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Lasciare l'università? Dubbio enorme.


AndreaDrew

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Mich!

Fermati un attimo e chiediti:

a) Come voglio essere da grande.

b) Cosa voglio fare da grande.

Dopo di che possiamo avviare un discorso.

ps Ho letto trading. Non è una carriera sulla quale potete improvvisarvi. Servono studi approfonditi su numerose materie, affidarsi a internet è come fare il medico sfruttando qualche blog.

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cabeleira
3 ore fa, Mich! ha scritto:

Fermati un attimo e chiediti:

a) Come voglio essere da grande.

b) Cosa voglio fare da grande.

Dopo di che possiamo avviare un discorso.

ps Ho letto trading. Non è una carriera sulla quale potete improvvisarvi. Servono studi approfonditi su numerose materie, affidarsi a internet è come fare il medico sfruttando qualche blog.

Non c'è bisogno di tutte queste analisi.

 

Non passa gli esami, punto. 

 

Di studenti universitari ce ne sono anche troppi. 

 

Non è adatto. Fine.

 

Numero chiuso per ogni facoltà, obbligo di passare gli esami entro e non oltre  4 prove d'appello e fine.

Durante l'università - facoltà di Giurisprudenza- io lavoravo presso un'azienda tutti i giorni, compresi i festivi.  ( idem per natale e qualche anno anche il 31 e il 1° gennaio)

 

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TADsince1995

Ho iniziato a lavorare quando avevo 19 anni. In una città in cui quando trovi lavoro la gente si chiede a chi hai tirato pompini. Facevo due lavori e nel frattempo studiavo ingegneria, di notte e nei weekend. Complice il fatto che non sono mai stato uno studente rapidissimo, bravo in alcune materie sì, ma non rapido, e complice il fatto che stavo facendo comunque il lavoro che ho sempre sognato e per cui stavo studiando e i soldi non mi mancavano (e quindi non avevo proprio il pepe al culo), ho preso e lasciato a intervalli regolari. Alla fine sono stato costretto a mollare, più per problemi economici sopraggiunti che per mancanza di voglia, mi mancavano 7 esami. Ma non escludo che, in futuro, non potrei ricominciare. In fondo, ho quasi il lavoro che volevo, diciamo al 90%.

Oggi mi dispiace, ma non tanto per il titolo, quanto per il fatto che ci ho perso un sacco di tempo e un sacco di soldi, ma soprattutto il tempo.

Insisti ancora un po', all'inizio può essere normale. Ma se vedi che proprio non va, guardati intorno e cambia facoltà.

I soldi vanno e vengono, ma il tempo non te lo restituisce nessuno.

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bruschetta
5 ore fa, Anonimo.92 ha scritto:

Un mio amico fa il carabiniere e si sta anche per laureare, insomma... volere è potere.

Anonimo, non prenderei il tuo amico come esempio "universale" in quanto le forze dell'ordine hanno un trattamento particolare per quanto riguarda la carriera universitaria. Determinate facoltà infatti riconoscono loro parecchi crediti (=abbuonano loro vari esami ) in virtù appunto della loro appartenenza alle FO e del fatto che con l'esperienza acquisita possano supplire alla teoria.

Il fatto poi di essere dipendenti pubblici garantisce loro un monte ore per studio, esami etc. che spesso vengono preclusi ai dipendenti del privato (oppure concessi sulla carta ma poi ...)

Sul discorso che invece ha fatto qualcuno sul fatto che le lauree siano ormai sopravvalutate/inflazionate sono abbastanza d'accordo.

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bibiSupertramp
21 ore fa, AndreaDrew ha scritto:

Ciao a tutti! Volevo raccontarvi la mia situazione per sentire le vostre opinioni e ascoltare i vostri consigli a riguardo. 

L'anno scorso mi sono immatricolato all'università nella facoltà di Biologia, conscio della sua difficoltà ma spinto dalla voglia di diventare un futuro nutrizionista. E' il secondo anno ed ho passato solamente un esame del primo. Nell'ultima sessione ho studiato molto e provato a darne qualcun altro ma senza successo, il che mi ha demoralizzato molto.. 

Durante l'estate lavoro per pagarmi svaghi personali e non pesare sempre sui miei, adesso però stanno crescendo i miei dubbi: inizialmente, pensavo fosse il tipico blocco della matricola che al primo anno si trova dispersa nel nuovo mondo che è l'università, tuttavia, essendo al secondo anno, questo ragionamento non può più andare avanti. So che c'è chi si laurea anche con qualche anno fuori corso, non tutti siamo macchine a rapida assimilazione di dati ma nonostante ciò non riesco a darmi pace. Per questo motivo, ho dentro di me sempre più incertezze e paura del futuro quando penso di dover ''moralmente'' lasciare l'università: per non pesare ai miei, per non perdere tempo, per non prendermi in giro perchè non riesco a dare esami. Quando però penso di dover fare questo passo, mi blocco e mi spavento ancora di più.. non voglio avere un lavoro mediocre, una vita mediocre e sentirmi un fallito nella vita, ho paura di pentirmi della scelta che farei. So che al giorno d'oggi, una laurea non significa un posto di lavoro assicurato ma è pur sempre un titolo, quindi non so proprio cosa fare.

Il piano che avevo in mente era seguire qualche corso ufficiale e riconosciuto dallo stato per diventare personal trainer, dato che il mondo della palestra è la mia passione. Mi sono informato un po ovunque e ho saputo tuttavia che non è un lavoro dove si può lavorare a tempo pieno, che molti lo usano per arrotondare lo stipendio di un lavoro principale. Tutti i personal trainer che guadagnano bene sono persone capaci di sapersi vendere anche nel privato, questo li porta a svolgere quel lavoro a tempo pieno e anche questo un po mi spaventa: fallire. Fallire e non sapere quale altra strada percorrere. 

