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Blocco inspiegabile


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Ciao a tutti.

E' ormai da anni che non scrivo su questo forum. Un po' per studio e poi per lavoro.

Son tornato qui perché mi son reso conto che c'è qualcosa che non va. Sia con le ragazze che con i rapporti in generale (che di conseguenza, questi, hanno dei riscontri negativi con l'approccio con le ragazze). Sta diventando veramente qualcosa di pesante e sta influenzando di fatto il mio modo di vivere.. e non vorrei che danneggiasse la mia efficienza lavorativa.

Se non fosse così difficile non avrei scritto qui, però son certo che qui non dico di trovare le risposte a tutto, ma almeno uno spunto lo troverò.

Cercherò di farla breve.

Sono circa 5 anni che ho iniziato a lavorare distante dal mio paese (da single). Posto nuovo, vita nuova, gente nuova.

Da una parte qualcosa di stimolante, da un'altra un po' da gestire.

Il lavoro ha preso molto del mio tempo e solo da un paio di anni sono riuscito a ricavare un po' di tempo per andare in palestra e fare attività fisica regolarmente.

In tutti questi anni non ho avuto nemmeno una storia con una ragazza. Giusto qualche simpatia ma niente di più se non addirittura delusioni.. ma fondamentalmente perché non c'è stato nessun lavoro dietro.

Questo mi ha portato ad essere molto insicuro di me, senza nemmeno che mi accorgessi di quanto lo fossi diventato se non facendo caso a come mi approcciavo prima con le persone e come lo faccio adesso (non a lavoro per fortuna).

Il mese scorso ho conosciuto una ragazza che è venuta a lavorare da me. All'inizio non ci ho fatto caso, ma poi ha iniziato a piacermi. Sembrava che le piacessi pure io da molti segnali.

Comunque decido di provarci anche se con molta discrezione (dato che lavoravamo insieme).

Insieme con i colleghi pranzavamo praticamente ogni giorno. Poi abbiamo deciso di uscire a far "serata" tutti.

Siamo arrivati ad essere abbastanza brilli e abbiamo passato buona parte della serata a parlare da soli.

Comunque alla fine lei stava da una amica ed era rimasta chiusa fuori, allora le diciamo che poteva venire a dormire da me. E lei non ha esitato molto.

Solo che arrivati a casa, dopo aver continuato a chiacchierare un po', lei mi dice che era stanca e a me non andava di insistere (ero un po' stanco anch'io).

Così l'ho salutata baciandola sulle guance e sono andato nella mia stanza, lasciandola dormire nella stanza degli ospiti.

Ovviamente mi sono sentito un cretino per aver realizzato la cosa.

Fatto sta che poi lei è dovuta andare via. Poi è tornata per una cena aziendale, ma i posti erano distanti.. non sono riuscito più a parlarle.

E' andata a lavorare altrove e ci siamo visti giusto qualche giorno fa perché doveva tornare a regolare delle cose in azienda.

 

Ora il problema è che spesso mi sentivo che non sarei riuscito a farci niente (e non intendo per forza andarci a letto e basta). Ripetevo con i miei amici che comunque non sarei riuscito a fare niente, che mi sarei potuto illudere ecc, ecc.. che alla fine è stato quello che è successo. Ma con la lucidità di poi so che è stato principalmente per questo comportamento.

Ora non mi faccio sentire molto.. non voglio attaccarmici troppo, anche se mi piace. Specialmente perché non siamo nella stessa città.

Da una parte non so se farmi sentire o meno.. Ho l'impressione che con quella sera mi sia rovinato le possibilità. Quindi sta volta davvero potrei non avere nessuna possibilità.

E' vero anche che non sono l'unico che si fa sentire.

 

Non sto cercando miracoli, perché non credo che siano cose insormontabili. Dovrei solo riuscire a togliere sto blocco, quest'insicurezza che mi viene in quel momento in cui devo fare il passo vero dell'approccio. Ma non so cosa fare nella pratica. "Sii te stesso", "Sii sicuro", "Stai tranquillo".. queste non funzionano, ovviamente.

 

Tipo: sono in discoteca seduto.. una tipa si sposta da dov'era prima e si siede tra me e una sua amica che sta un po' più distante da me.

