Questo è un messaggio popolare. Tricker [Partecipante] 2047 Inviato 23 Marzo 2017 Questo è un messaggio popolare. Condividi Inviato 23 Marzo 2017 Eccomi qua, di nuovo, a dar sfogo alla mia penna. Sono mesi difficili, devo ammetterlo. Sono andato a servire la corte di un Leviatano di quelli tosti. Di quelli che tanto da, ma tanto prende. Un cambio di lavoro non è mai semplice, specie se a soli 26 anni ricopri un ruolo importante in un’azienda d’elite. Sono passato a lavorare da una delle più importanti società di consulenza alla più importante società di consulenza. Professionalmente parlando, sono cresciuto tanto e troppo in fretta. Onestamente, non so per quanto resisterò. Non è facile difendere i propri confini, specie in un territorio che non è esattamente ciò che può somigliare ad una comfort zone. Specie se sei una persona piena di altri interessi fuori dalla vita lavorativa. Interessi che vuoi continuare a coltivare. E tu sei li, che arranchi, mentre il lavoro ti morde alle caviglie e mangia il tuo tempo. Affermarsi non è mai facile. In questo forum ci si arriva per diversi motivi: chi è stato lasciato dalla ragazza, chi una ragazza non sa come è fatta, chi vuole migliorare i propri rapporti con l’altro sesso, chi ha bisogno di trovare un identità… La maggior parte di noi però ci è arrivata per un senso di rivalsa. Un sentimento di rivincita verso il mondo. Una One itis. La ragazza che non ha saputo capire chi eri e chi potevi diventare, un padre che non ti hai mai davvero apprezzato, un amico traditore ect. La lista di persone che possono dare un volto alla One Itis è lunga, anche se nel nostro immaginario collettivo assume giustamente le fattezze femminili e tentatrici di colei che ci ha spedito in quel girone infernale in cui proprio non vogliamo più metter piede. In questo senso, ricordo con piacere la grande storia di rivincita di @comeback In questo articolo userò il termine One Itis per descrivere qualsiasi situazione in cui ci siamo trovati a terra per qualche motivo. Qualsiasi situazione in cui ci siamo fissati, per poi sprofondare. Qualsiasi situazione che identifichiamo con un volto, un luogo, un’azione. Nel mio percorso ho notato che proprio le persone approdate qui da una One Itis e da un sentimento di rivalsa sono proprio le persone che mostrano una notevole spinta propulsiva verso il miglioramento di se stessi. Una spinta continua. Il miglioramento personale può diventare davvero una vocazione, ma col tempo e coi risultati è facilissimo, credetemi, adagiarsi. Scoprirete voi stessi che qualsiasi risultato ottenuto da quando si è iniziato il percorso di miglioramento non ha importanza. I conti si fanno con ciò che ci ha portato qua. Non se ne scappa. Quando tracceremo un bilancio, guarderemo sempre a dove eravamo partiti. E ve lo dice chi negli ultimi anni ha fatto di tutto: iniziato a frequentare nuovi ambienti, ricreato e smantellato social circle da zero, cofondato una crew di seduzione e crescita personale insieme ad altri giovani brillanti con cui ogni giorno è uno scambio continuo di esperienze. Vedere dove si è arrivati è gonfiarsi l’ego ma non è la vera risposta che cerchiamo. Non è la vera soddisfazione, non è il motivo per cui siamo qui. Ecco… trovo che la One Itis sia la migliore ancora di salvezza dalla mediocrità. La migliore sveglia contro l’inevitabile adagiarsi che segue l’ottenimento di risultati. La One Itis sa essere davvero una benedizione, ci ricorda perché siamo finiti qui. È un richiamo alla migliore versione di noi stessi. Ogni volta che riappare, la One Itis, vorresti che vedesse la migliore versione possibile di te. Davvero, non dimenticatevi mai delle vostre one itis. Sono il promemoria che ci ricorda che abbiamo delle rivincite da prenderci. Sono il miglior modo per rimanere famelici. Di conoscenza e di esperienze. Bisogna mangiare