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Che prezzo ha la vostra passione?


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Indra
3 minuti fa, Tisana ha scritto:

No, non ho detto questo, non mi permetterei mai. Non mi ergo sopra agli altri, ho un forte senso di autocritica riguardo le mie competenze. Non ho mai e dico mai giudicato l'arte di ciò in cui non avevo competenza specifica. 

Questo voglio che sia chiaro. Non dileggio un bravo artigiano, mi spiace se ho dato una giudizio affrettato. 

Ma il termine artigiano non è dispregiativo.

Solo che non è un artista.

Pensa che Platone ha usato il termine divino artigiano per il demiurgo.

Però hai rimarcato più volte che hai senso estetico e sai fare ritratti.

Ora non so quanti tatuatori siano talentuosi a mano libera, non credo tutti.

Modificato da Indra
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Tisana
Adesso, Indra ha scritto:

Ma il termine artigiano non è dispregiativo.

Solo che non è un artista.

Pensa che Platone ha usato il termine divino artigiano per il demiurgo.

Però hai rimarcato più volte che hai senso estetico e sai fare ritratti.

Ora non so quanti tatuatori siano bravi a mano libera, non credo tutti.

Infatti, non è dispregiativo. Io preparo tele, sono un artigiano, non un artista "concettuale". 

Ma non c'è nulla di male a fare una distinzione, distinguere, non vuole dire gettare discredito sul lavoro altrui. 

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Indra
Adesso, Tisana ha scritto:

Infatti, non è dispregiativo. Io preparo tele, sono un artigiano, non un artista "concettuale". 

Ma non c'è nulla di male a fare una distinzione, distinguere, non vuole dire gettare discredito sul lavoro altrui. 

Conosco i tecnici del suono, io li considero artigiani.

Nessuno di loro ha l'ardire di considerarsi artista. Sono professionalità diverse ma connesse.

Però senza un buon tecnico del suono la riuscita di un live non è la stessa.

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Out
5 ore fa, Tisana ha scritto:

Poi vuoi realizzare disegni tuoi e usare gli umani come tela? L'ho già sentita questa storia e ti confesso che mi infastidisco a risentirla un altra volta, sempre negli stessi termini tra l'altro. 

Ognuno ha i suoi punti di vista. Io non voglio una tela ambulante sulla quale imprimere dell'inchiostro. Dico che qualora dovessi fare dell'arte un mestiere, opterei per tatuatrice in quanto 

5 ore fa, Tisana ha scritto:

avrei la possibilità di lasciare sulla pelle di una persona qualcosa che non mi tocca personalmente ma che ha comunque un valore

Quindi il mio interesse è mosso più dal valore che dalla voglia di esporre sugli altri.

Per quanto riguarda la moda, sono d'accordo ma aggiungo qualcosa. Se da un lato ci sono le persone che hai descritto tu, dall'altro ci sono ugualmente quelle che fanno un tatuaggio per il loro significato. 

Per quanto riguarda l'artigiano invece, non l'avevo mai vista sotto questo punto di vista e non posso contraddirti. In fondo l'artigiano è una persona che con degli strumenti specifici crea o ripara qualcosa per lo più nell'ambito dell'arte. E il tatuatore coi suoi strumenti crea qualcosa che non potrà mai essere replicata. Ma anche gli artisti coi loro strumenti lo fanno. Però alla fine, artista o artigiano, sempre tatuatore rimane quindi poco mi importa. 

 

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LIZ
13 ore fa, Indra ha scritto:

Se Tisana ha studiato pittura, perdonami, ma il suo giudizio è sicuramente più completo del tuo riguardo a quello che è un tatuaggio.

Se ce l'hai con me parti male... Ho studiato e praticato arte per tutta la vita. Ne ho anche parlato con @Tisana che mi sembra che su questo argomento sia molto aperto al dialogo e al confronto.

Concordo che l'arte non sia una moda o un prodotto pensato dal marketing, ma non puoi pensare nemmeno a tutti i tatuatori come fossero soltanto artigiani. Forse conosci poco l'ambiente, ci sono tatuatori che non si sono improvvisati da un giorno all'altro, hanno studiato, si sono formati, hanno creato un proprio stile personale e oggi sono quotati appunto, ricercatissimi come un dipinto di Michelangelo.

