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Lasciare l'università? Dubbio enorme.


AndreaDrew

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mreight

Seguo questo topic con moltissima attenzione, in quanto si ricollega e vengono trattati problemi simili a quelli che sto vivendo in questo momento. 

@bibiSupertramp, @bruschetta e @Jumpy hanno analizzato la situazione alla perfezione, per cui non mi dilungherò oltre. Vorrei consigliarti di definire meglio che puoi quello che vorresti che fosse il tuo obbiettivo finale come realizzarlo. Vorresti davvero diventare un nutrizionista? Da ciò che scrivi mi sembra di no. Ora tu è sorto il desiderio di intraprendere la carriera di Personal Trainer.

Domanda: perché non hai scelto Scienze Motorie?

Sarebbe stata una facoltà che combinava ambedue gli elementi, sportivi e circa la nutrizione.

Mi sto rendendo conto di come venga fatto un orientamento sbagliato ai ragazzi che escono dalle scuole superiori. Vengono esposti dati e spiegazioni generiche, quando invece non basterebbe neppure un colloquio individuale. Sono ragazzini ancora immaturi di mentalità. Sono convinto che l'anno della maggiore età dovrebbe essere traslato di qualche anno rispetto agli attuali 18. Generazioni fa i diciottenni avevano già preparato le valigie per andarsene a vivere fuori di casa, in grado di sostenere una famiglia; oggi sono ancora impegnati ad ultimare gli studi e divertirsi.

Tra queste ultime generazioni faccio parte anche io, con tutti i pregi e difetti.

Si dovrebbe imporre, una volta usciti dalle scuole superiori, un anno di lavoro "pratico", in modo che il sudore della fronte applichi una scrematura tra i ragazzi che desiderano non avere particolari pensieri che affollano la loro mente e guadagnare quei quattro soldini, l'economia è uno dei filtri più efficaci, e quegli studenti che realmente ambiscono a proseguire gli studi e puntare al vertice. Si schiarirebbero sicuramente le idee con la pratica.

Come molti di voi che hanno scritto, pure io a 19 anni mi iscrissi a Biologia, facoltà che in seguito seguii solo per qualche mese a causa di problemi di salute. Avendo reputato gli insegnamenti troppo complicati e non essendo riuscito a stringere amicizia con gli altri studenti, decisi di ritirarmi e ritentare l'anno successivo iscrivendomi a Lettere Moderne. Lo slancio che avevo allora oramai era passato. Impiegai cinque anni e mezzo (6 secondo il computo accademico) per completare una triennale in Lettere. Essendomi laureato in estate, scelsi di non proseguire immediatamente con una magistrale, in quanto non avevo minimamente idee precise e sono tutt'ora intimorito dal rischio di protrarre gli studi quanto il diploma precedente. Così ho lavorato in uno stage in un campo completamente differente dal mio.

Il periodo in fabbrica mi ha fatto comprendere realmente quanto tempo avessi sperperato. Non posso più permettermi di fare errori e la stessa ambizione di svolgere un anno di volontariato all'estero, al fine di apprendere una nuova lingua, mi sarebbe quasi di fastidio al desiderio di riprendere ed ultimare gli studi con la Magistrale. Magistrale che vorrei farla con un taglio più affine a Scienze della Comunicazione che a Lettere.

Perché, ebbene sì, in questi ultimi sette anni, quella che nel 2010 era definita Scienze delle Merendine, oggi è tra i corsi umanistici quello più trainante. La sua combinazione di elementi tratti dalle lettere/linguistica, dalla psicologia e dall'informatica la rendono un diploma più adatto all'attuale mercato del lavoro. Ovunque cerchi i si richiedono competenze che la Gloriosa facoltà di Lettere, un tempo regina degli Atenei, ora non offre più. Le sue aule impolverate e stantie si limitano a sfornare i futuri insegnati precari.

Se a settembre sceglierò di riprendere in mano libri e quaderni, sarà verso questo verso l'inclinazione che darò alla mia laurea in modo che mi possa garantire un impiego più sicuro e affine agli studi per cui mi impegnerò e preferisco.

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Jumpy
9 hours ago, mreight said:

Impiegai cinque anni e mezzo (6 secondo il computo accademico) per completare una triennale in Lettere. Essendomi laureato in estate, scelsi di non proseguire immediatamente con una magistrale, in quanto non avevo minimamente idee precise e sono tutt'ora intimorito dal rischio di protrarre gli studi quanto il diploma precedente. Così ho lavorato in uno stage in un campo completamente differente dal mio.

[...]

