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Corsi di formazione: noiosi o interessanti?


martina

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Mi sono presa l'impegno con ente di formazione di tenere dei corsi. 3 ore a settimana da settembre fino a dicembre. 

L'argomento è di tipo fiscale. Quindi molto tecnico.

Il target è  composto per la gran parte da giovani disoccupati/inoccupati o neodiplomati al fine di favorire  il loro inserimento lavorativo.

Le ore che mi sono state affidate sono prevalentemente  collocate nel tardo pomeriggio/sera (in modo tale da poter conciliare il mio lavoro principale).

È  passato un mesetto, ma la vedo proprio dura...

Ero molto entusiasta dell'incarico. Ahimè  però  vedo che i ragazzi si annoiano da morire, non riesco a rendere la materia interessante. Le serate non mi passano più  (figuriamoci a loro...).

Un po' non c'è  grande motivazione da parte loro, un po' penso di essere io inesperta non tanto nella materia, quanto nel renderla interessante.

Avete qualche suggerimento, idea da darmi? 

Ben accetti pareri sia da chi è  dalla parte del formatore, sia dalla parte del ''formato'' che si annoia.

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Zupper

Partono da 0?

Se si: sii ilpiù "pratica" possibile portando in aula i documenti da far analizzare e/o proponendo la "risoluzione" di problemi che tutto hanno.

Se il livello e più avanzato dividi la classe in due gruppi e assegna loro lo stesso case study, ma che venga sviluppato in due modi diversi, quindi l obiettivo deve essere "ampio". 

Porteranno avanti il loro progetto durante la lezione.

 

Fai pause,  anche ogni ora. 

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lucerosa

Ho seguito e seguo tantissimi corsi di formazione... 

L'interesse che questi scaturiscono in me è direttamente proporzionale al metodo comunicativo del docente. Alcuni corsi, tenuti da docenti conosciuti a livello nazionale e non solo, preparatissimi, a volte son stati noiosi da morire. 

Ribadisco non è l'argomento noioso, è il metodo utilizzato sbagliato. 

Ti do alcuni consigli pratici:

-quando parli ai tuoi "allievi" cerca di osservarli tutti, uno per uno, soprattutto chi sta in fondo alla sala. Questo è un metodo comunicativo molto efficace nel public speaking per mantenere attiva l'attenzione di tutti. 

-rendili parte attiva. Ad esempio falli partecipare con alcune domande, oppure esponigli dei casi per valutare chi è in grado di affrontarli. Li metti in sfida con se stessi.

-cerca di essere dentro l'argomento, rendilo tuo, aiutati con delle presentazioni in power point da proiettare, e fai come diceva Zupper qualche pausa, magari ogni paio di ore. 

L'argomento fiscale per chi è nel campo è molto interessante. 

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Tisana

Ai ragazzi neet non gliene frega un cazzo di imparare minuzie e stronzate. Studieranno svogliatamente qualunque cosa gli si ponga di fronte e andranno a testa bassa a svolgere lavori dequalificati e umanamente avvilenti. Hanno davanti a loro solo la prospettiva della miseria con il riscatto di una vita alla Fantozzi come massima aspirazione. 

Non puoi richiedere "motivazione" a dei futuri schiavi del lavoro che abitano l'Italia in questo momento di crisi. 

Io l'ho capito, il lavoro è una merce, per cui è di sollievo sapere che non deve fregarti nulla degli obiettivi "aziendali". Vengo pure ringraziato. Perché so bene che a nessuno frega nulla di lavorare. 

Bisogna smetterla di pensare che una persona lavori perché gli piace, lavorano perché ne hanno bisogno. La passione per il lavoro è un vantaggio competitivo solo per mestieri inutili. Diversamente è da considerarsi un criterio di scelta ininfluente. Su questo mi sono trovato in disaccordo con selezionatori delle HR, psicologi del lavoro e molti altri. 

Tu parti da questo principio. Gli insegni pragmaticamente solo ciò che sai gli sarà utile. Tagli tutto quello che non gli serve nell'immediato. Gli spieghi a cosa è utile. Poi dai soluzioni pratiche a problemi che potrebbero avere, li contestualizzi sempre. 

No al metodo di "public speaking" dove osservi la gente e la costringi a partecipare attivamente. Io quello lo odiavo, come me, tutti quanti. 