la polvere per poi mordere qualcosa di più dolce. Auguri di buona One Itis a tutti. -S-, Percival, Edward Heiderich e 36 altri ha reagito a questo 35 4 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Questo è un messaggio popolare. comeback [Partecipante] 3050 Inviato 24 Marzo 2017 Questo è un messaggio popolare. Condividi Inviato 24 Marzo 2017 Come te, non ritengo vi sia alcun beneficio in senso assoluto nel definire le cose. La One-itis è solo una presa di coscienza, una esperienza, alcuni se la vivono reagendo come una semplice caduta, altri la coccolano, si innamorano del loro trauma . Altri girano il foglio, forse in modo sbrigativo, ma con l'intelligenza che la via è sedimentazione di esperienze e storie. A me non importa cosa ha causato cosa, o meglio non importa chissà quanto. A me importa chi sono oggi, ora, e chi sono diventato, il mio focus attuale è sulla mia risposta emotiva, sulla mia reazione. Quello che ho imparato è che dalla one-itis, da eventi traumatici, bisogna essere quasi disgraziatamente egoisti. Fregarsene, mettersi al riparo. Qualunque cosa ci turba, qualunque evento ci attanaglia e preoccupa, qualsiasi cosa ci ripercuote l'animo, dobbiamo o conviverci passivamente o combattere. Sarò sempre a favore della seconda. Quindi qualcosa va male? Stacca tutto, vai in vacanza. Non hai i soldi? Passeggia con le mani in tasca come un bambino lungo la strada, fatti una bella corsa, prendi la tua moto, gira con la tua auto. Poi fermati. Sei ancora fottutamente vivo per arrenderti. Staccati dal problema, guardati dall'esterno. Vivi lungo altre strade. -S-, Riple, Anghelos e 20 altri ha reagito a questo 20 3 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Faust83 [Partecipante] 76 Inviato 12 Aprile 2017 Condividi Inviato 12 Aprile 2017 Bellissimo post. Ogni tanto si legge qualcosa di sensato in questo forum. La One Itis può essere quella molla che ti spinge verso una maggiore consapevolezza di te stesso, di cosa vuoi, di cosa desideri realmente per te stesso. Il problema è la compressione. La soluzione è rilasciare la molla e liberare l'energia. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Questo è un messaggio popolare. Tolomeo [Partecipante] 706 Inviato 15 Aprile 2017 Questo è un messaggio popolare. Condividi Inviato 15 Aprile 2017 Grazie. Forse avevo bisogno di sentirmi dire queste cose, ora. Quando finisci in one itis, specialmente dopo essere approdato su IS, metti in dubbio tutti i progressi che hai fatto. L'interrogativo che scatta è qualcosa tipo ma come, ho compreso dinamiche, applicato tecniche, fatto nuove esperienze, e ci sto ancora sotto quando qualcosa non va? Ma allora finora che cosa ho fatto? E questo insomma, è frustrante. La sofferenza è un imprescindibile motore della vita, non c'è PUA che possa chiamarsene fuori. Ho imparato ad accettare la sofferenza. Ho capito che salvo disgrazie, se ci stai male è perché avevi bisogno di starci male. Perché doveva arrivarti un messaggio in mezzo a quell'attrito, quel pus di delusione che riempie lo spazio infetto che divide aspettative e realtà. L'ho imparato in più fasi, anzi lo sto ancora imparando. E non parlo solo di sofferenza d'amore, ma anche di perdite familiari, di situazioni amicali o professionali in cui ci si sente traditi. Rifiutarla, dirsi io sono migliore, non dovrei stare così adesso non fa che portarci alla follia. soloocchi, MF22, Tricker e 7 altri ha reagito a questo 10 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