Perché, ebbene sì, in questi ultimi sette anni, quella che nel 2010 era definita Scienze delle Merendine, oggi è tra i corsi umanistici quello più trainante. La sua combinazione di elementi tratti dalle lettere/linguistica, dalla psicologia e dall'informatica la rendono un diploma più adatto all'attuale mercato del lavoro. Ovunque cerchi i si richiedono competenze che la Gloriosa facoltà di Lettere, un tempo regina degli Atenei, ora non offre più.

Allora, fino a un 15-20 anni fa, con la laurea in lettere, se ti andava male, potevi sempre fare il prof. a scuola: laurea facile facile, a portata di mano, ti laureavi a 24-25 anni studiacchiando comodamente... diversi amici si son sistemati così. Ora no perchè anche il mondo della scuola è saturo, ormai da molti anni.

Lettere regina degli atenei? I laureati in lettere che conosco fuori dal loro settore sono una manica di morti di sonno: fuori dalla scuola non avrebbero nessuna possibilità in una'azienda moderna.

Sociologia fa parte del gruppo di lauree che cacciano fuori illusi su illusi.

Quindi valuta bene la tua scelta informandoti, in prima persona, su cosa stanno facendo, adesso, i laureati in sociologia che conosci: potresti scoprire cose che non ti piacciono, ma è meglio che ne hai consapevolezza subito che tra alcuni anni.

Modificato da Jumpy
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Deconstructed Reality

Cosa vuoi fare da grande?

E' una domanda sciocca.

Faresti mai prendere le decisioni importanti a un bambino?

Perché al bambino si chiede cosa vuole fare da grande.

Uno prima deve diventare grande e poi decidere cosa vuole fare.

Il bambino e l'adulto, sono due persone distinte.

 

Io vedo tante persone che lottano in un mercato di concorrenza perfetta.

La competizione gli dà validazione.

Cercano qualifiche e in 10 anni di studio non raggiungono neanche una competenza: non sanno fare niente.

Poi si stupiscono di passare da stage in stage e che non vengano assunte.

Il lavoro che fanno potrebbe farlo qualsiasi ragazzo uscito dalle scuole superiori con un QI superiore a 100, una soglia dell'attenzione che non rientri nei canoni dell'avere ADHD.

Tutto sommato una combinazione rara nella generazione dei millenial.


Se ti serve il pezzo di carta per motivi burocratici, prenditi il pezzo di carta.

Ma nel frattempo se vuoi emergere devi pensare a come non competere. 

Mentre nella porta d'ingresso c'è la fila e tutti si accalcano, tu entra dall'entrata posteriore.

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Jumpy
6 minutes ago, Deconstructed Reality said:

Il lavoro che fanno potrebbe farlo qualsiasi ragazzo uscito dalle scuole superiori con un QI superiore a 100, una soglia dell'attenzione che non rientri nei canoni dell'avere ADHD.

Questo è anche uno dei segreti delle realtà aziendali: la stragrande maggioranza delle mansioni da ufficio potrebbe svolgerle al pc un diplomato sveglio che abbia un minimo di formazione a riguardo giusto per imparare le procedure da seguire o se c'è qualche software particolare da usare.

Vallo a spiegare a tanti pluristagisti che non sanno scrivere un'email o cosa fare se s'impalla il pc o neanche sanno, nemmeno per sommi capi, la catena di produzione dell'azienda dove lavorano :P

Per gli incarichi specifici, prettamente tecnici, ci sono solitamente i consulenti esterni... e quelli si, devono essere settorializzati e specializzati.

Poi si, è vero, le aziende chiedono il pezzo di carta anche se farai presentazioni al power point dalla mattina alla sera ma è un altro discorso.

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AndreaDrew
11 ore fa, mreight ha scritto:

Vorresti davvero diventare un nutrizionista? Da ciò che scrivi mi sembra di no. Ora tu è sorto il desiderio di intraprendere la carriera di Personal Trainer.

Domanda: perché non hai scelto Scienze Motorie?

Sarebbe stata una facoltà che combinava ambedue gli elementi, sportivi e circa la nutrizione.

Mi sto rendendo conto di come venga fatto un orientamento sbagliato ai ragazzi che escono dalle scuole superiori. Vengono esposti dati e spiegazioni generiche, quando invece non basterebbe neppure un colloquio individuale. Sono ragazzini ancora immaturi di mentalità. Sono convinto che l'anno della maggiore età dovrebbe essere traslato di qualche anno rispetto agli attuali 18. Generazioni fa i diciottenni avevano già preparato le valigie per andarsene a vivere fuori di casa, in grado di sostenere una famiglia; oggi sono ancora impegnati ad ultimare gli studi e divertirsi.

