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Come non odiare i propri amici


Mat_two

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Mat_two

Più vado avanti nel mio percorso e più mi rendo conto che la massa, lì fuori, vuole che ci si accontenti di ciò che si ha. Non bisogna fare rumore. Non bisogna farla fuori dal vaso.
Di recente mi sono accorto come il rapporto con gli amici con cui sono solito uscire si stia facendo sempre più sottile. Ciò che ci lega ancora è:

- la partitella di calcio settimanale.  

- l'aperitivo del venerdì. 

- qualche partita random (e quest'anno l'italia non andrà nemmeno ai mondiali, per dire).

Quando, un paio di giorni fa, ho scoperto che questi amici si erano organizzati per una gita fuori porta per il ponte dell'immacolata, ci sono rimasto un po' male. Sì, mi avevano detto qualcosa, un mese fa. Gli avevo anche detto che mi avrebbe fatto piacere andare con loro, ma poi il discorso è morto lì. E loro si sono organizzati per i fatti loro. Poco male.

In ogni caso, la colpa è anche mia. è colpa mia se preferisco concentrarmi su degli obiettivi. Se mi appassiono a cosa che non riguardano necessariamente il calcio. Se quando esco punto a scopare e non soltanto a distruggermi di alcol. Se leggo, se navigo su IS, se scrivo i miei pensieri.
Lo so. Dovrei essere come tutti gli altri. Fanculo il miglioramento personale. Fanculo la figa. L'importante è fare ciò che fa stare a proprio agio i tuoi amici. Meglio mettere da parte gli obiettivi, il lavoro sodo, le ambizioni. Meglio diventare campioni a ridere alle cazzate degli altri, a essere dominati dalle decisioni altrui.

Poi, fortunatamente, ti arrivano messaggi di questo tipo: "ho ripensato ai discorsi di ieri sera. Quello che non ti ho detto è che mi fa piacere che tu voglia provare un'esperienza all'estero. Che voglia continuare a crescere, a muoverti. Ma so che andrai, perderò uno dei pochi veri amici che ho nella vita". 

Ecco. E al di là dell'affetto, dell'amicizia vera che puoi provare per una persona, ti rendi davvero conto di come tutti noi nasciamo soli e siamo destinati a morire soli. E che i rapporti si sfilacciano perché è così che vanno le cose. E dunque non ha senso prendersela con quegli amici che non ci capiscono a pieno, che ci lasciano "in disparte". E' così che va. Nasciamo sole e moriamo soli. 

Però fa sempre un certo effetto, vedere come rapporti anche forti siano in realtà illusioni.

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Denn
2 hours ago, Alexander10 said:

 

Questo video di max è quello che mi è venuto in mente anche a me appena ho letto il topic :O

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gelsomino
3 ore fa, Mat_two ha scritto:

Però fa sempre un certo effetto, vedere come rapporti anche forti siano in realtà illusioni.

il miglioramento personale in un territorio come si sta delineando l'italia ....terra di mediocri e segaioli.... e' da vedere un po' come hogworth....

 

hrry potter ..... fuori da hogworth nessuna magia....  questi cazzo di rapporti interpersonali ci distruggono.....

... dobbiamo usare la finzione ....l'ipocrisia.... il bispensiero... per sopravvivere....

.... perche' se stai facendo davvero un percorso di crescit apersonale.... che vale qualcosa... dovresti essere almeno cinque mosse davanti agli altri....ù

ai tuoi amici... te le metti sottobraccio e li porti a aspasso....

... perche' magari non sai bene bene dove stai andando te....

ma sai a memoria come dove sta il tuo buco del tuo culo... come si comporteranno loro...

si comporteranno loro...loro...lro....

i film americani ci hanno rovinmato ;)

 

 

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Mat_two

@Alexander10 Sì, ho guardato quel video e purtroppo le cose che dice - i contenuti - sono dannatamente veri.
Esci con quelli che fino a qualche tempo prima consideravi quasi fratelli e ti trovi a non vedere l'ora di salutare tutti e andare a fare altro. Perché ci provi a tenere vivi i discorsi, magari uno dei tuoi amici è anche sufficientemente carismatico per tenere le redini della conversazione del gruppo (è quello che dice ciò che fa più ridere - e ridi anche tu, ridere fa sempre bene, dopotutto), ma inevitabilmente dopo un po' senti che gli argomenti sono sempre quelli e che non c'è nulla da aggiungere - né nulla da ricevere. 

