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Le Maschere (Ovvero crackare Matrix)


pegasus333

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pegasus333

Questo post si ricollega anche al bel post di K “I’m finally free”.

Ebbene "free" da oggi lo sono anch’io.

Mi è scattato qualcosa in mente improvvisamente.

E' un fatto di credenze, fino a ieri uno ci crede fortemente poi si accorge che non è cosi e non ci crede più.

Io credevo, SBAGLIANDO, in 3 cose pericolose.

1. Io sono i miei atteggiamenti.

2. La parte del mio carattere che non mi piace NON SERVE A NIENTE. (Nel mio caso Timidezza)

3. Devo eliminare quella parte reprimendola con veemenza e concentrandomici su.

Questi secondo me sono errori in cui tutti quelli che non stanno vivendo la vita che vorrebbero vivere, si possono rispecchiare.

Il punto 1 è importante approfondirlo perché un po tutti qui dentro abbiamo letto diverse volte:” Tu non sei il tuo comportamento, non sei il tuo carattere”, ma ben pochi sono riusciti a capire completamente il senso di questa importantissima frase. Per non parlare di quelli che non la conosco proprio.

Cercherò di spiegarlo il più approfonditamente possibile.

Voi non siete un vostro comportamento, voi non siete il SIMPATICO, o il TIMIDO.

Entrambe, come tutti gli altri atteggiamenti, sono MASCHERE. Ognuno ne ha un tot e si suppone le usi in base alle situazioni, in maniera funzionale. Il problema è quando una maschera la fai attaccare al viso con la colla la usi SEMPRE anche quando non è funzionale, non serve anzi è improduttiva.

E la usi cosi tanto che alla fine guardandoti e riguardandoti allo specchio con quella maschera credi che quella maschera sia la tua vera faccia. Cioè credi di essere un tuo atteggiamento. Ciò ti viene confermato poi dalle tue esperienze e dagli altri. E tu sei sempre più convinto di essere così.

L’unica cosa importante è SAPERE che ogni comportamento è SOLO una maschera. Nessuno di noi è solo una maschera.

Allora cosa siamo noi? Siamo l’insieme di TUTTE le maschere che abbiamo nel camerino e siamo il modo in cui ci serviamo di queste maschere e le intercambiamo. E siamo anche la storia di questi processi (storia che possiamo far conoscere agli altri o meno).

Ho detto TUTTE le maschere: siamo la molteplicità di ogni singola maschera che abbiamo comprato dal costumista nel corso della nostra vita e che almeno una volta abbiamo usato. Il problema sorge quando per comodità ci affezioniamo ad una sola di queste maschere tralasciando le altre. Dimenticandocene e lasciandole alla polvere e all’inerzia.

Ognuno di noi invece deve sapere che quando vuole può scegliere una maschera funzionale alla situazione ed usarla produttivamente. E la consapevolezza di questo concetto è già un enorme passo avanti rispetto al 95% di tutta la popolazione mondiale.

Quindi abbiam detto: noi NON siamo i nostri atteggiamenti o una maschera in particolare. Saputo questo possiamo usare questa conoscenza a nostro vantaggio, ancor più se capiamo che invece per gli altri NOI SIAMO SI! LE MASCHERE che indossiamo. E’ Normale! Gli altri  per natura non possono guardare sotto la maschera che stiamo indossando, non ci riuscirebbero nemmeno con i più moderni occhiali a raggi-X. Gli altri non avendo altro su cui basarsi, GIUSTAMENTE si basano sulla maschera che vedono in quel momento, tanto più se ci incontrano per la prima volta e sta a noi poi farci vedere o meno con altre maschere (nel caso lo ritenessimo necessario).

Vi ricordate Jim Carrey in the Mask? A chi crede di essere la propria maschera succede ciò che succede a Jim nel suo film. Se questa maschera col sudore e col tempo s’è proprio incollata alla faccia bisogna fare come Jim quando se la strappa con tutta la forza che ha in corpo.

Ricapitolando ancora una volta, noi non siamo le maschere che indossiamo, ma per gli altri SI!!.

Possiamo quindi usare questo a nostro vantaggio, solo noi stessi possiamo decidere di cambiare maschera. Se magari fare il timido nel momento in cui dobbiamo approcciare una ragazza o animare una festa è DISFUNZIONALE e non serve, possiamo toglierci quella maschera e genuinamente mettercene un’altra: ad esempio quella del giocherellone quella dell’estroverso e simpatico, maschera che è funzionale a quelle situazioni.

