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La crisi non c'è


LOLLOPOLLO

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LOLLOPOLLO

Stavo guardando su youtube lo scherzo fatto a fedez sulle iene, poi girando su internet sono andato incontro a un intervista della sua fidanzata 

ecco le parole

"Per questo Chiara non vede la crisi. Non crede che non ci siano opportunità per i giovani, basta farsi venire un'idea di successo e lavorare per realizzarla."

"Ci sono molti nuovi mezzi di comunicazione oggi. In particolare i social network sono una piattaforma democratica che permette ad ognuno di esprimersi liberamente in qualunque ambito. Questo fa del tempo che stiamo vivendo un serbatoio di opportunità: se vuoi dire una cosa puoi farlo, ma bisogna mettersi in gioco".

 

voi cosa ne pensate?

anche io sono sempre stato di questa idea, ma poi si viene incontro a quello che è la vita vera con tutti i suoi problemi annessi 

Modificato da LOLLOPOLLO
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robinbreak

In alcuni settori (quelli creativi e artistici) i social hanno cambiato tutta la struttura del business.

Aprire un canale youtube è gratis. Telecamere e fotocamere hanno aumentato la qualità riducendo i prezzi. Quindi puoi crearti uno studio televisivo con un budget molto limitato (qualche k).

Poi, e qua sta il "problema", devi metterci il lavoro. Cioè devi far uscire una quantità enorme di produzione. Con una discreta qualità cinematografica.

Ma questo è il bello della piattoforma 😃

Da quel che vedo io, in Italia le potenzialità di YouTube devono ancora svilupparsi a pieno. Probabilmente perchè molta gente non parla inglese e quindi tutti i video in inglese sono snobbati, mentre i video italiani sono ancora "acerbi".

Parlo solo di youtube perchè gli altri social, a livello di business, hanno un impatto potenziale più basso.

Cmq topic molto interessante. Sono curioso di vedere come si evolve il thread.

P. S. Quali sono questi problemi della vita reale con cui ti sei scontrato che ti hanno impedito di aprire un canale Youtube?

Modificato da robinbreak
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Io dico che la crisi c'è e si fa sentire (in Italia), costo della vita aumentato, lavoro non ce n'è, il paese è diventato poverissimo e ancora piu povero di testa che pensiamo che l'europa ci "salverà" o almeno se non lo pensano direttamente lo hanno introiettato.

E poi basta guardare un attimo agli altri paesi e la situazione globale per capire che è solamente l'anteprima della 3 guerra mondiale e che si stan formando pian piano tutte le diatribe e la situazione adatta per innescarla. Mi dispiace per le mie nonne che invece di morire in pace si beccano un altra guerra.

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comeback

Il mondo è cambiato, e cambierà ancora, questo deve essere il punto di partenza.

Chi pensa di trovare il proprio avvenire sotto il portico di casa, sbaglia e ne uscirà sconfitto. Pesantemente e con le ossa rotte. Il sole sorgerà, ma non è detto che sorga sotto la tua finestra. Purtroppo in Italia, con particolare riguardo a chi proviene da ceti medio-bassi (me compreso) con uno scarso orientamento progressista, si è voluta inculcare una mentalità anti-moderna, secondo la quale il contesto ereditato dai propri genitori, lento, conservatore per nulla tecnologico (anzi con un certo rifiuto), sarebbe stato anche quello dei figli. Di cosa parlo? Mio padre lavorava a 2 km da casa, io a 2000 km, per lui quei 2 km erano lontani, per me quei 2000 km sono una benedizione. Per mio padre il lavoro era una sorta di backup nel tempo, per me qualcosa che devo riguadagnare rimodulando me stesso al mercato e facendo un constante upgrade di competenze.

I settori prima vivevano evoluzioni ma nettamente più lente, oggi si possono creare e distruggere settori in pochi anni, possono nascerne di nuovi, si possono creare nuovi mercati.

A tutte queste sfide occorrono persone dinamiche, in grado di sapersi vendere in una prospettiva ampia, globale, dove la comunicazione, il networking, le connessioni, giocano ruoli non marginali ma centrali. Fermo restando la necessità di competenze, in molti casi molto settoriali e molto specifiche.

La crisi può anche esistere, ma molto spesso può essere legata all'incapacità personale o di un Paese di non riuscire a incanalare al meglio o nel verso giusto ciò che è brava a fare.

 

 

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Deconstructed Reality

La crisi e l'evoluzione del sistema sono la stessa cosa.

Incapacità di adattamento al sistema = morte.

 

Esempio di incapacità di adattamento bottom-up: operai che vengono licenziati dall'azienda protestano e fanno sittin.
Esempio di incapacità di adattamento top-down: il governo stanzia fondi per salvare aziende che altrimenti fallirebbero.