A volte mi capita di pensare: e se mi fossi comportato diversamente? Se mi fossi adeguato? Se fossi stato più disponibile e meno "schizzinoso"? Se se se. 
La conclusione a cui sono giunto è che non sarebbe cambiato un bel niente. E non è giusto scendere a compromessi.
Da un punto di vista emotivo e romantico è una cosa triste. Ma è anche giusto. E non è colpa di nessuno.
Non credo sia giusto odiare i propri amici perché non sono come noi vorremmo. Perché non ci cercano quanto noi vorremmo. Perché non condividono i nostri interessi. 
Loro sono così, tu non sei come loro. Credo che bisogna semplicemente accettare la cosa, sorridere, e dedicare a questi amici (è ancora il caso di considerarli tali?) il tempo che la relazione con essi merita. Né più, né meno. Prendere ciò che questo tempo ha da dare, senza troppe pretese, né rimpianti. 
 

Modificato da Mat_two
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alphabuono

Pensare di cambiare gli altri o l'esito di alcuni eventi è sbagliato in partenza. Io stesso ancora non ho assimilato bene il concetto.

Prima (qualche anno fa) credevo di esser in una barca con i miei amici più stretti e remare tutti dalla stessa parte: poi succedono cose che quelli senza spina dorsale (io li chiamo così) non riescono a controllare e spariscono, vuoi per una figa, vuoi per un lavoro lontano vuoi per la nascita di un figlio. Continui a spronarli o ti eclissi con loro? Perseverando in questo mindset entri in un vortice che ti toglie, non ti dona nulla.

La verità? Non la so, ti posso dire che cosa ho fatto: RESET.

E' facile? No.

Meglio un giorno da solo a provare un esercizio che non mi riesce che passare giornate con persone che non ti apportano nulla.

Ma non preoccuparti: questi amici che hai adesso non sono granchè, troverai anche di peggio.

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Il 4/12/2017 alle 21:08 , Mat_two ha scritto:

Quando, un paio di giorni fa, ho scoperto che questi amici si erano organizzati per una gita fuori porta per il ponte dell'immacolata, ci sono rimasto un po' male. Sì, mi avevano detto qualcosa, un mese fa. Gli avevo anche detto che mi avrebbe fatto piacere andare con loro, ma poi il discorso è morto lì. E loro si sono organizzati per i fatti loro. Poco male.

Queste parole mi confortano e non poco; i problemi sono simili tra le persone e questo è capitato pure a me!

Organizzo una gita all'estero, trovo tutto; ma propro tutto... albergo, pulman (era in germania), cose da fare etcetc ma poi la cosa cade e si decide di non fare piu nulla, si farà un altra volta. NON PRENOTO. Però poi scopro che gli "amici" la gita l'hanno fatta, coinvolgendo anche altre persone. Alla mia richiesta di spiegazioni la risposta è stata: "scusa, pensavo non ti interessasse venire".

Ma se ho fatto tutto io , come faceva a non interessarmi !?! ... bhe poco male dato che, in realtà, non si sono nemmeno divertiti più di tanto e alcuni hanno pure litigato.

altra scena;

Un amico (ma questo è capitato decine di volte e con persone diverse) si fidanza, sparisce e sta solo con la fidanzata e le nuove amiche... da quel momento gli anni di amicizia  non contano piu nulla. Una sera, chiedo a questo amico: "la tua tipa ha le amiche strafighe, presentamene una, usciamo". la sua risposta: "sono delle sfigate, e poi non ci stanno, cercano  i fighi con i soldi".

dopo poco tempo dico la stessa cosa alla sua fidanzata e lei mi presenta le amiche al volo! questo vuol dire che LUI non voleva.