Questo ci porta al punto 2. Molti che intraprendono la strada del cambiamento e miglioramento personali nonché del puing, tentano di rivoltarsi come calzini, si rifiutano in toto e cercano di reinventarsi completamente: di bruciare tutte le maschere che CREDONO non servano, finendo poi per scottarsi bruciando anche quella che hanno in faccia. E’ importante che capiamo che nessuno dei nostri comportamenti è inutile SEMPRE e in ogni caso. Non è vero che essere timidi è SEMPRE disfunzionale, e che la timidezza è un sentimento inutile. Già il fatto che esista dovrebbe farci pensare. La timidezza come ogni maschera, come ogni atteggiamento è Funzionale in alcune situazioni e in altre No. L’importante è sapere usare quella maschera, quella parte di propria personalità quando SERVE. Ed è questa la cosa più difficile da fare.

Prima di capirlo cercavo di reprimere con violenza la mia timidezza. Se mi trovavo in una situazione e mi sentivo timido mi dannavo cercando di capire perché ero timido e imprecando contro me stesso dicendo ma perché proprio adesso, mannaggia fanculo sta timidezza.

Tornavo a casa e pensavo e ripensavo al fatto che ero stato timido e mi dannavo, auspicavo l’eliminazione totale del suddetto sentimento.

Punto 3.  Ad un certo punto però un mio amico che insegna PNL, da me interpellato mi ha ricordato che i sentimenti non voluti, non vanno repressi e allontanati, quello è il peggior modo per controllarli.

Al contrario vanno avvicinati e vanno fatti incontrare e fondere insieme. Bisogna accettare il fatto di essere proprietari anche di maschere come timidezza, paura, introversione. Ma se respingiamo con forza una di esse, senza volerlo LE DIAMO IMPORTANZA. E se la maschera si sente respinta cercherà con le unghie e con i denti di restare in vita, di riconquistarci, un po come le hb insomma :-D.

Se, cioè, respingiamo diamo importanza, se ignoriamo togliamo importanza.

E siccome la nostra mente funziona con le regole della cibernetica, più ci concentriamo emotivamente su una cosa più la trasformiamo in realtà. Recenti studi di fisica quantistica stanno cominciando a dimostrare ciò che gli orientali hanno sempre saputo, cioè che i nostri pensieri non sono IMMATERIALI, sono al contrario fatti di materia e come tali possono plasmare altra materia.

Dove c’è attenzione, cioè dove noi ci concentriamo: LI’ C’E’ FLUSSO DI ENERGIA!!!

Ci facciamo comandare dalla paura proprio perché è più facile concentrarsi su ciò che temiamo e su ciò da cui vogliamo scappare, che SCEGLIERE ATTIVAMENTE CIO’ CHE VOGLIAMO RAGGIUNGERE. E’ un semplice fatto di risparmio di energia, spendo meno energia ad aver paura che a calcolare ciò che mi piace. Le persone di successo nel mondo fanno parte di quella élite che per svariati motivi ha capito che non deve scappare (da qualcosa), ma deve INSEGUIRE (qualcos’altro). Scusate se sono andato un po’ off-topic ma mi preme far capire esattamente come la penso.

Questo mio amico insegnante di PNL mi ha fatto fare un esercizio mentale che vi invito a fare. Mi ha fatto visualizzare ciò che volevo essere (le maschere che mi piace indossare) e ciò che non voglio essere (le maschere che non mi piace indossare). Mi ha fatto vedere il mé stesso Giocherellone e Sicuro all’ennesima potenza e mi ha fatto visualizzare il mè stesso timido ed introverso (mentre visualizzate chiedetevi dove vi vedete nell’immagine, se l’immagine è in movimento o statica e se è a colori). A quel punto mi ha detto che li dovevo far incontrare. Il timido ha incontrato la testa di cazzo, si sono abbracciati si sono conosciuti, si sono detti “ti rispetto”. E ho capito che io non sono né l’uno nell’altro, quelle maschere fanno entrambe parte della mia personalità.

