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- The red pill movie -


Anonimo.92

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andrew_sailor
9 minuti fa, black mamba ha scritto:

Perché non è la prima volta che escono discussioni del genere e -tempo tre pagine- generalmente finisce con gente che inneggia ai ceffoni e alle "ripassate correttive". E francamente, ne faccio volentieri a meno.

è un peccato, qui siamo già alla decima e ce la stiamo cavando più o meno bene :-).

 

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black mamba
5 ore fa, andrew_sailor ha scritto:

è un peccato, qui siamo già alla decima e ce la stiamo cavando più o meno bene :-).

 

Ok. Facciamo un tentativo. smarcata la questione della sostanziale neutralità delle leggi italiane relative ai congedi di maternità/paternità su cui mi trovo d'accordo, un tema "caldo" è quello del Gender Pay Gap. Alcuni sostengono che sia inesistente, altri, che non ci sarebbero vantaggi fiscali/contrattuali nel pagare di meno una donna. Questa cosa è vera ma -per il tema in questione- totalmente irrilevante: non è la discriminazione per legge, infatti, che si contesta, ma la prassi. A partire dalle dimissioni in bianco, per proseguire con politiche di promozioni che di fatto rendono handicappati i soggetti che si dedicano alla cura, anche parziale, dei figli, che, come abbiamo visto, in Italia sono ancora appannaggio quasi assoluto delle donne (per citarti casi concreti di cui sono stata, in prima persona, protagonista).

 Un punto di vista recente, non legato ad ambienti di parte, e con un certo numero di dati statistici a supporto

https://www.economist.com/news/international/21729993-women-still-earn-lot-less-men-despite-decades-equal-pay-laws-why-gender

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andrew_sailor
48 minuti fa, black mamba ha scritto:

Ok. Facciamo un tentativo. smarcata la questione della sostanziale neutralità delle leggi italiane relative ai congedi di maternità/paternità su cui mi trovo d'accordo, un tema "caldo" è quello del Gender Pay Gap. Alcuni sostengono che sia inesistente, altri, che non ci sarebbero vantaggi fiscali/contrattuali nel pagare di meno una donna. Questa cosa è vera ma -per il tema in questione- totalmente irrilevante: non è la discriminazione per legge, infatti, che si contesta, ma la prassi. A partire dalle dimissioni in bianco, per proseguire con politiche di promozioni che di fatto rendono handicappati i soggetti che si dedicano alla cura, anche parziale, dei figli, che, come abbiamo visto, in Italia sono ancora appannaggio quasi assoluto delle donne (per citarti casi concreti di cui sono stata, in prima persona, protagonista).

 Un punto di vista recente, non legato ad ambienti di parte, e con un certo numero di dati statistici a supporto

https://www.economist.com/news/international/21729993-women-still-earn-lot-less-men-despite-decades-equal-pay-laws-why-gender

Appena avrò modo, leggerò il link che hai girato. Per adesso ti invito soltanto a tener conto che il punto di partenza, sostanzialmente coincidente con il tema trattato nel film the Red pill, valuta la discriminazione sessuale nella sua accezione più ampia, non soltanto nell'ambito del lavoro. Se è vero che esiste il gender Pay gap, ci sono dati altrettanto inquietanti in altri scenari: 4 suicidi su 5 sono di uomini, 1 uomo su 4 subisce violenza domestica (1 donna su 3) e nessun centro di recupero per uomini vittime esiste (anzi uno in USA a fronte di decine per le donne), la stragrande maggioranza dei barboni sono uomini, la stragrande maggioranza di coloro che non ricevono un'istruzione sono uomini, il 99.9% dei morti in guerra sono uomini. Sono alcuni dei temi trattati nel documentario che credo meritino altrettanto risalto quanto quelli da te giustamente citati. Il femminismo attuale tende a dichiarare di volere una parità di genere (a volte rivendicata anche negli appellativi : "firefighter" anziché Fireman) salvo poi però definire "femminismo" un movimento che dovrebbe essere promotore di tale parità, dichiarando implicitamente che maschio è cattivo, femmina no. 

Senza ceffoni. Si può. ;-)

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Tisana

Basta cazzate. Basta stuprare la statistica. L'articolo con la mammalamentosa lo avevo già letto. Quell'articolo è di una disonestà intellettuale assurda, altro che al di sopra delle parti. 

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black mamba
21 minuti fa, andrew_sailor ha scritto:

Appena avrò modo, leggerò il link che hai girato. Per adesso ti invito soltanto a tener conto che il punto di partenza, sostanzialmente coincidente con il tema trattato nel film the Red pill, valuta la discriminazione sessuale nella sua accezione più ampia, non soltanto nell'ambito del lavoro. Se è vero che esiste il gender Pay gap, ci sono dati altrettanto inquietanti in altri scenari: 4 suicidi su 5 sono di uomini, 1 uomo su 4 subisce violenza (1 donna su 3) e nessun centro di recupero per uomini vittime esiste (anzi uno in USA a fronte di decine per le donne), la stragrande maggioranza dei barboni sono uomini, la stragrande maggioranza di coloro che non ricevono un'istruzione sono uomini, il 99.9% dei morti in guerra sono uomini. Sono alcuni dei temi trattati nel documentario che credo meritino altrettanto risalto quanto quelli da te giustamente citati. Il femminismo attuale tende a dichiarare di volere una parità di genere (a volte rivendicata anche negli appellativi : "firefighter" anziché Fireman) salvo poi però definire "femminismo" un movimento che dovrebbe essere promotore di tale parità, dichiarando implicitamente che maschio è cattivo, femmina no. 