Nella mia università (matematica teorica) c'è un silenzio tombale, i ragazzi studiano da soli il 90% delle volte. Chi non frequenta ha voti simili ai frequentanti e molti docenti usano quei metodi del cazzo dove ti costringono ad andare a svolgere esercizi davanti a tutti. Non sono affatto piacevoli, danno fastidio e a nessuno va di farsi chiamare ad assistere il docente. 

Io detesto i baroni universitari, sono costretto a sorridere quando vorrei solo sputargli in faccia, se ogni tanto vado alle lezioni è solo per prendere la magistrale e poi andarmene.

Quindi non pigliarli per il culo gli allievi, il rapporto è informale. Tu devi solo fornire delle nozioni.

Modificato da Tisana
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Jumpy
11 hours ago, martina said:

L'argomento è di tipo fiscale. Quindi molto tecnico.

Il target è  composto per la gran parte da giovani disoccupati/inoccupati o neodiplomati al fine di favorire  il loro inserimento lavorativo.

Le ore che mi sono state affidate sono prevalentemente  collocate nel tardo pomeriggio/sera (in modo tale da poter conciliare il mio lavoro principale).

È  passato un mesetto, ma la vedo proprio dura...

Ero molto entusiasta dell'incarico. Ahimè  però  vedo che i ragazzi si annoiano da morire, non riesco a rendere la materia interessante. Le serate non mi passano più  (figuriamoci a loro...).

Un po' non c'è  grande motivazione da parte loro, un po' penso di essere io inesperta non tanto nella materia, quanto nel renderla interessante.

Avete qualche suggerimento, idea da darmi? 

Ben accetti pareri sia da chi è  dalla parte del formatore, sia dalla parte del ''formato'' che si annoia.

Per innescare la motivazione devi metterli di fronte ad un problema reale, pratico, che si troveranno ad affrontare sul serio.

E poi spiegargli come risolverlo con la tua lezione. La difficoltà (enorme) è trovare una situazione reale che potrebbe stimolarli.

Esempio stupido:

- prof ma a noi cosa ce ne frega di imparare a fare somma e sottrazioni: usiamo la calcolatrice del telefonino !

-ok è sabato, vai al pub con la tua ragazza, a fine serata ti portano il conto, andate di fretta perchè si è fatto tardi, paghi e, molto velocemente, ti danno il resto. Come fai a capire se han fatto bene i conti e ti han dato il resto? Ah, cosa importante: non puoi usare il telefonino, perchè è scarico.

- ...

Esempio un po' meno stupido:

- prof ma a noi cosa serve imparare le unità di misura e le equivalenze? Tanto c'è il metro

- ok, devi fare dei disegni da mandare in officina, in un officina meccanica solitamente è chiesta o la precisione del millimetro, o del decimo di millimetro. E in meccanica, se un pezzo esce sbagliato anche di pochi millimetri, solitamente è da buttare. E buttare un pezzo, per un'officina meccanica, vuol dire perdere soldi. Quindi, se il pezzo è sbagliato perchè tu gli hai dato misure sbagliate... be', dovrai comunque pagarlo.

-...

Trovare il modo giusto di dare motivazione è difficile, davvero difficile... la stragrande maggioranza dei formatori/insegnanti/prof non si pongono proprio la questione, per due motivi:

- provengono da corsi con universitari: il ventenne iscritto all'università è, ovviamente, già motivato... altrimenti non avrebbe scelto di continuare a studiare :)

- analogamente, danno per scontato che chi si iscrive ad un corso sia "automaticamente" motivato, altrimenti non avrebbe ragione di iscriversi.

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Nero256

Per tenere l'attenzione del pubblico, secondo me, servono almeno 2 tra i seguenti fattori, possibilmente tutti e alternando:

-cambio volume voce (se sai farlo, anche la tonalità)

-per lo stand up comedy servono 4-7 battute al minuto, nel tuo caso proverei a farle in un'ora, vedi tu come riesci a calibrare

-interagisci con il pubblico, chiamalo in causa, volendo puoi anche toccarlo se la circostanza lo rende possibile

-muoviti, sii dinamica, fai muovere anche loro facendoli venire alla lavagna, alzarsi, spostare 

-"giochi" interattivi, tipo case study di gruppo ma in un'ottica bizzarra

-metafore, storie, per quanto possibile

-puoi provare la tecnica del pomodoro con 25 minuti di spiegazione e 5 di pausa, questo serve sia a te che a loro. Se hai 25 minuti tenderai ad essere più concentrata e proattiva anche tu. Gli studi hanno dimostrato che oltre la mezz'ora si tende a perdere l'attenzione e a quell'ora direi che è molto probabile che ciò accada anche prima 

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