Ho distinto la questione artigiano/artista perchè è chiaro che se devi vivere del tuo lavoro, farai molto l'artigiano e poco l'artista. Devi produrre qualcosa che piaccia al mercato, altrimenti non sopravvivi, ma la figura dell'artigiano/artista a volte coesiste. Ci sono anche artisti contemporanei che vivono vendendo le loro opere, e per sopravvivere insegnano storia dell'arte o materie artistiche, fanno workshop, tengono allievi in bottega etc... che è appunto quello che possono fare per sopravvivere. Non ci trovo niente di male in questo, in quanto comunque, in quello che fai, che tu "switchi" il tuo operato da artista e lo metti a disposizione degli altri (insegni) o che lo trasponi a tatuare stelline e teschi, sarà comunque un lavoro ben fatto spinto dalla passione, dalla conoscenza e dall'amore per la tua stessa professione.

13 ore fa, Indra ha scritto:

L'arte ha dei canoni oggettivi.

Certo, ma spesso le innovazioni nascono appunto solo dalla conoscenza delle regole oggettive, rimischiandole e molto spesso infrangendole; diventando così una nuova corrente. Ma se nessuno prima di te lo ha fatto, tu ne sei l'inventore, quindi in quel momento stesso che lo stai facendo è totalmente soggettivo.

Modificato da LIZ
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Out

Aggiornamento riguardo i tatuaggi: 

Proprio oggi mia cognata mi ha detto che le sarebbe piaciuto aver disegnato da me un soggetto che vorrebbe tatuarsi, al posto di prendere immagini di altri da internet. Sono rimasta sorpresa perché in questi ultimi giorni non avevamo avuto modo di vederci e parlare di questa cosa, quindi lei non sapeva di questa mia riflessione. L'ho preso come un segno, un'opportunità per mettere parzialmente alla prova le riflessioni di questi ultimi giorni. Se dovesse piacerle, potrei avere anche il parere del tatuatore  e scambiare quattro chiacchiere con lui in merito. In caso contrario non ci avrò perso nulla

Modificato da Out
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LIZ
10 ore fa, Out ha scritto:

Aggiornamento riguardo i tatuaggi: 

Proprio oggi mia cognata mi ha detto che le sarebbe piaciuto aver disegnato da me un soggetto che vorrebbe tatuarsi, al posto di prendere immagini di altri da internet. Sono rimasta sorpresa perché in questi ultimi giorni non avevamo avuto modo di vederci e parlare di questa cosa, quindi lei non sapeva di questa mia riflessione. L'ho preso come un segno, un'opportunità per mettere parzialmente alla prova le riflessioni di questi ultimi giorni. Se dovesse piacerle, potrei avere anche il parere del tatuatore  e scambiare quattro chiacchiere con lui in merito. In caso contrario non ci avrò perso nulla

Anche io credo "nei segni". :)  Il suggerimento di base però rimane sempre lostesso. Prima studia il più possibile, fatti una cultura generale sulla storia dell'arte, impara bene a disegnare e a dipingere, parla con gli esperti del settore, vai a fiere, mantieni sempre vivo il tuo interesse per le arti visive di qualsiasi tipo etc... etc... La curiosità e la conoscenza se affiancate alla passione e al talento ti apriranno molte strade!

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Gatto76

La scrittura

il prezzo da pagare? Un certo tipo di solitudine, che si manifesta quando scrivo ma anche dopo aver scritto una storia, perchè a volte è difficile togliersi di dosso la patina invisibile di quello che si è scritto e tornare subito nel reale.

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Out
3 ore fa, Gatto76 ha scritto:

La scrittura

il prezzo da pagare? Un certo tipo di solitudine, che si manifesta quando scrivo ma anche dopo aver scritto una storia, perchè a volte è difficile togliersi di dosso la patina invisibile di quello che si è scritto e tornare subito nel reale.

Io apprezzo la solitudine, aiuta a conoscere se stessi ed accettarsi.

Cosa intendi per "patina invisibile di quello che si è scritto"? Mi incuriosisce ma non riesco ad afferrarne a pieno il significato.

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Gatto76

La patina invisibile...è come una seconda pelle, sottilissima, che ti rimane addosso per un certo periodo di tempo. Come quando al cinema dopo un film si accendono le luci e ti rimane nel corpo e nella mente l'intensità del film che hai visto, e se la persona accanto a te ti comincia a parlare di bollette da pagare...è difficile seguirla, ed è fastidioso tornare subito alla realtà.

Per la scrittura è uguale, con l'aggravante che è una cosa personale che si è fatta nascere, magari si è anche scritto (abilmente camuffate) parti della propria vita...ecco una volta che si è finito di scrivere non è sempre facile prendere uscire e andare a far movida in mezzo alla gente

Pensala come una barca in mezzo al mare (mare della fantasia), non può tornare al molo (realtà) di scatto si schianterebbe ma deve avvicinarsi piano piano. Sempre che voglia tornare subito a quel molo e non rimanere invece beata tra le onde.

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