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Riflessione su un amore non ricambiato


> Mark <

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Eh sì. Funziona così. 

Benvenuto comunque a te e alla tua energia. 

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PURPLE BLACK
53 minuti fa, > Mark < ha scritto:

Hai fatto quella tal cosa perché, in quel preciso momento, TI PIACEVA. Drogarti, prenderlo nel culo da un trans, innamorarti di una persona che non ti ha ricambiato, eccetera.

Non devi giustificarti di un cazzo di nulla. E' andata così. In quel momento ESATTO della tua vita, tu hai provato quelle emozioni e hai fatto certe cose. Fine.

Qualsiasi giustificazione o razionalizzazione a posteriori è solo un fottuto volerti MORALIZZARE la cosa.

Grazie. 

Perché non la pensano tutti come te... 

 

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senza nome

 

È solo debolezza.

Uno che pensa di aver fatto la figura da coglione e cercando di non farla, passa per coglione,non lo fa per cattiveria o morale erronea, ma solo perché non ha la forza di ammettere,e subire le conseguenze,di essere quello che è stato.

Si tratta di una difesa psichica che protegge il nostro fragile ego da se stesso e dalla realtà.

L'unica colpa del tuo amico è essere troppo debole da poter ammettere di essersi innamorato perdutamente di uno che non lo amava niente, ma questa è la sua unica colpa. Il suo cambiare la realtà, mentire, rinnegarsi è solo frutto della sua condizione,si tratta del dito, del sintomo, non della luna né della malattia che sono invece insicurezza e debolezza.

 

 

 

Piccola nota per me stesso: sono stato un coglione a trincearmi dietro a costrutti irreale perdendo cose reali, e sono stato incoraggiato in questa mia follia da gente che mi applaudiva, sentendomi così ancora più nel giusto. 

Prememoria:

Non ascoltare più la gente che non sa quello che dice; non nascondermi dietro ad una forma per paura di me stesso e della realtà e soprattutto della vita.

 

PS Se non altro il sentirsi coglione ogni tanto fa ritrovare la via che si stava perdendo dietro a falsi fuochi.

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Ambasciatore
13 ore fa, > Mark < ha scritto:

Mesi fa un amico mi parlava di un suo amore non ricambiato. Un amore che gli ha procurato non poche sofferenze.

...Solita vecchia storia. Quando l'amore è ricambiato è davvero fantastico. Tuttavia, quando dall'altra parte c'è un muro che non permette il libero fluire e scambio di energie emotive, allora quello che tu provi diventa un veleno che ti intossica.

Fatto sta che, dopo diversi mesi di questa "intossicazione", lui ne è finalmente uscito fuori... anche se non del tutto.

Infatti ha iniziato a spiegarmi il perché, secondo lui, quella donna di cui si era innamorato non meritasse il suo amore, in quanto era piena di difetti, non aveva nobiltà d'animo, era ignorante e bla bla bla.

Ho tagliato corto: "Ti sei innamorato di lei perché ti piaceva. Fine. Se non ti piaceva, non avresti provato un cazzo. Non devi dare a me stesso, e soprattutto a TE, nessun'altra spiegazione di ciò che è accaduto."

Basta con queste razionalizzazioni e pseudo giustificazioni a posteriori. Basta col giudicare e giudicarsi. Basta con questo rimanere fottutamente attaccato alle FORME!

E basta, soprattutto, al dover pensare di "difendere" la propria reputazione e immagine di fronte al resto del mondo.

E questo vale in OGNI ambito.

Hai fatto quella tal cosa perché, in quel preciso momento, TI PIACEVA. Drogarti, prenderlo nel culo da un trans, innamorarti di una persona che non ti ha ricambiato, eccetera.

Non devi giustificarti di un cazzo di nulla. E' andata così. In quel momento ESATTO della tua vita, tu hai provato quelle emozioni e hai fatto certe cose. Fine.

Qualsiasi giustificazione o razionalizzazione a posteriori è solo un fottuto volerti MORALIZZARE la cosa.

...E non c'è NIENTE di più deleterio, a questo mondo, di un moralista del cazzo.

Invece fare il moralista verso il tuo amico (e gli altri che lo fanno) che in quel momento per stare meglio aveva bisogno di gettare un pò di merda sulla sua ex amata, va bene?

 

Modificato da Ambasciatore
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13 ore fa, Kagan ha scritto:

Eh sì. Funziona così. 

Benvenuto comunque a te e alla tua energia. 

Ti ringrazio per il benvenuto. Per il solo fatto che come avatar hai una foto del mitico Rimbaud, automaticamente mi sei già simpatico!

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44 minuti fa, Ambasciatore ha scritto:

Invece fare il moralista verso il tuo amico (e gli altri che lo fanno) che in quel momento per stare meglio aveva bisogno di gettare un pò di merda sulla sua ex amata, va bene?