Inizia a ballare muovendo le braccia ma accidentalmente, ogni volta che fa il movimento verso di me mi "sbatte" con il braccio. (Lo spazio c'era per spostarsi più in là)

Lì mi blocco: ghiaccio, marmo. Arrivano migliaia di pensieri tutti del tipo:"Girati, si ma non veloce altrimenti sembri bisognoso. E ma nemmeno lento altrimenti sembri un bradipo. Vabeh non ti girare aspetta un po' vedi che succede. Ah di nuovo.. forse dovresti dire qualcosa. E ma che dici però? Potresti dire una cosa stupida. Oppure potrebbero non sentirti data la musica. Potresti almeno sorriderle.. Eh ma sembreresti un ebete. Sì ma stare fermo così ti fa sembrare comunque lo stesso o uno che non è interessato.. o addirittura gay. Ma a te non dispiace la tipa....." Ecc ecc ecc...

(per scrivere quello che ho appena scritto ho provato a pensare come mi sentivo in quel momento.. ed è solo una parte).

 

Quindi vi chiedo:

Perché ho questo atteggiamento quando effettivamente sto cercando di provarci con una ragazza?

Perché se anche una ragazza in un club si avvicina e si struscia io lì penso che sia solo una coincidenza ma non provo a fare assolutamente nulla? (tanto, male che va non ci vedremmo mai più, chi se ne frega).

Mi paralizzo nel vero senso della parola: fino a poco prima mi sento sicuro ecc.. poi sul fatto divento di sasso per poi mangiarmi le mani dopo realizzando la cosa, scaraventando il frame generale ancora per terra.

Cosa mi consigliate di fare? Inizia ad essere qualcosa di serio e pesante.. stavo valutando l'opzione di andare da uno psicologo. Ma ho paura che non serva a nulla e sarebbero soldi buttati.

Poi dubbio universale.. dovrei continuare a sentirla la ragazza di cui parlavo prima?

 

Spero di ricevere dei buoni consigli e che chi si trova in una situazione simile alla mia possa trovare spunto.

 

Grazie.

 

 

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Crescendo63
22 hours ago, fabrix said:

Perché ho questo atteggiamento quando effettivamente sto cercando di provarci con una ragazza?

[...]

Mi paralizzo nel vero senso della parola: fino a poco prima mi sento sicuro ecc.. poi sul fatto divento di sasso per poi mangiarmi le mani dopo realizzando la cosa, scaraventando il frame generale ancora per terra.

Cosa mi consigliate di fare? Inizia ad essere qualcosa di serio e pesante.. stavo valutando l'opzione di andare da uno psicologo. Ma ho paura che non serva a nulla e sarebbero soldi buttati.

Di base, direi che hai un grosso problema di insicurezza e autostima fragile.

E, di conseguenza, sei molto condizionato dalla paura del giudizio (o reazione) altrui. Mi sembra questo il "blocco" di cui parli.

 

IMHO, fare qualche seduta con un terapeuta o counselor potrebbe aiutarti a chiarire la radice dei tuoi blocchi, e definire dei percorsi per superarli.

Con uno bravo, sarebbe un buon investimento (che ti frutta per il resto della vita... :-).

 

Intanto, ti segnalo alcuni articoli che ho scritto, e che trattano proprio il tipo di problemi che hai (e che hanno quasi tutti, chi più chi meno):

- Visto che sembri molto condizionato dai giudizi, è importante lavorare sul liberarsi dai giudizi altrui.

- La paura di "essere sbagliato" o di commettere errori (che sono anche alla base della timidezza), può essere in parte arginata lavorando su una maggior accettazione di te stesso (più ti accetti e ti vuoi bene, più sei sereno e meno ti preoccupi di cosa penseranno gli altri).

- Infine, per arginare la tendenza della tua mente alla paralisi e alla fuga, tieni sempre presente che solo agendo puoi realizzare quello che desideri.

E che nessuno è mai morto per una gaffe o una brutta figura... ;-)

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fabrix
10 hours ago, Crescendo63 said:

Di base, direi che hai un grosso problema di insicurezza e autostima fragile.

E, di conseguenza, sei molto condizionato dalla paura del giudizio (o reazione) altrui. Mi sembra questo il "blocco" di cui parli.

 

IMHO, fare qualche seduta con un terapeuta o counselor potrebbe aiutarti a chiarire la radice dei tuoi blocchi, e definire dei percorsi per superarli.

Con uno bravo, sarebbe un buon investimento (che ti frutta per il resto della vita... :-).