Una frase molto bella è questa: "i tuoi amici vogliono che tu stia bene, ma mai meglio di loro"

e potrei farti ancora 18 pagine di esempi, le persone NON conoscono la parola riconoscenza

12 ore fa, Mat_two ha scritto:

A volte mi capita di pensare: e se mi fossi comportato diversamente? Se mi fossi adeguato? Se fossi stato più disponibile e meno "schizzinoso"? Se se se. 
La conclusione a cui sono giunto è che non sarebbe cambiato un bel niente. E non è giusto scendere a compromessi.
Da un punto di vista emotivo e romantico è una cosa triste. Ma è anche giusto. E non è colpa di nessuno.
Non credo sia giusto odiare i propri amici perché non sono come noi vorremmo. Perché non ci cercano quanto noi vorremmo. Perché non condividono i nostri interessi. 
Loro sono così, tu non sei come loro. Credo che bisogna semplicemente accettare la cosa, sorridere, e dedicare a questi amici (è ancora il caso di considerarli tali?) il tempo che la relazione con essi merita. Né più, né meno. Prendere ciò che questo tempo ha da dare, senza troppe pretese, né rimpianti. 

esatto parole sacre. TU, io e chiunque ha agito al meglio con quello che aveva in quelle occasioni. Ora avremmo fatto diversamente ? forse ! ma col senno di poi è facile.

In più concordo, Non credo sia giusto odiare i propri amici perché non sono come noi vorremmo. Perché non ci cercano quanto noi vorremmo. Ma è umano e il sentirsi esclusi fa male.

12 ore fa, alphabuono ha scritto:

Ma non preoccuparti: questi amici che hai adesso non sono granchè, troverai anche di peggio.

@alphabuono confortante questa frase :2_grimacing:

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alphabuono

È solo un'illusione l'idea amico per la pelle. La metto al pari delle favole Disney che ci hanno inculcato nella testa. 

Mentre pima vedevo una speranza del "per sempre", adesso ho la conferma di "piccoli percorsi" da fare assieme ad alcune persone... 

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Mat_two
22 ore fa, alphabuono ha scritto:

Prima (qualche anno fa) credevo di esser in una barca con i miei amici più stretti e remare tutti dalla stessa parte: poi succedono cose che quelli senza spina dorsale (io li chiamo così) non riescono a controllare e spariscono, vuoi per una figa, vuoi per un lavoro lontano vuoi per la nascita di un figlio. Continui a spronarli o ti eclissi con loro? Perseverando in questo mindset entri in un vortice che ti toglie, non ti dona nulla.

La verità? Non la so, ti posso dire che cosa ho fatto: RESET.

Ciao,

certo hai ragione, ma la realtà che ho vissuto fin'ora mi dice che fare reset completo non è semplicissimo. Vuoi perché quello è il gruppo tuo storico, vuoi perché sei troppo buono. Secondo me prima di poter fare reset, devi abbracciare e comprendere il fatto che quelli a cui sei sempre piaciuto non piaci più. E loro non piacciono più a te.

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Mat_two
10 ore fa, healer ha scritto:

Organizzo una gita all'estero, trovo tutto; ma propro tutto... albergo, pulman (era in germania), cose da fare etcetc ma poi la cosa cade e si decide di non fare piu nulla, si farà un altra volta. NON PRENOTO. Però poi scopro che gli "amici" la gita l'hanno fatta, coinvolgendo anche altre persone. Alla mia richiesta di spiegazioni la risposta è stata: "scusa, pensavo non ti interessasse venire".

Ma se ho fatto tutto io , come faceva a non interessarmi !?! ... bhe poco male dato che, in realtà, non si sono nemmeno divertiti più di tanto e alcuni hanno pure litigato.

Pari pari. Io non ho organizzato, ma mi sentivo parte del progetto. Il punto è che se andassi con loro, punterei a conoscere gente nuova, ad approcciare ragazze. A loro questo fa paura, perché dovrebbero stare a guardarmi in modo passivo. Probabilmente a te è successo lo stesso. Be', non è colpa tua. Sono loro che non hanno meritato la TUA compagnia per quel viaggio.

10 ore fa, healer ha scritto:

Ma è umano e il sentirsi esclusi fa male.

Sì, condiviso, ma il punto è fregarsene. Perché stare male per persone che in realtà  - per quello che sei tu ora - non valgono così tanto?

Cioè, il mio pensiero è: concentriamoci sulle cose positive che questi amici possono darti, senza aspettative. E per il resto: fanculo.

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