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La redpillata più brutale che abbiate mai preso.


Tisana

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Zefiro
17 ore fa, Actarus75 ha scritto:

Io nella mia vita ne ho ricevute pochissimo, più che altro invidie e continui tentativi di sabotaggio. Difficilmente sono state riconosciute apertamente le mie doti di leadership nonostante spesso queste fossero palesemente dimostrabili. 

Una volta ho perso un lavoro nel quale ero molto bravo, proprio a causa dell'ostilità dei colleghi, soprattutto colleghe. Facevo sentire loro inadeguati, e come già é stato detto, guai ad accentrare su di se le attenzioni a discapito delle donne.

Sempre assicurarsi che gli altri abbiamo il loro tornaconto, anche semplicemente a livello formale, diversamente l'invidia e i crescenti tentativi di sabotaggio sono inevitabili.

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Actarus75

In effetti se l’ambiente di lavoro è competitivo e tu sei bravo porti vantaggi solo a te stesso a discapito degli altri. A meno che non si lavora in team. Io come un ingenuo all’inzio pensavo bastasse dare il meglio per avere riconoscimento. Soprattutto ti fai nemiche le donne, l’ho notato anche io, perennemente insicure sul luogo di lavoro e paranoiche sul fatto di essere discriminate perché appartenenti al sesso debole. Invece a volte sono semplicemente meno smart o meno preparate, ma é più facile puntare il dito sul sessismo e menate varie...

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Discorso interessantissimo questo riguardante sport individuali o di squadra.

Probabilmente ora farò una considerazione ovvia, ma che per me non è stata affatto scontata nel periodo dell'adolescenza.

Ovvero che per ricevere l'approvazione maschile non è sufficiente il semplice fatto di portare punti o gol alla propria squadra, ma è fondamentale mostrarsi umili e valorizzare più spesso possibile gli altri.

C'è modo e modo di essere il numero 10 della squadra.. se si viene percepiti come arroganti, o non si riconoscono i meriti degli altri, probabilmente si verrà sabotati o screditati in ogni modo dai compagni di squadra stessi. 

Un esempio lampante, Messi, quando segna, viene sempre abbracciato dai suoi compagni. Lui è il simbolo del low profile fuori dal campo (anche troppo low probabilmente). Nessuno ha problemi a complimentarsi con lui, visto che è percepito come un freak calcistico inarrivabile, ma non ha mai fatto dichiarazioni arroganti, e ha sempre sottolineato le buone prestazioni dei compagni. 

Il fatto che anche a livello di espressività sembri anche un pò tonto, ha sicuramente aiutato.

Avendo un buco evidente in un'area, la sua persona non genera troppa invidia, così che gli "vogliono bene" quasi tutti. 

"Bravo Messi, fenomeno in campo, ma a parte ciò sei il nulla" sembra che dicano (Ovviamente esagero, è per dare l'idea). 

L'opposto da questo punto di vista, parlando sempre a livello-macro, è Ibrahimovic. Sbruffone, esulta da solo ai suoi gol e fa continuamente dichiarazioni arroganti. 

Non è un caso che abbia fatto una faticaccia ad emergere, non a livello calcistico in se, ma in quanto perché veniva continuamente sabotato da tutti nei primi anni di carriera.

Al Malmoe, i compagni svedesi si nascita non lo potevano vedere, né gli allenatori, troppo arrogante, sia con le giocate che con le parole. Manco i tifosi, perché lui era uno slavo, e in più quel suo comportamento dagli svedesi ben vestiti col maglioncino non era certo ben visto.

Ma per la società calcistica, che si è trovata in casa un talento simile, non era certo possibile tenerlo fuori e di conseguenza non sfruttare l'occasione di fare una  grossa vendita, ricavandone profitti importanti.

Così, a dispetto di tutto, era obbligatorio che scendesse in campo.

All'Ajax, sqadra/non squadra, dove tutti i giovani lottano non per vincere come team, ma per mettersi in mostra e farsi comprare dalle squadre top, non è andata certo meglio. Anche lì, ne ha subite di ogni dai colleghi e staff.

Ma i tifosi olandesi erano neutrali verso di lui, di base, alcuni lo amavano, altri lo odiavano, ma era un fatto che facesse vincere la squadra. E alla fine quello contava. Quindi applausi.

Dopodiché quando Ibra è approdato ai top team la situazione è migliorata con i suoi compagni di squadra, in quanto i giocatori forti avevano già il loro spazio, e quelli più deboli erano già arrivati al top, più su di così non si poteva andare. In questo modo la presenza di Ibra per loro non era un grosso problema, ma anzi, probabilmente un opportunità di vincere qualche titolo.

Ho fatto questi esempi che mi sono venuti in mente a livello macro, non sono sicuro se del tutto attinenti o meno, perché nel nostro piccolo a volte le dinamiche possono essere sovrapponibili.