 

Intanto, ti segnalo alcuni articoli che ho scritto, e che trattano proprio il tipo di problemi che hai (e che hanno quasi tutti, chi più chi meno):

- Visto che sembri molto condizionato dai giudizi, è importante lavorare sul liberarsi dai giudizi altrui.

- La paura di "essere sbagliato" o di commettere errori (che sono anche alla base della timidezza), può essere in parte arginata lavorando su una maggior accettazione di te stesso (più ti accetti e ti vuoi bene, più sei sereno e meno ti preoccupi di cosa penseranno gli altri).

- Infine, per arginare la tendenza della tua mente alla paralisi e alla fuga, tieni sempre presente che solo agendo puoi realizzare quello che desideri.

E che nessuno è mai morto per una gaffe o una brutta figura... ;-)

Grazie per la risposta.

Sicuramente nei rapporti sociali ho degli "sbalzi" di sicurezza: a volte sono al massimo, parlo con tutti, parlo in modo tranquillo, a volte mi chiudo in un angolino ed evito ogni tipo di rapporto sociale. La paura della reazione degli altri la riconosco, più che del giudizio generale. Quindi di cosa accadrà in quel momento più che del cosa penserà dopo.

In effetti andare da qualcuno bravo sarebbe un buon investimento ma non ne conosco e in questo periodo non riesco a ricavare molto tempo.

Per quanto riguarda l'autoaccettazione e volersi bene non ho tanti problemi. Anzi, mi piaccio e continuo a lavorare su me stesso per migliorare ancora andando in palestra, facendo attività fisica e mangiando sano. Forse, però, ho paura di alcuni tratti della mia personalità che non son sicuro siano "maturi" o opportuni. Questo sì. Magari in discoteca, per esempio, sono condizionato dal fare mosse strane o di avvicinarmi troppo e troppo in fretta.

So che sono problemi un po' comuni, e proprio per questo vorrei sapere se qualcuno che ci è passato ha "risolto" in qualche modo. Siamo tutti diversi, sì. Però potrei prendere spunto, potrei trovare la giusta motivazione per fare qualcosa, per agire. Non che non ci riesca ma veramente ultimamente ho il frame distrutto.

Ecco, vorrei riuscire a caricare il mio frame e mantenerlo forte per un bel po' di tempo :3_grin:

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Crescendo63
7 hours ago, fabrix said:

Sicuramente nei rapporti sociali ho degli "sbalzi" di sicurezza: a volte sono al massimo, parlo con tutti, parlo in modo tranquillo, a volte mi chiudo in un angolino ed evito ogni tipo di rapporto sociale.

Probabilmente hai "solo" una parte della tua mente condizionata dalla paura, e quando essa si attiva ti porta a chiuderti o fuggire (reazione di "fight or flight", lotta o fuga).

E' già meglio che essere costantemente in quello stato! ;-D
 

Quote

In effetti andare da qualcuno bravo sarebbe un buon investimento ma non ne conosco e in questo periodo non riesco a ricavare molto tempo.

Puoi deciderlo in qualsiasi momento, non c'è fretta.

Puoi anche cercare un corso o un libro sull'argomento (autostima, sicurezza di sé...), e partire da lì. L'importante è "scavare" per far emergere i motivi dei tuoi condizionamenti (la ragioni inconsce dei tuoi comportamenti inefficaci).

 

Quote

Forse, però, ho paura di alcuni tratti della mia personalità che non son sicuro siano "maturi" o opportuni. Questo sì.

Questo lo vedo come un autogiudizio limitante. Una paura di essere "sbagliato", una lotta tra parte di te stesso.

Lavorare sull'accettazione significa anche fare pace tra queste parti, accoglierle e armonizzarle. Per esempio io avevo una grande aggressività repressa, che temevo; poi ho imparato ad accoglierla, e da parte minacciosa è diventata una risorsa utile in caso di pericoli. Ma per arrivarci ho dovuto riconoscerla, accettarla ed apprezzarla.

Finché giudichi e respingi una parte di te, rimane come un "moncone ferito" e dolorante che ti zavorra.

 

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So che sono problemi un po' comuni, e proprio per questo vorrei sapere se qualcuno che ci è passato ha "risolto" in qualche modo.

