di andare da uno specialista vacci e basta. Senza obblighi e menate varie. Non saresti né il primo né l'ultimo.

 

Modificato da Muriel
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Asdarath
22 minuti fa, Muriel ha scritto:

Ma che state a di' ?!

Questi pregiudizi accompagnati da mega Pipponi filosofici mi fanno rabbrividire.

Io ho portato delle fonti a dimostrazione delle premesse su cuoi ho basato la mia argomentazione.

Tu ti sei limitato a dichiarare "mega Pipponi filosofici"...

 

Cita

Non saresti né il primo né l'ultimo.

Se gli altri lo fanno allora è giusto farlo, ecco questa è un'ottima argomentazione!

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11 minuti fa, Asdarath ha scritto:

Io ho portato delle fonti a dimostrazione delle premesse su cuoi ho basato la mia argomentazione.

Tu ti sei limitato a dichiarare "mega Pipponi filosofici"...

 

Se gli altri lo fanno allora è giusto farlo, ecco questa è un'ottima argomentazione!

Hai citato un autore dandolo come verità assoluta. 

Ho scritto solo che non sarebbe il primo o l'ultimo. La mia argomentazione è diversa sei tu che stai deducendo che sia giusto o sbagliato. 

Strano che tu non abbia risposto al ragionamento dell'ospedale.Quindi tu quando stai male a chi ti rivolgi? 

 

 

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senza nome

Io credo che tutti noi(soprattutto se sei arrivato a 31 anni) abbiamo risorse base per riuscire ad affrontare situazione "banali" della vita,come quella di un'ex che ci lascia. Però le tue risorse sono concentrare a farti risolvere la momentanea problematica(sofferenza)con metodi più o meno conosciuti da te,tuttavia non conosci (razionalmente) le motivazioni profonde che ti hanno portato a questo stato di sofferenza,quindì,verosimilmente,questa situazione si ripresenterà in maniera simile un poco più in là.

Ora,le possibilità sono due:

1-affronti solo i problemi più cocenti e continui,sempre barcollando,la tua vita;

2-affronti le problematiche di base.

Se scegli la seconda puoi farlo in moltissimi modi,ma qualsiasi metodo scegli "l'altro" ti è fondamentale:vuoi per un commento,per un libro,per una persona fisica che ti ascolata,uno specialista....

Personalmente,se pur per problematiche diverse ho sperimentato la via da "auto-didatta"(attraverso amici,Forum e libri),mentre momentaneamente sto provando la via terapeutica(in realtà mi sono reso conto che sono estremamente collegati). Posso dirti le differenze che personalmente ho riscontrato.

La via da auto-didatta,almeno per il momento,si è rivelata più "mia",se pur molto più complessa,sofferente,ostica,piena di vicoli ciechi,che ti insegna maggiormente cose sulla persone in generale,piuttosto che su te stesso,lunga,costellata di momenti di sconforto e di "mollo",maggiormente estrema con continui sinusoidi(ti senti un Dio per una scoperta,poi ti senti pessimo,perchè stai ancora male),più economica-a livello di soldi,se pur più onerosa per tempo ed energie impiegate.

Dal mio punto di vista,basata sulla mia esperienza,risulta fondamentale chi sei:ad un ragazzo di 20 anni,magari mancante di molte esperienze,non consiglierei la via terapeutica,ma ad uno di 30,con un certo bagaglio di esperienze,le cui problematiche si concentrano solo in alcuni ambiti ben precisi,la consilglierei vivamente,poichè a questi non serve conoscere la realtà,le persone e la vita,ma solo conoscere e risolvere un aspetto di se stesso che gli crea problemi.

P.S Forma un pò a cazzo,sto da cellualare e meglio non riesco.

Scusami.

 

Modificato da senza nome
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vol-à-voile

Sai @senza nome, credo che il problema in me sia stato lei.
Da quando lei non c'è più nella mia vita (manco fosse un morto però vabè), tutto scorre più lento, difficilmente esco la sera e ho quasi paura ad incrociarla per strada (magari anche con il suo nuovo lui come è capitato quando ancora non lo sapevo).
Non è bello vivere così e mi sento veramente uno straccio quando capitano i momenti di down.

Non so quindi se la psicoterapia possa essere una reale soluzione al problema. Forse dovrei crescere prima io interiormente? Forse i 31 anni biologici sono in realtà mentalmente molto meno?

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