Tra queste ultime generazioni faccio parte anche io, con tutti i pregi e difetti.

Si dovrebbe imporre, una volta usciti dalle scuole superiori, un anno di lavoro "pratico", in modo che il sudore della fronte applichi una scrematura tra i ragazzi che desiderano non avere particolari pensieri che affollano la loro mente e guadagnare quei quattro soldini, l'economia è uno dei filtri più efficaci, e quegli studenti che realmente ambiscono a proseguire gli studi e puntare al vertice. Si schiarirebbero sicuramente le idee con la pratica.

Perché non ho scelto scienze motorie? Perché non ho avuto abbastanza tempo per approfondire le conoscenze e possibili sbocchi in tempo. Bisogna subito iscriversi, c'erano test da fare e da quel che so un laureato in scienze motorie in più di una persona certificata ha poca roba da dare: prof di educazione fisica se ti va bene, identica carriera da personal trainer, possibilità di aprirti una palestra (sempre se hai la possibilità di investire su una cosa del genere e se ti va bene).

Biologia nonostante non sia una laurea che se la passa troppo bene aveva pur sempre molti sbocchi, ha tante specializzazioni e magari anche fuori paese poteva valere qualcosa. Per questo la scelsi, perché la carriera di nutrizionista era comunque qualcosa che si avvicinava al mondo del benessere se non direttamente a quello della palestra.

Anche se volessi cambiare, come già spiegato, dubito i miei genitori mi concederebbero altro tempo.. perché prendere una laurea in scienze motorie se le possibilità che dà sono, bene o male, molto simili a quelle di un attestato? Certo una laurea è pur sempre una laurea ma oggi rimane sempre un titolo che non dà più certezze.

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16 minuti fa, AndreaDrew ha scritto:

Perché non ho scelto scienze motorie? Perché non ho avuto abbastanza tempo per approfondire le conoscenze e possibili sbocchi in tempo. Bisogna subito iscriversi, c'erano test da fare e da quel che so un laureato in scienze motorie in più di una persona certificata ha poca roba da dare: prof di educazione fisica se ti va bene, identica carriera da personal trainer, possibilità di aprirti una palestra (sempre se hai la possibilità di investire su una cosa del genere e se ti va bene).

Biologia nonostante non sia una laurea che se la passa troppo bene aveva pur sempre molti sbocchi, ha tante specializzazioni e magari anche fuori paese poteva valere qualcosa. Per questo la scelsi, perché la carriera di nutrizionista era comunque qualcosa che si avvicinava al mondo del benessere se non direttamente a quello della palestra.

Anche se volessi cambiare, come già spiegato, dubito i miei genitori mi concederebbero altro tempo.. perché prendere una laurea in scienze motorie se le possibilità che dà sono, bene o male, molto simili a quelle di un attestato? Certo una laurea è pur sempre una laurea ma oggi rimane sempre un titolo che non dà più certezze.

Anche no, con Scienze Motorie puoi lavorare in ambito parasanitario e nelle scuole primarie.

Poi si sta sviluppando anche l'ambito della preparazione atletica, soprattutto i master per gli sport principali calcio, pallavolo, basket credo siano riservati a laureati in Scienze Motorie.

Non è vero che non ci sono sbocchi, semplicemente non c'è una corporazione per cui certe professioni (Personal Trainer, Preparatore Atletico) siano riservate a chi ha la laurea.

Non è nemmeno necessariamente un male, vuol dire che ti devi smazzare e non fermarti al pezzo di carta aspettando che ti piova dal cielo il lavoro. Ma se ti fai valere, se fai capire che ne sai, cercheranno te.

 

Il livello di formazione teorica poi non ha paragoni, in una certificazione base di Personal Trainer fatto da privati spendi 5-600 euro e per uno/due weekend in cui ti spiegano quello che si fa in 3 anni di Laurea.

 

Inoltre hai anche un percorso facilitato all'accesso ad Osteopatia, dopo la laurea SM. Sempre se interessa. 

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AndreaDrew
5 minuti fa, sprint ha scritto:

Anche no, con Scienze Motorie puoi lavorare in ambito parasanitario e nelle scuole primarie.

Poi si sta sviluppando anche l'ambito della preparazione atletica, soprattutto i master per gli sport principali calcio, pallavolo, basket credo siano riservati a laureati in Scienze Motorie.

Non è vero che non ci sono sbocchi, semplicemente non c'è una corporazione per cui certe professioni (Personal Trainer, Preparatore Atletico) siano riservate a chi ha la laurea.