Nel mio percorso di crescita ho visto centinaia di persone fare progressi - oltre a me :-)

Stai tranquillo che crescere e migliorare è possibile - per chiunque. Certo richiede tempo e impegno (come per tutte le cose preziose), ma è parte del potenziale umano.

In questo stesso Forum vedo molte persone che hanno migliorato se stessi e la propria vita... e allora perché non tu? :-D

 

Quote

 

Non che non ci riesca ma veramente ultimamente ho il frame distrutto.

 

Dipende da qualche fallimento, da esperienze negative?

Ricorda che tutti cadono, periodicamente. Nessuno vince sempre. L'importante è rialzarsi e andare avanti.

Un vincente è uno che è caduto tantissime volte (è utile per imparare), ma si è sempre rialzato ;-)

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fabrix
On 31/10/2017 at 3:03 PM, Crescendo63 said:
On 31/10/2017 at 7:45 AM, fabrix said:

Sicuramente nei rapporti sociali ho degli "sbalzi" di sicurezza: a volte sono al massimo, parlo con tutti, parlo in modo tranquillo, a volte mi chiudo in un angolino ed evito ogni tipo di rapporto sociale.

Probabilmente hai "solo" una parte della tua mente condizionata dalla paura, e quando essa si attiva ti porta a chiuderti o fuggire (reazione di "fight or flight", lotta o fuga).

E' già meglio che essere costantemente in quello stato! ;-D

Inquietante :D No vabeh, a parte gli scherzi e proprio quello che vorrei capire: quando "questa parte" si attiva.

 

On 31/10/2017 at 3:03 PM, Crescendo63 said:
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Forse, però, ho paura di alcuni tratti della mia personalità che non son sicuro siano "maturi" o opportuni. Questo sì.

Questo lo vedo come un autogiudizio limitante. Una paura di essere "sbagliato", una lotta tra parte di te stesso.

Lavorare sull'accettazione significa anche fare pace tra queste parti, accoglierle e armonizzarle. Per esempio io avevo una grande aggressività repressa, che temevo; poi ho imparato ad accoglierla, e da parte minacciosa è diventata una risorsa utile in caso di pericoli. Ma per arrivarci ho dovuto riconoscerla, accettarla ed apprezzarla.

Finché giudichi e respingi una parte di te, rimane come un "moncone ferito" e dolorante che ti zavorra.

Il fatto è che nel caso dovessi, in un approccio, essere davvero poco maturo, sciocco o inopportuno non avrei buone possibilità, e non rendendomene conto di cosa è andato male sono punto e a capo. E' successo di vedere un interesse che per chissà quale motivo poi è calato.. e non capisco perché. E la cosa con gli anni (anni, sì) mi demoralizza.

On 31/10/2017 at 3:03 PM, Crescendo63 said:
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So che sono problemi un po' comuni, e proprio per questo vorrei sapere se qualcuno che ci è passato ha "risolto" in qualche modo.

Nel mio percorso di crescita ho visto centinaia di persone fare progressi - oltre a me :-)

Stai tranquillo che crescere e migliorare è possibile - per chiunque. Certo richiede tempo e impegno (come per tutte le cose preziose), ma è parte del potenziale umano.

In questo stesso Forum vedo molte persone che hanno migliorato se stessi e la propria vita... e allora perché non tu? :-D

Sono registrato su questo forum da un po'. Per un po' di tempo mi sono allontanato per lavoro. Ho studiato alcuni libri, ho letto post e partecipato ad alcune discussioni qui sul forum.

Sta di fatto che ancora, da allora, non ho avuto progressi per il mio approccio sociale di base. Posso sembrare più sicuro di me, faccio una bella compagnia (molte volte vedo che alcune ragazze trovano piacere a parlare con me). Ma di base sono insicuro e non riesco ad approcciare... sì, sicuramente un giorno ce la farò pure io.. ma anch'io devo fare qualcosa altrimenti sto giorno viene rimandato sempre più in là ;)

On 31/10/2017 at 3:03 PM, Crescendo63 said:
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Non che non ci riesca ma veramente ultimamente ho il frame distrutto.

 

Dipende da qualche fallimento, da esperienze negative?

Ricorda che tutti cadono, periodicamente. Nessuno vince sempre. L'importante è rialzarsi e andare avanti.