Odio pensare di dover fallire perché per fare il nutrizionista ci vuole una laurea che non riuscirei a conseguire, dall'altra un lavoro che richiede non solo professionalità ma anche fortuna. Ho bisogno di confrontarmi e chiedervi dei consigli in questa fase che mi ha praticamente portato in crisi.

Ciao andrea, grazie per il post che secondo me offre spunti di riflessione non banali.

Oggi tutti pensano che solo se fai l'università vali, che solo il lavoro che ottieni dopo che hai a laurea è  il lavoro giusto. Sbagliato! 

C'è in giro una concorrenza sfrenata, tutti si laureano, soprattutto nella specialistica molte persone escono col massimo dei voti, questo perché mentre alla triennale c'è selezione, nella specialistica spesso non è così. Ho fatto biologia anche io, gli esami della triennale sono abbastanza complessi, lo so, anche perché si passa dalla botanica alla fisica all'immunologia alla proteomica. Di tutto di più. 

Detto ciò, ti direi che conosco gente che ci ha messo anni a finire, ma a quel punto, non ne vale la pena. Proprio perché la concorrenza è sfacciata, ed anche uscissi con voti alti, se ci metti troppo tempo sarai sempre dietro rispetto a chi è più giovane di te, senza contare che in tutta europa la gente inizia l'università u anno prima, e gli studi durano meno, quindi già noi italiani partiamo svantaggiati come età anche finendo gli studi in tempo. 

Chiaramente però, a parte tutto questo, conta il valore della persona. Ma se senti che per te stare troppo tempo concentrato è difficile, il che non significa che sei un incapace, ma semplicemente che magari sei piu portato per u diverso tipo di lavoro, lascia senza farti troppi sensi di colpa. Devi riconoscere quali sono le tue vere capacità e qualità e puntare su quelle, sei in tempissimo. Ora, se lasciare l'univ ti risulta rimanere disorientato, hai pensato di fare dietistica? potrebbe essere u buon compromesso, è solo una triennale, e la difficoltà degli esami non ha nulla a che vedere con quelli di biologia, fatto sta che con la triennale in dietistica accedi tranquillamente ai master in nutrizione, lo ha fatto una mia amica a Roma ed ora fa la nutrizionista.

Quindi sii onesto con te stesso, per non trovarti a passare altri 4 anni duri senza sapere se quella è la tua strada. E ricorda che una persona ottiene successo se usa la testa e sfrutta al meglio le proprie qualità, non se fa l'università.;)

 

In bocca al lupo per tutto!!!!!!

Modificato da bibiSupertramp
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Anonimo.92
2 ore fa, bruschetta ha scritto:

Anonimo, non prenderei il tuo amico come esempio "universale" in quanto le forze dell'ordine hanno un trattamento particolare per quanto riguarda la carriera universitaria. Determinate facoltà infatti riconoscono loro parecchi crediti (=abbuonano loro vari esami ) in virtù appunto della loro appartenenza alle FO e del fatto che con l'esperienza acquisita possano supplire alla teoria.

Il fatto poi di essere dipendenti pubblici garantisce loro un monte ore per studio, esami etc. che spesso vengono preclusi ai dipendenti del privato (oppure concessi sulla carta ma poi ...)

Sul discorso che invece ha fatto qualcuno sul fatto che le lauree siano ormai sopravvalutate/inflazionate sono abbastanza d'accordo.

Assolutamente, intendevo dire che volere è potere....

Un altro mio amico si è pagato gli studi lavorando come portapizze, facendo orari ignobili per uno stipendio da fame e senza nessuna delle agevolazioni da te citate.

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Mich!
3 ore fa, cabeleira ha scritto:

Non c'è bisogno di tutte queste analisi.

 

Non passa gli esami, punto. 

 

Di studenti universitari ce ne sono anche troppi. 

 

Non è adatto. Fine.

 

Numero chiuso per ogni facoltà, obbligo di passare gli esami entro e non oltre  4 prove d'appello e fine.

Durante l'università - facoltà di Giurisprudenza- io lavoravo presso un'azienda tutti i giorni, compresi i festivi.  ( idem per natale e qualche anno anche il 31 e il 1° gennaio)

 

 

Analisi troppo semplicistica. Magari non sta studiando ciò a cui è realmente interessato.

Magari ha problemi agli esami perchè ha poca fiducia in se e nei propri mezzi.

Chiunque, su questa terra, ha il diritto di ricercare la propria felicità e la propria massima realizzazione. Se lndrea per sentirsi realizzato ha bisogno della laurea che risolva i propri blocchi e la prenda. Non è impossibile. Difficile si, impossibile no.

ps Brutto esempio quello delle FDO. Molti di loro sono degli ignoranti che passano gli esami solo perchè appartenenti a categorie speciali. Una piaga tipicamente italiana.

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LOLLOPOLLO

Qualcuno mi chiarisca il fatto: "se faccio l'università poi trovo lavoro"

Sento un casino di gente che mi dice "no lavorare è proprio brutto, vado all'università e poi vediamo"

 

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bibiSupertramp
22 minuti fa, LOLLOPOLLO ha scritto:

Qualcuno mi chiarisca il fatto: "se faccio l'università poi trovo lavoro"

Sento un casino di gente che mi dice "no lavorare è proprio brutto, vado all'università e poi vediamo"

 

ahahahhaha io dopo averli provati entrambi, oso dire che l'università è stata molto più faticosa dal punto di vista emozionale! hai molta più ansia da prestazione! Poi sarà che quando inizi a lavorare ti sei già fatto il callo...

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