E a volte può capitare che mi serva l’introversione (ad esempio quando faccio speculazioni filosofiche, quando mi analizzo, quando devo “comprendere” una persona timida e magari aiutarla ad uscire dalla sua timidezza, o quando capita che la mia timidezza mi “risparmi” dal farmi conoscere una compagnia di delinquenti). Chiedetevi a COSA può servire la maschera che non vi piace, cercate di darvi diverse risposte, scavate nelle esperienze.

Come si fa a cambiare maschera? Si pensa a come si agirebbe con quella maschera, e si AGISCE in quel modo, si RISCHIA un attimo volendo (c’è da dire inoltre che agire con una nuova maschera  sembrerà RISCHIOSO oppure ESALTANTE, perché state valutando quel nuovo comportamento tramite la maschera che avete in quel dato momento: la maschera timida vi dirà che è rischioso andare ad approcciare una ragazza, ma la maschera giocherellona vi dirà che invece è divertentissimo e lei lo ha sempre fatto).

Non mi venite a dire che voi siete sprovvisti della maschera giocherellona o di qualche altro comportameto FONDAMENTALE, tutti almeno una volta nella vita siamo stati giocherelloni, basti pensare all’infanzia, ebbene sappiate che non avete buttato la maschera l’avete solo riposta nel camerino, ce l’avete ancora, è parte della vostra personalità (parlo agli AFC più convinti). Non c’è nessuno che almeno in un occasione della sua vita non sia stato simpatico, lo siamo quando ci sentiamo a nostro agio e vogliamo legare. La risata è il linguaggio universale che gli esseri umani usano per fare amicizia.

E' una questione di quantità. Cioè se avete usato 9 volte su 10 la maschera di simpatico, allora la gente vi avrà etichettato in quel modo per semplice comodità, e voi vi sarete anche convinti di essere simpatici. Se avete usato altresì 9 voltesu 10 la maschera del timido, per gli altri sarete il TIMIDO. Ora se siete ad una festa è sentite di stare indossando la maschera sbagliata (quella del timido ad esempio), toglietevela pensando a quella del giocherellone, così facendo sarete già entrati nel personaggio.

Ripeto, pensate a cosa fa il giocherellone: fa mille facce, ride molto, canta, tira un pizzico e fa una linguaccia. Chiedetevi semplicemente cosa farebbe la maschera che volete indossare e copiatela, magari scimmiottatela per farla incazzare :D. VOI potete decidere quale maschera per voi è funzionale ad una certa situazione, non è la maschera a decidere. Molte volte qualcuno avvicinandosi alla tecniche del puing dice di sentirsi inadeguato, succede spesso quando si cambia maschera, l'inadeguatezza è dovuta al fatto che l'individuo non ha cambiato maschera, è la maschera timida che sta tentando di fingere di fare quello che fa la maschera del giocherellone. Non va bene. Dovrete sforzarvi di credere genuinamente e sinceramente di aver indossato quell'altra maschera, voi siete DAVVERO quel personaggio. Quando state indossando una maschera che non è adatta ad una situazione ditevi:"QUESTO NON SONO IO E' SOLO LA MASCHERA CHE STO USANDO IN QUESTO MOMENTO, ORA ME NE METTO UN'ALTRA DELLE MIE, ECCO!!".

Per finire: anche il processo di AUTOCONVINCIMENTO è un processo quantitativo, quanto più pensate ad una maschera, tanto più la renderete reale: se vi scoprite a dannarvi per una maschera che non dovevate usare, LE STATE DANDO ENERGIA, LE STATE DANDO VITA, allora smettete, e pensate a che maschera avreste potuto usare e potrete usare. Quanto più si pensa ad una cosa tanto più la si rende reale.

Pensate quanto più potete ciò che volete, non ciò di cui avete paura.

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Aion

Secondo me ti stai facendo troppe seghe mentali...

Il modello delle maschere è  una generalizzazione estrema,  con delle presupposizioni molto insidiose, che potrebbero facilmente condurti all'incongruenza.

Neanche i bravi attori, quando interpretano una parte, utilizzano un simile modello...

figurati l'utilità che può avere nella vita di tutti i giorni.

Non ho il tempo per andare nei dettagli, ma ti consiglio di estendere la tua mappa, mantenendo sempre il metastato del divertimento...

Prova a guardare il mondo da una prospettiva quantica :D

“ Il problema è:  quanto a fondo vuoi andare  nella misteriosa tana del bianco coniglio?"