Un vincente è uno che è caduto tantissime volte (è utile per imparare), ma si è sempre rialzato ;-)

Sì, dipende da diversi fallimenti: un po' dovuti ai miei blocchi e un po' dovuti a quando finalmente mi sono sbloccato ma ho fallito male.

Poi è quello il punto: imparare. Si impara dagli errori quando si sa quali sono quelli che ti hanno fatto fallire... ma quando non hai alcuna idea, per più di una volta, del perché le cose siano andate male... in quel caso è difficile imparare. Puoi fare delle supposizioni (come ho fatto poi), puoi pensare "avrò detto una cazzata", "sarò stato troppo attaccato", "sarò stato troppo distaccato", "ho fatto troppo lo stronzo", "ho fatto troppo il buono". Ma alla fine sono supposizioni.. magari non ne è vera nemmeno una di queste.

Poi non avendo sempre la possibilità di riprovarci, le chance sono poche.. e questo mi butta giù abbastanza. Non riesco a crearmi le occasioni per poter riprovarci.

A volte conosco qualche ragazza nuova, ma spesso sono fidanzate. E questo mi fa arrendere subito.

Non so, proverò a leggere qualche articolo di quelli che mi hai linkato.

Grazie.

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Crescendo63
6 hours ago, fabrix said:

Sta di fatto che ancora, da allora, non ho avuto progressi per il mio approccio sociale di base. Posso sembrare più sicuro di me, faccio una bella compagnia (molte volte vedo che alcune ragazze trovano piacere a parlare con me). Ma di base sono insicuro e non riesco ad approcciare...

Se ti sei dato da fare ma ti senti bloccato sugli stessi problemi, e non riesci ad evolvere, è possibile che ti serva l'aiuto di un "esperto" (non necessariamente una terapia, magari anche solo qualche colloquio con un counselor o coach). Proprio come faresti andando da un meccanico o dentista.

Non sempre siamo in grado di risolvere un problema da soli :-)

 

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Poi è quello il punto: imparare. Si impara dagli errori quando si sa quali sono quelli che ti hanno fatto fallire... ma quando non hai alcuna idea, per più di una volta, del perché le cose siano andate male... in quel caso è difficile imparare.

Sembra che non riesci a fare luce sulle tue "zone d'ombra", le parti nascoste e inconsce che ti condizionano. In effetti non è per nulla facile, specialmente facendo da sé.

 

Quote

 

Puoi fare delle supposizioni (come ho fatto poi), puoi pensare "avrò detto una cazzata", "sarò stato troppo attaccato", "sarò stato troppo distaccato", "ho fatto troppo lo stronzo", "ho fatto troppo il buono". Ma alla fine sono supposizioni.. magari non ne è vera nemmeno una di queste.

 

Ma anche capendo dov'è l'errore, se questo arriva da una pulsione inconscia, saperlo non lo risolve.

Pensa ad una donna obesa che mangia compulsivamente spinta da un malessere originato da abusi nell'infanzia - che lei non ricorda: lei sa bene che sbaglia a mangiare troppo, ma questo non serve a "disattivare" il meccanismo inconscio che la porta a farlo. Vede il suo errore, ma non sa perché continua a commetterlo.

Quando ci sono problemi consistenti, la semplice comprensione razionale spesso non è sufficiente. Sono i tipici casi in cui ripetiamo sempre gli stessi errori, o ci ritroviamo nelle stesse situazioni.

 

Quote

A volte conosco qualche ragazza nuova, ma spesso sono fidanzate. E questo mi fa arrendere subito.

Fai bene. Se già fatichi ad approcciare, farlo con persone impegnate è autolesionistico, è una situazione ancor più sfavorevole.

 

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Non so, proverò a leggere qualche articolo di quelli che mi hai linkato.

 

Prova. Potresti avere qualche intuizione sulle radici inconsce delle tue difficoltà.

La mia impressione è che tu finora abbia operato a livello dei "rami" (i comportamenti), e mai a livello delle "radici" (i motivi dei comportamenti). Quasi sempre le soluzioni si trovano a livello delle radici: bisogna scavare! :-D

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PapuPetagna
Il 29/10/2017 alle 20:53 , fabrix ha scritto:

Ciao a tutti.

E' ormai da anni che non scrivo su questo forum. Un po' per studio e poi per lavoro.