Senza ceffoni. Si può. ;-)

Personalmente non ho mai giocato a "femmine contro maschi". Non ho problemi a riconoscere che se i dati sono quelli che sono riportati (e perdonami se non li prendo a scatola chiusa) nel documentario, ci si trova di fronte al rovescio della stessa medaglia. 

Mi ritrovo molto nella riflessione di @purple pill: così come non trovo sensato spartire oppressi ed oppressori in base al genere, trovo ugualmente insensato dividere con lo stesso criterio onestà/disonestà intellettuale. 

ti confesso che secondo me non si può. Ma comunque, siamo in ballo, balliamo.

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andrew_sailor
31 minuti fa, black mamba ha scritto:

Personalmente non ho mai giocato a "femmine contro maschi". Non ho problemi a riconoscere che se i dati sono quelli che sono riportati (e perdonami se non li prendo a scatola chiusa) nel documentario, ci si trova di fronte al rovescio della stessa medaglia. 

Mi ritrovo molto nella riflessione di @purple pill: così come non trovo sensato spartire oppressi ed oppressori in base al genere, trovo ugualmente insensato dividere con lo stesso criterio onestà/disonestà intellettuale. 

ti confesso che secondo me non si può. Ma comunque, siamo in ballo, balliamo.

Anche io non ho mai giocato a questo gioco e non amo alcuna categorizzazione (forse le femministe sì). Fai bene a non fidarti a scatola chiusa (anche se il documentario è girato da una ex femminista). Potresti ricercarli in rete e convincertene. 

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andrew_sailor
10 ore fa, black mamba ha scritto:

Personalmente non ho mai giocato a "femmine contro maschi". Non ho problemi a riconoscere che se i dati sono quelli che sono riportati (e perdonami se non li prendo a scatola chiusa) nel documentario, ci si trova di fronte al rovescio della stessa medaglia. 

Mi ritrovo molto nella riflessione di @purple pill: così come non trovo sensato spartire oppressi ed oppressori in base al genere, trovo ugualmente insensato dividere con lo stesso criterio onestà/disonestà intellettuale. 

ti confesso che secondo me non si può. Ma comunque, siamo in ballo, balliamo.

mi limito all'Italia: a questo link trovi il tasso dei suicidi: 

https://www.istat.it/it/archivio/203353    78% uomini 22% donne

abbadono istruzione: http://www.indire.it/2016/03/25/dispersione-scolastica-in-italia-abbandono-precoce-scende-al-15/

 20.2% maschi 13.4% donne, ossia i maschi abbandonano il 50% circa in più delle donne.

a questo link trovi un dato riguardante la violenza domestica

http://www.adnkronos.com/fatti/cronaca/2016/07/03/non-solo-donne-vittime-violenza-italia-milioni-uomini-molestati_c7s8dhD6ix4fow5Bi0ZSmO.html    39% di donne, 35% uomini...eppure si parla solo delle prime.

Potrei copiartene tanti altri, questi sono solo esempi, a livello nazionale (ma a livello internazionale non cambia tantissimo, solo un lieve riequilibrio circa l'abbandono dell'istruzione), che però potrebbero servirti ad accettare un punto di vista che ammetto possa essere ostico ma è realistico. è la realtà.

 

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black mamba
2 ore fa, andrew_sailor ha scritto:

mi limito all'Italia: a questo link trovi il tasso dei suicidi: 

https://www.istat.it/it/archivio/203353    78% uomini 22% donne

abbadono istruzione: http://www.indire.it/2016/03/25/dispersione-scolastica-in-italia-abbandono-precoce-scende-al-15/

 20.2% maschi 13.4% donne, ossia i maschi abbandonano il 50% circa in più delle donne.

a questo link trovi un dato riguardante la violenza domestica

http://www.adnkronos.com/fatti/cronaca/2016/07/03/non-solo-donne-vittime-violenza-italia-milioni-uomini-molestati_c7s8dhD6ix4fow5Bi0ZSmO.html    39% di donne, 35% uomini...eppure si parla solo delle prime.

Potrei copiartene tanti altri, questi sono solo esempi, a livello nazionale (ma a livello internazionale non cambia tantissimo, solo un lieve riequilibrio circa l'abbandono dell'istruzione), che però potrebbero servirti ad accettare un punto di vista che ammetto possa essere ostico ma è realistico. è la realtà.

