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Ragazza nella compagni di amici


Barnabas Stinson

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Barnabas Stinson

Mi piacerebbe potervi scrivere che sarò breve e circonciso, ehm conciso, ma non sarà così, perciò se non avete sbatti di leggere tutto fermatevi pure qui.

È da circa un anno che non scrivo sul forum; non che in passato fossi molto attivo, però spesso venivo per leggere e imparare, a volte per esporre qualche dubbio.
Dopo l'ennesimo palo in faccia, soprattutto dovuto al fatto che ho sempre avuto la tendenza ad "idealizzare" le ragazze delle quali mi infatuavo o con cui uscivo, ho deciso che ero stanco di essere sempre cestinato con: "guarda non voglio rovinare la nostra amicizia", "sei simpatico, però non possiamo essere più che amici", "ti sei fatto dei viaggi,  tra noi c'è amicizia, nulla di più".
Mi sono fatto la barba, mi sono tagliato i capelli, mi sono messo davanti allo specchio e mi sono detto: "Esteticamente sei un ragazzo nella media, forse leggermente sotto, per il nasone e la mascella poco pronunciata non ci puoi fare nulla, per tutto il resto si".
Abbonamento in palestra per mettere su qualche muscolo, portafogli svuotato per rifare il guardaroba, social sistemati, ho lavorato per superare la mia timidezza in presenza di persone che non conosco, ho imparato a non essere sempre io a cercare le persone ma a farmi cercare e, cosa più importante, mi sono convinto che non esiste ragazza al mondo che possa giustificare un accanimento tale da farmi stare giù di morale.

Ho capito di aver ottenuto dei miglioramenti verso la fine di luglio quando, un po' per caso un po' per fortuna, io e altri due miei amici (tutti alla fine del primo anno di uni) ci siamo ritrovati nella stessa isola greca con altre quattro ragazze (in viaggio di maturità) della nostra città (due addirittura del mio stesso paesino), tutte e quattro ragazze con le quali un anno fa non sarei riuscito ad aprire bocca e dalle quali sarei stato etichettato come "quello sfigato di XXX", le classiche ragazzine popolari tutte "vestiti di marca" e "serata solo nei posti giusti con la gente giusta", quelle con il Papi imprenditore, quelle con migliaia di follower sui social e pochissimi following (giusto per mostrare la loro presunta posizione d'élite).  Dopo un paio di settimane dalla fine della vacanza erano sempre loro a cercarci per uscire, a invitarci a casa loro, a chiederci di fare serata.

Principalmente per il fatto che ero ancora impegnato a migliorarmi, ho preferito non provarci in maniera troppo forzata con loro (senza però mai diventare l'amicone simpatico) ma, ho cercato di sfruttare la situazione a mio vantaggio usufruendo del loro "capitale sociale", utilizzandolo come "luce riflessa" per far notare il "nuovo me" alle persone che in passato mi avevano già "etichettato" e per conoscere nuove persone. 
Cercando di stringere, grazie a questo ho passato probabilmente l'autunno migliore della mia vita.

Finita questa fin troppo prolissa introduzione arriviamo al nocciolo.

Con l'inizio dell'università, ho avvertito qualche sintomo di ricaduta: il "vecchio me" non era ancora del tutto debellato, era vivo e vegeto, e stava lottando per riprendersi il controllo.
Una delle quattro ragazze, per la precisione una delle due del mio stesso paese, condivide con me metà viaggio in treno verso l'università; il vederla sempre più spesso ha iniziato lentamente ad intossicarmi causando dopo qualche settimana il tipico effetto "lenti rosa" del passato.
Appena mi sono reso conto della situazione sono tornato davanti allo stesso specchio di quasi un anno prima e mi sono sforzato di analizzare la situazione in modo razionale:
- È carina, nulla di eccezionale, soprattutto molto sicura di sé;
- Il più delle volte è simpatica, anche se estremamente superficiale;
- Ce ne sono un infinità di ragazze come lei;
- O ci provi in modo convinto o ci rinunci e ti concentri su altro, no vie di mezzo.

Nelle settimane successive ho iniziato a studiare la situazione, senza mai però rinunciare a occasioni con altre perché lei "sarebbe una speciale", e tirando le somme sono emersi due punti cruciali:
- Si "sente" con un ragazzo da qualche mese; lui fa l'università all'estero e da quello che ho capito torna circa tre weekend a settimana; lei si sta prendendo i suoi tempi prima di iniziare qualcosa di ufficiale; lui economicamente è molto più vicino a lei di quanto non lo sia io.
- Provarci in modo deciso con lei prevede due possibili finali, o vinco o perdo e di conseguenza metto a rischio l'unità del gruppo che si è formata.

Perciò sono qui per chiedervi questo:

La prima decisione da prendere è se provarci o meno, tenendo conto che a risentire di un mio insuccesso potrebbe essere tutto il gruppo. Questa è una decisione altamente soggettiva, perciò capirò se non mi consiglierete su questo.
Se si decide di investire su di lei lo scoglio principale sarebbe il suo "gancio", quale sarebbe la strada migliore per levarlo dai giochi? Il mio primo pensiero è stato quello di lasciare tutto in stand-by fino a fine gennaio quando io, lei, e un ragazzo e una ragazza sempre della compagnia, andremo a fare tre notti in montagna. Io e lei saremo i soli a sciare, trascorreremo quindi molto tempo da soli durante la vacanza, un'ottima occasione per aumentare il contatto fisico e creare intimità.

Questa grossomodo è la situa, aspetto di sentire la vostra.

Bella!

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lorenzo2739

 

In qualche modo mi ritrovo in quello che dici anche io ho delle ricadute e dei periodi difficili da affrontare ma no problem ci si esce sempre.

Io ti direi di provarci a prescindere e fregartene delle conseguenze , ma devi sentirtelo tu.

Se non vede molto il ragazzo o comunque è assente nella sua vita io prenderei la palla al balzo e ci proverei in un momento opportuno tipo a qualche festa o roba del genere dove , in caso, puoi usare la scusa che eri/eravate ubriachi, oppure te ne freghi di tutto e spingi di pura ignoranza che fa sempre bene

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Barnabas Stinson
Il 22/11/2017 alle 22:08 , lorenzo2739 ha scritto:

 

In qualche modo mi ritrovo in quello che dici anche io ho delle ricadute e dei periodi difficili da affrontare ma no problem ci si esce sempre.

Io ti direi di provarci a prescindere e fregartene delle conseguenze , ma devi sentirtelo tu.

Se non vede molto il ragazzo o comunque è assente nella sua vita io prenderei la palla al balzo e ci proverei in un momento opportuno tipo a qualche festa o roba del genere dove , in caso, puoi usare la scusa che eri/eravate ubriachi, oppure te ne freghi di tutto e spingi di pura ignoranza che fa sempre bene

L’idea delle festa è venuta anche a me, in effetti sembrerebbe non presentare effetti collaterali.

Si beve un po’, ci provo e se non va il giorno dopo si dà la colpa ai fumi dell’alcol e amici come prima.

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