Son tornato qui perché mi son reso conto che c'è qualcosa che non va. Sia con le ragazze che con i rapporti in generale (che di conseguenza, questi, hanno dei riscontri negativi con l'approccio con le ragazze). Sta diventando veramente qualcosa di pesante e sta influenzando di fatto il mio modo di vivere.. e non vorrei che danneggiasse la mia efficienza lavorativa.

Se non fosse così difficile non avrei scritto qui, però son certo che qui non dico di trovare le risposte a tutto, ma almeno uno spunto lo troverò.

Cercherò di farla breve.

Sono circa 5 anni che ho iniziato a lavorare distante dal mio paese (da single). Posto nuovo, vita nuova, gente nuova.

Da una parte qualcosa di stimolante, da un'altra un po' da gestire.

Il lavoro ha preso molto del mio tempo e solo da un paio di anni sono riuscito a ricavare un po' di tempo per andare in palestra e fare attività fisica regolarmente.

In tutti questi anni non ho avuto nemmeno una storia con una ragazza. Giusto qualche simpatia ma niente di più se non addirittura delusioni.. ma fondamentalmente perché non c'è stato nessun lavoro dietro.

Questo mi ha portato ad essere molto insicuro di me, senza nemmeno che mi accorgessi di quanto lo fossi diventato se non facendo caso a come mi approcciavo prima con le persone e come lo faccio adesso (non a lavoro per fortuna).

Il mese scorso ho conosciuto una ragazza che è venuta a lavorare da me. All'inizio non ci ho fatto caso, ma poi ha iniziato a piacermi. Sembrava che le piacessi pure io da molti segnali.

Comunque decido di provarci anche se con molta discrezione (dato che lavoravamo insieme).

Insieme con i colleghi pranzavamo praticamente ogni giorno. Poi abbiamo deciso di uscire a far "serata" tutti.

Siamo arrivati ad essere abbastanza brilli e abbiamo passato buona parte della serata a parlare da soli.

Comunque alla fine lei stava da una amica ed era rimasta chiusa fuori, allora le diciamo che poteva venire a dormire da me. E lei non ha esitato molto.

Solo che arrivati a casa, dopo aver continuato a chiacchierare un po', lei mi dice che era stanca e a me non andava di insistere (ero un po' stanco anch'io).

Così l'ho salutata baciandola sulle guance e sono andato nella mia stanza, lasciandola dormire nella stanza degli ospiti.

Ovviamente mi sono sentito un cretino per aver realizzato la cosa.

Fatto sta che poi lei è dovuta andare via. Poi è tornata per una cena aziendale, ma i posti erano distanti.. non sono riuscito più a parlarle.

E' andata a lavorare altrove e ci siamo visti giusto qualche giorno fa perché doveva tornare a regolare delle cose in azienda.

 

Ora il problema è che spesso mi sentivo che non sarei riuscito a farci niente (e non intendo per forza andarci a letto e basta). Ripetevo con i miei amici che comunque non sarei riuscito a fare niente, che mi sarei potuto illudere ecc, ecc.. che alla fine è stato quello che è successo. Ma con la lucidità di poi so che è stato principalmente per questo comportamento.

Ora non mi faccio sentire molto.. non voglio attaccarmici troppo, anche se mi piace. Specialmente perché non siamo nella stessa città.

Da una parte non so se farmi sentire o meno.. Ho l'impressione che con quella sera mi sia rovinato le possibilità. Quindi sta volta davvero potrei non avere nessuna possibilità.

E' vero anche che non sono l'unico che si fa sentire.

 

Non sto cercando miracoli, perché non credo che siano cose insormontabili. Dovrei solo riuscire a togliere sto blocco, quest'insicurezza che mi viene in quel momento in cui devo fare il passo vero dell'approccio. Ma non so cosa fare nella pratica. "Sii te stesso", "Sii sicuro", "Stai tranquillo".. queste non funzionano, ovviamente.

 

Tipo: sono in discoteca seduto.. una tipa si sposta da dov'era prima e si siede tra me e una sua amica che sta un po' più distante da me.