vol-à-voile [Partecipante] 8065 Inviato 15 Aprile 2017 Condividi Inviato 15 Aprile 2017 Il 23/3/2017 alle 23:16 , Tricker ha scritto: trovo che la One Itis sia la migliore ancora di salvezza dalla mediocrità La one itis è di per se una mediocrità fine a se stessa. Cerchiamo di migliorarci ma inizialmente non è mai per noi, quanto per la persona che ci ha mandato in quello stato. Crediamo di poter trovare risultati nel breve termine salvo poi ricrederci dopo l'ennesimo rifiuto. Io ho completamente svoltato la mia vita "grazie" alla one itis: pensate che 3 giorni fa ero a Lisbona a surfare con 3 colleghi, ieri ero al cinema a vedere un film con una collega e stamattina mi sono svegliato con la stessa collega nel mio letto. Non potevo chiedere di meglio, sul serio. Kaihō-sha, soloocchi, Pep92 e 1 altro ha reagito a questo 4 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
lorenzo2739 [Partecipante] 37 Inviato 25 Aprile 2017 Condividi Inviato 25 Aprile 2017 Di sicuro ci insegna a soffrire per poi risollevarci , il tempo è relativo , ciò che conta di più è quella spinta che ci fa cavalcare l'onda , quella di non aver più paura di soffrire , di amare , di metterci in gioco giorno dopo giorno per comprenderci e per cambiare prospettiva del mondo che vediamo ogni giorno che non è altro che il riflesso di quello che abbiamo nel profondo vol-à-voile ha reagito a questo 1 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
superzeta [Partecipante] 9 Inviato 19 Maggio 2017 Condividi Inviato 19 Maggio 2017 In modo del tutto personale definisco le varie attività che richiedono studio, costanza e impegno nel tempo (università, lavoro, sport o seduzione) divise nelle seguenti parti: presa di coscienza: come può essere la one itis. Rendersi conto che quella parte della nostra vita non ci soddisfa. Pensiamo che non abbiamo abbastanza conoscenze in materia, oppure il nostro lavoro non va bene o vogliamo essere più belli o più bravi a calciare o nell'autodifesa o, come nel nostro caso, vogliamo avere più donne per dimenticarne altre o perché non ci bastano. In altre parole, abbiamo fame ed è la fame che ti spinge ad ottenere qualcosa. inizio disastroso: molti sono talentuosi ed iniziano subito a bomba, io invece inizialmente arranco (quasi) sempre, ma per fortuna ho notato che questo periodo dura poco. Bisogna sbattere la faccia un po' all'inizio e poi si comincia a capire come funziona. primi successi: stai usando le basi, sai che non puoi permetterti colpi di genio quindi giochi facile e cerchi di impostare le tue fondamenta. E ottieni i primi successi. Quando sono nella fase disastrosa mi convinco che ne uscirò prima di quanto io possa pensare e mi ritrovo qui già soddisfatto. ego: dopo i primi successi so già che incontrerò un momento in cui mi sentirò il migliore del mondo, semplicemente perché non ho abbastanza conoscenza per capire quanto lavoro abbiano fatto quelli davanti a me per diventare tali. Questo è il momento più critico perché può venire meno la fame e la voglia di continuare a volerne di più. insuccesso=progresso: Se non si riesce ad eliminare il periodo di ego, sarà il mondo a farlo per te. Arriverà il punto in cui qualcosa andrà storto, la fortuna non ti accompagnerà più e sarai deluso. Questa delusione ti farà arrivare al next level e passare da novizio alla strada dell'esperto. stallo: prima o poi tutti i grandi si fermano. Ci sarà un periodo nero in cui le cose non girano come devono. Non sappiamo che fare. Potremmo anche pensare di voler mollare o dire che in fondo questo è il nostro limite. rivoluzione: qui si entra nell'olimpo. Quando sei al top, ma vuoi essere un gradino sopra tutti. Vuoi ottenere l'ultimo tassello, ma è proprio impossibile per tutti. E allora ti reinventi, allora ottieni tutto quello che hai sempre sognato e per cui hai sempre lottato. E quassù ci si rende conto che la cosa più importante non è solo la vittoria finale, ma soprattutto il viaggio che ti ha reso come sei. I talentuosi molto spesso non avranno molte di queste difficoltà oppure molti si sono fermati prima di arrivare fino in fondo, ma penso che veramente niente sia impossibile finché si ami se stesso e si usi la propria intelligenza per ottenere quello che si vuole. Se non si vuole andare avanti è perché, non smetterò mai di pensarlo e dirlo, non si ha abbastanza fame. La fame è la cosa più importante, quella che ti trascina per le gambe anche quando sei psicologicamente e fisicamente morto. Quella cosa che quando sei piegato a terra e stai vomitando per la fatica pensa che quando finirai di vomitare dovrai recuperare il prima possibile perché domani si torna a faticare e non ci sono scuse. mismpa7, Creamy e Kuntakinte ha reagito a questo 3 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
