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"Paura" di restare solo?


Semerketh

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Josh_7

Io ho 28 anni e comprendo perfettamente quanto hai raccontato con un'unica, sostanziale, differenza: mi sembri una persona a cui non mancano autostima e consapevolezza. Posso garantirti che la tua è un'"ansia" più che giustificata, ti capisco bene proprio perchè spesso e volentieri faccio anche io pensieri negativi a tal riguardo.

Anche io in LTR dai 20/21 anni, poi molti mesi fa la fine di quella relazione, ONE-ITIS allucinante. Poi mi riprendo, e finisco nuovamente in ONE-ITIS per un'altra hb con la quale ho avuto una frequentazione in questi mesi. Spesso ho pensato che non sia realmente importante avere una LTR o comunque qualche storiella, invece ne ho svariate volte sentito il "bisogno".

Condivido il post di @comeback nella parte in cui scrive che essere single può essere bello, ma non appagante. Per me è la stessa cosa.

Per quanto uno voglia tenersi impegnato, voglia studiare, leggere, trovarsi nuove attività, il pensiero finisce sempre lì, alla mancanza di una persona con la quale condividere qualcosa di importante. Non è necessario, ma per chi ha un carattere più sensibile probabilmente è fondamentale. A volte non vi nascondo che diventa davvero un peso, amplificato magari dal fatto che molti dei propri amici sono fidanzati o che ci sono periodi (tipo questo per me) in cui l'autostima è a livelli infimi.

Sono sensazioni che capisco benissimo e non posso che sperare in qualche miglioramento, ma serve prima di tutto la volontà di cambiare le cose. Se non c'è quella, tutto il resto sembrerà impossibile.

Modificato da Josh_7
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Semerketh

@Josh_7 ti posso garantire che molto spesso sento pure il "bisogno" di cui tu parli. tuttavia un'analisi della situazione mi tiene sempre ancorato alla realtà dei fatti.

diciamo che quando sento che manca qualcosa gli scenari che si aprono sono due: uno è carnale, l'altro è sentimentale.

il primo è di facile lettura: ci sono periodi in cui gli ormoni decidono di coalizzarsi in bombardamenti degni dei peggiori scenari di guerra del '44 e ti fanno salire l'orso interiore. in quei momenti pensi: "ah se avessi una donna come sarei felice!". il rimedio per tornare a pensare lucidamente è di altrettanto facile lettura e ci arrivi anche da solo.

il secondo scenario è più spinoso. quando mi sento giù, quando vorrei avere qualcuno per condividere i miei pensieri o semplicemente qualcuno cui donare il mio affetto, il pensiero va sempre lì: "ah se avessi una donna come sarei felice!". qui necessito di qualche attimo in più per analizzare la cosa.

purtroppo in questi frangenti si pensa subito a quanto sarebbe meraviglioso il mondo con una persona accanto con cui condividere tutte le belle cose, con cui aiutarsi nei momenti di difficoltà e compagnia cantante. vero, le cose sono proprio in quel modo e guarda, ti posso assicurare che mi mancano molto.

però bisogna anche guardare il rovescio della medaglia. di sicuro in una relazione ci sono momenti bui, che ti fanno stare male. di brutto. sei sicuro di aver bisogno di queste cose?

personalmente, mi rispondo di si: vale la pena passare momenti brutti se la persona che ho con me merita il tempo che ci spendo insieme. e qui arriva il punto focale di tutta la cosa: se la persona che ho con me merita.

come ho scritto precedentemente, quando mi guardo intorno vedo moltissime persone che sono completamente vuote o estremamente poco interessanti. e ribadisco, non è un peccato di superbia ma semplicemente realismo. a fronte di persone che ritengo inutili, tutti i pensieri di "ah come starei bene" si polverizzano, perché so che sarebbe un bene fittizio, e come hai detto te, non porterebbe a nulla.

la difficoltà di una relazione si basa tutta sul trovare una persona adeguata: è la cosa più difficile in assoluto. per questo mi ripeto sempre che chi non mi vuole non mi merita, che migliorare me stesso ed essere in sintonia con me stesso mi fa capire meglio chi ho di fronte e di rinterzo, capire chi può fare o no al caso mio.

anche se non sembra, ti posso garantire che sono tutti pensieri che mi faccio con estrema umiltà. se qualcuno non va bene per me, andrà bene per altri, ma di certo non merita il mio tempo. preferisco vivere tranquillo da solo che dover stare a lambiccarmi il cervello per la mia partner. come per te, molti miei amici sono già fidanzati e stanno molto bene. ma sento anche molte altre storie veramente brutte. gente che sta insieme perché si sente sola, per convenienza, per un fatto di sola attrazione fisica.

fortunatamente ho davanti agli occhi entrambe le situazioni e quindi riesco a non farmi prendere dalla depressione del "tutti gli altri son fidanzati e io no". anzi mi dico che io per ora (mai dire mai), sono riuscito sempre a ragionare e a capire chi potrebbe essermi compatibile e chi no.

se hai letto il report del mio palo, avrai capito che pur essendoci rimasto male, ho capito che alla lunga quella ragazza non avrebbe fatto al caso mio. tempo perso quindi? no anzi, esperienza che si accumula. capire che qualcuno non va bene per noi è il primo passo per eliminare il "bisogno" di cui parlavamo. e l'autostima si genera proprio dal prendere atto di come siamo fatti e di cosa necessitiamo realmente: non è un procedimento banale, ma è un procedimento che ti toglie la soddisfazione di vivere un po' più tranquillo con te stesso.

 

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Josh_7

@Semerketh è proprio il secondo scenario che hai descritto ad essere più problematico. In realtà, probabilmente, non è una "donna" a migliorare le cose, ma quel bisogno di attenzioni, di condivisione, di emozioni che solo una ragazza può dare in quel momento.

Sono d'accordo sul fatto che la persona in questione debba meritare la nostra vicinanza, ma quando nella mente subentrano pensieri legati alla paura di restare soli ti garantisco che finisce tutto in secondo piano. Non si tratta di accontentarsi, ma di vivere ugualmente delle situazioni che possano arricchirci. Si arriva a pensare che QUELLA hb (specie quando finisci in ONE-ITIS) sia la perfezione, ma in realtà la stai solo idealizzando e non pensi ai potenziali problemi che potrebbero sorgere all'interno di una relazione.

Purtroppo la verità è questa. Quando hai "bisogno" di qualcosa vedi le cose sempre in un'ottica diversa, probabilmente sbagliata; però sai che di quella cosa hai un fottuto bisogno, sia essa perfetta o imperfetta. È un circolo vizioso da cui è difficile uscire. Tu hai un'importante consapevolezza, quella di saper star bene da solo, che ogni tanto fai pensieri su questa situazione, ma fondamentalmente te ne frega e vai avanti. Per me invece non è sempre così, ci sono cose che non possono sostituire le mancanze emotive che possono essere colmate solo con la condivisione con un'hb. Non è questione di dover fidanzarsi a tutti i costi, ma di sentirsi soli e poco appagati.

Magari tra qualche tempo la penserò diversamente, forse sono solo condizionato dal mio periodo attuale.

Modificato da Josh_7
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Lotus88

Leggendo comeback e semerkerth mi rivedo in me stesso. Però non sono preoccupato dal rimanere solo.

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Winter

La paura di restare soli mi sembra normalissima, quando non si ha un partner si soffre, e per quanto si vuole sovra-analizzare la situazione la realtà è quella, non servono analisi ulteriori.

 

 

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