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Lei è incinta e mi odia, forse borderline ?


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Pato
10 minuti fa, ^'V'^ ha scritto:

 

Logico. Quasi rassicurante. 

E se poi quando la bambina ha 18 anni e ti sei perso lei sulle ginocchia che ti chiama papi, decide essendo maggiorenne di fare il test e scopri che era tua? 

E che ti sei perso tutto? 

Dobbiamo operare sul worst case scenario, perché purtroppo la nostra società attuale permette alla donna tutto questo peso decisionale. 

Come disinneschiamo questo schifo di situazione? 

Abbiamo qualcosa di veramente compromettente sul soggetto? 

Non intendo foto nuda, intendo qualcosa che non si deve mai sapere, pena la perdita di ogni libertà fisica o dignità sociale. 

 

Questo scenario è il motivo per cui un mio ex collega sta crescendo un figlio probabilmente non suo, dato che la donna implicata, con cui non c'era più nessun legame sentimentale al momento del concepimento dichiarato da lei ma improbabile, non ha acconsentito al test. 

Lui non è stato costretto a riconoscerlo. Certo. 

 

Però non se l'è sentita

- di passare con tutto il paese in cui abita come uno che abbandona la convivente pregna. 

- di scoprire 18 anni dopo che si è perso tutto di suo figlio/a.

 

Cosa abbiamo per velare una ritorsione insopportabile in caso di mancato assenso al test? Affidarci ai processi decisionali di una donna è strano e sempre sbagliato. Affidarci ai processi decisionali di una donna gravida o in post gravidanza completamente allucinata dagli ormoni e dalle varie depressioni post parto è cosa che solo uno stato democratico può ritenere legalmente accettabile, ma questo è l'ambiente operativo dato, e dobbiamo applicare le giuste pressioni sulle sue tensioni interiori affinché sia collaborante, nonostante un apparato legale e ideologico che la lascia decidere come un bambino con un mitra in mano. 

 

 

Ciao, hai ragione non abbiamo niente di compromettente su di lei, solo supposizioni e strani atteggiamenti, che comunque non vanno messi da parte.

il tuo ex collega come presunto padre poteva richiedere il test del dna. Per legge lo poteva fare e lei non poteva rifiutarsi. 

Nel mio caso invece se lei vuole che riconosco il figlio ma non vuole fare il test del dna, la cosa mi puzzerebbe troppo. Quindi non lo riconosco, o potrei anche decidere di fare il test. 

Ma è improbabile che succeda, gliene avevo parlato e lei aveva acconsentito, quindi la cosa che probabilmente succederà è che io chiederò e otterrò il test prima di firmare nero su bianco. 

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16 minuti fa, Pato ha scritto:

il tuo ex collega come presunto padre poteva richiedere il test del dna. Per legge lo poteva fare e lei non poteva rifiutarsi

Non è così. Il test ai fini del riconoscimento di paternità può essere rifiutato da entrambi.

In Italia il test è obbligatorio solo ai fini dell'azione penale.

Tuttavia il rifiuto di uno dei due  può essere usato come prova. Leggo di un caso di rifiuto della madre a Caltanissetta l'anno scorso., il giudice ha dato ragione all'uomo che ha potuto riconoscere la figlia.

 

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PURPLE BLACK

comunque con il coito interrotto mi dispiace disilludervi, ma prima o poi incinta si rimane.....

Se si pratica e si è una coppia bisogna metterlo tra i rischi.

Quindi che si fa? Un bel contrattino scritto dei diritti e doveri in caso di gravidanza indesiderata? Così non ci si sta tanto a disperare poi.

@Pato il problema è che qualsiasi consiglio ti possiamo dare non ne verrai fuori se lei non riesce a ragionare.

E il farla ragionare sta solo nelle tue capacità.

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Pato
5 minuti fa, PURPLE BLACK ha scritto:

comunque con il coito interrotto mi dispiace disilludervi, ma prima o poi incinta si rimane.....

Se si pratica e si è una coppia bisogna metterlo tra i rischi.

Quindi che si fa? Un bel contrattino scritto dei diritti e doveri in caso di gravidanza indesiderata? Così non ci si sta tanto a disperare poi.

@Pato il problema è che qualsiasi consiglio ti possiamo dare non ne verrai fuori se lei non riesce a ragionare.

E il farla ragionare sta solo nelle tue capacità.

Se continua cosi, parlerò da solo ai suoi genitori( che ancora non conosco)

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PURPLE BLACK
1 minuto fa, Pato ha scritto:

Se continua cosi, parlerò da solo ai suoi genitori( che ancora non conosco)

Non mi sembra una buona idea. E come continuare a darle segnali negativi. Prima metti in dubbio la sua "onorabilità" chiedendole il test del DNA. Ora vorresti "scavalcarla" parlando con i suoi genitori come fosse un inetta.

Ti parlo da donna ratinando da donna.

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PURPLE BLACK
4 minuti fa, ^'V'^ ha scritto:

Lasciali pure illusi, le statistiche sull'inefficacia del coito interrotto si riferiscono UNICAMENTE ai casi di coito non interrotto che si voleva interrompere, ossia di chi viene due getti dentro e poi lo tira fuori, perché si è perso un attimo, e non si riferiscono MAI (come invece viene insegnato nelle scuole alle ragazze) al liquido preeiaculatorio, prodotto da ghiandole poste più avanti delle gonadi e non contenente spermatozoi. 

Quando anche sono stati riscontrati in detto liquido, fino ad un massimo di 15 spermatozoi rincoglioniti che erano rimasti nell'uretra dopo un primo orgasmo (e questa viene usata come scusa ufficiale per dissuadere le ragazze) occorre ricordare che non sappiamo ancora come mai l'ovulo non schiuda di fronte a meno di + o - 120 milioni di spermatozoi confliggenti, non se ne conoscono i meccanismi implicati, ma sappiamo bene che il maschio che ne produce 80 milioni per eiaculazione è considerato sterile e deve sottoporsi a cure per l'infertilità se vuole avere un bambino con sua moglie. 

E dopo mesi e mesi che le getta di proposito 80 milioni di pesciolini contro l'ovulo e non succede mai nulla, uno una visita se la fa fare. 

Pertanto... certo che il coito interrotto non è sicuro al 100%. 

Perché qualcuno può sbagliare e venire dentro per parte dei getti. 

Ma se uno non è mai venuto dentro... è sicuro al 100% di non essere venuto dentro. 

 

Un controllo che un ragazzo di 24 anni preso dalla passione può avere?

 

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Percival
Adesso, PURPLE BLACK ha scritto:

Un controllo che un ragazzo di 24 anni preso dalla passione può avere?

 

Lo si può avere, eccome.

I 24 anni li ho già passati, non sono infertile, mi reputo piuttosto "preso dalla passione", e ho praticato innumerevoli volte (e continuo a praticarlo) il coito interrotto. Lo faccio dall'età di 17 anni.

E' evidente che certe idee siano propinate alle masse con fini meramente economici, per incentivare l'uso dei contraccettivi, fondamentali per evitare le malattie sessualmente trasmissibili, ma di necessità molto "relativa" per quanto riguarda il rischio di gravidanze indesiderate.

Giusto prevenire, se non si è certi del proprio controllo (abilità acquisibile con un minimo di allenamento).

Inutile fare terrorismo, le evidenze sperimentali che negano certe tesi ci sono già.

E lo dico da "Insider" del campo.

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