“ Non puoi spiegarlo, e chiunque spenda tanto tempo nel cercare di spiegarlo è probabile che si sia perso per sempre nel cunicolo  misterioso del coniglio”.

“ Io creo la mia realtà: mi sveglio e creo coscientemente la mia giornata nel modo in cui voglio che accada. Ora , spesso, poiché la mia mente esamina tutte le cose che devo fare, ci vuole un pò di tempo affinché si rilassi e arrivi al punto dove intenzionalmente io creo la mia giornata. Ma qui è il punto. Quando creo la mia giornata cominciano ad accadere, come dal nulla, piccole cose che sembrano inspiegabili. So che sono la conseguenza del processo o il risultato della mia creazione. Più faccio questo, e più costruisco nel mio cervello una rete neuronale che mi fa accettare che ciò è possibile. Mi dà il potere e l’incentivo di farlo anche il giorno dopo”.

frasi tratte da

http://video.google.it/videoplay?docid=-63...994696637265916

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kirk

Guarda sono perfettamente d'accordo.

Come scrissi già in un post di qualche mese fa, l'alpha deve prima di tutto accettare se stesso e le sue (presunte) debolezze, poi cominciare a costruire da lì.

Secondo me è impossibile che da un rinnegamento di ciò che si è stati o si è possa emergere un'autentica attituidine alpha, perchè l'attitudine alpha si fonda sull'imposizione della PROPRIA realtà, non sulla sua negazione. Della propria realtà ATTUALE, e non importa quali siano i tratti che la caratterizzano (introversione, estroversione etc.), nel momento in cui si realizza che la realtà attuale cambia in continuazione conformemente alla definizione stessa di attualità.

Possiamo continuamente migliorarci, dobbiamo farlo, ma il miglioramento SANO non va costruito sulla frustrazione.

Il miglioramento (o il cambiamento) non può essere uno stupro di noi stessi. Accettare lo stupro della propria personalità, qualunque essa sia - per quanto disadattativa sia - è un atteggiamento estremo di sottomissione. Tanto peggiore quanto più è motivato da stimoli esterni, come il desiderio di essere ammirati dagli amici, dalle HB o da chiunque altro. Significa "piegarsi a 90". Chiunque abbia davvero dentro di sé la fiammella innata dell'alphaness non può accettare una cosa del genere. 

Così negare le proprie sensazioni allo scopo di evitare di apparire beta, sciocco o sfigato, significa dare più importanza alla realtà degli altri che alla propria. E questo tragicamente è *proprio ciò che* dà agli altri la conferma che sei beta, sciocco o sfigato.

Rivoltarsi come un calzino al fine di diventare un maschio alpha è probabilmente la prima azione autenticamente NON alpha nella carriera dell'aspirante alpha-man: l'azione che consiste nel negare in toto la propria realtà attuale per abbracciare quella di un altro.

 

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matt

...ed il link proposto dal buon Aion è senz'altro utile per chi volesse meditare sul propio stato mentale e psicologico...

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DeEaBoLik^

Certo è che il post di Pegasus non è uno di quelli che nasce dall'oggi al domani.Riflessioni profonde,utilizzate per ricavare alcune conclusioni.

Poi il video che ha proposto Aion non fà altro che spiegare "scientificamente" ciò che pegasus ha provato a razionalizzare di suo.

Ognuno di noi,è consapevole della sua esistenza ed è questo ciò che lo fa vivere...Tutti noi appariamo all'esterno per quello che abbiamo all'interno.Cosicchè Pegasus utilizza l'esempio delle maschere.Indossiamo,se ci pensate, ogni giorno una maschera diversa a seconda delle situazioni in cui ci troviamo.Se solo fossimo capaci,di gestire la nostra mente,in modo che ogni cosa risulti al proprio posto,a quest'ora saremmo in grado di fare cose che altrimenti riterremmo impossibili.E' appunto perchè riteniamo alcune cose impossibili che non riusciamo a farle.Ormai la nostra mente si è così abituata a quella convinzione che senza accorgercene è diventata realtà.

In sostanza, ognuno di noi,ha le potenzialità per plasmare la propria realtà e renderla più affine a noi stessi.