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comeback
3 minuti fa, Deconstructed Reality ha scritto:

La crisi e l'evoluzione del sistema sono la stessa cosa.

Incapacità di adattamento al sistema = morte.

 

Esempio di incapacità di adattamento bottom-up: operai che vengono licenziati dall'azienda protestano e fanno sittin.
Esempio di incapacità di adattamento top-down: il governo stanzia fondi per salvare aziende che altrimenti fallirebbero.

Detta cosi' può girare anche facile.

Una parola a favore di queste persone. Un operaio di 40-50 o prossimo al riposo, ha poca voglia di mobilità, ha famiglia, figli, interessi, non vuol cambiare. Tuttavia credo che se gli piazzassero una nuova fabbrica di fronte alla vecchia, con un altro nome, storia, e linee di produzione, se ne fregherebbe di salvare l'azienda per la quale ha lavorato.

Il Governo crea condizioni per innescare lavoro e investimenti, non crea lavoro e non dovrebbe (in un mercato concorrenziale) aiutare a coprire le perdite. 

 

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Deconstructed Reality
32 minuti fa, comeback ha scritto:

Detta cosi' può girare anche facile.

Una parola a favore di queste persone. Un operaio di 40-50 o prossimo al riposo, ha poca voglia di mobilità, ha famiglia, figli, interessi, non vuol cambiare. Tuttavia credo che se gli piazzassero una nuova fabbrica di fronte alla vecchia, con un altro nome, storia, e linee di produzione, se ne fregherebbe di salvare l'azienda per la quale ha lavorato.

Il Governo crea condizioni per innescare lavoro e investimenti, non crea lavoro e non dovrebbe (in un mercato concorrenziale) aiutare a coprire le perdite. 

 

Posso capire il suo punto di vista ed empatizzare, rimane il fatto che lo trovo sbagliato e che si è creato da solo una situazione di tale fragilità (economica, sociale e anche mentale).

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comeback
4 minuti fa, Deconstructed Reality ha scritto:

Posso capire il suo punto di vista ed empatizzare, rimane il fatto che lo trovo sbagliato e che si è creato da solo una situazione di tale fragilità (economica, sociale e anche mentale).

Per alcune persone, perdere il lavoro è l'oblio. Sopratutto per quelle persone che si vedono facilmente sostituiti da un nuovo entrante, che può apprendere quel lavoro in poco tempo. Esempio: un cassiere di un supermercato, che ha sempre fatto solo quello, se perde il lavoro sicuramente si sentirà più in difficoltà di un informatico che viene buttato fuori ma che ha 15 anni di esperienza e ha lavorato su migliaia di progetti, con decine di clienti e con un network solido.

Il discorso che facevo io, era sostanzialmente diverso.

Investire la propria professionalità e le proprie capacità dove è possibile costruire opportunità, gratificazioni, e valore.

Ti faccio un esempio.

Ho due conoscenti d'infanzia, oltre che amici, che sono davvero bravi (sono restio a dire bravo), uno nel fare grafica e comunicazione, l'altro è laureato in informatica. Il primo è autodidatta, è molto creativo, ha un grande talento. L'altro più lineare, ma conosce diversi linguaggi ed è molto trasversale. Entrambi cercano lavoro nel paesello, e nel raggio di 10 km, in un territorio che non si adatta ad entrambe le professionalità. Difficile quindi fare match con le richieste del territorio. Persone come loro se cercassero lavoro entro 1000 km, verrebbero assorbiti con estrema facilità.

 

 

 

 

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Clock
Il 13/3/2017 alle 13:53 , LOLLOPOLLO ha scritto:

Stavo guardando su youtube lo scherzo fatto a fedez sulle iene, poi girando su internet sono andato incontro a un intervista della sua fidanzata 

ecco le parole

"Per questo Chiara non vede la crisi. Non crede che non ci siano opportunità per i giovani, basta farsi venire un'idea di successo e lavorare per realizzarla."

"Ci sono molti nuovi mezzi di comunicazione oggi. In particolare i social network sono una piattaforma democratica che permette ad ognuno di esprimersi liberamente in qualunque ambito. Questo fa del tempo che stiamo vivendo un serbatoio di opportunità: se vuoi dire una cosa puoi farlo, ma bisogna mettersi in gioco".

voi cosa ne pensate?

anche io sono sempre stato di questa idea, ma poi si viene incontro a quello che è la vita vera con tutti i suoi problemi annessi 

Penso che la signorina in oggetto abbia perso una buona occasione per tacere...