vol-à-voile [Partecipante] 8065 Inviato 27 Maggio 2017 Condividi Inviato 27 Maggio 2017 Volevo aprire un topic apposta ma poi mi sono detto "vabè, scrivo la mia domanda qui". Per superare una one-itis secondo voi ha più senso una nuova storia o rientrare nuovamente in one-itis? Vi spiego: ultimamente ero tornato a casa dopo circa 3 mesi di assenza e il sol pensiero di poter rincontrare la mia ex mi dava un magone pazzesco nel cuore. Rientrato a Londra, incontro per caso una ragazza con cui mi sono baciato un paio di volte ma niente di più, per cui ero entrato in un circolo vizioso in cui mi chiedevo come fare per poterla rincontrare, passarci un po' di tempo assieme ecc. Incontrarla ieri mi ha "focalizzato" su di lei, levando il "mirino" dalla mia ex che mi aveva offuscato la mente per un paio di giorni. Cosa dite quindi? Secondo voi "meglio" una one-itis o una nuova relazione per riprendere veramente in mano se stessi? Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
alphabuono [Partecipante] 539 Inviato 27 Maggio 2017 Condividi Inviato 27 Maggio 2017 La One non la superi con una/altre storie. Anzi alcune volte potrebbe esser peggiore, perchè siccome colei/colui che hai in testa lo/a paragoni al nuovo/a uscente, un paragone ingiusto perchè sei abbagliato. Nessuno/a ti sembrerà degna erede di lei. Per me devi tornare nella mentaglità "fottesega" degli altri (con altri intendo sia donne che amici): torni ad esser egoista, a coccolarti, a capire che il migliore sei tu, la cosa che conta veramente. Esci per divertirti, analizzi le situazioni, inizi a vederle da un'altra prospettiva. Quando questo stato verrà assimilato dalla mente, passerà la one-itis e potrai tornare a fare game veramente. Nel mezzo c'è la necessità di sostituire chi attualmente hai perso/ti ha lasciato, con qualcuna che rimpiazzi il suo posto. Non agire così: escici se ti piace, ti coinvolge, non per rimpiazzare qualcuna. massimiliano, Danny 92, MF22 e 5 altri ha reagito a questo 8 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Cagliostro [Partecipante] 316 Inviato 27 Maggio 2017 Condividi Inviato 27 Maggio 2017 28 minuti fa, vol-à-voile ha scritto: Cosa dite quindi? Secondo voi "meglio" una one-itis o una nuova relazione per riprendere veramente in mano se stessi? Secondo me, nessuna delle due Dal mio punto di vista si dovrebbe focalizzare prima di tutto il "perché" della "tua" one itis. Dicendo un'ovvietà, non sono tutte uguali: c'è quella dello sfigato per l'unica che gliela fa annusare, quella di chi "ci sa fare" ma si intestardisce su quella che non ci stà, quella di chi è stato lasciato e non vuole restare solo, ecc. Se il tuo problema è risolvere "quella" one itis, ti basta capire cosa ha scatenato in te l'ossessione per "quella ragazza" e trovare un'altra ragazza con cui ricreare il precedente schema. Sostituisci un'ossessione con un'altra. Se vuoi riprendere veramente in mano te stesso, devi capire il perché della tua one itis, e risolvere ab origine la tua personale "questione interna" che ti ha "predisposto" alla one itis. Più facile a dirsi che a farsi ovviamente... soloocchi, vol-à-voile e massimiliano ha reagito a questo 3 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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