Possiamo essere quello che noi vogliamo,solo lavorando con la nostra mente.Siamo noi il nostro universo,il nostro mondo, e noi possiamo creare e distruggere tutto.Proviamo a convincerci di essere realmente capaci di arrivare al nostro obiettivo,visualizziamolo, e immaginiamoci mentre lo raggiungiamo,più e più volte,fin quando quel pensiero tutt'ad un tratto non ci sembra più tanto irraggiungibile.

Per prendere spunto dal post di pegasus, quando dice che più ci concentriamo sulla nostre paure, più le paure diventano realtà e più è difficile uscirne, vi faccio un esempio di ciò che mi è capitato ieri sera:

C'è una ragazza che ormai mi piace da tempo.Ieri sera eravamo tutti in compagnia[7 persone se non ricordo male],siamo andati a visitare un castello nella mia città...C'era lei, ed io ero lì.. vicino a lei,nulla mi impedive di iniziare a lavorarmela:Le premesse c'erano,la conosco,sono molto amico con la sua migliore amica,l'atmosfera ci aiutava pure... insomma ero libero di fare quello che volevo.Ma qualcosa però mi bloccava, non riuscivo ad iniziare un Game, mi sembrava di essere ancora agli inizi del mio cammino in cui non so cosa cazzo dire.E mi sono trovato in un momento di crisi,in cui non riuscivo a capire cosa cazzo mi stesse succedendo.Sono riuscito a farmi tutti  quei problemi che non sto qui ad elencarvi.Fatto sta che non ho combinato nulla,e come al solito poi me ne pento.

Ora razionalizzando,e dopo averne parlato anche con Pegasus.Abbiamo capito che il mio problema,era proprio che mi stavo fossilizzando sulla mia paura,e mi ero ormai convinto che non riuscivo a giocarmela.E più ci pensavo, più mi concentravo sulla paura , più la paura diventava realta. Avrei dovuto pensare ad altro,concentrarmi su qualcos'altro che avrebbe fatto si che mi dimenticassi della paura, e dello stato d'animo che suscitava.Credo che basti pensare sempre positivo in qualsiasi momento, ed in qualsiasi situazione.Bisogna sempre immaginare di riuscire in qualcosa,e bisogna capire quali sono i presupposti perchè questa cosa riesca bene.

Sono tutti concetti un pò astratti(ma forse manco tanto),è che ora come ora voglio crederci veramente in qualcosa.

Per troppo tempo, non ho creduto a niente.

Spero di aver dato qualche spunto,e di aver suscitato qualche altra riflessione " illuminante ".

Grazie Pegasus per il post. Grazie Aion per averci linkato quel video, che a me personalmente mi ha un pò sconvolto,anche se un pò delle cose che dice le avevo già intuite :)

:look:

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trinciatop

secondo me c'è una citazione che in questo discorso calza a pennello.

Quando due persone si incontrano ci sono in realtà sei presone presenti: c'è ogni uomo come egli si vede, ogni uomo come l'altro lo vede, e ogni uomo come egli è in realtà.

è una frase di William James.

(ehi ragazzi...no, non è un pua :D)

a cui aggiungo una altra sua frase:

La più grande scoperta della mia generazione è che gli esseri umani possono cambiare le loro vite cambiando le abitudini mentali.

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K

Ottimo post.  :clap: :clap: :clap: :clap:

Da quello che leggo le maschere sono un modo per chiamare quelle che Bandler chiama parti. Cioè all'interno di ognuno di noi ci sono delle parti che servono a farci fare le cose. C'è la parte che ci fa essere allegri, la parte che ci fa alzare dal letto in orario, la parte che ci fa dare il meglio al lavoro. Ad ogni parte di queste è associato un compito e sono tutte dentro di noi..... un pò come se fossero delle maschere. Ognuna di queste parti può essere cambiata e adattata meglio al compito da svolgere con un processo chiamato "ristrutturazione". inoltre le parti possono essere anche create, cioè se uno per esempio non ha una parte propensa ad "aprire" (per esempio), la si puo creare da zero.

Non è un processo difficile da fare, adesso ci stò lavorando su. Essenzialmente si tratta di immaginarsi come si vuole essere e trattare le obiezioni che le altri parti possono muovere contro la formazione di tale parte chiedendo direttamente alle parti che muovono le obiezioni.