 

Ti ringrazio per il tuo commento, in quanto mi dà modo di esplicitare meglio alcuni concetti sui quali, probabilmente, sono stato un po' frettoloso (causa mia scarsità di tempo in questo periodo, mi è difficile dedicare più di qualche minuto a post e quindi va da sé che potrei essere molto meno chiaro ed "esplicante" di come avrei voluto...).

Il mio amico, in quel preciso momento, voleva essere validato dal sottoscritto tramite il mio silenzio/assenso, oppure attraverso un'esplicita verbalizzazione da parte mia (ad esempio: "Hai ragione, lei è stata veramente una merda perché bla bla bla.").

Lì per lì, sicuramente, avrebbe tratto una sorta di momentaneo sollievo grazie a questo mio comportamento? Sì, non lo metto in dubbio.

...Tuttavia, la cosa agghiacciante di un simile pattern è che lo avrei trattato da DONNA. Avrei alimentato, in lui, un sentire e delle emozioni del tutto disfunzionali al suo essere un uomo ADULTO.

Ragion per cui, col semplice attenermi ai FATTI, scevri quindi da qualsivoglia moralismo da parte mia, ho semplicemente rotto questo modello:

1. desiderio => 2. frustrazione dello stesso => 3. sofferenza => 4. melodramma => 5. validazione di ques'ultimo => 6. rinforzo a reiterare il melodramma

...Modello che, fino al punto 3, è del tutto NATURALE anche in un uomo... con buona pace dei fautori del pensiero positivo sempre & comunque.

Tuttavia, a partire dal punto 4, entriamo in una dinamica che NULLA dovrebbe avere a che fare con un'efficace gestione del proprio dolore interiore, da parte di un individuo maschio adulto.

Dinamica che può essere compresa - e nei limiti del possibile accettata - quando si parla di donne e bambini, ma che in un uomo adulto non solo NON ti porta da nessuna parte ma a medio/lungo periodo ti cagiona soltanto altri danni e disastri, perché ti toglie LUCIDITA'... e senza quest'ultima non hai proprio gli strumenti BASICI per agire con efficacia nella realtà.

Ti confesso che per me NON fu né facile, né comodo, rispondergli in quel modo. Questo perché sapevo che, lì per lì, probabilmente gli sarei andato sul cazzo. Cosa che in effetti avvenne, poiché il mio commento lo prese come una bastonata sulle gengive.

Tuttavia, col senno di poi, mi ringraziò dicendomi che fui l'UNICO a dirgli la verità e a "costringerlo" a farsi un onesto esame di coscienza...

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Mesmerize

Anche a me è sembrato un comportamento da volpe che non arriva all'uva. 

E sì, quelli come te sono una manna dal cielo. Ho un amico a cui poco tempo fa ho chiesto chiaro e tondo di dirmi quale fosse, secondo lui, un mio nodo irrisolto su cui lavorare. Senza addolcire la pillola o raccontarmi che le cose vanno bene. Mi ha fatto notare una cosa su cui sto lavorando e gliene sono grato.

Mi dispiace per il tuo amico perché così non sarà mai davvero libero, probabilmente incontrerà donne che alimenteranno il suo bisogno di approvazione, per poi portarlo a sentirsi una nullità giunto il momento della separazione. "Meglio soli che male accompagnati", a mio avviso.

La vera libertà è quella da se stessi, alcuni lo imparano con le cattive, altri nemmeno così.

 

 

 

 

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leavingmyheart

C'è una maniera sicura per farti spegnere ogni desiderio verso una femmina: che lei diventi un'appiccicosa rompicoglioni che ti riempie di sms a tutte le ore del giorno coi cuoricini e micci micci e una gelosa patologica che ti trita le palle anche solo quando guardi il culo di un'altra.

Bene, provate a immaginare intensamente questo scenario sull'ex che vi ha scaricato, e capirete il vero motivo per cui "credete" di amarla.

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Il 16/11/2017 alle 21:26 , PURPLE BLACK ha scritto:

Grazie. 

Perché non la pensano tutti come te... 

 

Quando avevo 22 anni trascorsi il periodo più tremendo della mia esistenza, che culminò con un terribile attacco di panico.

All'epoca l'unica persona che credette in me fu un uomo molto più grande, il quale mi trattò in maniera DURISSIMA ma mai con lo scopo di farmi provare vergogna giudicandomi moralmente.

Né si azzardò mai a prendermi in giro, per via di alcuni miei comportamenti assurdi e patetici.

Se oggi sono ancora vivo, forse lo devo anche a lui. Fu per me un mentore. Un uomo con un cuore ENORME sotto una ruvida scorza.

Le intenzioni. Sempre loro. Fanno tutta la differenza di questo mondo.

E ora mi torna alla mente un aforisma di Nietzsche (vado a memoria): "Chi chiami cattivo? Chi mira soltanto a incutere vergogna."

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