Che le abbia successo non significa che tutte le persone che si cimentano nello stesso settore lo possano replicare anche in modo più contenuto.

Bisognerebbe approfondire il concetto di sistema e di economia avanzata, cosa che chi fa certe sparate mostra di non averci mai fatto caso.

Non esiste nessun esempio di economia avanzata che riesca a vivere grazie a un solo settore che sia la comunicazione o il turismo. Sì c'è qualche staterello.

Tutti parlano di comunicazione e marketing ma non mi chiaro chi ci pensa al prodotto,sviluppo e innovazione... vuoi vedere che aspetti qualche incentivo, sussidio e qualcos'altro da Roma !?

Ho conoscenti che usano Instagram  è vero da l'opportunità di avere gadget,sconti e a volte un guadagno -ben contenuto- ma per farlo diventare lavoro ce ne vuole, la Ferragni ha iniziato con un blog nel 2009 quando il settore era ancora agli albori... con ben pochi competitor

Per testimoniare la crisi basta vedere i numeri e recarsi nei luoghi che certificano la crisi.

Qualche numero giusto per fare capire la portata di certe stronzate che vengono dette : Metà della produzione industriale è andata persa centinaia di aziende chiuse, decine di altre delocalizate FCA su tutti, il settore bancario è in grave crisi 5 banche saltate in un anno -la Signorina ha idea di quanto sia difficile ottenere un prestito !?- in alcune regioni hanno cessato l'attività il 60% dei negozi, la disoccupazione giovanile è la più alta delle economie sviluppate è intorno al 40% su media nazionale.

In conclusione c'è sempre crisi per gli scansa fatiche, ma il sistema Italia è in declino, al posto di lagnarsi e fare battute è ora che chi resta si decida a cooperare e a darsi seriamente da fare.

Il 13/3/2017 alle 14:15 , robinbreak ha scritto:

In alcuni settori (quelli creativi e artistici) i social hanno cambiato tutta la struttura del business.

Aprire un canale youtube è gratis. Telecamere e fotocamere hanno aumentato la qualità riducendo i prezzi. Quindi puoi crearti uno studio televisivo con un budget molto limitato (qualche k).

Poi, e qua sta il "problema", devi metterci il lavoro. Cioè devi far uscire una quantità enorme di produzione. Con una discreta qualità cinematografica.

Ma questo è il bello della piattoforma 1f603.png

Da quel che vedo io, in Italia le potenzialità di YouTube devono ancora svilupparsi a pieno. Probabilmente perchè molta gente non parla inglese e quindi tutti i video in inglese sono snobbati, mentre i video italiani sono ancora "acerbi".

Parlo solo di youtube perchè gli altri social, a livello di business, hanno un impatto potenziale più basso.

Cmq topic molto interessante. Sono curioso di vedere come si evolve il thread.

P. S. Quali sono questi problemi della vita reale con cui ti sei scontrato che ti hanno impedito di aprire un canale Youtube?

Il problema linguistico per l'espansione c'è... Chi parla in inglese ha almeno un pubblico potenziale di 700 milioni di persone

Non so rispondere ai tuoi quesiti, posso dire che con instagram con un investimento basso un ritorno c'è, ma è contenuto...

Ti posso portare il caso di un ragazzo abruzzese appassionato di auto sportive :

https://www.youtube.com/user/davidecironi/videos

Video interessanti, originali e ben fatti.. 

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Akira93

Nel successo di una persona ci sono sempre vari fattori da considerare, come qualcuno ha detto la ferragni  ha fatto successo in un settore dove all'epoca la concorrenza era inesistente. 

Questi nuovi lavori che si sono creati sono interessanti dal mio punto di vista, perchè  per iniziare i costi sono pochissimi e chiunque può  farlo, ma ci vuole impegno e molto tempo per avere guadagni consistenti. Nel frattempo cosa fai? 

In più  sono settori che si saturano velocemente! Ormai sembra che devi stare sempre appresso il mercato per capire dove tira il vento e come tirare su i prossimi soldi.

Il discorso che i 50enni sono in quella situazione e sono cazzi loro, vi dico che a mio avviso a loro tempo quando avevano la nostra età nessuno avrebbe immaginato lo sviluppo tecnologico enorme degli ultimi anni, è normale che non ci si ritrovano e che i loro valori sono diversi dai nostri, non è  colpa loro mica hanno la sfera di cristallo.

Certo se ora ne sono consapevoli e non fanno nulla, allora si colpa loro, ma la flessibilità  mentale non ce l'hanno tutti. Quelli che ne pagheranno le conseguenze saranno i loro figli perchè saranno cresciuti con una mentalità  non funzionale per loro e li saranno cazzi grossi.

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