Non è nemmeno necessariamente un male, vuol dire che ti devi smazzare e non fermarti al pezzo di carta aspettando che ti piova dal cielo il lavoro. Ma se ti fai valere, se fai capire che ne sai, cercheranno te.

 

Il livello di formazione teorica poi non ha paragoni, in una certificazione base di Personal Trainer fatto da privati spendi 5-600 euro e per uno/due weekend in cui ti spiegano quello che si fa in 3 anni di Laurea.

 

Inoltre hai anche un percorso facilitato all'accesso ad Osteopatia, dopo la laurea SM. Sempre se interessa. 

Non lo metto in dubbio, non volevo minimizzare la qualità di quella laurea così tanto, semplicemente ci sono campi comuni nella quale la laurea non è essenziale. E' vero che a livello teorico supera l'attestato ma c'è anche da dire che nei corsi per i personal trainer (vedi la FIPE), dopo il certificato di primo livello offre aggiornamenti e altri corsi di approfondimento. I programmi inoltre sono abbastanza estesi e fatti bene da quel che vedo. Poi immagino che pezzo di carta o meno, la questione principale sta nel dimostrare di essere competenti e sapersi vendere, quest'ultima è sicuramente la più difficile.

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mreight

Il mio dirimpettaio, laureato in scienze motorie pur essendo partito con due anni di ritardo,sposato con figli subito dopo la laurea, ha subito trovato posti di lavoro come allenatore di calcio per bambini e varie supplenze nelle scuole. Da poco ha ottenuto sia patentini come allenatore FIGC a Coverciano, sia (ci ho parlato un paio di settimana fa) è diventato insegnante di ruolo a tempo indeterminato. Aveva studiato Scienze Motorie con specializzazione in campo sanitario, quasi un fisioterapista.

Mio cugino (non ammiocuggino, il figlio di mia zia), pluriennale fuoricorso alla vecchia ISEF, fu uno degli ultimi diplomati a quella vecchia scuola (respinto a Padova si spostò a Bologna per riuscire a dare la tesi), intraprese la carriera di allenatore di calcio fin da subito, assieme a quella di insegnante di Motoria per i più piccoli. In seguito a delle cazzate che ha commesso è dal 2009 che non lavora e non potrà mai più farlo con i bambini. Solo di recente è riuscito a ritrovare un posto di lavoro come Personal Trainer in una palestra.

Se ambisci a diventare un semplice PT in una palestra, lascia tutto e concentrati in questo ambito, con la consapevolezza che più alte saranno le tue conoscenze, maggiori le ambizioni alle quali potrai puntare.

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TADsince1995

Quanto avete ragione tutti quanti... Io passai dal vecchio ordinamento di ingegneria al nuovo. La differenza è stata abissale e palpabile. Anche le materie iniziali (analisi, fisica, geometria), pur rimanendo sempre dei bei macigni, furono parecchio snellite. Per esempio, molti professori resero l'orale "opzionale". Quindi, ad esempio, l'orale di Analisi 1 che al vecchio ordinamento era considerato una specie di "test di ingresso" a ingegneria, divenne un ricordo.

E comunque i risultati si sono visti. In azienda da me abbiamo avuto degli stagisti, ingegneri informatici, 110 e lode che non sapevano cosa era un IP. Per i non informatici, è come un chirurgo che non sa cos'è un globulo rosso.

Il guaio di oggi è che ormai prendere la laurea, essendo diventato molto più facile, ha fatto male a tutti. Sia a chi la laurea ce l'ha, sia a chi non ce l'ha. Perché ha livellato verso il basso le pretese di chi ce l'ha e ha tagliato completamente le gambe a chi non ce l'ha, in quanto è diventata il "nuovo diploma".

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AndreaDrew
Inviato (modificato)
56 minuti fa, TADsince1995 ha scritto:

Il guaio di oggi è che ormai prendere la laurea, essendo diventato molto più facile, ha fatto male a tutti. Sia a chi la laurea ce l'ha, sia a chi non ce l'ha. Perché ha livellato verso il basso le pretese di chi ce l'ha e ha tagliato completamente le gambe a chi non ce l'ha, in quanto è diventata il "nuovo diploma".

Assolutamente d'accordo.. il problema è che in passato la laurea era un titolo in più che non tutti potevano conseguire, adesso invece è considerato uno standard. Chi possiede solo il diploma può essere considerato ''inferiore'' e l'unico modo per sopperire questa cosa è farselo tanto con la gavetta ed esperienze nei curriculum.

Modificato da AndreaDrew
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