Poi è certo che ai tempi dell'Ajax Ibra inizio' a scopare a destra e a manca (non so se l'ha fatto, ma di certo avrebbe potuto), ma soprattutto a causa del suo stipendio e perché erano i tifosi e la stampa a quel punto, e non i compagni, che gli battevano le mani.

Però con un atteggiamento più consono, avrebbe potuto iniziare prima a scopare, grazie al suo talento.

Io personalmente l'ho capito tardi,p perché anche quando per brevi periodi ho praticato sport di squadra, mi sono sempre concentrato solo su me stesso.

Quindi anche fossi stato fenomenale i miei compagni non mi avrebbero mai amato. I tifosi, quelli si magari, ma al tempo il livello era troppo basso, di fan non ce n'erano, quindi contava solo il giudizio degli addetti ai lavori.

Passato agli sport individuali, col tennis, ormai sono molti anni, ho capito, vuoi per età o per necessità, che era il caso di limare diversi atteggiamenti, soprattutto per tutelare il mio quieto vivere all'interno del mio circolo e dintorni.

Mi complimento sentitamente con quelli più scarsi, quando lo meritano, do consigli senza essere invadente.. cose così. Nonostante sia uno dei più bravi della zona, non catalizzo troppa animosità. Almeno, credo.

A volte mi premuro di non infliggere punteggi imbarazzanti, quando capita, o almeno di non farlo contro lo stesso avversario troppe volte di fila.

Quest'ultima cosa che faccio mi chiedo se sia giusta o meno.. purtroppo però a volte sento che mi tocca farlo perché alcuni proprio non le reggono troppe umiliazioni di fila, cosicché agendo in quella direzione mi troverei ad avere cetra gente come detrattori probabilmente.

Così in questo modo, perculandoli, da un certo punto di vista, lì faccio contenti, o perlomeno lo sembrano...

Io ho sempre accettato ogni umiliazione e da esse sono ripartito, vedendone l'opportunità di crescita, quando c'era.

Non mi è mai piaciuto che mi regalassero un game per pietà..  è uno sport ed è giusto che il mio avversario, a meno di casi particolarissimi, giochi sempre al massimo. E se mi dà 6-0 6-0 significa che il mio valore è quello, lo accetto.. sto andando OT, mi fermo qui

 

 

 

 

 

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DreamSpirit
4 minuti fa, ^'V'^ ha scritto:

. Ed è un uomo che ha status e potere NONOSTANTE sia liberamente il figlio di puttana arrogante che è. 

Hai quale episodio figo da raccontare a riguardo? 

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9 minuti fa, ^'V'^ ha scritto:

Forse c'è solo una cosa più sexy di un uomo che ha status perché gli altri uomini glielo riconoscono, fino a che li supporta. 

Ed è un uomo che ha status e potere NONOSTANTE sia liberamente il figlio di puttana arrogante che è. 

Cavoli mi ricorda troppo la lettera di presentazione all'editore che Nabokov allegò al suo romanzo Lolita, devo ritrovarla

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1 minuto fa, ^'V'^ ha scritto:

Domandona: se fossi nato ricco e non avessi bisogno della clemenza altrui per fare carriera e avere soldi e status, te la sentiresti di essere il fottuto stronzo arrogante che sei senza chiedere permesso né scusa? 

Forse c'è solo una cosa più sexy di un uomo che ha status perché gli altri uomini glielo riconoscono, fino a che li supporta. 

Ed è un uomo che ha status e potere NONOSTANTE sia liberamente il figlio di puttana arrogante che è. 

Non a caso come avatar ho la foto di quel giocatore che ho citato. 

La strada verso il successo in questo modo è esponenzialmente più dura.. ma cazzo, io lui lo stimo tanto proprio perché in questo non è mai cambiato né ha smussato nulla del suo modo di fare per farsi voler bene.

 

Il bello in questo caso specifico è che lui non è nato ricco, bensì poverissimo.

La sua ricchezza era la consapevolezza fortissima nei suoi mezzi, sapeva quanto valeva e che ci sarebbe arrivato nonostante tutto, senza chiedere scusa.

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2 minuti fa, ^'V'^ ha scritto:

Per cui non faccio testo. Perché ho paura degli aghi.

Ahahah muoio

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20 minuti fa, EdoardoG ha scritto:

Cavoli mi ricorda troppo la lettera di presentazione all'editore che Nabokov allegò al suo romanzo Lolita, devo ritrovarla

"Per quanto riguarda la maggior parte degli editori americani, infatti, ci sono almeno tre temi assolutamente tabù [CUT]...l'ateo impenitente che viva una vita felice e utile, e muoia nel sonno all'età di 106 anni"

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