 

ma guarda che per me non è per nulla "ostico" accogliere la realtà che traspare dai dati. È solo che fatico a trarne le conclusioni di una congiura, di una discriminazione delle quote rosa contro il genere maschile. Perché nei dati sugli USA leggo anche che la percentuale di suicidi tra i bianchi è molto maggiore che tra i neri e gli ispanici e non mi pare che si possa parlare seriamente di una società (quella americana) in cui la discriminazione è dei neri vs i bianchi. Quindi mi domando: posto che esiste una pressione molto forte su una fascia di popolazione, chi discrimina chi? I trend in forte crescita dagli anni novanta (che hanno visto incrementare i suicidi femminili del 45% contro il 16% di incremento di quelli maschili, ti faccio notare) cosa ci dicono? Che le donne stanno opprimendo gli uomini, o che forse, più trasversalmente, il modello di società occidentale opprime una fascia sempre crescente della popolazione? Ti ribalto quindi la provocazione: sei pronto ad accettare un punto di vista che ammetto possa essere ostico?

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andrew_sailor
Adesso, black mamba ha scritto:

ma guarda che per me non è per nulla "ostico" accogliere la realtà che traspare dai dati. È solo che fatico a trarne le conclusioni di una congiura, di una discriminazione delle quote rosa contro il genere maschile. Perché nei dati sugli USA leggo anche che la percentuale di suicidi tra i bianchi è molto maggiore che tra i neri e gli ispanici e non mi pare che si possa parlare seriamente di una società (quella americana) in cui la discriminazione è dei neri vs i bianchi. Quindi mi domando: posto che esiste una pressione molto forte su una fascia di popolazione, chi discrimina chi? I trend in forte crescita dagli anni novanta (che hanno visto incrementare i suicidi femminili del 45% contro il 16% di incremento di quelli maschili, ti faccio notare) cosa ci dicono? Che le donne stanno opprimendo gli uomini, o che forse, più trasversalmente, il modello di società occidentale opprime una fascia sempre crescente della popolazione? Ti ribalto quindi la provocazione: sei pronto ad accettare un punto di vista che ammetto possa essere ostico?

se non credi alla congiura contro i maschi, allora non credi nemmeno nei principi base del femminismo, ossia che c'è una congiura contro le femmine.  Se non credi al complottismo, non ci credi a tout cout no?

La percentuale di suicidi, ove largamente sbilanciata tra due categorie alternative, evidentemente dice che esiste una forma di aggravio psicologico su quella categoria. Questo non significa che la società opprima più gli uomini che le donne (o i bianchi più dei neri) o che le donne stiano opprimendo gli uomini. tutt' altro. Significa, come affermi anche tu, che l'oppressione  è trasversale, che esistono delle discriminazioni di genere  che vanno in un senso e altre nell'altro (il gender pay gap da un lato, il ruolo della paternità a valle di una separazione dall'altro), che colpiscono su certi aspetti l'uomo, su altri la donna, ma che dal punto di vista dei mass media e del pensiero comune non subiscono lo stesso trattamento. Il tuo punto di vista non mi è ostico, affatto.

 

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che la società occidentale opprime al di là del genere maschile o femminile è sotto gli occhi di tutti

 

qui io e vedo anche molti altri non vogliamo dire che le donne non siano oppresse dalla politica, lo stato, la legge

quello che diciamo, come viene detto nel documentario, che anche da questa parte della barricata non è che vada molto meglio

 

tutto qui

nessuno nega niente a nessuno

 

semmai è nella parte di chi dice di volere la parità che alcune problematiche stranamente di prerogativa maschile non hanno risalto,  e anzi vengono sminuite o addirittura derise.

vogliamo dire di no anche a questo ?

 

vogliamo dire che il femminismo non giudica gli uomini ?

non li colpevolizza ?

 

scusami quando ci sono stati attentati, non si trovava ridicola e razzista la presunzione che i musulmani per bene avrebbero dovuto prendere le distanze ?

qquando un negro compie un omicidio, gli altri negri devono prendere le distanze ?

io tu dobbiamo ogni giorno prendere le distanza dalla mafia ? visto che comandano loro, siamo colpevoli io e te giusto ?

 

i maschi invece nella violenza contro le donne devono giustificarsi, sentirsi colpevoli e responsabili.....che simpatia :4_joy:

 

se devo continuare con i controsensi del femmini$mo poi non finisco più

ti arrivo a 10 pagine

 

questa la devo dire però perchè mi fa sempre sorridere..... la puttana deve essere libera di fare la puttana se vuole, ed ha la stessa dignità di qualsiasi altra donne GIUSTISSIMO CHAPEAUX  stranamente invece sul ruolo del puttaniere, quindi maschile........ahi ahi ahi ahi eheheheh

 

poi di mio nel 2017 trovo ridicolo il femmini$mo della donna bianca occidentale, perdonami, ma non ne posso fare a meno

il femmini$mo 2.0 è un grandissimo business STOP

 

detto ciò in mezzo ai femminismi c'è anche tanta gente in buonissima fede

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