Inizia a ballare muovendo le braccia ma accidentalmente, ogni volta che fa il movimento verso di me mi "sbatte" con il braccio. (Lo spazio c'era per spostarsi più in là)

Lì mi blocco: ghiaccio, marmo. Arrivano migliaia di pensieri tutti del tipo:"Girati, si ma non veloce altrimenti sembri bisognoso. E ma nemmeno lento altrimenti sembri un bradipo. Vabeh non ti girare aspetta un po' vedi che succede. Ah di nuovo.. forse dovresti dire qualcosa. E ma che dici però? Potresti dire una cosa stupida. Oppure potrebbero non sentirti data la musica. Potresti almeno sorriderle.. Eh ma sembreresti un ebete. Sì ma stare fermo così ti fa sembrare comunque lo stesso o uno che non è interessato.. o addirittura gay. Ma a te non dispiace la tipa....." Ecc ecc ecc...

(per scrivere quello che ho appena scritto ho provato a pensare come mi sentivo in quel momento.. ed è solo una parte).

 

Quindi vi chiedo:

Perché ho questo atteggiamento quando effettivamente sto cercando di provarci con una ragazza?

Perché se anche una ragazza in un club si avvicina e si struscia io lì penso che sia solo una coincidenza ma non provo a fare assolutamente nulla? (tanto, male che va non ci vedremmo mai più, chi se ne frega).

Mi paralizzo nel vero senso della parola: fino a poco prima mi sento sicuro ecc.. poi sul fatto divento di sasso per poi mangiarmi le mani dopo realizzando la cosa, scaraventando il frame generale ancora per terra.

Cosa mi consigliate di fare? Inizia ad essere qualcosa di serio e pesante.. stavo valutando l'opzione di andare da uno psicologo. Ma ho paura che non serva a nulla e sarebbero soldi buttati.

Poi dubbio universale.. dovrei continuare a sentirla la ragazza di cui parlavo prima?

 

Spero di ricevere dei buoni consigli e che chi si trova in una situazione simile alla mia possa trovare spunto.

 

Grazie.

 

 

Ciao,

partiamo dal fatto che non avendo avuto frequentazioni per anni ti sei un pochino rimbabito. È normale, è come quando esci da una lunga storia e ricominci a prendere contatti con l’altro sesso, come quando torni a parlare inglese dopo aver parlato solamente italiano per anni o come quando torni in palestra dopo anni di inattività. Non hai nulla di sbagliato, succede. A poco a poco riprenderai.

non sono uno psicologo ma nel 90 % dei casi la paura del giudizio degli altri nasce in famiglia: un genitore che giudica quello che fai o ti giudicava per i voti a scuola...oppure li sentivi esprimere giudizi su altre persone. Prova a scavare, qualcosa troverai sicuramente.

per quanto riguarda la ragazza prova a risentirla. Ora che lavora da un’altra parte puoi approcciare in maniera più distesa senza pensare alle conseguenze. Lascia perdere quello che è successo a casa tua, non prendere per oro colato tutto quello che leggi sul forum.

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fabrix
On 11/9/2017 at 6:43 PM, PapuPetagna said:

non sono uno psicologo ma nel 90 % dei casi la paura del giudizio degli altri nasce in famiglia: un genitore che giudica quello che fai o ti giudicava per i voti a scuola...oppure li sentivi esprimere giudizi su altre persone. Prova a scavare, qualcosa troverai sicuramente.

per quanto riguarda la ragazza prova a risentirla. Ora che lavora da un’altra parte puoi approcciare in maniera più distesa senza pensare alle conseguenze. Lascia perdere quello che è successo a casa tua, non prendere per oro colato tutto quello che leggi sul forum.

Prima di tutto grazie per aver letto tutto il post iniziale :D In effetti il fatto che le persone giudichino gli altri in mia presenza mi fa pensare che le stesse cose potrebbero essere dette su di me. Ma una volta "realizzata" questa cosa non so cosa fare. Nel senso.. comunque la mia mente, in condizioni di "debolezza" continua a dirmi queste cose anche se ne sono consapevole. Specialmente quando, sempre per colpa del mio frame probabilmente, le cose non vanno a buon fine in un approccio.. né tanto meno ad un inizio in realtà. Quindi è come se fosse una conferma ogni volta.. e il mio frame cade per terra come un vaso di vetro sottilissimo cade dal 7° piano di un palazzo più o meno.

Specialmente le cose sono anche peggiorate da quando ho scritto il post.. sia con questa ragazza (che non sento e non si fa sentire, ma ovviamente ha la sua vita ed evidentemente non le interessavo così tanto, quindi non so quanto abbia senso ricontattarla) e in generale ho meno energia. Dovrei trovare il modo per darmi qualche altra chance.

Modificato da fabrix
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