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matt

E' giusto precisare che per cambiare la cosidetta "maschera" negativa sostituendola con quella "positiva" ci vuole una preparazione mentale ed un lavoro di "inner game" non indifferente, e con oltretutto la consapevolezza che gli agenti esterni (meteo, pareri delle persone che ci circondano, salute non ottimale, etc... ad esempio) possono penalizzare il frame... :ehm:

Ma vale davvero la pena sopprimere ogni volta i propri sentimenti cosidetti "negativi" per ottenere una felicità momentanea e non veritiera?  :anima:

Il video la dice davvero lunga e personalmente penso che spesso bisognerebbe vivere alla giornata, senza dannarsi l'anima quando si ha una giornata no... :cool2:

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XAX

Condivido l'intera discussione.

Io ci ho messo molto a togliermi dal Matrix o, se vogliamo dirla alla star trek, di farmi de-assimilare dai Borg.

La mia esperienza mi dice che conviene procedere per piccoli passi e valorizzare al massimo anche i piccolissimi successi.

Tempo fa abbassavo lo sguardo anche davanti alle commesse di Cisalfa.

Poi mi sono fatto forza e, violentando la parte timida di me, ho iniziato a fargli una battuta contestuale, forse neanche sul sesso, solo per ottenre un sorriso. Quando ci sono riuscito, ho cercato di replicare lo stesso risultato su altre persone, dicendomi continuamente che io ero riuscito ad ottenere quel sorriso.

Quando non ci riuscivo, le tante volte, mi ricordavo di quando ci ero riuscito e reimpersonavo quello stato d'animo.

Poi ho scalato il game, sono passato agli opener, a parlare dopo l'opener, ad ottenere simpatia, numeri di telefono, appuntamenti ecc.

Ogni volta il piccolissimo risultato lo misuravo rispetto a dove ero partito e non rispetto all'oggettività del risultato.

Ad esempio, un appuntamento ottenuto in seguito ad un #close ad una festa era preziosissimo perchè mi ritenevo di non poterne ottenere.

E' solo un D2, ma era comunque molto rispetto a dove ero partito.

Adesso posso permettermi di fare "l'attore" per far resuscitare un opener riuscito male (attirando l'attenzione sulla ridicolità della situazione, e divertendo) oppure a propormi e poi tirarmi indietro dicendo "no grazie sono fidanzato" oppure a provarci, *-chiudere e dire "sappi che finisce stasera".

Quando non sono innamorato  :guitar: e vado a tamburo battente, riesco ad ottenere una percentuale di successi discreta ma, soprattutto, posso contare su tantissimi approcci settimanali.

12 anni fa, se andava bene, riuscivo a presentarmi a 2 ragazze nuove al mese, se andava bene :)

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Aion

Anche a me è piaciuto il post di pegasus, che credi :D?

La mia era solo una riflessione basata su una tecnica ipnotica: "la prescrizione del sintomo",

che in pratica opera esattamente in modo opposto alle maschere:

se sei un timido, vattene in giro indossando la maschera del timido...

Se credi di essere sfigato, prova a fare lo sfigato...

Erikson riuscì con questa tecnica a curare gravi disturbi della parola, fobie sociali, ecc. ecc. :cool2:

In sostanza se tu fingi, indossando una maschera, in realtà inconsciamente ti dissoci dalla maschera(azz).

Mi ricorda un pò fight club,

quando come missione dovevano provocare e poi lasciarsi picchiare :metal:

Io l'ho applicata spesso, anche per divertimento...

e stranamente ho ottenuto una percentuale di successo maggiore del normale,

nonostante mi comportassi in modo tutt'altro che alfa.

Ad esempio una volta, insieme ad altri due miei amici, fermavamo tutte le ragazze che incontravamo supplicandole di uscire. Un'altra volta facevamo finta di essere zoppi, ciechi, di parlare in modo incomprensibile...

E Funzionava!

Perchè?

Forse per lo stesso motivo per cui le maschere(imho) non funzionano,

cioè l'atteggiamento che sta dietro il comportamento:

Inutile tentare di controllarlo in modo conscio.

Diceva Maxwell:

" tra la volontà e l'immaginazione, vince sempre l'immaginazione".

Non escludo che la maschera potrebbe funzionare nei casi di distrurbi gravi della personalità,

quando, cioè, arriva a possederti(ahhhhhhh)

e tu inizi a vederla come un essere diverso da te(OHHHHHHHH)

In quel caso meglio chiamare un bravo esorcista :D

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